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PD, progetto abortito?

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: PD, progetto abortito?

Messaggioda pierodm il 22/02/2011, 17:55

Sono stanco.
Da qualche giorno mi capita di aprire le pagine del forum, leggere un paio di post e non avere più voglia d'intervenire: dovrei scrivere per la quarta, quinta, decima, ventesima volta sui medesimi argomenti, e francamente non ce la faccio - certamente non ce la faccio ad avere la stessa voglia, la stessa convinzione che intervenire e discutere serva a qualcosa.
Ammiro, invidio - seriamente - la forza d'animo e la pazienza di Luca e di Pianogrande, oltre che i loro argomenti.

Quando si citano antiche polemiche, non si fa per vantare una primogenitura o una sorta di onoreficienza, ma per sottolineare una riflessione valida per l'oggi: ciò che veniva avversato cinque o dieci anni fa potrebbe essere simile a ciò che viene avversato adesso, che a sua volta costituirà fra cinque o dieci anni l'ennesimo esempio di saggezza postuma.

Ciò vale per il ruolo finora fallimentare del PD, per la debolezza dell'assunto fondativo di Veltroni, per il modo di fare opposizione, per la questione della "identità", che dai "rottamatori del '900" era considerata una parola pressoché infame, essendo la riproposizione surrettizia delle "ideologie", ed altro ancora.
L'articoletto pamphlet di Panebianco è liquidato con parole sagge da Luca, ma personalmente non mi fa meraviglia che qualcuno ci abbia trovato qualcosa da sottolineare con interesse: se no che fallimento sarebbe, questo del PD?

A proposito dell'indignazione - che ovviamente serve e serve pure tanto - io credo che sia piuttosto velleitario disprezzarne il senso politico, in nome di un farraginoso e improbabile "attivismo propositivo": se una massa notevole di elettori fossero capaci di indignazione, o di senso della decenza, Berlusconi e tanti altri grotteschi personaggi della casta politica sarebbero stati seppelliti da tempo sotto una valanga di pernacchie.
L'Italia ha bisogno di tante persone capaci di dire NO, anche nella loro vita professionale oltre che nella funzione di elettori, più che di fantasiosi dilettanti allo sbaraglio che s'inventano qualche breve cenno sull'universo, all'alba dello spett.le terzo millennio.
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Re: PD, progetto abortito?

Messaggioda ranvit il 22/02/2011, 18:23

...se una massa notevole di elettori fossero capaci di indignazione, o di senso della decenza, Berlusconi e tanti altri grotteschi personaggi della casta politica sarebbero stati seppelliti da tempo sotto una valanga di pernacchie.

Infatti.
Ma, evidentemente, al momento, ancora prevale l'indignazione verso il centrosinistra...

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: PD, progetto abortito?

Messaggioda Loredana Poncini il 22/02/2011, 19:33

Non è l'indignazione che ci manca, verso il berlusca e gli inciucianti, ma prevale in troppi la paura che il CSX ( il poco Amato in primis), metta loro le mani in tasca... 8-)
Ultima modifica di Loredana Poncini il 23/02/2011, 9:00, modificato 1 volta in totale.
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Re: PD, progetto abortito? NO !

Messaggioda Loredana Poncini il 22/02/2011, 19:42

Piero, hai ragione, non ripetiamoci più ed usiamo internet non solo per ribadire, ma soprattutto per rimettere in moto le bocce ferme da troppo tempo ! :D
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Re: PD, progetto abortito?

Messaggioda gabriele il 22/02/2011, 20:07

pierodm ha scritto:L'Italia ha bisogno di tante persone capaci di dire NO


Certamente. E molte di più capaci di dire: "cosa posso fare per il mio paese"?

Ricordiamoci di J.F. Kennedy:
"NON CHIEDERTI COSA IL TUO PAESE PUO' FARE PER TE, CHIEDITI COSA TU PUOI FARE PER IL TUO PAESE"

Fermarsi al no, sebbene dire no all'illegalità sia un atto meritevole, è altrettanto importante fare il passo successivo.

Cosa può fare il csx per convincere gli elettori a votare a suo favore?

Penso che di questo molti forumisti siano stufi di doversi ripetere.

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Re: PD, progetto abortito?

Messaggioda pierodm il 22/02/2011, 20:08

Sì Loredana, ci sono tanti modi di dire che uno è scemo, anche quello di attribuirgli (giustamente) il pensiero che il centro-sinistra possa essere peggiore dell'attuale governo di destra, perfino sulle tasse.

