Stefano'62 ha scritto:più ci penso e più sono convinto che abbia ragione chi dice che il quorum va abolito.
è opinione abbastanza comune di questi tempi, ma secondo me, sbagliata.
il quorum del 50% + 1 degli elettori ha un suo senso e, per certi versi è anche condivisibile.
Mi immagino che i Costituenti siano partiti da un ragionamento semplice. Per fare una Legge nel Parlamento deve formarsi una maggioranza del numero legale dei componenti che è il 50% + 1 sul totale ed è quindi "logico" che per abrogarla debba formarsi una maggioranza sul 50%+ 1 degli elettori.
È sfuggito ai Costituenti o non ne hanno voluto tener conto essendo la partecipazione alla politica del tempo cosa diversa di quella che è oggi, del fatto che in effetti il Parlamento non è affatto eletto da tutti gli elettori aventi diritto. In più, il premio di maggioranza rende ancora più aleatoria la rappresentanza degli elettori.
Una riforma adeguata dell'istituto referendario potrebbe quindi partire da li. Se serve la maggioranza del numero legale di un Parlamento per fare una Legge occorrerebbe stabilire qual è il numero legale dei votanti per abrogarla? Definirla in un generico 50% + 1 degli aventi diritto è una forzatura perché in effetti, come si vede esse sono fatte con molto meno consenso se ad eleggere un Parlamento è solo il 75% dei votanti e poi si inquina la rappresentanza, e quindi la capacità di legiferare, con il premio di maggioranza.
Ad oggi il Parlamento esprime di fatto la volontà del 75% dei votanti (più o meno), non del 100%. La proposta sensata potrebbe essere legare il valore legale dei votanti (il quorum... 50% +1) ad un referendum dove gli elettori totali sono calcolati sulla percentuale di voto registrata alle ultime elezioni politiche della Camera dei Deputati per gli elettori aventi diritto.
Così che sia potere legislativo del Parlamento che diritto dei cittadini nello strumento referendario di abrogazione abbiano più o meno lo stesso peso.