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Addio a Mino Martinazzoli: senza di lui non sarebbe nato PD

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Addio a Mino Martinazzoli: senza di lui non sarebbe nato PD

Messaggioda lucameni il 06/09/2011, 12:31

Bè io al tempo ero un convinto sostenitore di Martinazzoli, proprio nel non volere un bipolarismo incentrato da Occhetto e Berlusconi.
La cosiddetta "non scelta" di Martinazzoli, come la vissi io, era una precisa scelta, ovvero il rifiuto di un bipolarismo fondato da due coalizioni che non ritenevo(amo) adeguate.
A volte la storia dà ragione più degli esiti delle elezioni.
Ma il non ritenere votabili due coalizioni non vuol dire non auspicare un bipolarismo. Dipende semplicemente "quale" bipolarismo.
Mi pare ovvio che non ci sia un dogma di bipolarismo o bipartitismo, tanto più se per assurdo si presentassero solo maoisti da un lato o fascisti dall'altro. Sarebbe plausibile un'altra offerta politica, che non è incompatibile col "bipolarismo" che risulta dalle elezioni e non certo dalla presentazione delle liste.
Ci mancherebbe altro che ci fosse un veto per proporsi alle elezioni.
Anche nella patria del bipartitismo, la GB, non si presentano solo laburisti e conservatori. E difatti....
Quindi secondo me Martinazzoli e molti dei suoi (elettori compresi) avevano visto bene la piega infelice che prendeva il cosiddetto bipolarismo italiano, granitico senza alcuna logica, diventato dogma al di là dei contenuti e dei personaggi proposti.
Come dire: ben venga un bipolarismo che sia semplificazione e strumento di decisione per i cittadini elettori, ma non pensiamo che questo sia comunque positivo a prescindere da chi si presenta. E che voglia dire veto a coloro che vogliano proporre coalizioni alternative a quelle che presumibilmente, prima delle elezioni, possono sembrare maggioritarie.
Questione di pura democrazia che non può essere sacrificata per inseguire dogmi inventati dal Parisi di turno.


Questo inciso perchè da sempre a Martinazzoli viene rimproverata la "non scelta". Ma non tanto sulla base di quello che effettivamente era l'Italia del 1994 e il tentativo - fallito - di non regalare tutti gli elettori non di sinistra a Berlusconi, ma semmai per quella sorta di dogma sopra citato.
Martinazzoli tentò di mettere una pezza ad una situazione che già allora molti di noi avevamo capito essere drammatica, e che paradosslmente, spacciando come normale e positivo l'impegno di Berlusconi in politica (si veda l'ineffabile Rovati), fu resa cronica da una mal compresa concezione di bipolarismo. Più strumentale al potere di pochi che logica e positiva per il paese e per la libera scelta degli elettori, costretti perennemente a turarsi il naso.
Ultima modifica di lucameni il 06/09/2011, 12:49, modificato 2 volte in totale.
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Re: Addio a Mino Martinazzoli: senza di lui non sarebbe nato PD

Messaggioda ranvit il 06/09/2011, 12:44

Bipolarismo o meno il problema dell'Italia è la scarsa propensione al "bene pubblico" della stragrande maggioranza degli italiani e quindi della sua classe dirigente, politica (tutta compresa la sinistra-sinistra), finanziaria, industriale, sindacale etc etc.

Cosi' le cose.... bisogna accontentarsi del meno peggio :twisted: :twisted: :twisted: .

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Addio a Mino Martinazzoli: senza di lui non sarebbe nato PD

Messaggioda lucameni il 06/09/2011, 15:53

"Abbiamo combattuto per una vita quelli per cui la politica era tutto (i comunisti, ndr), adesso ci ritroviamo come nemico
quelli per cui la politica è nu l l a ” (gli azzurri).


(Mino Martinazzoli)
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Re: Addio a Mino Martinazzoli: senza di lui non sarebbe nato PD

Messaggioda cardif il 06/09/2011, 16:37

Martinazzoli si alleò nel Patto per l'Italia con Mario Segni, quello del referendum per il maggioritario (così fu inteso) che ottenne il 95,6% di SI: l'aria era quella di 'o di qua o di là'.
Anch'io ritenevo (e ritengo) che il proporzionale con sbarramento all'8% sia migliore. Però penso che ci si debba adeguare alle norme vigenti (in attesa che cambino) e non si possa disputare un incontro di pugilato in tre sul ring. E i risultati elettorali di allora e di oggi confermano che la scelta centrista non paga.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Addio a Mino Martinazzoli: senza di lui non sarebbe nato PD

