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Sono rientrati per rimandare

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda franz il 18/08/2011, 7:33

flaviomob ha scritto:Cominciamo a non dare più risorse ai comuni spendaccioni e ad aiutare maggiormente i comuni virtuosi, indipendentemente dal numero di abitanti.

http://www.comunivirtuosi.org/mappa-com ... tuosi.html

Inoltre non si può ignorare il parametro dell'estensione territoriale di una comunità. Esistono comuni di montagna sotto i mille abitanti la cui estensione è pari a Milano o Torino, che si occupano di presidiare il territorio e lottano contro lo spopolamento: toglier loro risorse significa uccidere presidi importantissimi nell'equilibrio idrogeologico e sociale.

Ok, sono d'accordo ma se per cambiare bisogna "cominciare a ...." allora cambiamo veramente e piu' che "non dare risorse ai comuni spendaccioni" cambiamo il paradigma che è "qualcuno che dà a qualcun'altro" in "ogni comune fa lo spendaccione o il virtuosio con le sue risorse e basta" (leggi "vero federalismo fiscale").
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Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda ranvit il 18/08/2011, 9:41

Cominciamo a non dare più risorse ai comuni spendaccioni e ad aiutare maggiormente i comuni virtuosi, indipendentemente dal numero di abitanti.

http://www.comunivirtuosi.org/mappa-com ... tuosi.html

Inoltre non si può ignorare il parametro dell'estensione territoriale di una comunità. Esistono comuni di montagna sotto i mille abitanti la cui estensione è pari a Milano o Torino, che si occupano di presidiare il territorio e lottano contro lo spopolamento: toglier loro risorse significa uccidere presidi importantissimi nell'equilibrio idrogeologico e sociale.




Tutto giusto flaviomob, ma si puo' fare anche accorpando i Comuni....in attesa del federalismo completo di cui parla Franz (e che condivido).
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda pianogrande il 18/08/2011, 11:05

Non è che io sia contrario di principio.
Mi sembra chiaro che il mio problema sia, in sintesi, non buttare alle ortiche un patrimonio inestimabile di risorse umane che si dedicano al territorio.
I piccoli comuni sono anche (almeno in molti casi) un bellissimo esempio di democrazia diretta (per forza di cose visti i particolari rapporti interpersonali).
L'addetto alla potatura deve saper distinguere tra i rami e le radici.
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Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda ranvit il 18/08/2011, 11:12

un patrimonio inestimabile di risorse umane che si dedicano al territorio.

e chi sarebbero? I politici (anche se di piccole realtà)? :o

Non voglio e non posso negare la presenza di persone che si "dedicano al territorio" con umiltà....peccato che di solito sono quelli che poi non "fanno carriera" politicamente ;)

Il problema dell'Italia di oggi resta: dimezzare almeno i politici, di qualsivoglia istituzione o Enti pubblici ma anche i sindacalisti....sono il PDR deve restare uno :D

Vittorio
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Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda pianogrande il 18/08/2011, 21:07

Ranvit.
Non esistono soluzioni non modulate e non intelligenti.
Sappiamo benissimo che un solo politico è molto peggio di troppi.
Della politica c'è un estremo bisogno.
Il problema è impedire che si finga di dedicarsi alla politica per farsi gli affaracci propri.
Se non c'è un sistema che impedisca di rubare, allora, quello che non ruberò io lo ruberai tu (in senso impersonale, per carità).
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Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda franz il 19/08/2011, 7:19

pianogrande ha scritto:Sappiamo benissimo che un solo politico è molto peggio di troppi.
Della politica c'è un estremo bisogno.


La prima frase è da scolpire a caratteri cubitali sul marmo piu' prezioso che possiamo trovare.

Spero che pianogrande non si sorprenda di essere in perfetta sintonia con i padri fondatori degli Stati Uniti D'America, che scrivevano:

"Il mezzo per avere un governo buono e fidato non sta nell'affidare ad un unico organo tutto il potere ma nel dividerlo tra molti, distribuendo a ciascuno esattamente le funzioni che e' in grado di assolvere. Che al governo nazionale siano affidate la difesa della nazione e le relazioni estere e federali; ai governi degli Stati le leggi, i diritti politici e civili, la polizia e l'amministrazione di quanto concerne lo Stato nel suo complesso; alle contee le materie di interesse locale al livello della contea ed a ciascuna comunita' minore gli affari che la interessano direttamente.

