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Accordo FIAT: la solita CGIL

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Accordo FIAT: la solita CGIL

Messaggioda Robyn il 04/01/2011, 16:52

La Fiat stà costruendo la fedina penale sporca per i lavoratori con queste intese.Infatti gli investitori stranieri possono dire non investo in Italia perche i lavoratori italiani non hanno voglia di lavorare.Allora i lavoratori italiani devono capire che ci si mette in malattia solo quando si stà male,si fà sciopero solo quando i diritti sono lesi ci si assenta solo dopo un giustificato motivo .E compito del sindacato far capire questo ai lavoratori è compito del sindacato non difendere falsi malati e assenteisti.Si è già capito che i falsi malati gli assenteisti danneggiano la produttività.Quando c'è uno sciopero il calo della produttività è addebitabile unicamente al datore di lavoro che ha leso i diritti e ha creato una situazione di disagio.In questo caso merita lo sciopero anche durante le ore di straordinario.La Fiat deve accettare la competizione in Italia anche delle industrie straniere.Inoltre sappiamo che ostacola la creazione del trasporto ferroviario ciao robyn
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Re: Accordo FIAT: la solita CGIL

Messaggioda flaviomob il 04/01/2011, 17:13

Un momento: falsi malati ed assenteisti sono un problema del servizio sanitario nazionale ed eventualmente del sistema giudiziario. Un problema che non può essere scaricato su di un'azienda, ma neppure ascritto alla responsabilità del sindacato.


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Re: Accordo FIAT: la solita CGIL

Messaggioda ranvit il 04/01/2011, 17:53

Ti sbagli! Il problema si scarica automaticamente e da subito sull'azienda!
In particolare se le dimensioni del fenomeno sono statisticamente rilevanti.
Gli assenti vanno sostituiti pena il blocco della linea di produzione. Questo avviene normalmente e regolarmente ma entro certi limiti : se per esempio le assenze sono statisticamente del 5% tu azienda devi assumere il 5% di personale in piu' per porvi rimedio. Ma se le assenze si spostano (non occasionalmente) sul 7 o 10% non hai alcuna possibilità di sostituire le assenze e fermi la linea. A meno che tu non assumi il 10% di personale in piu'. Ma in questo modo i csti aumentano, il tuo prodotto si venderà ad un prezzo piu' alto, le vendite caleranno, devi diminuire la produzione...etc etc
Chiedo scusa per l'esempio semplice semplice....ma evidentemente è necessario.

Vittorio
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Re: Accordo FIAT: la solita CGIL

Messaggioda flaviomob il 04/01/2011, 18:37

Siamo d'accordo. Infatti io scrivevo che questo problema non si può scaricare sull'azienda, pena il fallimento della stessa. Se l'assenteismo in alcune realtà è anomalo, bisogna che se ne assuma la responsabilità lo stato.
Va però anche detto che lo stato ha salvato il c..o a Fiat centinaia di volte nel dopoguerra (e pure prima), quindi da Fiat dobbiamo esigere un approccio decisamente più... 'democratico'!!!


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Re: Accordo FIAT: la solita CGIL

Messaggioda flaviomob il 04/01/2011, 21:10

http://temi.repubblica.it/micromega-app ... llo=391202

La società civile con la Fiom: "Sì ai diritti, No ai ricatti". Firma l'appello di Camilleri, Flores d'Arcais e Hack


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Re: Accordo FIAT: la solita CGIL

Messaggioda ranvit il 04/01/2011, 22:30

Va però anche detto che lo stato ha salvato il c..o a Fiat centinaia di volte nel dopoguerra (e pure prima), quindi da Fiat dobbiamo esigere un approccio decisamente più... 'democratico'!!!


Questo ritornello è diventato stantio....lo Stato italiano non ha fatto per la Fiat piu' di quanto abbiano fatto gli altri Stati per le loro industrie maggiori. E la Fiat ricambio' prendendosi prima la Lancia e poi l'Alfa Romeo (con Pomigliano) che andavano lasciate fallire comprandosi solo il marchio.

