La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Berlusconi e i cattolici.

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Berlusconi e i cattolici.

Messaggioda lodes il 21/09/2011, 19:07

Berlusconi e il suo governo sono un danno per il paese. Berlusconi e la sua maggioranza affogano nella melma della illegalità, della assoluta mancanza di etica pubblica. Berlusconi è un vecchio puttaniere che valuta le donne solo come merce.
E i cattolici?
Cosa dicono di tutto questo? I cattolici (e non parlo della Chiesa ma dei politici e degli elettori che prima sono cattolici poi cittadini e politici) perchè non denunciano lo scandalo di questo presidente e di questa maggioranza? Continuano a turarsi il naso?
lodes
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 208
Iscritto il: 18/01/2011, 18:26

Re: Berlusconi e i cattolici.

Messaggioda trilogy il 21/09/2011, 20:27

La Chiesa, oggi, potrebbe buttare a mare il governo. Ma tace come non ha mai taciuto

di Cesare Maffi
http://www.italiaoggi.it/giornali/detta ... %20taciuto

Non pare accettabile, alla comune coscienza morale, il permanere nei più alti incarichi di un reggitore della cosa pubblica che abbia dato ripetute e conclamate attestazioni di disordine morale nella propria vita privata. Se sull'Osservatore Romano uscisse un corsivo, concepito in maniera siffatta o simile, quanto durerebbe ancora Silvio Berlusconi a palazzo Chigi? Ovviamente non pochi dei parlamentari di maggioranza legati alla Chiesa avvertirebbero che Oltretevere s'intende mollare il Cav e provvederebbero al necessario adeguamento. Per quanto molti, a sinistra, bramino che la S. Sede (se non proprio i vertici, si accontenterebbero della Conferenza episcopale) si pronunciasse in modo tale da silurare Berlusconi, la Chiesa ha finora evitato (e tutto fa pensare che eviterà) di pronunciarsi in tal senso. Non ha inteso, quindi, sancire un atto chiaramente politico attraverso una condanna di natura etica.

A sinistra debbono quindi accontentarsi di singole frasi di questo o quel presule, eventualmente sforzandole o adattandole alla bisogna. Non così, invece, andava un tempo. Quando negli anni sessanta nacque il primo centro-sinistra, quello di Aldo Moro e Amintore Fanfani (e di Pietro Nenni, Giuseppe Saragat e Ugo La Malfa), Mario Scelba, che capitanava una corrente di centristi nella Dc, appariva bizzoso e poco propenso a votare il primo gabinetto Moro, con maggioranza organica Dc-Psi-Psdi-Pri. In vista del voto di fiducia, fu sufficiente (13 dicembre 1963) un semplice richiamo dell'Osservatore Romano, che rammentava ai cattolici il dovere dell'unità politica. Scelba si adeguò prontamente e i suoi uomini di “centrismo popolare” votarono la fiducia, sia a Montecitorio sia a palazzo Madama. Passò un anno esatto e si arrivò alle agitate votazioni per eleggere il successore del dimissionario (per malattia) Antonio Segni.

A Giovanni Leone, candidato ufficiale della Dc, mancavano a ogni scrutinio decine e decine di voti. In particolare, era Amintore Fanfani ad attrarre suffragi in danno del collega. Egli arrivò perfino a stabilizzarsi intorno ai 130 voti, quando a Leone era sotto di un centinaio di schede per raggiungere il Quirinale. Esattamente come con Scelba, l'Osservatore Romano scese in campo lanciando un appello all'unità dei cattolici. Fanfani dovette inchinarsi, precipitando a quota 17; in compenso, apparvero alcune schede con l'indicazione di Ludovico Montini, fratello di papa Paolo VI: un segnale palese contro l'ingerenza vaticana. Invero, se il corsivo d'Oltretevere servì a stroncare i dissidenti democristiani, non giovò a Leone, il quale dovette ritirarsi per favorire, infine, l'elezione del socialdemocratico Saragat. Pure in altre circostanze i commenti apparsi sul giornale vaticano ebbero un'immediata rilevanza, ma in prospettiva caddero nel vuoto. Il 18 maggio 1960 apparve un fondo, “I punti fermi”, che azzerava ogni ipotesi di apertura a sinistra. Su tali posizioni si ritrovavano parte della Curia romana e non pochi vescovi italiani, ma difforme era la visione di altri prelati, fra i quali verosimilmente lo stesso pontefice Giovanni XXIII o il suo potente segretario particolare, l'oggi quasi centenario mons. Loris Capovilla.

