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Alitalia: salvataggio o fallimento?

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Re: Alitalia: salvataggio o fallimento?

Messaggioda franz il 20/09/2008, 9:41

A mio avviso su ogni prospettiva (piano A, B, C ...) pesa una notevole ipoteca.
Che avesse prevalso la CAI, che venga AirFrance o Lufthansa o che si arrivi al fallimento ed al grounding di tutti gli aerei, in tutti casi le nuove disposizioni fallimentari permettono ora di separare la parte sana della compagnia da quella insana, passando la prima ai compratori e la seconda come debito collettivo sulle spelle dei contribuenti.
Su questa nuova prassi pesa come un macigno l'eventualità che la UE consideri questo (privatizzazione degli utili e collettivizzazione dei debiti) come un indebito aiuto di stato e cio' è un forte elemento di rischio per ogni compratore.

Altra ipotesi è che ora lo stesso Berlusconi, per presentarsi nel ruolo di salvatore, entri direttamente in campo con le sue aziende o come capo cordata. In fondo si è preparato la strada facendo approvare la legge che permette di inglobare le attività lasciando le passività ai cittadini.
Qui pero' il conflitto di interessi sarebbe ben visibile ed evidente.

Ciao,
Franz
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Re: Alitalia: salvataggio o fallimento?

Messaggioda pagheca il 21/09/2008, 9:03

Franz,
ce n'e' anche un'altra di ipoteca: la risposta del mercato. Se anche si giungesse ad una soluzione per Alitalia, sarebbe solo l'inizio, non la fine dei problemi come l'informazione tende ad accreditare. Le altre compagnie non staranno a guardare. In questo momento di compagnie aeree ce ne sono troppe secondo molti osservatori, e il mercato e' altamente dinamico. la nuova compagnia avrebbe problemi di credibilita', il personale sarebbe probabilmente poco motivato. Apparte il monopolio sulla linea Milano-Roma (che puo' dare adito a ricorsi in sede europea), sulle altre linee CAI si dovra' confrontare con un mercato estremamente aggressivo, con la titubanza della gente a prenotare biglietti su una compagnia a rischio, con il calo generalizzato dei consumi che accompagna la crisi economica. In queste condizioni mi stupirei sinceramente se una compagnia nata in condizioni del genere riuscisse solo a confermare il suo mercato. D'altra parte non posso credere che Colaninno & C. non si rendano conto dei rischi. Quindi l'idea e' solo quella di rinviare a quando il problema non sara' in prima pagina. D'altra parte mi pare che Berlusconi ha imparato per bene la lezione per accontentare il pubblico: trovare soluzioni tampone che permettano di dare una soluzione temporanea di un problema. Il problema di Napoli e' stato risolto cosi', mettendo lo sporco (letteralmente) sotto il tappeto (treni verso la germania etc.). La gente in Italia si stanca dopo un po', l'informazione e' servile, al prossimo ciclo l'attenzione verso CAI sara' ridotta e la svendita avverra' senza troppi drammi.

saluti
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Re: Alitalia: salvataggio o fallimento?

Messaggioda franz il 21/09/2008, 10:08

pagheca ha scritto:Franz,
ce n'e' anche un'altra di ipoteca: la risposta del mercato.

Questa la davo per scontata, perché ogni compagnia, nuova o sul mercato da tempo, deve fare i conti con il mercato.

Per la risposta del mercato occorre attendere due o tre anni, per vedere se il piano industriale funziona ed è adeguato.
Un buon caso di studio, nel campo aereoo, puo' essere quello di Swiss, compagnia sorta dalle ceneri del clamorso fallimento di Swissair (il grounding avvenne nell'ottobre 2001). http://www.swiss.com/web/IT/about_swiss ... swiss.aspx ed ora (non piu' nelle cifre rosse) legata ad una forte partership con Lufthansa.
Un caso che mostra come da un fallimento puo' rinascere un'ottima nuova compagnia di bandiera.

Ciao,
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Re: Alitalia: salvataggio o fallimento?

