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Saviano

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Saviano

Messaggioda franz il 17/11/2010, 10:13

matthelm ha scritto:Ottimi sia Fini che Bersani.

Se solo queste proposte fossero la base dei programmi di destra e sinistra l'Italia vivrebbe tempi migliori.

A queste condizioni scegliere Fini o Bersani non sarebbe drammatico e questo è un bene.


Sono d'accordo, tuttavia l'eccesso di retorica in quelle liste è ancora un ostacolo alla soluzione seria dei problemi.

Prendiamo Bersani: "Ci vuole un mercato che funzioni, senza monopoli, corporazioni e posizioni di dominio. Ma ci sono beni che non si possono affidare al mercato: la salute, l'istruzione, la sicurezza."
Buona la prima frase, ma tra di noi sappiamo che molte posizioni di dominio si affermano grazie a leggi dello stato (un esempio tra tutti, gli albi profssionali). E qui sarebbe compito proprio della politica rimuovere quegli ostacoli, come da dettato costituzionale. La seconda parte è a tasso elevato di demagogia. Perché fosse anche vero che quei settori non si possono affidare totalmente al mercato, è anche opinabile di affidarli totalmente al pubblico. Infatti nel mondo occidentale quei settori vedono la presenza di attori privati e pubblici, soprattutto nella sanità. Cosi' come ci sono anche scuole private ed anche polizie private, pur in piccole dosi. Chiaro che lo stato regola il tutto ma le prestazioni possono essre pubbliche e private. Questa realtà pero' viene tagliaa dalla demagogia di chi, a mio avviso, ammicca al suo elettorato, forse piu' che atro spaventato dalle prestazioni di Vendola e Pisapia.

Se vediamo Fini, lui si è piu' volte sbracciato sulla retorica dell'eroe (i nostri militari in afghanistan, falcone e borsellino) sull'autorevolezza e sull'autorià (altri valori tipici della destra) ma ha fatto un positivo riferimento agli immigrati (che Bersani non ha fatto) ed ha detto "Per la destra lo Stato deve essere efficiente ma non invadente, spendere bene il denaro pubblico senza alimentare burocrazie e clientele, per la destra solo lo Stato deve garantire che legge è uguale per tutti," dimenticando sia che la Bossi-Fini porta il suo nome sia che ha votato leggi ad personam nettamente antitetiche alla logica della legge uguale per tutti. Fini dimentica poi che da un lato invoca l'autorità della legge, dall'altro cavalcava la protesta corporativa dei tassiti romani contro le liberalizzazioni di Bersani.

A ben vedere la distanza tra retorica e fatti colpisce entrambi, perché è durante i governi di centrosinistra che sono stati messi in atto quei provvedimenti sul mercato del lavoro che hanno creato un 12% di lavoratori precari. Quindi un po' tutti declamano valori apprezzabili in linea teorica ma sono costretti a razzolar male dalla contingenza della realtà.

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Re: Saviano

Messaggioda flaviomob il 17/11/2010, 10:31

Bersani ha fatto un richiamo all'immigrazione, quando ha detto che per garantire il diritto alla salute non devono esistere ne' calabresi ne' lombardi ne' marocchini.
Poi caro Franz tu hai riportato una frase di Bersani ben precisa: non si possono lasciare certi beni al mercato.
Questo, letteralmente, non significa affatto che non possano essere gestiti efficacemente dai privati, ma che la loro accessibilità, la fruibilità, non siano legate a leggi di mercato (cioè pago e compro la prestazione sanitaria) ma a criteri di risposta al bisogno ed equità sociale.


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Re: Saviano

Messaggioda ranvit il 17/11/2010, 10:58

pierodm ha scritto:No, non lo sapete.

La prima cosa che ha detto Bersani riguardava "vedere il mondo dalla parte di chi è debole": esattamente ciò che intendeva Pertini - e intendevo io che l'ho citato - nel post Si fa presto a dire socialista.
Tu come l'hai capito, invece?


Premesso che Bersani non è certo il mio "campione", resta il fatto che sei tu che non vuoi capire quello che dico io....ovviamente.

