Il commissario straordinario ha pubblicato sul sito e sui giornali "l'invito pubblico"
Si fanno avanti i piloti. Offerta degli svizzeri di AMA per 30 aereiAlitalia, 7 giorni per venderla
Fantozzi cerca clienti, Cai si ritiraIl leader dei piloti: "Contro di noi pressioni che mettono a rischio la sicurezza"Il premier contro la Cgil. Di Pietro: "Governo colpevole di turbativa d'asta"
Alitalia, 7 giorni per venderla Fantozzi cerca clienti, Cai si ritira
ROMA - AAA, acquirente cercasi per Alitalia. Per la prima volta, dopo mesi, la compagnia aerea viene messa realmente sul mercato. Senza vincoli nè limiti. Non è proprio un bando di gara, si chiama piuttosto "invito pubblico a presentare manifestazioni di interesse per l'acquisto di uno o più rami di azienda del gruppo Alitalia". L'annuncio è stato pubblicato questa mattina sul sito della compagnia dal commissario straordinario Augusto Fantozzi. Nel giro di un paio d'ore si è materializzata la prima offerta, alternativa a Cai, proposta dagli stessi dipendenti Alitalia. Nelle stesse ore però è arrivato l'ennesimo ma questa definitivo ultimatum dell'Enac, l'ente nazionale dell'aviazione civile da cui dipende l'autorizzazione a volare. Se entro 3-4 giorni non ci sarà un piano vero, operativo, ha deto il presidente dell'Enav Vito Riggio, "sarò costretto a ritirare la licenza di volo". Fantozzi crede di aver a disposizione qualche giorno di più, "quelli previsti, cioè il 30 settembre". E così, tra un'offerta in arrivo dalla Svizzera, i presidi a Fiumicino tra il Fronte del No e quello del Sì, è cominciata un'altra settimana di passione per Alitalia, i suoi dipendenti e i passeggeri. I voli continuano ad essere regolari anche se oggi si sono accavallati un po' di ritardi.
L'avviso di Fantozzi. E' pubblico e si rivolge a tutti nel mondo abbia interesse e capacità di rilevare una compagnia aerea. "A chiunque sia in grado di garantire la continuità nel medio periodo del servizio di trasporto, la rapidità dell'intervento nonchè il rispetto dei requisiti previsti dalla legislazione nazionale, ivi compresi i Trattati di cui è parte l'Italia, a presentare manifestazioni di interesse per l'acquisto di uno o più rami d'azienda" di Alitalia "anche non preesistenti".
Il nuovo Marzano riveduto e corretto prevede la vendita di Alitalia anche per pezzi, esuberi, licenziamenti e un prezzo "comunque non inferiore a quello stabilito dall'esperto indipendente nominato dal ministro dello Sviluppo economico".
La sollecitazione - questo il termine tecnico - è apparsa oggi sul sito e domani su tre quotidiani nazionali italiani e su Financial Times. Se non si può chiamare asta pubblica, è però certo che per la prima volta, dopo il fallimento del progetto Air France, Alitalia ha a che fare col mercato. E solo il mercato può salvarla da un fallimento che, al di là delle pressioni e della demagogia, sembra sempre più netto in fondo al passaggio strettissimo che è stato imboccato.
30 settembre, nascita o morte di Alitalia. Riggio e Fantozzi si sono incontrati stamani alle 10. Un incontro veloce, poche le cose da dirsi. "Entro giovedì il commissario Fantozzi dovrà presentare un piano realistico di sostenibilità finanziaria della compagnia" ha spiegato Riggio alla fine specificando che gli uffici dell'Enac, una volta ricevuto il piano, "avranno tre giorni di tempo per valutare se sia realistico o meno e, in base a ciò, decidere la revoca o sospensione della licenza provvisoria all'Alitalia". Si arriva così, più o meno al 30 settembre, che è anche il termine massimo per presentare offerte di acquisto. Il 30 settembre può essere la data di nascita o quella di morte di Alitalia.