Io continuo a pensare che alla base del fallimento ultradecennale del centro-sinistra ci sia anche una valutazione sbagliata dell'elettorato, ossia troppo ottimistica, retorica e generica, e che viceversa sia Berlusconi sia la Lega abbiano saputo individuare benissimo il loro target.
Un buon avvocato di tribunale non affronterebbe mai una giuria popolare con la faciloneria con la quale il centro-sinistra ha affrontato le sue campagne elettorali.
Chi è stato capace di votare anche solo due volte di seguito Berlusconi - o gente come Borghezio e lo stesso Bossi - è assolutamente impermeabile alle esternazioni scandalizzate, agli educati distinguo di Fassino o Veltroni, ma anche alle randellate di Di Pietro e di Santoro e Travaglio.
Il centro-sinistra potrebbe presentarsi pure con le Tavole della Legge, come Mosè, e a questa quota di elettori non gliene potrebbe fregare di meno: è inutile che stiamo a fare lo zabaione con questa menata del "programma", ai fini elettorali.
Lo dicevo quindici anni fa, lo ripeto adesso: le elezioni non si vincono con i programmi - non principalmente, e di certo non in Italia.
Le elezioni si vincono per una somma di suggestioni, di identità e di convinzioni generali.
Se chi si presenta con un meraviglioso programma non ha una faccia convincente - convincente per il suo target, e capace d'incutere rispetto all'avversario - non c'è niente da fare.

Per Gabriele.
Quello che possiamo fare, realisticamente, è cercare di dare al PD - o a chi per esso - una "faccia", un'anima, un'identità, senza accontentarsi di qualche pupazzetto più o meno rottamatore, di mezze seghe, di slogan presunti "anglosassoni" sradicati dal loro contesto geopolitico, e senza pensare che la modernità ideologica, politica, intellettuale consista nel dichiarare solennemente finito "il Novecento".
Io sono uno zemaniano convinto: forse con il buon gioco non si vince subito, ma almeno si è rispettati - e poi, tanto meno si vince giocando male, cioè tanto meno ha la probabilità di vincere un partito senza faccia e senz'anima.
Fermo restando il concetto che in ultima analisi "il partito siamo noi".
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Re: PD, progetto abortito?

Messaggioda gabriele il 22/02/2011, 20:27

pierodm ha scritto:Sì Loredana, ci sono tanti modi di dire che uno è scemo, anche quello di attribuirgli (giustamente) il pensiero che il centro-sinistra possa essere peggiore dell'attuale governo di destra, perfino sulle tasse.

Io continuo a pensare che alla base del fallimento ultradecennale del centro-sinistra ci sia anche una valutazione sbagliata dell'elettorato, ossia troppo ottimistica, retorica e generica, e che viceversa sia Berlusconi sia la Lega abbiano saputo individuare benissimo il loro target.
Un buon avvocato di tribunale non affronterebbe mai una giuria popolare con la faciloneria con la quale il centro-sinistra ha affrontato le sue campagne elettorali.
Chi è stato capace di votare anche solo due volte di seguito Berlusconi - o gente come Borghezio e lo stesso Bossi - è assolutamente impermeabile alle esternazioni scandalizzate, agli educati distinguo di Fassino o Veltroni, ma anche alle randellate di Di Pietro e di Santoro e Travaglio.
Il centro-sinistra potrebbe presentarsi pure con le Tavole della Legge, come Mosè, e a questa quota di elettori non gliene potrebbe fregare di meno: è inutile che stiamo a fare lo zabaione con questa menata del "programma", ai fini elettorali.
Lo dicevo quindici anni fa, lo ripeto adesso: le elezioni non si vincono con i programmi - non principalmente, e di certo non in Italia.
Le elezioni si vincono per una somma di suggestioni, di identità e di convinzioni generali.
Se chi si presenta con un meraviglioso programma non ha una faccia convincente - convincente per il suo target, e capace d'incutere rispetto all'avversario - non c'è niente da fare.



Piero, non so da quanto tempo non parli con qualcuno che ha votato e vota per il pdl, ma le cose non sono come le descrivi.

L'elettorato italiano, come quello di qualsiasi paese democratico, si suddivide in una quota molto grande, circa il 60-70 % in fan appassionati. Lo zoccolo duro dei partiti di destra e di sinistra, che si suddivide da una parte e dall'altra e che non voterebbero per l'avversario nemmeno con le spalle al muro e fucile puntato.

Il resto sono persone che chiedono fatti.

Certo, come ci si presenta ha un suo ruolo e qualche balla in campagna elettorale la si racconta per avere maggior favore, ma ci si aspetta che tutti i partecipanti lo facciano, altrimenti sarebbero dei polli (csx docet!).

Quindi cosa cambia veramente la situazione a favore e sfavore di un contendente rispetto ad un altro?

Domanda a cui mi piacerebbe aver risposta dagli interlocutori del forum.

Io direi che ciò che non attrae gli elettori che richiedono fatti di certo è l'alone di pessimismo e di totale e assoluta INERZIA che sta dimostrando il CSX.

Finchè è il forumista Piero a scrivere "L'Italia ha bisogno di tante persone capaci di dire NO" e fermarsi a questo ragionamento, posso togliermi tanto di cappello e fare un plauso, ma quando a fare affermazioni di protesta E BASTA sono i dirigenti del CSX nella, mi ripeto, più totale inerzia politica, allora la cosa è ben diversa e, se mi viene concesso, mi incazzo.