Messaggioda franz il 22/09/2008, 7:28

Analisi dei numeri e delle percentuali delle nove sigle in ognuno dei tre settori
Almeno il 70 per cento dei dipendenti Az sono iscritti al sindacato

Alitalia, il peso dei sindacati
La mappa di "sì" e "no" all'accordo

La netta maggioranza di piloti e assistenti di volo è iscritta alle associazioni
di categoria che rifiutano la proposta Cai e chiedono una nuova trattativa

di CLAUDIA FUSANI

ROMA - Sarebbe un po' come volersi sposare senza la moglie o il marito. Costruire una casa dal tetto anziché dalle fondamenta. In questo caso, far volare un aereo senza ali. Semplicemente impossibile. Parliamo di Alitalia. Dice Guglielmo Epifani, leader della Cgil, e in queste settimane indicato dal governo come l'incosciente che a forza di tentennare tra il NI e il NO ha affossato l'offerta della Cai: "E' inutile che andiamo a firmare noi, senza le associazioni di categoria la maggioranza dei lavoratori è contro l'accordo". Epifani dice, cioè, qualcosa di elementare e quasi scontato: se al tavolo Alitalia non siedono anche piloti e lavoratori divolo non si va da nessuna parte.

Lo dicono i numeri che vanno ben al di là dei rispettivi schieramenti politici. Anzi, mai come nella vicenda Alitalia contano solo i numeri che hanno avuto la forza di mescolare sigle vicine a Rifondazione con altre di destra e di centro. Divisi dalla politica uniti da un contratto e da una condizione di lavoro. Tanto da vedere, per esempio, un cattolico rispettoso della regole come Antonio Divietri (Avia) attaccato al megafono ad arringare i lavoratori Alitalia riuniti a Fiumicino e il solitamente barricadero Tomaselli (Sdl) che cerca di tenere buoni gli stessi lavoratori. Una rivolta dal basso, contro i confederali accusati di "parlare senza sapere bene di cosa si sta parlando". E in nome della rappresentanza: sindacale, di base, di settore. E anche della propria dignità, quasi del riconoscimento di esistere. "La cordata della Compagnia aerea italiana - ripetono da due settimane le cinque sigle autonome - ci ha sempre e solo dato aut aut, è stato l'approccio sbagliato, fin dall'inizio una provocazione continua. A rompere, mai a costruire".

I numeri quindi. Per capire il peso del sindacato tra i lavoratori Alitalia e AirOne e di ognuna delle nove sigle coinvolte nei tre settori, piloti, assistenti di terra e di volo. E vedere a che punto si fissa l'asticella di un accordo possibile nei numeri prima ancora che nei contenuti.

Il 70 per cento iscritto al sindacato. Il governo fissa a quota 17.500 i lavoratori di Alitalia. Per i sindacati sono almeno mille in più. Gli iscritti al sindacato risultano essere tra i 12 e i 13 mila. Con queste proporzioni: 2.522 Filt-Cgil; 2.063 Uilt; 2.057 Fit-Cisl; 1.900 Sdl; 1.122 Anpac (solo piloti); 1.050 Ugl; 940 Avia (solo assistenti di volo); 540 Anpav (solo assistenti di volo); 350 Up (solo piloti). Ci sono anche circa 250 iscritti ai Cub, sigla però mai presente al tavolo. Queste cifre possono non essere precise e variare di qualche decina ma non incidere sulla percentuale di massima. Mai come in questi mesi il tesseramento sindacale è stato in movimento in Alitalia. Si sono registrati fenomeni di passaggi da una sigla all'altra, iscrizioni ma anche dimissioni.

I piloti. Sono 2.550 i piloti di Alitalia e AirOne. Di questi 1.122 sono iscritti all'Anpac guidata dal comandante Fabio Berti e 350 all'Unione piloti presieduta da Massimo Notaro. La somma delle due associazioni di categoria conta circa 1.500 piloti a cui ne vanno aggiunti circa 5-600 distribuiti tra le quattro sigle confederali Cgil, Cisl, Uil e Ugl. La Cgil, per esempio, ne conta solo 50. Il risultato numerico dice che la netta maggioranza dei piloti è contraria all'accordo con Cai almeno nei termini e nei modi in cui se n'è discusso finora. Anpac e Up sostengono, tra l'altro, che in questi giorni decine di colleghi iscritti alle sigle confederali stanno passando nelle associazioni professionali di categoria.

Gli assistenti di volo. Anche in questa categoria la netta maggioranza è contraria sia all'accordo quadro che alla bozza di contratto proposte da Cai. Az e AirOne contano circa cinquemila assistenti di volo. La Cai prevede di aver bisogno di 3.300 tra hostess e steward. Le due principali associazioni di categoria Anpav e Avia contano 500 e 940 iscritti. Cgil ne ha circa 200, Cisl e Uil circa 250 a testa e Ugl non arriva a cento, Sdl ne ha un migliaio. Se anche l'Anpav strappa con le sigle autonome e va a sedersi la tavolo come ha annunciato, la maggioranza degli assistenti di volo resta contraria al piano Cai. Così pure se la Cgil dovesse abdicare alla ragion di stato e di pax sociale. Senza contare che le dichiarazioni del presidente Muccioli (Anpav) in favore di Cai avrebbero fatto perdere nella sola giornata di sabato 30 tesserati passati a Sdl e 42 in Avia.

