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Il nostro zapatero (scarparo) della valle.

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Il nostro zapatero (scarparo) Della valle.

Messaggioda lucameni il 01/10/2011, 18:40

franz ha scritto:
lucameni ha scritto:Mi chiedo, le liberalizzazioni delle professioni sono realmente nella testa dei cosiddetti liberalizzatori?

E come fai a saperlo? Nessuno puo' entrare nelle loro, nella mia e nella tua testa. Per fortuna. ;)
Io dico che se un partito ha le liberalizzazioni nel programma io lo posso votare.
E penso che se in una futura coalizione ci fossero ANCHE Bersani e Bassanini, che le liberalizzazioni e le semplificazioni hanno dimostrato di volerle e di saperle fare, ancora meglio.



Vabbè ma se mi parlano di liberalizzazioni senza entrare nel dettaglio e mi spacciano per semplificazioni quelle che poi, in costanza di altra normativa, produrrano guai che faranno tutto all'infuori che semplificare, è lecito chiedere conto.
Non è che - tanto per dire - semplificare delle procedure edilizie che poi devastano un territorio sia il massimo.
Poi per rimediare sono dolori, ammesso che si possa fare, e certo non ci si guadagna nulla, anzi.

Fino a pochi anni fa la parola d'ordine era federalismo.
Il centro sinistra si è adeguato, forse timoroso di perdere voti, e in tutta fretta ha imbastito una riforma del titolo V della Costituzione che è fortunatamente meglio dell'oscenità che il Pdl voleva fare nel 2005, ma che è comunque risultata faraginosa, contaddittoria e con effetti tali che solo l'azione contintua della Corte è riuscita a contenere.
Quindi ben venga il federalismo ma non è che vada bene tutto quello che è chiamato federalismo.
Il dettaglio, questa volta del nostro federalismo - amministrativo - all'amatriciana, si è rivelato all'atto pratico un gran casino.
Stesso discorso per le cosiddette liberalizzazioni.
Vogliamo vedere le carte nel dettaglio, perchè, come con quel misero accenno alla Scia, è legittimo chiedere risposte e chiamenti, che non si voglia continuare ed anzi peggiorare quello che ad oggi è già discutibile e potrebbe diventare inaccettabile.
O si discute in dettaglio delle singole proposte, peraltro che devono essere compatibili o a volte incompatibili con una nostra pesssima legislazione, oppure per me è inutile e soprattutto fuorviante parlarne.
Ultima modifica di lucameni il 01/10/2011, 18:43, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il nostro zapatero (scarparo) Della valle.

Messaggioda franz il 01/10/2011, 18:42

lucameni ha scritto:Vabbè ma se mi parlano di liberalizzazioni senza entrare nel dettaglio e mi spacciano per semplificazioni quelle che poi, in costanza di altra normativa, produrrano guai che faranno tutto all'infuori che semplificare, è lecito chiedere conto.

Va bene. Entra tu nel dettaglio di quello che vorresti liberalizzare e come.
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Re: Il nostro zapatero (scarparo) Della valle.

Messaggioda lucameni il 01/10/2011, 18:45

bene mi metterò qui un giorno tutto dedicato per voi per farvi piacere, nel noto stile di inversione dell'onere della prova, surrogando centri studi.
Tant'è se iniziassero a liberalizzare - vediamo come - quelle che chiamano professioni liberali, abolendo il titolo legale di studio, non la vedrei affatto male.
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Re: Il nostro zapatero (scarparo) Della valle.

Messaggioda franz il 01/10/2011, 18:52

trilogy ha scritto:Sosteniamo quello che è condivisibile, sul resto si discuta. Ci sono proposte utili, soprattutto comincia ad emergere anche qui da noi la consapevolezza, già vista tra gl’imprenditori americani e francesi, che il modello economico di tagliare le tasse ai ricchi non produce sviluppo, ma distruzione dei servizi collettivi, debito privato nelle classi più povere e crisi per tutti.

Sarà, ma la pressione fiscale USA ed il loro tasso di crescita, negli ultimi 15 anni, non hanno nulla a che vedere con i nostri - nello stesso periodo - e quindi abbiamo piu' da imparare che da respingere. A me pare che se parliamo di crescita e di sviluppo si abbia piu' da imparare da paesi che tassano meno e spendono di piu' nell'educazione spendendo meno nella previdenza di prepensionamento e non sperperando con la spesa clientelare. Tra i paesi a cui possiamo guardare per un buon bilanciamento tra fisco, liberalizzazioni e qualità dei servizi abbiamo vari modelli, tra UK, Germania, CH e Svezia.
Nessuno guarda a noi come modello :x
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Re: Il nostro zapatero (scarparo) Della valle.