Infatti, nell'agosto '60 s'insediò un governo Fanfani, ponte per il successivo gabinetto di centro-sinistra. Dunque, i precedenti per un intervento vaticano non mancherebbero. Ma sono molto lontani nel tempo. Non c'è più, infatti, il partito di raccolta dei cattolici, mentre la presenza sul trono di Pietro di due pontefici non italiani ha fatto venir meno la diretta conoscenza, da parte dei vertici della S. Sede, delle questioni interne italiane. La conduzione dei rapporti col mondo politico di casa nostra resta spesso affidata alla Cei, pur se, di recente, con non poche tensioni rispetto alla Segreteria di Stato.
Avatar utente
trilogy
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 4746
Iscritto il: 23/05/2008, 22:58

Re: Berlusconi e i cattolici.

Messaggioda matthelm il 21/09/2011, 20:29

Io sono cattolico e non ho mai votato Berlusconi ne affini o collaterali. E tanti cattolici hanno votato come me. Tanti altri hanno votato, cattolici e no, comunisti e no, liberali e no, rifondaroli e no e via via, hanno votato Berlusconi o la Lega.
Vuoi sapere quanti compagni dalle mie parti hanno votato i sopraddetti? Molti. chiediti perché.Si saranno turati il naso?

Essere cattolici non significa essere "giusti", magari. anche lì ci sono coerenti , incoerenti, superficiali che magari pensano che la sinistra ha fatto tante cavolate e non si può dar loro torto... e allora si sono buttati su Berlusconi.

Infine speriamo che abbiano capito, come altri italiani, quanti disastri di tutti i tipi possono causare quelle scelte scellerate.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
Avatar utente
matthelm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1830
Iscritto il: 23/05/2008, 18:10

Re: Berlusconi e i cattolici.

Messaggioda flaviomob il 21/09/2011, 22:40

La sinistrofobia della chiesa è ancestrale. Poteva avere qualche motivazione plausibile nel 1948, quando Togliatti esaltava il favoloso modello... cecoslovacco (oggi non esiste più nemmeno la Cecoslovacchia, oltre a non esistere più il blocco sovietico), ma i silenzi della chiesa non sono una novità, basti pensare a quello assordante del ventennio fascista, accompagnato dall'infamia dei patti lateranensi (e tanti silenzi, successivi, sulle deportazioni degli ebrei)...


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Berlusconi e i cattolici.

Messaggioda Manuela il 22/09/2011, 9:13

Giustamente Lodes mette ben in chiaro che la sua domanda è rivolta ai cattolici, non alla Chiesa. Della Chiesa - gerarchie ecclesiastiche - e della sua collusione con il potere, credo si sappia già tutto; e siamo ben consapevoli che l'ICI val bene un'assoluzione.
Ma dei cittadini cattolici, si parlava. Matthelm risponde come si risponderebbe in qualsiasi altro paese: che c'entrano i cattolici in quanto tali? I cattolici, come tutti gli altri cittadini "...cattolici e no, comunisti e no, liberali e no, rifondaroli e no e via via, hanno votato Berlusconi o la Lega", magari perché delusi dalla sinistra.
Sarebbe perfetto, se fosse così.
Ma i cattolici rivendicano, all'interno di tutti gli schieramenti in cui si collocano, il "valore pubblico" del loro essere cattolici; rivendicano l'adeguamento delle politiche dei partiti ai "principi non negoziabili" costituenti il loro esser cattolici. Chiedono, ad esempio, che diventi fatto politico, cogente per tutti, la loro concezione del fine vita, o del matrimonio, rendendo impossibile, in Italia, ciò che è possibilissimo in altre parti del mondo, dove pure i cattolici partecipano - come cittadini, senza aggettivazioni - alla vita pubblica.
Per questo risulta tanto sconcertante il silenzio dei cittadini cattolici: che usano spesso, in quanto "cattolici", voci stentoreee, ma sono afasici oggi, di fronte a fatti che - teoricamente - dovrebbero confliggere pesantemente con la loro morale (personale ma anche pubblica... perché, se l'essere "pubblica" vale in un caso non si capisce perché non debba valere nell'altro).
"Teoricamente", dico, perché di certo non sono esperta di teologia morale, ma mi viene il dubbo che la concezione della donna che esplode dalle intercettazioni del premier, sia funzionale ad una dicotomia (puttane/madonne) che ha radici molto vaste, ramificate e profonde nel nostro paese.
Manuela
Manuela
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 415
Iscritto il: 18/11/2008, 9:31
Località: Ravenna

Re: Berlusconi e i cattolici.