Gli assistenti di terra. In questo caso l'accordo con Cai potrebbe essere già operativo visto che la maggioranza del personale di terra è iscritto alle sigle confederali Cgil Cisl, Uil e Ugl. Si tratta del settore più numeroso, tra operai, impiegati, quadri e dirigenti, circa novemila dipendenti tra Az e AirOne di cui la nuova Cai ne riassorbirà 7.560. In questo caso sarebbero contrari all'accordo solo il migliaio circa di Sdl e i 250 dei Cub che però sono esclusi dall'inizio dalla trattativa.

Schieramenti politici addio.
La trattativa Cai-Alitalia segnerà una svolta nella storia del sindacato. Una partita altra e diversa di cui sono ben consapevoli i segretari generali e i presidenti delle associazioni di categoria. La proposta di accordo Cai, infatti, scardina il tradizionale assetto della rappresentanza dei lavoratori nel momento in cui non riconosce il valore della associazioni di categoria e dei cosiddetti autonomi accusati di portare avanti "pretese corporative" e sceglie di trattare solo con i confederali. Un passaggio "delicato" alla vigilia della trattativa maestra, quella con Confindustria sui contratti nazionali. Da questo deriva un rimescolamento di schieramenti senza precedenti. Per farla più semplice: decenni di ideologie sono congelate in difesa di un contratto specifico e di una professionalità. Così i piloti, tradizionalmente di centro-destra, vanno a braccetto con i dipendenti di Sdl che sono spostati a sinistra del Pd. E i cattolici osservanti, nati e vissuti al centro come Avia, agitano e organizzano i lavoratori con spirito non consueto. E' curioso vedere la Filt-Cgil che ragiona con passione con Avia. C'era anche l'Anpav, di qua dalla barricata. Muccioli, che da giorni scalpitava per tornare a dare la mano al governo, a un certo punto non ce l'ha fatta più.

Infine, la trattativa ha ufficialmente promosso a ruolo di confederale l'Ugl della combattiva Renata Polverini. La triade non c'è più. Adesso c'è una quaterna. Sempre che l'Ugl non prenda il posto di Epifani. Che alla fine ha ragione quando dice: "Senza piloti e assistenti di volo non andiamo da nessuna parte". Perchè non s'è mai visto un aereo senza ali.
(21 settembre 2008)
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Finalmente l'asta

Messaggioda franz il 23/09/2008, 7:57

Il commissario straordinario ha pubblicato sul sito e sui giornali "l'invito pubblico"
Si fanno avanti i piloti. Offerta degli svizzeri di AMA per 30 aerei

Alitalia, 7 giorni per venderla
Fantozzi cerca clienti, Cai si ritira

Il leader dei piloti: "Contro di noi pressioni che mettono a rischio la sicurezza"
Il premier contro la Cgil. Di Pietro: "Governo colpevole di turbativa d'asta"
Alitalia, 7 giorni per venderla Fantozzi cerca clienti, Cai si ritira

ROMA - AAA, acquirente cercasi per Alitalia. Per la prima volta, dopo mesi, la compagnia aerea viene messa realmente sul mercato. Senza vincoli nè limiti. Non è proprio un bando di gara, si chiama piuttosto "invito pubblico a presentare manifestazioni di interesse per l'acquisto di uno o più rami di azienda del gruppo Alitalia". L'annuncio è stato pubblicato questa mattina sul sito della compagnia dal commissario straordinario Augusto Fantozzi. Nel giro di un paio d'ore si è materializzata la prima offerta, alternativa a Cai, proposta dagli stessi dipendenti Alitalia. Nelle stesse ore però è arrivato l'ennesimo ma questa definitivo ultimatum dell'Enac, l'ente nazionale dell'aviazione civile da cui dipende l'autorizzazione a volare. Se entro 3-4 giorni non ci sarà un piano vero, operativo, ha deto il presidente dell'Enav Vito Riggio, "sarò costretto a ritirare la licenza di volo". Fantozzi crede di aver a disposizione qualche giorno di più, "quelli previsti, cioè il 30 settembre". E così, tra un'offerta in arrivo dalla Svizzera, i presidi a Fiumicino tra il Fronte del No e quello del Sì, è cominciata un'altra settimana di passione per Alitalia, i suoi dipendenti e i passeggeri. I voli continuano ad essere regolari anche se oggi si sono accavallati un po' di ritardi.

