Ma allora c'è vita su Marte! (Lavoratori Fiat ex Bertone)

[disallineato]

Lavorare un pochino di più ti toglie la libertà? Chiedilo ai precari o a chi è senza lavoro quanto è bello avere tanto tempo libero.

Questo ragionamento oltre a non avere senso è ideologico e potenzialmente pericoloso (per le dignità dei lavoratori).
Se c'è bisogno di lavoro al punto da chiedere straordinari agli occupati (se mia moglie potesse leggervi al sabato invece che andare a fare la flessibilità in fabbrica,che azzera il tempo che andrebbe dedicato alle faccende settimanali per suo padre malato e bisognoso di essere seguito,sicuro che vi azzannerebbe alla gola,altro che ideologia),allora che bisogno c'è di una legislazione che incentiva il precariato e non riesce ad occupare gli altri ?
Vuoi risparmiare sul lavoratore perchè costa troppo,bè non è il lavoratore il responsabile di quei costi,dunque non è lecita la pretesa di spremerlo per fare "fruttare" la spesa.

Il padrone (non si può dire datori di lavoro,dato che in italiano sono quelli che appunto lavorano) non sarà il nemico,ma di certo è qualcuno che se può non si fa scrupoli di approfittarsi vegliaccamente del debole,perchè sul forte (lo Stato) ha meno chances.
L'unico modo per impedirlo e perseguire un minimo di giustizia sociale è rendere meno deboli i dipendenti.
In questo lavoro spesso i sindacati fanno scelte pessime,per vari motivi,o perchè hanno altri obiettivi (politica) e fanno scelte ideologiche,o perchè semplicemente sono stati scelti male.
Ma venire a strumentalizzare le inefficienze di qualcuno per provare a dire che se si lascia liberi i padroni di agire alla fine guadagnano tutti,ed è esattamente questo il messaggio subliminale (ideologico al cubo,anzichè no) dei lobbisti e di troppi post di parte,questo può avere solo due spiegazioni.
O sei colluso,o sei cieco.
E mai nessun precario o disoccupato ti voterà.

Precisiamo che io non ho bisogno del voto di nessuno perchè nn sono in politica.
Tu continui a usaRE LA PAROLA "PADRONE" E QUESTA LA DICE LUNGA SULLA TUA MENTALITà.
i DATORI DI LAVORO, CHE SONO APPUNTO QUELLI CHE TI OFFRONO LAVORO ( scusa le maiuscole, mi è scappato il tasto ) sono coloro che grazie al loro investimento offrono la possibilità di crescere al paese e di dare il loro apporto al beneficio comune. Farebbe male tua moglie ad azzannare chi capisce che la flessibilità oggi è una prerogativa di tutti. Tutti noi siamo precari, anche io che ho un lavore autonomo e una cattedra saltuaria. Tutti siamo precari in un mondo ove il posto fisso non c'è più

[disallineato]

Caro Stefano,
sei un ragazzo intelligente come hai dimostrato più volte nei dibattiti, ma ti lasci prendere dalla ideologia che era buona negli anni 70.
Il "padrone", come ti ho spiegato, è un datore di lavoro perchè anche lui lavora.

Se non lavora manualmente, come magari lavori tu, non per questo è a considerare un estraneo al lavoro. Troppe volte le categorie di persone sono state divise in "classi". Quella ideologia che ha portato appunto alla lotta di classe e ha portato poi ai disordini sociali. Io non so quanti hai anni e quindi nn posso sapere se tu hai vissuto i terribili anni 70, che qualcuno defini "formidabili " ( Mario Capanna Democrazia Proletaria ). L'idologia a cui ti sei dimostrato sensibile, è simile a quella che ha lacerato l'italia quando le lotte operaie portarono agli scontri armati. Lotta Continua, Potere Operaio, Nuclei Armati Rivoluzionari ecc predicavano le cose che poc'anzi avevi esternato. L'odio che scaturiva verso i "padroni", verso la classe dirigente, verso i servi dello stato, ci fecero conoscere anni bui.
Oggi per fortuna nn c'è più lotta di classe, ma una rivendicazione di diritti su cui si tratta se sono diritti o privilegi. Oggi il mondo è cambiato e occorre adeguare alcuni ns comportamenti. Se il lavoro richiede di andare al lavoro il sabato, cosa che nn rientrava nei nostri ( vostri ) modi abituali, occorre cambiare le nostre abitudini. Oppure ti crei un attività autonoma e fai quello che ti pare ( pura illusione. Io se ho 100 clienti, ho 100 "padroni )

[ranvit]

Scusa, ma perchè continui a dire "ragazzo" a Stefano?

[disallineato]

Scusa, ma perchè continui a dire "ragazzo" a Stefano?

Pardon, non so quanti anni ha. E' una disfunzione professionale quella che mi fa chiamare ragazzo i miei allievi o i miei dipendenti anche se hanno 50anni.
Magari Stefano è un ragazzo davvero oppure è un uomo maturo. Se Stefano è offeso per questo, faccio ammenda e gli chiedero pubblicamente scusa.
Non ho problemi a scusarmi con persone se si sentono offese.

[ranvit]

Bene.
Io ne ho 66, tu?

[Iafran]

Io ne ho 66, tu?

Allora sei un ragazzo.

[franz]

Non ho problemi a scusarmi con persone se si sentono offese.

Meglio prevenire che scusarsi dopo.
Quindi meglio non dire a nessuno "Caro Ragazzo" e scoprire poi che ne ha 58 oppure 81. Ma anche se ne avesse 33 ....

Come considerazione personale, il "caro ragazzo" è un'espressione di palese paternalismo, da evitare in un dialogo tra persone DEVONO essere ritenute adulte, a prescindere.

Franz

[Stefano'62]

Scusa, ma perchè continui a dire "ragazzo" a Stefano?

[disallineato]

Non ho problemi a scusarmi con persone se si sentono offese.

Meglio prevenire che scusarsi dopo.
Quindi meglio non dire a nessuno "Caro Ragazzo" e scoprire poi che ne ha 58 oppure 81. Ma anche se ne avesse 33 ....

Come considerazione personale, il "caro ragazzo" è un'espressione di palese paternalismo, da evitare in un dialogo tra persone DEVONO essere ritenute adulte, a prescindere.

Franz

Pe r me no problem se mi chiamano ragazzo. Se ti senti ragazzo dentro che problemi ci sono avere 30-40-50-60 anni?

[Stefano'62]

Come considerazione personale, il "caro ragazzo" è un'espressione di palese paternalismo, da evitare in un dialogo tra persone DEVONO essere ritenute adulte, a prescindere.

Nessun problema Franz,non mi offendo per l'illusione di qualcuno convinto di parlare ad un pubblico di inferiori da educare.

PS x il prof
Il datore di lavoro,colui che offre il suo lavoro,è colui che effettivamente lavora.
Quell'altro caso mai è il datore di opportunità di lavorare,oppure colui che domanda lavoratori.
Al di là delle convenzioni,l'italiano non è una opinione.
E gli italiani continuano a dividersi in chi lavora troppo,chi lavora troppo poco,e chi ci specula sopra apposta.

PPS
Ma esistono anche pc senza il tasto cancella.....