Vedere il mondo dalla parte dei deboli? Certo, è uno dei valori della sinistra mondiale.
E allora?
Cio' che conta è la traduzione in azioni concrete. E' li' che ci dividiamo.
Ecco cosa capisco io e che non capisci tu....
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Re: Saviano

Messaggioda matthelm il 17/11/2010, 11:30

L’intervento di Pier Luigi Bersani mi è sembrato inadeguato e privo di coraggio. Sarebbe troppo facile dire che è solo un problema di scarsa capacità comunicativa.
Torneremo su questo, ma c’è di più.
È emersa soprattutto l’incapacità di rivolgersi a un target differente da quello della sinistra tradizionale. Se è vero che la trasmissione di Fazio e Saviano è seguita da un pubblico mediamente più giovane e più “eterodosso” sul piano culturale da quello abituale di Raitre, il segretario del Pd non ha fatto alcuno sforzo per adattarsi a una platea in buona parte diversa da quella di Annozero o di un comizio.
Il Bersani ministro “liberalizzatore” appare lontano anni luce da quello che regala la parola «merito» a Gianfranco Fini, simbolo di una destra che si è contraddistinta semmai per la difesa dei privilegi e delle corporazioni, non solo in epoca berlusconiana. Parlare di scuola pubblica, di lavoro per i più giovani, di «un mercato che funzioni», di opportunità da offrire agli immigrati è certamente un dovere della sinistra, ma per non apparire utopico, prima ancora che ideologico, non può non indicare nel merito il criterio principale sulla base del quale effettuare le proprie scelte. A partire, naturalmente, dalla «uguaglianza delle opportunità» di partenza per tutti (ancora parole di Fini...).
Chi si era sintonizzato su Raitre per guardare un programma di Roberto Saviano, un giovane che per il suo impegno e le sue capacità, cioè il suo “merito”, è costretto a vivere sotto scorta, forse si sarebbe aspettato un po’ più di attenzione su questi aspetti dal leader del Pd. Come pure si sarebbe aspettato qualche parola sulla lotta alla criminalità organizzata. Invece sono stati “regalati” al pantheon finiano anche Falcone e Borsellino, personaggi che la generazione mia, di Saviano e di tanti ascoltatori della sua trasmissione vede come eroi tanto quanto i nonni partigiani che si ricordano il 25 aprile.
Apparire in tv, oggi, non può essere visto solo come un’occasione per radicare i propri consensi. Che piaccia o no, viviamo in una società in cui un personaggio pubblico è riconosciuto come tale solo se appare su quello schermo. Accettare e padroneggiare le regole di questo mezzo è quindi una condizione imprescindibile per chi vuole guidare un grande partito, pena l’inaccessibilità presso una larga parte del pubblico-elettorato. Bersani, come Prodi prima di lui, prova a fare della sua scarsa confidenza con il mezzo televisivo un punto di forza nella costruzione del suo personaggio pubblico. Se però accetta di mettersi alla prova in un contesto che non gli è congeniale (ma che gli mette a disposizione dieci milioni di italiani pronti ad ascoltarlo), non può presentarsi senza prima essersi adeguatamente preparato. Al Nazareno c’è chi può aiutarlo a svolgere questo lavoro e qualcun altro può anche aggiungersi. Ma prima di tutto, bisogna che il segretario ne sia consapevole e accetti che anche la comunicazione sui media sia uno degli aspetti principali dell’attività di un leader politico.
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Re: Saviano

Messaggioda trilogy il 17/11/2010, 11:38

franz ha scritto:Sono d'accordo, tuttavia l'eccesso di retorica in quelle liste è ancora un ostacolo alla soluzione seria dei problemi.

Prendiamo Bersani: "Ci vuole un mercato che funzioni, senza monopoli, corporazioni e posizioni di dominio. Ma ci sono beni che non si possono affidare al mercato: la salute, l'istruzione, la sicurezza."
Buona la prima frase, ma tra di noi sappiamo che molte posizioni di dominio si affermano grazie a leggi dello stato (un esempio tra tutti, gli albi profssionali). E qui sarebbe compito proprio della politica rimuovere quegli ostacoli, come da dettato costituzionale. La seconda parte è a tasso elevato di demagogia. Perché fosse anche vero che quei settori non si possono affidare totalmente al mercato, è anche opinabile di affidarli totalmente al pubblico. Infatti nel mondo occidentale quei settori vedono la presenza di attori privati e pubblici, soprattutto nella sanità. Cosi' come ci sono anche scuole private ed anche polizie private, pur in piccole dosi. Chiaro che lo stato regola il tutto ma le prestazioni possono essre pubbliche e private. Questa realtà pero' viene tagliaa dalla demagogia di chi, a mio avviso, ammicca al suo elettorato, forse piu' che atro spaventato dalle prestazioni di Vendola e Pisapia.
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In Italia sulle scuole private siamo all'avanguardia il governo ha appena previsto 245 milioni per loro, in quelle pubbliche mancano anche i banchi, ma fa nulla :(