L'avviso di Fantozzi. E' pubblico e si rivolge a tutti nel mondo abbia interesse e capacità di rilevare una compagnia aerea. "A chiunque sia in grado di garantire la continuità nel medio periodo del servizio di trasporto, la rapidità dell'intervento nonchè il rispetto dei requisiti previsti dalla legislazione nazionale, ivi compresi i Trattati di cui è parte l'Italia, a presentare manifestazioni di interesse per l'acquisto di uno o più rami d'azienda" di Alitalia "anche non preesistenti".

Il nuovo Marzano riveduto e corretto prevede la vendita di Alitalia anche per pezzi, esuberi, licenziamenti e un prezzo "comunque non inferiore a quello stabilito dall'esperto indipendente nominato dal ministro dello Sviluppo economico".

La sollecitazione - questo il termine tecnico - è apparsa oggi sul sito e domani su tre quotidiani nazionali italiani e su Financial Times. Se non si può chiamare asta pubblica, è però certo che per la prima volta, dopo il fallimento del progetto Air France, Alitalia ha a che fare col mercato. E solo il mercato può salvarla da un fallimento che, al di là delle pressioni e della demagogia, sembra sempre più netto in fondo al passaggio strettissimo che è stato imboccato.

30 settembre, nascita o morte di Alitalia. Riggio e Fantozzi si sono incontrati stamani alle 10. Un incontro veloce, poche le cose da dirsi. "Entro giovedì il commissario Fantozzi dovrà presentare un piano realistico di sostenibilità finanziaria della compagnia" ha spiegato Riggio alla fine specificando che gli uffici dell'Enac, una volta ricevuto il piano, "avranno tre giorni di tempo per valutare se sia realistico o meno e, in base a ciò, decidere la revoca o sospensione della licenza provvisoria all'Alitalia". Si arriva così, più o meno al 30 settembre, che è anche il termine massimo per presentare offerte di acquisto. Il 30 settembre può essere la data di nascita o quella di morte di Alitalia.

Cai si ritira, avanti i piloti, il Piano degli svizzeri. La pubblicazione del bando rimescola le carte e i dadi di questa lunga e strana trattativa. Finlamente, anche se in extremis, si può dire che Alitalia fronteggia il mercato. La cordata di Colaninno oggi ha formalmente ritirato il piano Fenice. Impossible dire se ritornerà e, nel caso, se e come sarà o meno modificato. Un fatto è certo: da oggi il tavolo della trattativa è sgombro. O quasi. Si fanno avanti piloti e dipendenti dei quattro sindacati autonomi di piloti e assistenti di volo (Anpac, Up, Avia e Sdl) con una loro offerta che parte dai 340 milioni di euro delle liquidazioni e guarda a partener italiani e stranieri. Interessante l'offerta della AMA (Asset management advisor), società svizzera interessata ad acquistare e/o noleggiare almeno trenta aerei Az, di impiegarli "su non meno di 11 rotte, attualmente operate da Alitalia dagli scali di Milano Malpensa e Roma Fiumicino". Le destinazioni includono alcune delle principali capitali dell'area dei Balcani e dell'Europa dell'Est, tra cui Tirana, Sofia, Bucarest, Budapest, Varsavia, Praga, Kiev e San Pietroburgo.

Quello degli svizzeri è un vero e proprio piano industriale "con il quale la società mira alla immediata acquisizione di non meno del 50% degli aeromobili di interesse e all'utilizzo dello strumento del "wet lease" (leasing con equipaggio) per la rimanente parte dei velivoli".

L'allarme dei piloti.
Attenzione allo stress, perchè volando è uno dei principali fattori di rischio. Non si capisce se sia studiata, strumentale a creare a sua volta pressioni oppure se gli è venuta fuori così, magari proprio per lo stress. Fatto è che Fabio Berti, sicuramente il leader sindacale più esposto nel dossier Alitalia, oggi agita per due lo spettro dell'allarme sicurezza in volo. Ricorda cioè, che i tanto bistrattati piloti sono professionisti a cui in fondo chi vola affida la propria vita. Berti lo dice prima in una conferenza stampa e poi ai microfoni di SkyTg24. Non ha l'aria di una cosa buttata lì ma di quelle pronunciate con l'orologio in mano. "La sicurezza del volo - dice Berti - è il tema per cui noi piloti esistiamo e lottiamo per garantire qualità ai passeggeri, per dare sicurezza ai passeggeri. Sembra però che qualcuno voglia creare un'azienda che produce delle forme di pressioni psicologiche gravissime sui piloti che portano anche ad incidenti aerei". Ecco perchè "anche i viaggiatori dovrebbero preoccuparsi delle pressioni cui sono sottoposti i piloti".