E' dividendo e suddividendo la grande repubblica nazionale in queste repubbliche minori da un estremo all'altro della gerarchia, finche' si giunga all'amministrazione da parte di ciascun individuo della propria fattoria; attribuendo ad ognuno la direzione di cio' che il suo occhio riesce a sorvegliare direttamente, che tutto verra' realizzato per il meglio.

Che cosa e' stato a distruggere la liberta' ed i diritti dell'uomo in ogni forma di governo esistita sotto il sole? L'estendere ed i concentrare tutti i poteri e tutte le attribuzioni in un solo corpo, non importa che si tratti degli autocrati di Russia o di Francia o dei patrizi del senato veneziano.

Ed io sono convinto che se l'Onnipotente non ha decretato che l'uomo non debba mai essere libero (e sarebbe bestemmia il crederlo), si scoprira' che il segreto consiste nel farsi egli stesso depositario dei poteri che si riferiscono a lui, nella misura in cui e' capace di esercitarli, e nel delegare soltanto quelli che sono al di la' delle sue capacita', mediante un processo sintetico, a gradi sempre piu' elevati di funzionari, in modo da conferire sempre meno poteri mano a mano che i delegati rappresentano sempre piu' una oligarchia.

Le repubbliche elementari rappresentate dalle comunita' dalle contee, dagli Stati e dall'Unione federale formerebbero una gradazione di autorita' ciascuna fondata sulla legge, investita ciascuna della sua sfera di poteri delegati, e costituenti per davvero un sistema di freni e contrappesi per il governo. [....] Come Catone, ai suoi tempi concludeva ogni suo discorso con le parole <<Carthago delenda est>>, cosi' io concludo sempre con l'esortazione <<dividete le contee in comunita'>>. Cominciate con l'istituirle per una sola funzione; dimostreranno ben presto per quali altre esse sono lo strumento migliore. Dio vi benedica, e benedica tutti come i nostri governanti, e dia loro la saggezza, cosi' come sono certo che avranno la volonta', di fortificarci, contro la degenerazione di un unico governo e la concentrazione di tutti i poteri nelle mani dell'uno, dei pochi, della gente per bene o dei molti."


Questo nel lontano 1816 (Thomas Jefferson).

Ho poi da segnalare un errore nell'ultima frase di piano :-)
La accetto solo se politica è scritta con la maiuscola.
Della Politica c'è un estremo bisogno.
Di pessima politica, minuscola, invece ne abbiamo avuto abbastanza.
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Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda ranvit il 19/08/2011, 8:59

pianogrande ha scritto:Ranvit.
Non esistono soluzioni non modulate e non intelligenti.
Sappiamo benissimo che un solo politico è molto peggio di troppi.
Della politica c'è un estremo bisogno.
Il problema è impedire che si finga di dedicarsi alla politica per farsi gli affaracci propri.
Se non c'è un sistema che impedisca di rubare, allora, quello che non ruberò io lo ruberai tu (in senso impersonale, per carità).



Concordo. La Politica è indispensabile e un solo politico puo' fare molti piu' danni di tanti....vedi Berlusconi :)

Ma in Italia c'è tanta, troppa, gente che fa il politico come mestiere, guadagnano troppo e fanno tantissimi danni.....
impedire di rubare e dedicarsi agli affaracci propri (ed a quelli dei parenti ed amici etc,[b]) è un problema eterno legato alla natura dell'uomo....non si risolve per decreto.

Soluzione modulata ed intelligente: Cominciamo a dimezzarli! Si dimezzeranno i danni :twisted:

Vittorio
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Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda Giorgio Graffieti il 19/08/2011, 9:05

ranvit ha scritto:...Ps Si qualcuno ha preso una insolazione... :D


anche Ilvo Diamanti... evidentemente.
http://www.repubblica.it/rubriche/busso ... ref=HREA-1
«vedo gente, faccio cose...»
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Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda pianogrande il 19/08/2011, 10:48

Concordo. La Politica è indispensabile e un solo politico puo' fare molti piu' danni di tanti....vedi Berlusconi :)

Ma in Italia c'è tanta, troppa, gente che fa il politico come mestiere, guadagnano troppo e fanno tantissimi danni.....
impedire di rubare e dedicarsi agli affaracci propri (ed a quelli dei parenti ed amici etc,[b]) è un problema eterno legato alla natura dell'uomo....non si risolve per decreto.

