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Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Articoli

Messaggioda trilogy il 07/11/2010, 17:37

Quegl'indici sono tutti elaborati da una serie di fondazioni dei conservatori americani. A mantenerle ci sono principalmente meno di 700 famiglie tra le più ricche del pianeta. Se si va a leggere i manifesti ideologici di quelle fondazioni non c'è la promozione del benessere e della libertà dell'umanità, ma la difesa della supremazia economica, culturale e militare del loro paese.Tradotto: la difesa del loro potere personale e dei loro patrimoni. Interessi legittimi da parte loro, ma non trovo alcun motivo valido per seguire le loro ricettine (fallimentari). Sono trenta anni che dominano con la politica interna e internazionale, hanno prodotto la più grande crisi economica e finanziaria del secolo, sono stati i promotori e i sostenitori di varie guerre moderne. Quell'ideologia si sta rivelando controproducente perfino per gli interessi globali del loro paese. Quegl'indici non tengono in nessun conto le differenze e i risultati che producono le loro politiche applicate nei vari paesi. Mescolano dati statistici e opinioni di un pubblico accuratamente selezionato.

Ad esempio quelle fondazioni erano tutte schierate contro la riforma sanitaria dell'attuale Presidente. La crisi da debito privato del 2007 è cominciata con le spese sanitarie dei cittadini americani, i mutui immobiliari hanno completato una frittata già in fase di cottura.

(dati OCSE)
http://saluteinternazionale.wordpress.c ... aesi-ocse/

Permangono peraltro forti differenze tra i livelli di spesa dei diversi Paesi. Nel 2006, per esempio, i valori di spesa più alti in rapporto al PIL riguardavano Stati Uniti (15,3%), Svizzera (11,3%), Francia (11,0%) e Germania (10,6%); quelli più bassi Polonia (6,2%), Corea (6,4%) e Messico (6,6%).

Anche l’evoluzione della spesa dal 1991 ha seguito percorsi eterogenei. Tra i Paesi a spesa più elevata, per esempio, Stati Uniti, Svizzera e Francia hanno fatto registrare ulteriori incrementi superiori ai 2 punti percentuali; il Canada si è invece caratterizzato per una crescita molto più contenuta (0,4 punti percentuali) mentre in Finlandia, come detto, il rapporto si è addirittura ridotto.
Quanto all’Italia, la spesa 2006 era perfettamente allineata alla media OCSE in rapporto al PIL e leggermente inferiore in termini pro-capite; era inoltre inferiore a quella di Stati Uniti, Francia e Germania nonché, in rapporto al PIL, Grecia e Portogallo.Si conferma così il paradosso della politica sanitaria italiana, che è dominata dalle esigenze di contenimento della spesa sanitaria non tanto per l’entità della spesa stessa, quanto per la situazione complessiva della finanza pubblica.
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Messaggioda ranvit il 07/11/2010, 18:03

E per proprietà transitiva: B. e quella "meravigliosa e parolaia classe politica italiana" lo hanno fatto a tutto il popolo italiano ... ad esclusione degli "eletti alle varie corti della casta"!

Che cavolo vuoi dire?
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Messaggioda franz il 07/11/2010, 18:52

trilogy ha scritto:Quegl'indici sono tutti elaborati da una serie di fondazioni dei conservatori americani. A mantenerle ci sono principalmente meno di 700 famiglie tra le più ricche del pianeta. Se si va a leggere i manifesti ideologici di quelle fondazioni non c'è la promozione del benessere e della libertà dell'umanità, ma la difesa della supremazia economica, culturale e militare del loro paese.

Ma che strano che in testa a quella classifica non ci siano gi USA ma siano solo all'ottavo posto. ;)
Forse predicano bene e razzolano male?

Non capisco poi cosa c'entri ora la spesa sanitaria, anche perché i dati che hai riportato non riguardano la spesa pubblica ma la somma di sanità privata e pubblica. Se vogliamo parlare di sanità, apriamo un altro thread.
Preferirei non essere operato al cuore ma se prima o poi mi dovesse capitare, ... scusa se tra Huston, Losanna, Monaco di Baviera, Metz, o Palermo, scarterei a priori quest'ultima città. Questo indipendentemente da cosa pensino i conservatori americani sulla riforma di Obama. Non mi sembra che qui siamo messi bene (per fortuna che come popolo abbiamo un buon stato di salute, malgrado tutto).

Quanto alla recettine fallimentari, pare che sia tutto un fallimento. Comunismo, capitalismo, .... Anche la socialdemocrazie è in crisi, se gli svedesi da due legislature la rifiutano e vanno nella direzione delle ricettine fallimentari.
Qualcuno mi sappia indicare qualche realtà che non sia un "fallimento" e che sia distante dalle libertà su indicate.

Franz
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Messaggioda pierodm il 07/11/2010, 19:30

Tanto per essere precisi, avevo detto: Comunque, per usare il tuo criterio: se non vuoi rotture di coglioni, evita di intervenire e di esibirti

Se pensi che il mio discorso sia una cazzta, ebbene è solo lo specchio del tuo criterio e del tuo modo di ragionare.
Di sfuggita, vorrei dire sia a te sia al tuo gemellino, che ti fa sempre da appendice: se voglimo fare gli stronzi, io non mi diverto, ma non c'è problema ad adeguarsi.
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Messaggioda flaviomob il 07/11/2010, 19:54

Intanto gli svedesi per quasi un secolo la socialdemocrazia se la sono portata a casa... avranno bisogno di ricambio anche loro! :D Noi iniziamo a lavorare per la nostra, di socialdemocrazia, concretamente e tenendo la barra ben ferma!