Messaggioda ranvit il 22/09/2011, 10:48

Concordo con Manuela quasi al 100%...

Ho solo qualche riserva sulle puttane ... che Dio le benedica! :D
Non mi pare che il problema di cui si parlava abbia a che fare con loro e non credo che abbia importanza la concezione delle donne da parte dei cattolici....ovunque nel mondo ci sono le puttane (cosi' come i loro clienti...).

Il problema in Italia è che un vecchio riccone libidinoso pretende di fare anche il Premier e, ancora piu' grave, che i cattolici italiani glielo consentano!!!


Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Berlusconi e i cattolici.

Messaggioda flaviomob il 22/09/2011, 10:54

Immagine

(repubblica)


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Berlusconi e i cattolici.

Messaggioda flaviomob il 22/09/2011, 11:23

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09 ... ne/159152/

Se per la Chiesa l’Ici val bene anche un Silvio In tanti, e in buona fede, invocano dal Vaticano un gesto, o almeno una parola contro l’insonne Satyricon di Silvio Berlusconi. Dicono: ma come? Non offende la Dottrina questo lurido mercato della carne? Questo commercio osceno di denaro e di ricatti? Non indignano le minorenni masticate da vecchie mandibole, il trafficante di cocaina e il trafficante di appalti accolti come complici? E l’inganno, la menzogna, la prepotenza, il furto? Possibile che sia consentita l’offesa manifesta a ogni principio, ogni precetto della fede cristiana, senza che alcun principe della Chiesa senta una tale insofferenza da alzarsi e gridare: “Ora basta”?

Questa speranza è un equivoco. Non può accadere – e non accadrà – almeno fino a quando il Vaticano continuerà a indossare la sua ricchezza terrena come uno scudo, come un programma, come una identità. Gelosa dei propri privilegi fino a farsene prigioniera. Ossequiosa del potere. Persuasa che sia giusto anteporre sempre il proprio interesse materiale per la sopravvivenza al suo dovere spirituale della testimonianza. È la sua storia peggiore che lo insegna. Sebbene un tempo la posta in gioco fosse il Santo Sepolcro e ora solo l’Ici dei santi alberghi.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Berlusconi e i cattolici.

Messaggioda Manuela il 22/09/2011, 11:42

Per Vittorio.... e solo per goliardia, non certo perché questo sia il nocciolo della questione :D

Lo so bene che le prostitute sono sempre (chissà poi se è vero questo "sempre") esistite, ed ovunque, e non sono certo state inventate dalla cultura cattolica. Volevo solo "insinuare" che l'esistenza del peccato è indispensabile alla redenzione, che le donne angelicate (soprattutto le madri, le figlie, le sorelle) non potrebbero esistere senza il contraltare della donne perdute, che l'inferno è condizione necessaria del paradiso....
Ma, ripeto, non sono un'esperta di teologia morale, e qui si stava parlando di tutt'altro... :twisted:
Manuela
Manuela
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 415
Iscritto il: 18/11/2008, 9:31
Località: Ravenna

Re: Berlusconi e i cattolici.

Messaggioda franz il 22/09/2011, 13:28

Manuela ha scritto:Sarebbe perfetto, se fosse così.
Ma i cattolici rivendicano, all'interno di tutti gli schieramenti in cui si collocano, il "valore pubblico" del loro essere cattolici; rivendicano l'adeguamento delle politiche dei partiti ai "principi non negoziabili" costituenti il loro esser cattolici. Chiedono, ad esempio, che diventi fatto politico, cogente per tutti, la loro concezione del fine vita, o del matrimonio, rendendo impossibile, in Italia, ciò che è possibilissimo in altre parti del mondo, dove pure i cattolici partecipano - come cittadini, senza aggettivazioni - alla vita pubblica.
Per questo risulta tanto sconcertante il silenzio dei cittadini cattolici ...

No, credo che sotto sotto ci sia la nota doppia morale, tipica del cristiano, soprattutto cattolico.
Doppia morale di cui parlava anche Russell, in "perché non sono cristiano".
"fate quello che dico, ma non dite quello che faccio".
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Prossimo

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 19 ospiti