Per quanto riguarda la sicurezza, meglio non giocarci troppo. Gli americani e gli inglesi hanno privatizzato anche quella, con le varie società di specializzate in guerre quotate in borsa. Il risultato pratico, sorvolando sui costi e una serie di crimini e violenze nei teatri di guerra, coperte dall'immunità per legge, è che oggi hanno un problema serio di uscita dai teatri di guerra.Tutti gli scenari di ritiro dall'Iraq e dall'Afghanistan prevedono che i privati rimangano in buona parte la'. Il Perchè'? Ritrovarsi per le strade decine di migliaia di disoccupati addestrati all'uso delle armi e degli esplosivi, alla guerriglia, al sabotaggio, agli interrogatori duri e altre simpatiche attività "specialistiche" è un problema grosso. Senza contare che quando quelle società finanziano le campagne elettorali di vari deputati e senatori poi qualche cosa in cambio la devi dare ...una guerra
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Re: Saviano

Messaggioda ranvit il 17/11/2010, 12:19

Qui concordo con trilogy....delegare a privati la guerra è una vera porcheria!

Vittorio

PS Approfitto dell'occasione per far notare a "qualcuno" che fin'ora, non a caso e per pietà, non ho espresso alcun parere sulle parole di Bersani.
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Re: Saviano

Messaggioda Iafran il 17/11/2010, 12:37

matthelm ha scritto:Apparire in tv, oggi, non può essere visto solo come un’occasione per radicare i propri consensi. Che piaccia o no, viviamo in una società in cui un personaggio pubblico è riconosciuto come tale solo se appare su quello schermo. Accettare e padroneggiare le regole di questo mezzo è quindi una condizione imprescindibile per chi vuole guidare un grande partito, pena l’inaccessibilità presso una larga parte del pubblico-elettorato. Bersani, come Prodi prima di lui, prova a fare della sua scarsa confidenza con il mezzo televisivo un punto di forza nella costruzione del suo personaggio pubblico. Se però accetta di mettersi alla prova in un contesto che non gli è congeniale (ma che gli mette a disposizione dieci milioni di italiani pronti ad ascoltarlo), non può presentarsi senza prima essersi adeguatamente preparato. Al Nazareno c’è chi può aiutarlo a svolgere questo lavoro e qualcun altro può anche aggiungersi. Ma prima di tutto, bisogna che il segretario ne sia consapevole e accetti che anche la comunicazione sui media sia uno degli aspetti principali dell’attività di un leader politico.
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Ecco perché il "capo" si rivolge ai concorsi di bellezza ed al procuratore dei vip per presentarsi agli elettori e per fare la sua politica (... del "bunga bunga") agli italiani?
Senz'altro la comunicazione sui media si deve fare ma che possa essere "uno degli aspetti principali dell'attività di un leader politico" mi sembra che sia una pregiudiziale valida solo per la nostra "Italietta", che mette sullo stesso piano un Prodi con un ciarlatano. Sarà una "condizione imprescindibile" (accipicchia!) solo se si vuol mantenere l'attenzione degli avventori in un bar-sport di periferia.
Apparire, allora ... in TV ... impegnarsi con gli elettori da Vespa ... ma anche farsi riprendere a fare "cu cu", e (il non plus ultra) "fare le corna" in una foto di gruppo sotto gli occhi del mondo? ... No! Finiamola con queste baggianate!
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Re: Saviano

Messaggioda pierodm il 17/11/2010, 14:03

Sono d'accordo, tuttavia l'eccesso di retorica in quelle liste è ancora un ostacolo alla soluzione seria dei problemi.

Vedere il mondo dalla parte dei deboli? Certo, è uno dei valori della sinistra mondiale.
E allora? Cio' che conta è la traduzione in azioni concrete. E' li' che ci dividiamo.