Cai si ritira, avanti i piloti, il Piano degli svizzeri. La pubblicazione del bando rimescola le carte e i dadi di questa lunga e strana trattativa. Finlamente, anche se in extremis, si può dire che Alitalia fronteggia il mercato. La cordata di Colaninno oggi ha formalmente ritirato il piano Fenice. Impossible dire se ritornerà e, nel caso, se e come sarà o meno modificato. Un fatto è certo: da oggi il tavolo della trattativa è sgombro. O quasi. Si fanno avanti piloti e dipendenti dei quattro sindacati autonomi di piloti e assistenti di volo (Anpac, Up, Avia e Sdl) con una loro offerta che parte dai 340 milioni di euro delle liquidazioni e guarda a partener italiani e stranieri. Interessante l'offerta della AMA (Asset management advisor), società svizzera interessata ad acquistare e/o noleggiare almeno trenta aerei Az, di impiegarli "su non meno di 11 rotte, attualmente operate da Alitalia dagli scali di Milano Malpensa e Roma Fiumicino". Le destinazioni includono alcune delle principali capitali dell'area dei Balcani e dell'Europa dell'Est, tra cui Tirana, Sofia, Bucarest, Budapest, Varsavia, Praga, Kiev e San Pietroburgo.
Quello degli svizzeri è un vero e proprio piano industriale "con il quale la società mira alla immediata acquisizione di non meno del 50% degli aeromobili di interesse e all'utilizzo dello strumento del "wet lease" (leasing con equipaggio) per la rimanente parte dei velivoli".
L'allarme dei piloti. Attenzione allo stress, perchè volando è uno dei principali fattori di rischio. Non si capisce se sia studiata, strumentale a creare a sua volta pressioni oppure se gli è venuta fuori così, magari proprio per lo stress. Fatto è che Fabio Berti, sicuramente il leader sindacale più esposto nel dossier Alitalia, oggi agita per due lo spettro dell'allarme sicurezza in volo. Ricorda cioè, che i tanto bistrattati piloti sono professionisti a cui in fondo chi vola affida la propria vita. Berti lo dice prima in una conferenza stampa e poi ai microfoni di SkyTg24. Non ha l'aria di una cosa buttata lì ma di quelle pronunciate con l'orologio in mano. "La sicurezza del volo - dice Berti - è il tema per cui noi piloti esistiamo e lottiamo per garantire qualità ai passeggeri, per dare sicurezza ai passeggeri. Sembra però che qualcuno voglia creare un'azienda che produce delle forme di pressioni psicologiche gravissime sui piloti che portano anche ad incidenti aerei". Ecco perchè "anche i viaggiatori dovrebbero preoccuparsi delle pressioni cui sono sottoposti i piloti".
Di Pietro: "Turbativa d'asta". Ancora una volta Alitalia è stata l'argomento che ha armato le dichiarazioni di maggioranza e opposizione. Berlusconi continua ad attaccare Epifani e la Cgil ("irresponsabili") senza distinguere troppo - a dir la verità - tra le varie posizioni del cosiddetto fronte del No. Il Pd accusa il governo di "aver perso la cloche della situazione". Il segretario del Pd Walter Veltroni si rivolge a Colaninno e gli chiede di "fare un passo per venire incontro alle richieste dei sindacati. Veltroni critica le modalità con la quale gli imprenditori di Cai si sono fatti avanti: "E' una cordata che si è costituita in modo singolare. E se un altro imprenditore avesse voluto parteciparvi?" osserva il segretario del Pd. Il più esplicito è sempre Antonio Di Pietro, stamani in prima fila alla conferenza stampa di piloti e steward. "Deve intervenire l'antitrust - dice l'ex pm - perchè per il governo, presidente del Consiglio in testa, non c'è alternativa alla Cai ed fanno pressing sui sindacati peer tornare al tavolo. Questa è turbativa d'asta". In serata a "Otto e mezzo" il ministro Sacconi precisa: "Non ci opponiamo a un'offerta di un vettore internazionale o di un altro operatore". Da ora in poi.
(c.fus.)
(22 settembre 2008)
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