Di Pietro: "Turbativa d'asta". Ancora una volta Alitalia è stata l'argomento che ha armato le dichiarazioni di maggioranza e opposizione. Berlusconi continua ad attaccare Epifani e la Cgil ("irresponsabili") senza distinguere troppo - a dir la verità - tra le varie posizioni del cosiddetto fronte del No. Il Pd accusa il governo di "aver perso la cloche della situazione". Il segretario del Pd Walter Veltroni si rivolge a Colaninno e gli chiede di "fare un passo per venire incontro alle richieste dei sindacati. Veltroni critica le modalità con la quale gli imprenditori di Cai si sono fatti avanti: "E' una cordata che si è costituita in modo singolare. E se un altro imprenditore avesse voluto parteciparvi?" osserva il segretario del Pd. Il più esplicito è sempre Antonio Di Pietro, stamani in prima fila alla conferenza stampa di piloti e steward. "Deve intervenire l'antitrust - dice l'ex pm - perchè per il governo, presidente del Consiglio in testa, non c'è alternativa alla Cai ed fanno pressing sui sindacati peer tornare al tavolo. Questa è turbativa d'asta". In serata a "Otto e mezzo" il ministro Sacconi precisa: "Non ci opponiamo a un'offerta di un vettore internazionale o di un altro operatore". Da ora in poi.
(c.fus.)
(22 settembre 2008)
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Re: Alitalia: salvataggio o fallimento?

Messaggioda pagheca il 23/09/2008, 10:37

secondo voi c'e' un motivo per cui Berlusconi e la CAI si sono mosse cosi' tardi? Perche' non hanno cominciato a lavorare su questa conclusione prima dell'estate, o durante, quando gli Italiani erano meno interessati alla cosa?

Una ragione potrebbe essere quella di avere tentato la mossa dell'ultima chance per mettere i sindacati di fronte alla minaccia di chiusura, ma non amo le conclusioni a posteriori.

A questo punto non vedo cosi' gravemente il fallimento. E' chiaro che le slot rimaste libere verranno occupate, e che buona parte dei vettori verranno rivenduti ad altre compagnie, che dovranno trovare personale qualificato che parla italiano (il personale alitalia). Le altre compagnie lavoreranno in un clima di maggiore competizione e si creeranno probabilmente rotte nuove e tariffe migliori con una fioritura delle rotte interne.

saluti
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Lettera di Veltroni a Berlusconi

Messaggioda annalu il 23/09/2008, 20:19

Alitalia: Il testo della lettera di Veltroni a Berlusconi
Il Pd responsabilmente e' pronto a fare la sua parte per trovare una soluzione alla vicenda Alitalia per evitare il fallimento e la perdita del lavoro a migliaia di lavoratori. Questo pur mantenendo il giudizio sulle responsabilita' gestionali e politiche che hanno portato alla situazione di crisi al limite del fallimento. Questo lo spirito della lettera che il segretario del Pd Walter Veltroni ha scritto al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a cui propone tre vie da seguire per tentare di evitare quello che definisce un ''esito tragico''.
''Ci sono -scrive Veltroni- tre strade possibili: 1. che la CAI faccia un passo in avanti verso le posizioni espresse dai sindacati, come le indubbie condizioni di vantaggio ad essa offerte dal decreto del governo consentono e richiedono. 2. che ci si attivi per riprendere i fili di quei negoziati con soggetti esteri, che, da soli o con CAI, potrebbero acquisire, rispondendo al bando tardivamente pubblicato dal commissario, un ruolo rilevante nella salvezza e nello sviluppo di Alitalia. 3. che il commissario, in rappresentanza di Alitalia, e su preciso mandato del Governo, concluda immediatamente e positivamente una intesa con tutti i sindacati consentendo cosi' poi a CAI e/o a compagnie aeree straniere di acquisire Alitalia, garantendone la sopravvivenza. Il nostro giudizio sulla vicenda della nostra compagnia nazionale e' molto severo ma questo non ci impedisce di operare positivamente, come sempre, nell'interesse esclusivo del paese''.
23 settembre 2008, 16:56:50
Da Canisciolti.



Tutta qui la risposta ad una situazione così grave?
O sono io che non so valutare la portata delle soluzioni proposte?