Se questa gente, queste mummie politiche non sanno come sconfiggere Silvio, SE NE DEVONO ANDAR VIA e lasciar spazio ad altri.

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Re: PD, progetto abortito?

Messaggioda gabriele il 22/02/2011, 20:29

pierodm ha scritto:Per Gabriele.
Quello che possiamo fare, realisticamente, è cercare di dare al PD - o a chi per esso - una "faccia", un'anima, un'identità, senza accontentarsi di qualche pupazzetto più o meno rottamatore, di mezze seghe, di slogan presunti "anglosassoni" sradicati dal loro contesto geopolitico, e senza pensare che la modernità ideologica, politica, intellettuale consista nel dichiarare solennemente finito "il Novecento".
Io sono uno zemaniano convinto: forse con il buon gioco non si vince subito, ma almeno si è rispettati - e poi, tanto meno si vince giocando male, cioè tanto meno ha la probabilità di vincere un partito senza faccia e senz'anima.
Fermo restando il concetto che in ultima analisi "il partito siamo noi".


No Piero, quello che possiamo dare al PD è una manifestazione da 1 milione di persone che scrolli il partito dalle fondamenta.

Altro che slogan presunti anglosassoni...
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Re: PD, progetto abortito?

Messaggioda pierodm il 23/02/2011, 1:23

Piero, non so da quanto tempo non parli con qualcuno che ha votato e vota per il pdl

Ne incontro tutti i giorni, li ascolto, spesso ci discuto o almeno ci provo: l'ultima volta poche ore fa.
Non c'era bisogno di questa domanda, e forse nemmeno della risposta, ma era fatta in modo educato e ho risposto per educazione.

La tua visione così "bipartizan", caro Gabriele, non è realistica e nemmeno concreta.
Lasciando da parte le eccezioni - che nei grandi numeri esistono fisiologicamente, per le ragioni più svariate - il discorso su una certa, consistente, quota di elettorato è tutto sommato semplice, nei tratti essenziali: nel momento in cui la politica si è fatta personalistica e tendenzialmente bipolare, il giudizio diventa drastico. Più precisamente, drastico da parte degli elettori sui politici, e drastico versoi criteri di scelta degli elettori stessi.

Pensare, al suo apparire, che un Berlusconi fosse un buon candidato era lecito, anche se già sussistevano diversi elementi che avrebbero potuto suggerire un atteggiamento molto più cauto.
Dopo averne conosciuto le esibizioni da pagliaccio, le corna, i cucù, le pose da piccolo napoleone, la sua carriera sarebbe naufragata tra le risate in qualunque paese del mondo occidentale: non per un a questione politica, ma per senso della decenza.
Tutto ciò non è paragonabile con niente altro: né con Prodi, né con i tanti personaggi politici della prima e seconda repubblica, da Andreotti a Moro, da Fanfani a Fassino, o Veltroni, Bertinotti, Forlani, La Malfa, Spadolini, Fini o Almirante, ciascuno dei quali, pur criticabile, a paragone di Papi è un monumento di rigore istituzionale, di sobrietà e di stile.
Se continuiamo a considerare questa Italia berlusconiana una semplice "variante", un'innocente "corrente d'opinione" pari a qualunque altra, non facciamo solo un pessimo servizio alla politica, ma lo facciamo soprattutto alla comunità civile della quale facciamo parte.

Quando si parla di questi argomenti, per me la politica in senso stretto passa in secondo piano, poiché m'interessa assai di più ciò che avviene nella mente delle persone, nella società, nel linguaggio, in poche parole nella vita di tutti.
Tu non avevi chiesto, per altro, ciò che possono fare i politici del centro-sinistra, ma avevi chiesto "cosa possiamo fare", soggetto "noi".
Io credo che, prima di "fare", bisognerebbe "essere".

Quindi cosa cambia veramente la situazione a favore e sfavore di un contendente rispetto ad un altro?

Per la mia parte, credo di avere già risposto.
Posso aggiungere, sul piano pratico: la differenza la fa chi vota per chi.
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Re: PD, progetto abortito?

Messaggioda flaviomob il 23/02/2011, 2:29

Un momento... un Andreotti non si può mettere sullo stesso piano degli altri... Il cinismo distillato del divo Giulio era molto vicino a quello del suo elettorato ed è sintomatico che il PDL si sia tanto speso nel gaudio e nel tripudio per l'assoluzione (in realtà prescrizione) per il nostro eroe... No, i vigorosi germogli del cinismo esistevano già e da tempo.
Certo, per innaffiarli e fertilizzarli(*) adeguatamente l'ultimo ventennio è stato determinante...

(*) evidentemente, non tutta la merda è finita nel ventilatore! :lol:


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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