Messaggioda ranvit il 01/10/2011, 19:18

oppure per me è inutile e soprattutto fuorviante parlarne.

Con lo stesso criterio si potrebbe imporre a tutti i cittadini italiani di non parlare di politica: sfido chiunque a dimostrare che tutti quelli che parlano di politica (in primis i politici e poi ....tutti noi) e di relative soluzioni ai problemi del Paese siano realmente competenti ed a conoscenza di tutto quello che occorre sapere per dire la propria opinione. Naturalmente poi bisognerebbe anche accertarsi che non abbiano dei retropensieri di natura ideologica: la soluzione prospettata potrebbe risentirne prendendo una piega invece che un'altra. :lol:

Certo se su qualche argomento c'è qualcuno che sa ben approfondire (come accade) con cognizione di causa, ben venga.
Negli altri casi, bisogna accontentarsi. :D
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Re: Il nostro zapatero (scarparo) Della valle.

Messaggioda lodes il 01/10/2011, 19:50

Leggere le reazioni della politica alle parole di Della Valle fa capire quanto la politica (intesa come classe politica) sia arroccata in difesa di se stessa. Infatti nelle dichiarazioni c'è un dato comune: rifiuto di ascoltare critiche che vengono liquidate come antipolitica e qualunquismo. Per il c.s. ho sentito in diretta Vendola e letto su Repubblica on line ciò che ha detto la Bindi.

In altre parole c'è tutto il fastidio per chi osa criticare, sia esso un o che contesta in una assemblea (l'archivio è pieno di questi episodi, ricordo un video in cui il protagonista era Fassino, ma c'è anche quello di Amato ecc. ecc.) sia esso Della Valle.
Su della Valle voglio solo ricordare che ha sostenuto il banana, ma lo ha anche contestato dandogli del matto nel corso di un incontro della Confindustria. Ma non voglio fare il difensore d'ufficio, mi piacerebbe però stare al merito di ciò che scrive Della Valle e discutere se è lecito e dignitoso esprimere le proprie opinioni con ogni mezzo.
Nel merito Della Valle denuncia lo spettacolo immondo che chi ci governa conduce quotidianamente e la nefandezza di un ceto politico che mette in primo piano la difesa dei propri interesse.
Tutto ciò non è vero? Se non è vero va detto forte e dimostrato con i fatti. Ma temo che nessuno intellettualmente onesto possa sostenere che la politica non è così. Anche Della Valle dice che nella politica ci sono gli onesti e i galantuomini ma è proprio loro, assieme all'altro meglio dell'Italia, che chiama al riscatto.
Della Valle è un "padrone": ebbene solo per questo le sua parole non devono essere condivise?
L'Italia ha un bisogno storico di una borghesia sana, eticamente presentabile, capace di senso civico e che mette dentro alle priorità il bene collettivo. Ho facciamo come Vendola oggi che ha detto che il c.s. ha bisogno degli antimarchionne e antitav e che, quindi, implicitamente non ha bisogno di tutti quegli elettori riformisti che non la pensano come lui. Così non si va da nessuna parte.
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Re: Il nostro zapatero (scarparo) Della valle.

Messaggioda lucameni il 01/10/2011, 20:06

Oddio, c'è da dire che distinguere i riformisti e non riformisti mediante l'appoggio o meno a Marchionne, che fa più o meno legittimamente i suoi interessi, oppure la critica al sistema contrattuale imbastito da Lunardi nel 2001, non mi pare il criterio più adeguato.
Ci sono argomenti che sono stati etichettati di sinistra o di destra (o riformisti o massimalisti) un po' come faceva Gaber nella sua famosa canzone, ma magari dovrebbero essere discussi con più attenzione ai contenuti e meno alle etichette dispensate spesso da editorialisti con argomenti scarsi ma in compenso molto confusi.
E' vero comunque che ricette sicure al 100%, non mi pare ci siano, tanto più in carenza di una politica che sia tale e non soltanto emanazione di interessi particolari e appannaggio di minoranze; e la cosiddetta sinistra radicale che a volte cavalca battaglie che non dovrebbero neppure essere della sola sinistra, all'atto pratico, ovvero quando ha avuto responsabilità di governo abbia dato prove decisamente mediocri, per essere buoni.
Ad oggi l'unica cosa che unisce destra e sinistra, oltre ad alcuni interessi inconfessati e relativi privilegi, è la critica alla cosidetta antipolitica, che poi non si capisce bene cosa sia visto che a rigore l'antipolitica, ovvero la mancanza di politica, è la caratteristica trasversale dei nostri politicanti.
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Re: Il nostro zapatero (scarparo) Della valle.