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Re: Lettera di Veltroni a Berlusconi

Messaggioda franz il 24/09/2008, 7:51

annalu ha scritto:Tutta qui la risposta ad una situazione così grave?
O sono io che non so valutare la portata delle soluzioni proposte?

annalu

Le opposizioni non possono fare altro che incitare pubblicamente chi puo' agire a farlo.

Ho trovato il testo completo della lettera.

Signor Presidente,

la vicenda Alitalia rischia di giungere rapidamente ad un esito tragico. Le scrivo per rinnovare l'impegno del Partito Democratico a concorrere alla ricerca di una difficilissima soluzione positiva e per chiederLe di assumere immediatamente un'iniziativa volta ad uscire dalla paralisi che si è determinata dopo il ritiro dell'offerta di CAI. Noi del Partito Democratico abbiamo formulato un giudizio di durissima critica alle scelte da Lei operate - sulle questione di Alitalia - prima nella stagione di governo 2001-2006, poi nel corso dell'ultima campagna elettorale. Oggi tutti lo possono vedere meglio: la soluzione AIR France era certamente più solida sul piano industriale e più efficace sul piano delle garanzie sociali. E aveva il merito di inserire, in maniera non subalterna, la compagnia di bandiera all’interno di una grande e consolidata realtà internazionale del trasporto aereo. Non ho dubbi circa il fatto che siano state proprio in quelle settimane le Sue scelte ad alimentare sproporzionate aspettative da parte di alcune delle organizzazioni sindacali.

Ma non Le scrivo per ribadire questi giudizi, purtroppo confermati dall'evoluzione degli eventi di queste ore. Le scrivo per avanzare tre proposte. Parto dal fatto che oggi tutti i protagonisti fondamentali avvertono l'urgenza di un fatto nuovo, ma nessuno sembra in grado o intende muoversi dalla posizione in ultimo assunta. Il Governo - anche agendo tramite l'azionista - può e deve superare questo stallo.

Convochi dunque le parti, immediatamente, e determini un fatto nuovo: senza accettare né veti né soluzioni preconfezionate. Di fronte all'incombere del fallimento, il Governo non può dire di avere già fatto tutto quello che poteva, perché non è vero.

Signor Presidente, il tempo è pochissimo. Troppo ne è stato sprecato da Marzo ad oggi, fino ad arrivare al limite temporale delle possibilità di sopravvivenza dell’azienda. Tuttavia noi, senza sconti sulle responsabilità politiche di questi anni, faremo quanto è possibile per aiutare tutte le parti a modificare, almeno in parte, le proprie posizioni. Ma il Governo deve favorire con una sua iniziativa urgente il riposizionamento di tutti gli attori.

Ci sono tre strade possibili:

1. che la CAI faccia un passo in avanti verso le posizioni espresse dai sindacati, come le indubbie condizioni di vantaggio ad essa offerte dal decreto del governo consentono e richiedono.

2. che ci si attivi per riprendere i fili di quei negoziati con soggetti esteri, che, da soli o con CAI, potrebbero acquisire, rispondendo al bando tardivamente pubblicato dal commissario, un ruolo rilevante nella
salvezza e nello sviluppo di Alitalia.

3. che il commissario, in rappresentanza di Alitalia, e su preciso mandato del Governo, concluda immediatamente e positivamente una intesa con tutti i sindacati consentendo così poi a CAI e/o a compagnie aeree straniere di acquisire Alitalia, garantendone la sopravvivenza. Il nostro giudizio sulla vicenda della nostra compagnia nazionale è molto severo ma questo non ci impedisce di operare positivamente, come sempre, nell’interesse esclusivo del paese.

Walter Veltroni
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Re: Alitalia: salvataggio o fallimento?

Messaggioda franz il 24/09/2008, 13:31

ILSOLE24ORE.COM > Finanza e Mercati
Lufthansa e Air France, assalto alla Roma-Milano

di Gianni Dragoni

24 settembre 2008
Air France-Klm e Lufthansa sono interessate a fare voli da Roma Fiumicino a Milano Linate, la rotta più ricca d'Italia e una delle più importanti d'Europa.
Le due compagnie sono pronte a riempire il vuoto che si creerebbe in caso di messa a terra degli aerei Alitalia e hanno presentato domanda per ottenere le bande orarie, in gergo slot, per atterrare e decollare nei due aeroporti dal 26 ottobre, quando scatterà la stagione invernale del trasporto aereo.
«Air France-Klm e Lufthansa hanno chiesto gli slot per fare voli da Fiumicino a Linate. Sono nella lista d'attesa per la prossima stagione invernale», ha detto al Sole 24 Ore Carlo Griselli, presidente dell'Assoclearance, l'associazione di settore che coordina l'assegnazione delle bande orarie nei 16 principali scali italiani, in applicazione dei regolamenti comunitari. British Airways e Iberia non si sono fatte avanti.