Messaggioda lucameni il 06/09/2011, 16:53

Dipende chi sono i "tre".
E se due o tre contendenti si reputano facciano un tantino pena mi pare più che legittimo auspicare altre soluzioni e proposte.
Non mi pare sia nulla di tremendo e lesivo del diritto dei cittadini ad esprimersi prospettando più due due coalizioni o più di due partiti, anzi.
Legittimo quindi (chi mi obietta il contrario?) che anche in un sistema maggioritario si presenti più di una coalizione o partito che aspiri a diventare vincente.
La logica bipolare implica un partito o coalizione maggioritaria e una minoritaria tale da poter diventare successivamente maggioranza, ma non impedisce certo ad altre forze di aspirare ad essere una delle due coalizioni potenzialmente vincitrici.
Se non ricordo male alla fine degli anni '80 il partito liberale in GB stava per sorpassare i laburisti e non sarebbe venuta certo meno la logica bipartitica; che si esplica nei risultati delle elezioni e non certo durante o prima visto che in contendenti sono sempre stati più di un partito, con due storicamente vincenti e un terzo che auspicava di scalzare uno dei due. Questo in una logica bipartica che a quanto pare è stata malamente ipotizzata anche in Italia prendendo come punto di partenza invece delle coalizioni, ma creando il mito fasullo di un bipolarismo immodificabile (non come logica ma come soggetti facenti parte la coalizione).
Ripeto: questione di democrazia prima che di formule astratte.
Quelli che in Italia lanciavano anatemi verso chi voleva altre coalizioni e altro bipolarismo, spesso erano apologeti sia dell'Unione sia delle virtù berlusconiane come artefici di "questo" bipolarismo.
Abbiamo visto com'è andata a finire.
Io rispondo: no grazie abbiamo già dato.
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Re: Addio a Mino Martinazzoli: senza di lui non sarebbe nato PD

Messaggioda cardif il 06/09/2011, 17:07

Ho scritto che non paga, mica che è illegittima la presentazione di qualunque partito.
Forse il risultato fa la differenza tra un pio desiderio ed una realistica aspirazione. Tutto sta a sentire il polso dell'elettorato (come si usa dire).
Per il resto tutto si evolve: teoricamente alle prossime elezioni, causa la personalizzazione della politica, si potrebbero fronteggiare anche due o dieci tra i migliori contendenti: formalmente deciderà comunque l'elettorato (ma quanto ben informato e quanto effettivamente consapevole?)
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Addio a Mino Martinazzoli: senza di lui non sarebbe nato PD

Messaggioda lucameni il 06/09/2011, 19:28

Quanto consapevole non so proprio.
Purtrpppo spesso c'è il rischio di apparire sussiegosi e professorini ma noto come purtroppo su argomenti capitali che riguardano la nostra Italia e le nostre tasche si ragiona sulla base di informazioni fasulle, confidando su una sorta di "pregiudizio di razionalità" sia dei lettori che degli eventuali elettori.
Mentre invece a fronte di argomenti complessi ritengo che si possa ragionare con un minimo di consapevolezza soltanto usando dosi spropositate di buon senso e impegnandosi ad approfondire anche quanto è spesso dato per scontato. Ovviamente senza paraocchi ideologici.
E' faticoso ma in Italia siamo troppo condizionati da trappoloni e da un'informazione taroccata per poterci fidare senza problemi di un editoriale o di un articoletto della fazione a noi apparentemente più vicina.
Detto questo ribadisco che sono anni che provo irritazione ad ascoltare i Parisi e i Rovati di turno che hanno spacciato il nostro bipolarismo (presunto) come una conquista strepitosa, a prescindere dai protagonisti di questo nuovo sistema.
La tendenza bipolare è tale spesso anche in presenza di sistemi proporzionali. Basta che l'elettorato sia consapevole di cosa vuole.
L'importante è che non ci siano centristi o partiti di qualsiasi colore che, anche aiutati dalla legge elettorale, si propongano di essere aghi della bilancia dopo le elezioni, senza dire precedentemente cosa vogliono fare, con chi si vogliono alleare o con chi non si vogliono alleare.
In questo senso, è ovvio, una legge elettorale decente può ovviare a questi problemi. I problemi indotti dai furbetti in cerca di poltrona sicura.
Ma - ripeto - un sistema cosiddetto bipolare prescinde dal fatto che ci siano due o tre o quattro o cinque o più competitori alle elezioni.
Alla fine a giocarsela saranno sempre in due e la vera sfida è sapere chi saranno questi due.
Mentre nel nostro sistema bipolare all'italiana, dogmatico, quasi ideologico e costruito per supportare dei senza partito, da parte di molti non si è polemizzato con coloro che avrebbero reso negli anni questo sistema qualcosa di indecoroso, ma per lo più con coloro che si proponevano alternativi a quelle coalizioni e potenziali partiti al momento maggioritari.
Ovvero si è interpretato il bipolarismo (spesso usando argomenti adatti ai sistemi bipartitici) come dogma che non consentiva la legittimazione di altre forze politiche alternative ad Unione - Polo o Ulivo - Polo.
Quindi ragionare del Martinazzoli del 1994 con quanto accaduto dopo non ha molto senso, anche perchè molti di noi non hanno fatto altro che prendere atto di una situazione e si sono schierati col meno peggio visto quanto si era prospettato a destra.
In qualche modo un fronte di salvezza nazionale.
Non certo l'esito definitivo di un percorso virtuoso e auspicato.
Mentre - e qui la contraddizione tremenda - da parte di molti si è spacciata questa situazione nata dall'emergenza e dall'incompatibilità con una destra peronista come il naturale e positivo esito di un bipolarismo che doveva superare il precedente sistema a partito dominante (la DC) e che aveva reso i cittadini ben poco padroni del loro voto.
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Re: Addio a Mino Martinazzoli: senza di lui non sarebbe nato PD