Quello che i due politici sono venuti a dire da Fazio riguardava i valori: non hanno esposto un programma elettorale.
Di questo dovremmo parlare, rispettando una volta tanto la natura dell'oggetto di cui parliamo, e non - come al solito - usare tutto come pretesto per fare noi il nostro solito discorso, che per alcuni è davvero sempre il solito da anni.

In questo senso, Fini è stato molto meno interessante di Bersani, perché troppo legato all'attualità e allo specifico: per esempio, i "più deboli" dei quali parla Bersani comprendono anche gl'immigrati, così come i tanti italiani che sono in condizioni simili agl'immigrati, e in generale le persone nelle loro situazioni esistenziali non necessariaqmente legate alle condizioni economiche.
Direi che Fini dimostra - se ce ne fosse stato bisogno - il grande ritardo della destra italiana, compresa quella che vuole farsi "democratica": non ha un vero retroterra culturale, e tanto meno ideologico, e deve rincorrere casi specifici i quali sembrano esemplificativi di chissà quale background, ma in realtà sono niente di più che se stessi e basta.
Se questa destra è chiamata ad esprimere qualche valore appena appena generale, con un minimo di consistenza culturale, deve necessariamente attingere a valori socialisti, o religiosi, o ad altre aree che non le appartengono.
Sul piano pragmatico ci possiamo dichiarare soddisfatti che un certo numero di persone che fino a ieri reggevano la coda al Caimano, e fino all'altro ieri celebravano i compleanni a Predappio, oggi facciano i discorsi di Fini, ma sul piano culturale, e politico dei "valori", rimane comunque un grande punto interrogativo: cosa c'è "di destra" in quei discorsi di Fini? Abbiamo bisogno davvero dell'ennesimo gruppetto di demi-vierges democristiane?

PS per Ranvit.
Vedere il mondo dalla parte dei deboli? Certo, è uno dei valori della sinistra mondiale - tu dici.
E di questo parlavamo, di valori della sinistra. Quindi che altro vuoi? Di che vai parlando?

PS per Franz
Sottoscrivo quello che ha precisato Flavio.
Aggiungo che quello che tu chiami retorica è solo un minimo di visione generale della società, sulla quale eventualmente costruire programmi di governo e cercare affinità e alleanze.
Certamente non è una retorica più retorica della tua, con i tuoi teorici riferimenti ad un mercato idealizzato e taumaturgico(o ad un "capitalismo inesistente").
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Re: Saviano

Messaggioda franz il 17/11/2010, 14:09

flaviomob ha scritto:Bersani ha fatto un richiamo all'immigrazione, quando ha detto che per garantire il diritto alla salute non devono esistere ne' calabresi ne' lombardi ne' marocchini.
Poi caro Franz tu hai riportato una frase di Bersani ben precisa: non si possono lasciare certi beni al mercato.
Questo, letteralmente, non significa affatto che non possano essere gestiti efficacemente dai privati, ma che la loro accessibilità, la fruibilità, non siano legate a leggi di mercato (cioè pago e compro la prestazione sanitaria) ma a criteri di risposta al bisogno ed equità sociale.

Corretto ma questa esigenza (la ridistribuzione equa del costo delle prestazioni sanitarie) come sai in europa non viene affidata SOLO agli stati (salvo Italia, regno unito e svezia) ma anche qui ad un sistema misto, pubblico e privato (come in germania, francia, olanda, svizzera, ... quindi anche qui, dove c'è una pluralità di gestori (come le cassa malattia tedesche) esiste una logica di mercato. In germania ed altri paesi ti scegli l'assicurazione che ti rimborsa le prestazioni base, in Italia no, c'è un "rimborsatore unico". Con i risultati che sappiamo. Burocrazia, code, malasanità. In sostanza sanità negata.
Franz
Ultima modifica di franz il 17/11/2010, 14:19, modificato 1 volta in totale.
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Re: Saviano

Messaggioda franz il 17/11/2010, 14:13

matthelm ha scritto:È emersa soprattutto l’incapacità di rivolgersi a un target differente da quello della sinistra tradizionale.
Naturalmente, condivido e sottoscrivo.

Si. Ho notato anche io.
Bersani sembrava piu' preoccupato di dire ([b]finalmente) "qualcosa di sinistra".
Fini è stato piu' ecumenico, invadendo campi altrui ingenuamente lasciati liberi.

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