Griselli ha spiegato che «c'è stata una valanga di richieste, anche di altre piccole compagnie italiane». Nella lista d'attesa sulla Linate-Roma ci sono anche Eurofly, controllata da Meridiana, Air Italy, MyAir, Blue Panorama.
Ma la novità di rilievo è l'arrivo dei due robusti vettori continentali, per la prima volta intenzionati a inserirsi nelle rotte italiane. Ognuna ha richiesto l'autorizzazione per otto frequenze quotidiane, cioè otto voli di andata e altrettanti di ritorno, secondo quanto riferito al Sole 24 Ore da autorità del settore. Le due compagnie non hanno chiesto di fare altre rotte nazionali. Lufthansa ha già 80 slot al giorno per fare voli da Malpensa verso sei città europee, da febbraio 2009.
I due grandi vettori continentali sono alla finestra nella procedura di privatizzazione, nella quale il Governo ha avviato una trattativa privata in esclusiva con la cordata italiana Cai. Solo due giorni fa, dopo il ritiro di Roberto Colaninno & C., il commissario Augusto Fantozzi ha lanciato una formale procedura aperta a tutti, indicando un termine stringente, il 30 settembre, per presentare le proposte.

Francesi e tedeschi non sono però rimasti immobili. Anziché impantanarsi in estenuanti trattative con politici e sindacati per acquisire rami d'azienda, hanno puntato direttamente sul bersaglio grosso: quale opportunità migliore dei preziosi slot per volare da Linate a Fiumicino, una delle rotte più care del mondo? Tanto più che se Alitalia dovesse fallire, o fermarsi per la revoca della licenza, questi slot si potrebbero ottenere gratis.
La Cenerentola dei cieli fa quasi il 60% dei voli tra Fiumicino e Linate. Secondo l'orario di ieri, 30 voli al giorno di andata e altrettanti di ritorno su 51 totali sono Az, Air One ne fa 19, e anche questa compagnia ha difficoltà finanziarie, Meridiana-Eurofly ne ha due.

Assoclearance deve ancora decidere l'assegnazione delle bande orarie per la prossima stagione. La procedura sarà influenzata dall'esito delle trattative sul salvataggio di Alitalia. Se il vettore riuscirà a sopravvivere non ci sarà spazio per nuove compagnie, ma se dovesse capitolare il mercato potrebbe aprirsi a nuovi operatori. In tal caso francesi e tedeschi potrebbero essere preferiti, per la solidità e affidabilità, ai piccoli vettori italiani.
Il presidente dell'Enac, Vito Riggio, attende entro domani il piano del commissario Augusto Fantozzi sulla base del quale la prossima settimana valuterà se confermare o revocare la licenza di volo di Alitalia. Riggio ha spiegato che in caso di revoca la compagnia perderebbe la titolarità degli slot. A suo avviso, in caso di esaurimento della liquidità, sarebbe preferibile che il commissario chiedesse la sospensione della licenza. Questo consentirebbe ad Alitalia di mantenere temporaneamente la titolarità degli slot e quindi il loro valore in caso si trovi un acquirente.

In caso di blocco dei voli per difficoltà finanziarie o revoca o sospensione della licenza, per assicurare la continuità del trasporto aereo Assoclearance ed Enac potrebbero riassegnarli ad altri vettori, anche in via provvisoria. Le norme comunitarie prevedono che metà degli slot liberi vengano assegnati a nuovi vettori e metà a compagnie che già operano.
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Re: Alitalia: salvataggio o fallimento?

Messaggioda pagheca il 25/09/2008, 19:17

da http://www.repubblica.it:
Il segretario del Pd replica a Porta a Porta alle accuse lanciate ieri da Berlusconi
E rivendica: "Quarantott'ore fa ho messo insieme Colanninno ed Epifani"

Veltroni: "Accordo sbloccato dal Pd
Letta in disaccordo col premier"

Ma Boaniuti lo contesta: "Vuol prendersi il merito, ma non convince nessuno"
Veltroni nella trasmissione 'Porta a Porta'
ROMA - Il premier Silvio Berlusconi lo aveva accusato ieri, prima di lasciare Roma, del precedente fallimento dell'accordo Cai-sindacati, ma il segretario del Pd Walter Veltroni non ci sta, e, nella trasmissione Porta a Porta, replica per le rime: "Non mi sono assunto nessun merito ma, informando il governo, ho cercato di dare una mano per la soluzione di una vicenda gestita malissimo. Ed invece Berlusconi, pur sapendo quello che stavamo facendo, mi ha attaccato. Basta con gli spot, i fuochi d'artificio, il bullismo al governo".