E comunque qui non si tratta di democraticità dei comportamenti, ma di sopravvivenza dell'industria automobilistica italiana.
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Re: Accordo FIAT: la solita CGIL

Messaggioda Robyn il 04/01/2011, 22:51

E il sindacato che deve far capire che ci si mette in malattia solo quando si stà male.In sostanza il sindacato non ti difende se sei un falso malato o un'assenteista.E un problema di mentalità da maturare tra i lavoratori e il sindacato
Bisogna poi spiegare perche Fiat vieta alle industrie ad essa collegate di produrre pezzi di ricambio anche per per altre industrie.Se pensiamo di vincere la sfida della competitività stando intorno a Fiat abbiamo già perso in partenza.Inoltre sù ogni azienda ci deve essere un responsabile sicurezza.Infatti ci sono lavoratori che scaricano il loro lavoro sù altri lavoratori.Serve qualcuno che non solo si occupi di sicurezza ma anche di un'equa distribuizione del lavoro.Inoltre servono misure contro il mobbing.Se un dipendente và a chiedere il certificato al medico e il medico capisce che subisce il mobbing si può denunciare l'azienda in cui il dipendente lavora.Quelli che oggi inseguono il marchionismo sono gli stessi che ieri inseguivano il liberismo.Hanno fallito una volta e stanno fallendo un'altra volta.Non si vince la sfida della competitività rincorrendo la Cina.Bisogna guardare il discorso tra Bernabè e il giornalista di repubblica.Condivido pienamente le idee di Bernabè ciao robyn
Ultima modifica di Robyn il 07/01/2011, 19:34, modificato 1 volta in totale.
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Re: Accordo FIAT: la solita CGIL

Messaggioda flaviomob il 04/01/2011, 23:37

E infatti, caro Vittorio, Arese ha chiuso nonostante non vi fosse ne' assenteismo ne' improduttività... appunto, la Fiat voleva il marchio vuoto, puro e semplice, passando sopra ad ogni discorso sociale e pure di tradizione, visto il legame dell'Alfa col territorio lombardo...


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Re: Accordo FIAT: la solita CGIL

Messaggioda pierodm il 05/01/2011, 1:37

Conservare l'industria automobilistica italiana .... carina come idea.

A me sembra che, per come si prospettano le cose, si tratta di elemosina, ed elargita per di più con grande malagrazia: come quella che avrebbe una multinazionale verso un paese del terzo mondo che osasse fare i capricci di fronte alla "generosa offerta".
Molto è stato scritto, nel breve volgere di questi due anni di crisi, sulla mutazione socio-economica dell'occidente, sugli effetti della globalizzazione del capitale, sull'ineluttabilità del degrado del lavoro, etc: io non ho nulla da aggiungere a ciò che dicono coloro che vedono in tutto questo un arretramento della nostra civiltà socio-politica, anche perché la mia testimonianza è quella di un profano di scienze economiche, mentre i commentatori di cui parlo sono innegabilmente qualificati ed esperti.

Quello che mi fa meraviglia, e diciamo pure un certo raccapriccio, è vedere che ci sono sindacati e correnti di pensiero del centro-sinistra che accettano questa condizione di sudditanza, di elemosina, di ricatto - in parte già operante, in parte prossima ventura - non tanto con una forma di "virtuosa rassegnazione", quanto con la tristissima pretesa di illuminare tutto ciò con una luce rosea e ottimistica.

La Fiom non si rassegna, ma il principale rimprovero che si può avanzare è quello dell'inutilità di questa resistenza: in questa vicenda non c'è la presenza del governo, non c'è il sostegno del PD, non esiste una discussione pubblica seria e articolata, non c'è l'appoggio dei lavoratori dipendenti di altri settori economici in questa situazione di precariato generalizzato, non esiste più l'unità sindacale.

Fare i conti soltanto con la vicenda Fiat - benché sia assai discutibile di per sé - fa perdere di vista che si tratta di un sintomo che dovrebbe preannunciare scenari piuttosto grigi per l'intera condizione economica e sociale italiana.
Essere soddisfatti dell'inutilità della resistenza Fiom, o salutarne l'isolamento o la sconfitta con qualche brindisi, è da incoscienti e da autolesionisti - a meno di non appartenere alla ristretta categoria di coloro che traggono comunque profitti anche in situazioni di degrado sociale, come appunto avviene nelle repubbliche delle banane.
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Re: Accordo FIAT: la solita CGIL

Messaggioda flaviomob il 05/01/2011, 3:13

Robyn
E il sindacato che deve far capire che ci si mette in malattia solo quando si stà male.In sostanza il sindacato non ti difende se sei un falso malato o un'assenteista.


Il sindacato non stampa certificati medici, ne' decide chi difendere: in caso di contenzioso con l'azienda, il lavoratore può farsi assistere da un legale (si ha diritto al gratuito patrocinio entro un reddito di 9000 euro/anno) o chiedere consulenza legale ai sindacati, che di solito mi pare richiedano l'iscrizione per fornire assistenza trattenendo una piccola percentuale in caso di vittoria. Il sindacato non sceglie chi difendere: qualsiasi iscritto ha diritto all'assistenza legale. L'assenteismo va chiaramente combattuto da chi ha i mezzi per farlo, se vi sono false attestazioni di malattia esiste una collusione coi medici? Pressapochismo? Paura delle conseguenze giuridiche di un errore medico? Pensiamoci.


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