matthelm ha scritto:Ottimi sia Fini che Bersani.
Se solo queste proposte fossero la base dei programmi di destra e sinistra l'Italia vivrebbe tempi migliori.
A queste condizioni scegliere Fini o Bersani non sarebbe drammatico e questo è un bene.
Sono d'accordo, tuttavia l'eccesso di retorica in quelle liste è ancora un ostacolo alla soluzione seria dei problemi.
Prendiamo Bersani: "Ci vuole un mercato che funzioni, senza monopoli, corporazioni e posizioni di dominio. Ma ci sono beni che non si possono affidare al mercato: la salute, l'istruzione, la sicurezza."
Buona la prima frase, ma tra di noi sappiamo che molte posizioni di dominio si affermano grazie a leggi dello stato (un esempio tra tutti, gli albi profssionali). E qui sarebbe compito proprio della politica rimuovere quegli ostacoli, come da dettato costituzionale. La seconda parte è a tasso elevato di demagogia. Perché fosse anche vero che quei settori non si possono affidare totalmente al mercato, è anche opinabile di affidarli totalmente al pubblico. Infatti nel mondo occidentale quei settori vedono la presenza di attori privati e pubblici, soprattutto nella sanità. Cosi' come ci sono anche scuole private ed anche polizie private, pur in piccole dosi. Chiaro che lo stato regola il tutto ma le prestazioni possono essre pubbliche e private. Questa realtà pero' viene tagliaa dalla demagogia di chi, a mio avviso, ammicca al suo elettorato, forse piu' che atro spaventato dalle prestazioni di Vendola e Pisapia.
Se vediamo Fini, lui si è piu' volte sbracciato sulla retorica dell'eroe (i nostri militari in afghanistan, falcone e borsellino) sull'autorevolezza e sull'autorià (altri valori tipici della destra) ma ha fatto un positivo riferimento agli immigrati (che Bersani non ha fatto) ed ha detto "Per la destra lo Stato deve essere efficiente ma non invadente, spendere bene il denaro pubblico senza alimentare burocrazie e clientele, per la destra solo lo Stato deve garantire che legge è uguale per tutti," dimenticando sia che la Bossi-Fini porta il suo nome sia che ha votato leggi ad personam nettamente antitetiche alla logica della legge uguale per tutti. Fini dimentica poi che da un lato invoca l'autorità della legge, dall'altro cavalcava la protesta corporativa dei tassiti romani contro le liberalizzazioni di Bersani.
A ben vedere la distanza tra retorica e fatti colpisce entrambi, perché è durante i governi di centrosinistra che sono stati messi in atto quei provvedimenti sul mercato del lavoro che hanno creato un 12% di lavoratori precari. Quindi un po' tutti declamano valori apprezzabili in linea teorica ma sono costretti a razzolar male dalla contingenza della realtà.
Franz