E' durissimo lo scambio di accuse tra maggioranza e opposizione, proprio mentre invece all'interno del sindacato si è restaurato un sostanziale accordo, al quale plaude il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia: "Non posso che esprimere soddisfazione", dice. Riferendosi poi in particolare alla Cgil, aggiunge: "Mi fa piacere che dopo un primo rifiuto abbia firmato", auspicando uno stesso "atteggiamento" anche sul tavolo di riforma del modello contrattuale.

Tutt'altra musica in politica: "Quarantott'ore fa ho messo insieme le due persone con la maggiore responsabilità in questa vicenda, cercando di favorire un'intesa", rivendica Veltroni, riferendosi a Colaninno ed Epifani. Per il segretario del Pd, "il vero problema è l'atteggiamento del governo verso i sindacati: io ho lavorato a un punto d'intesa. Era così difficile farlo? Perché si è scelto di sbattere la porta in faccia ai sindacati? Questo è l'abc della trattativa...".

Della maggioranza, nella vicenda Alitalia Veltroni 'salva' solo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta: "Letta sembra un libero professionista, perché nel governo precedente aveva un peso molto maggiore che in questo dove alcuni ministri pesano di più. Sono sicuro che Letta non ha vissuto con piacere quella scelta di sbattere la porta in faccia ai sindacati".

Ma diversi esponenti del centrodestra replicano con altrettanta durezza al segretario del Pd: "Veltroni vuol prendersi il merito di aver mantenuto insieme imprenditori e sindacati. Ma fino a due giorni addietro ha fatto esattamente il contrario: li ha divisi", accusa Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e portavoce di Silvio Berlusconi.

"Quando il gioco della sinistra è stato scoperto - dice Bonaiuti - quando ha capito che aveva contro la stragrande maggioranza degli italiani, solo allora Veltroni ha cercato di ribaltare la strategia, ma le sue parole non convincono più nessuno".

"Comunque finisca la vicenda Alitalia, è stato istruttivo - ironizza il portavoce di Forza Italia Daniele Capezzone - constatare come il segretario del Pd Veltroni, non trovando soddisfazione nel mondo dei fatti reali, cerchi di rifugiarsi nella realtà virtuale, costruendo scenari fantasiosi e surreali".

"In effetti, - continua Capezzone - c'è stato un solo momento in cui Veltroni ha giocato un qualche ruolo: è successo quando ha fatto sponda ad Epifani su una linea negativa e ostruzionistica. Ma, vista la reazione dell'opinione pubblica, Veltroni ha subito capito che doveva sfilarsi dal vicolo cieco in cui si era cacciato.Tutto legittimo, in politica: ma che questo zig-zag ci venga ora descritto come una lucida strategia, è un po' troppo...".

Con Veltroni polemizza il ministro dei Trasporti Altero Matteoli: "Il Pd non può rivendicare alcun merito nella trattativa Alitalia. Figurarsi se può intestarsi il merito dell'accordo Veltroni che lo ha ostacolato fino a poche ore fa". Per Matteoli il merito è del governo "che non ha mai smesso di crederci".

Il ruolo del segretario del Pd nella vicenda Alitalia viene sminuito anche dal leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro: "Veltroni senza aver fatto nessuna manifestazione con gli operai dice che grazie a lui gli operai ce l'hanno fatta. Ma gli operai non ce l'hanno fatta, hanno solo subito".


Riporto questo articolo non perche' lo ritenga degno di nota ma per il motivo opposto: perche' mi sembra totalmente privo di senso. In effetti pare una discussione tra scolaretti: "il temperino e' mio!", "no, l'ho visto prima io!". Non c'e' nessun elemento razionale nella discussione, salve un siparietto di affermazioni prive di senso che condanneremmo se fosse nostro figlio di 5 anni a farle, e trovo patetico e imbarazzante che il dibattito tra Governo e opposizione si svolga su questo livello. E' l'informazione a soffiare su questi aspetti deteriori della politica italiana (sbattendo in prima pagina un articolo per fare numero ed evitare di indagare a fondo sulle cose che contano) o sono proprio i politici italiani che sono incapaci di andare oltre un livello indecente di puerilita'? Possibile che non vi sia un modo un po' piu' elegante e dignitoso di fare opposizione?

E soprattutto: sono solo io a vedere le cose cosi'?

saluti
pagheca
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