Messaggioda franz il 01/10/2011, 20:33

lucameni ha scritto:E' vero comunque che ricette sicure al 100%, non mi pare ci siano, ...

E per fortuna, perché se ci fossero (e solo chi ha una forte ideologia dogmatica è convinto che ci siano) sarebbe la fine della democrazia. Se una ricetta, un formula, fosse sicura, "garantita al limone", perché star qui a discutere?
Intanto aboliamo il valore legale del titolo di studio.
Altre proposte?

lodes ha scritto:L'Italia ha un bisogno storico di una borghesia sana, eticamente presentabile, capace di senso civico e che mette dentro alle priorità il bene collettivo.

Non solo di una borghesia sana. Di tutto un paese sano, per ogni gruppo, genere, classe, regione, provincia.
A meno di non credere che l'unica cosa insana ora sia la borghesia e il resto (proletariato, operai impiegati, ceto medio, ceto agiato, ricchi) sia sano.
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Re: Il nostro zapatero (scarparo) della valle.

Messaggioda cardif il 02/10/2011, 1:20

E' del tutto evidente che quelle della Confindustria sono tutte richieste collegate agli interessi di bottega. Condivisibili, certo, per chi tiene a cuore gli interessi degli imprenditori.
Ma per il grave problema delle complicazioni burocratiche della PA, se non addirittura della sua inerzia, vengono proposti interventi di semplificazione piuttosto fumosi e/o complicativi ( 'Puntare su poteri e meccanismi sostitutivi' ... 'Consentire a soggetti diversi da quelli delegati per legge di adottare atti normativi o amministrativi' ... 'Consentire a uffici diversi o a livelli di governo superiori di sostituirsi alle amministrazioni inerti'). E' sicuro che bisogna aggiungere altri poteri e soggetti, invece che far funzionare meglio quelli che ci sono? Secondo me no; e questo dimostra la debolezza strutturale della categoria nel fare scelte politiche.
Addirittura proporre di 'Attribuire a un Ministro o altra autorità il compito di verificare lo stato di attuazione delle semplificazioni'; questo fa pensare che nemmeno sanno che c'è il Ministero per la Semplificazione amministrativa (tenuto da quel buontempone di Calderoli che ha pure bruciato 375.000 leggi inutili a questo scopo; a credergli naturalmente).
Nulla c'è, però, per esempio, per un altro grande problema sociale: quello della stabilità dell'occupazione. Ed è ovvio: non è questo l'obiettivo dell'imprenditore, ma quello di fare il suo profitto gestendo l'azienda nel modo a lui più conveniente (anche chiudendo, andando all'estero, ecc).
Eppure questa esigenza c'è, e quindi a farsene carico dev'essere la stessa società attraverso il Governo che sceglie, con regole (sulle forme contrattuali) e scelte economiche (sugli incentivi e sugli ammortizzatori sociali).
Questo, secondo me, a dimostrazione del fatto che, come è stato scritto, non può essere una categoria (imprenditori, sindacalisti, magistrati, ecc) a fare le scelte di governo della società, che in tal caso sarebbero fatte nell'interesse della catagoria governante.
Con buona pace di chi si propone come 'imprenditore' e, in quanto tale, in grado di governare meglio del 'politicante di mestiere'.
Penso che sia meglio che governi, eletto, un 'politico puro', con la ovvia condizione che lo faccia nell'interesse collettivo e non nel suo.
E lo penso anche con la prova dell'esperienza del governo in corso.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Il nostro zapatero (scarparo) della valle.

Messaggioda ranvit il 02/10/2011, 8:57

Penso che sia meglio che governi, eletto, un 'politico puro', con la ovvia condizione che lo faccia nell'interesse collettivo e non nel suo.


Credo che in fondo siamo tutti d'accordo.
Ma il problema è.....avercelo un 'politico puro', con la ovvia condizione che lo faccia nell'interesse collettivo e non nel suo. :D

Infatti al momento non se ne vedono all'orizzonte :D :D
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