pianogrande ha scritto:D'accordo Franz.
Questo richiede una maturazione del popolo.
Richiede, quindi, un grande fermento, un grande lavoro culturale.
La tecnica del paternalismo (padre padrone) è anche frutto di un lavoro culturale fatto di coltivazione della ignoranza e della poca consapevolezza dei propri mezzi (o, meglio, delle proprie potenzialità).
Istruirsi richiede libertà.
Dove questa libertà non c'è, richiede lotta.
La lotta richiede un inizio di consapevolezza.
Mi fermerei qui, perché da quello che scrivi vedo che in fondo, durante il rinascimento abbiamo avuto il fermento ed il lavoro culturale e con il risorgimento abbiamo avuto le lotte, anche se erano espressione piuttosto isolata di pochi visionari. Già durante il rinascimento stesso iniziavano le lotte dei comuni d'oltralpe per liberarsi dai vari imperatori e papi. Lo facevano unendosi contro l'imperatore (come i comuni svizzeri alla fine del 1200) o affiggendo le 95 tesi sul portone della Chiesa di Wittenberg, il 31 ottobre 1517. Da noi le cose andavano diversamente: invece di unirsi lottavano tra di loro per il predominio dei mari e poi erano percorsi da lotte intestine, tuttavia il fermento culturale c'era (il rinascimanto italiano è indubbiamente un periodo che ha messo l'Italia al centro del mondo) e le lotte risorgimentali ci sono state.
MI chiedo cosa sia successo, una volta unita la nazione, 150 anni fa. Non diamo la colpa come al solito a D'alema, Veltroni o Berlusconi Non c'erano.
Eppure con l'inizio del 1900 è successo qualche cosa che ha spento il popolo italiano, che lo ha indotto forse a seguire alcune lotte invece che altre, che lo ha portato verso il fascismo ed il suo opposto autoritario invece che verso il liberalismo. Ho l'impressione che tra i caratteri culturali nazionali ci sia una forte presenza di una struttura familiare patriarcale, autoritaria, amplificata dalla presenza del papato e della Chiesa. Questo ha dirottato il nostro paese verso sbocchi autoritari (una caratteristica comune al sud europa, con Spagna e Portogallo con forti regimi fascisti e poi con i colonnelli in Grecia) allontanadoli da sbocchi liberali. La Stagione dell'Ulivo poteva essere il corrispondente da noi di pari stagioni di libertà, vissute da Spagna e Portogallo, ma quello che ci ha fregato è il vecchio cancro delle lotte intestine, come ai tempo delle Signorie. Per capire come unirci in futuro credo che occorra capire bene i fallimenti di questi 150 anni.
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)