Soluzione modulata ed intelligente: Cominciamo a dimezzarli! Si dimezzeranno i danni :twisted:

Vittorio

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Non ho detto di risolvere il problema per decreto.
Intanto, cominciamo a dire che il problema da risolvere è quello.
La soluzione resta quella della suddivisione dei poteri.
Ecco perché il berlusca e compagnia si strappano le vesti contro la magistratura, la corte costituzionale, il parlamento, l'informazione (potere di fatto) etc etc.
Continuiamo, intanto, a difenderla la suddivisione dei poteri, in attesa di essere in grado di migliorarla.


Non è il numero dei ladri a determinare l'ammontare della refurtiva.
Rovesciamo il ragionamento.
E' con un buon numero di antifurto che i ladri vengono tenuti lontani.
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Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda ranvit il 19/08/2011, 11:41

http://www.corriere.it/editoriali/11_ag ... da8e.shtml



Coraggio, dimezzate deputati e senatori



Di tutti i peccati che la classe politica italiana non cessa di commettere, quello di avant’ieri (una seduta di Palazzo Madama a cui hanno partecipato soltanto undici senatori) è probabilmente uno dei più veniali. In altre circostanze avremmo sorriso e perdonato. Oggi fatichiamo a capire. Il problema non è la maggiore o minore presenza di parlamentari per una occasione puramente procedurale. Il vero problema è quello della totale insensibilità di una larga parte del ceto politico per i sentimenti e gli umori del Paese. Non è necessario essere osservatori di mestiere per sapere che gli italiani sono arrabbiati. Sanno che anche i politici, come certi banchieri, si sono distribuiti bonus generosi: indennità, vitalizi, rimborsi, collaboratori spesso pagati in nero, pasti semi-gratuiti, uffici semi- privati affittati nel centro di Roma a spese dello Stato, facilitazioni di varia natura. Sanno che molti politici hanno una concezione privata della loro funzione e se ne servono permeglio perseguire i loro personali interessi. Sanno che un parlamentare avvocato, tanto per fare un esempio, può continuare a esercitare la sua professione anche se questo sottrae tempo al suo incarico e lo espone a un continuo, virtuale conflitto di interessi. Credevano di avere eletto un servitore dello Stato e si accorgono di avere dato i loro voti a una corporazione.

Evidente da tempo, questa insofferenza è stata inasprita dalla congiuntura economica. La classe politica chiede ai suoi connazionali di stringere la cinghia, ma si limita a qualche modesto sacrificio. Non ha capito che non esistono soltanto i conti del bilancio statale. Esistono anche quelli della democrazia, vale a dire del rapporto fra gli eletti e gli elettori. Non ha capito che non esiste soltanto il mercato dei valori finanziari, dove gli Stati e le aziende devono dimostrare la loro serietà e credibilità. Esiste anche il mercato dei valori democratici, dove ogni uomo politico deve rendere conto dei voti ricevuti e provare la sua affidabilità.

Per raddrizzare il Paese non basta quindi una manovra finanziaria. Occorre anche una manovra democratica, vale a dire un pacchetto di misure che serva a spegnere i sentimenti di rabbia e disprezzo che molti italiani provano per i loro rappresentanti. Se il problema maggiore, come sembra, è quello del Parlamento, converrebbe cominciare, il più rapidamente possibile, dal numero dei parlamentari. In altre circostanze avrei preferito che il dimezzamento del Senato coincidesse con una più precisa definizione delle sue funzioni in uno Stato federale e quello della Camera con una migliore ripartizione della funzione normativa tra il governo e il Parlamento. Oggi, se la classe politica vuole dare un segno di attenzione per i malumori della società, le circostanze impongono misure più rapide e quindi un progetto di legge sottoscritto dal governo e da tutti quei settori della minoranza che sono pronti ad approvarlo. L’iniziativa avrebbe tre effetti positivi: darebbe una risposta al Paese; dimostrerebbe che la riforma della Costituzione è una materia su cui maggioranza e opposizione possono lavorare insieme; direbbe agli speculatori che la nave Italia non ha alcuna intenzione di andare a fondo.

Sergio Romano
19 agosto 2011 11:26
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