Messaggioda flaviomob il 06/09/2011, 23:39

Ma c'è stato davvero il bipolarismo in Italia? Gli elettori hanno visto le loro scelte rispettate? E le stesse scelte, si sono manifestate in base a una vera conoscenza dei fatti o sono state conseguenze di propaganda e retorica anti-qualchecosa?

Martinazzoli ha rappresentato un'eccezione, tra gli eredi della Dc confluiti nel cosiddetto centro, mantenendo dignità e coerenza quando questi valori sono andati "fuori corso", ma quanti dal centro hanno fatto il "salto della quaglia" facendo cadere governi e ribaltando maggioranze o modificandone l'assetto?

Il bipolarismo nacque anche sulla spinta dell'indignazione popolare dopo tangentopoli, ma evidentemente non ha funzionato. La palude è stata più forte. E tangentopoli è ancora tra noi...

vedi:

http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... -21307949/


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Addio a Mino Martinazzoli: senza di lui non sarebbe nato PD

Messaggioda lucameni il 06/09/2011, 23:53

Mah la palude c'è, ma temo che sia stata incrementata da illusioni proprio su un bipolarismo virtuoso, mentre invece secondo me è stato un poco felice mix tra furbizie di chi ha spacciato come definitive o risolutive delle alleanze raccogliticce e la necessità di mettere una diga ad avversari che si sentivano come pericolosi per la tenuta delle istituzioni.
Mentre poi dietro questi dogmi di bipolarismo-bipartitismo senza se e senza ma che delegittimava come "vecchio" chi non apprezzava o azzardava ipotesi di altre coalizioni, c'era un magna magna che ha messo d'accordo destra e sinistra.
Alla faccia del bipolarismo!
Qua - ancora oggi - in merito a moltissime scelte c'è il dogma dell'inciucio. Quello si che è granitico.
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Re: Addio a Mino Martinazzoli: senza di lui non sarebbe nato PD

Messaggioda franz il 07/09/2011, 9:00

flaviomob ha scritto:Ma c'è stato davvero il bipolarismo in Italia? Gli elettori hanno visto le loro scelte rispettate? E le stesse scelte, si sono manifestate in base a una vera conoscenza dei fatti o sono state conseguenze di propaganda e retorica anti-qualchecosa?

1) c'è stato qualche cosa che pallidamente possiamo definire bipolarismo e che ha rappresentato un grande salto avanti rispetto alla democrazia bloccata del precedente proporzionalismo con la DC al centro supportata via via da altri partiti che si aggiungevano al tavolo imbandito, gestendo il potere e generando debito. Poi per diventare "davvero" un bipolarismo doveva procedere, andare avanti, svilupparsi. Cosa che la palude non ha consentito.
2) No. E perchè mai gli elettori (tutti?) dovrebbero vedere le loro scelte (tutte?) rispettate? Una compagine che unisce liberali (o pseudo tali) e post-comunisti (o pseudo tali) per forza non puo' rispettare tutte le scelte. Una simile compagine finisce per non rispettare il suo stesso programma, visto che Prodi è stato fatto cadere due volte prima che la legislatura finisse.
3) Beh, questo è irricevibile, perché è evidente (e non potrebbe essere diversamente) che a destra come a sinistra (e pure al centro) le scelte sono forzatamente guidate da considerazioni di ordine ideologico, di propaganda, e di retorica anti-qualche-cosa. Se cosi' non fosse avremmo solo un unico partito in cui tutti liberamente e senza ideologie contribuiscono alla soluzione dei problemi solo sulla base dei fatti. O qualcuno ritene che le scelte proprie siano le uniche guidate dai fatti mentre tutti gli altri si fanno influenzare da propaganda e retorica ideologica?
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