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
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Messaggioda ranvit il 07/11/2010, 20:06

.....se tu vuoi fare lo stronzo per i cazzi tuoi, perchè non sai accettare chi non si lascia ammaliare dalle tue parole, fai pure.
Ma non mi coinvolgere!
Vittorio
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Messaggioda ranvit il 07/11/2010, 20:09

flaviomob ha scritto:Intanto gli svedesi per quasi un secolo la socialdemocrazia se la sono portata a casa... avranno bisogno di ricambio anche loro! :D Noi iniziamo a lavorare per la nostra, di socialdemocrazia, concretamente e tenendo la barra ben ferma!




Scusa ma di quale socialdemocrazia parli? Non mi pare proprio che le tue idee siano coerenti con le mie...che sono tra Blair e Zapatero.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Articoli

Messaggioda chango il 07/11/2010, 20:32

franz ha scritto:A parità di welfare, un paese che ha una fiscalità inferiore è preferibile. Ho uno stipendo netto superiore ed ho lo stesso welfare. Cosi' come a parità di fisco preferisco il paese con il welfar migliore. Non so se è "visione idelogica" ma mi pare molto pratica. Mi pare che qui ci si arrampichi sugli specchi per difendere un pessimo welfare in un sistema fiscalmente opprimente.

Per quanto riguarda il welfare, altri già calcolano "Indici di benessere economico sostenibile".
Non mi sembra che i paesi che sono avanti nella classifica delle libertà economiche siano invece in fondo all'indice di benesere o vicweversa. Quindi il problma non si pone. Se invece del PIL o dell'indice di libertà econmica prendiamo la scolarizzazione o la qualità del welfare state, non troviamo sorprese. I paesi in testa sono quelli free e occidentali, noi siamo in fondo. Non è che Cuba improvvisamente balza in testa. Idem se prendiamo lîndice della libertà di stampa, della corruzione o altro. le posizioni, i singoli punteggi possono cambiare ma nei primi 10 troviamo i soliti. Non l'Italia.
La trovaimo sempre in fondo, come ultima dei paesi occidentali, spesso soprassata da paesi emergenti.




E qui vedo un problema. Che non mi è piaciuto.
Piu' volte hai cercato (secondo me) di intorbidire le acque indicando che tra i paesi davanti a noi ci sono paesi ritenuti quasi "indegni" (come botswana, madagascar o cipro) il che francamente è quasi un atteggiamento razzistico ("come osano, queste bestie?"). Trasformando quindi una reale vergogna (loro sono davanti a noi) in un sostanziale merito ("la statistica non vale un cazzo, se queste bestie ci stanno davanti"). Dimenticando che tra i paesi grandi dell'occidente ci stanno tutti davanti, compresi i mitici paesi nordici.
Nella foga ideologica di criticare un indice di cui non si apprezzano motivazioni e risultati, sono emersi argomenti poco nobili, secondo me.

Franz


qui l'unico problema è il tuo volermi attribuirmi posizioni che non ho sostenuto.
osservare che davanti all'Italia si trovino paesi come il Botwsana o il Madagascar non è intorbidire le acque o avere un atteggiamento razzistico ma rilevare un semplice dato di fatto.
è il cercare di evidenziare che quell'indice è costruito in modo per cui paesi con sistemi di welfare e sicurezza sociale limitati( se non inesistenti) possono stare davanti all'Italia in termini di libertà economica.
si può essere più liberi di un altro semplicemente per sottrazione e mancanza, non perchè organizzati meglio e un indice che non è in grado di distinguere queste diverse situazioni non ha molto senso.secondo me.

certo che dare del razzista ad uno e poi considerare una reale vergogna stare dietro a certi paesi ( perchè indegni giusto?) non mi pare una gran prova di antirazzismo.
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Re: Articoli

Messaggioda franz il 07/11/2010, 20:38

ranvit ha scritto:
flaviomob ha scritto:Intanto gli svedesi per quasi un secolo la socialdemocrazia se la sono portata a casa... avranno bisogno di ricambio anche loro! :D Noi iniziamo a lavorare per la nostra, di socialdemocrazia, concretamente e tenendo la barra ben ferma!

Scusa ma di quale socialdemocrazia parli? Non mi pare proprio che le tue idee siano coerenti con le mie...che sono tra Blair e Zapatero.

Ecco, ora adesso litigate tra socialdemocratici. :lol:
Comunque se riguardiamo l'elenco delle libertà, per me sono condvisbili anche dai socialdemocratici, i quali al massimo aggiungeranno altri obbiettivi, ma non negano certo quelli. Infatti non è che durante i governi socialdemocratici in Germania o in Francia si remasse dalla parte opposta. Francamente poi non mi interessa chi sia a favore di quelle libertà. Ci sono tutti, in linea di principio. Conservatori, liberali, socialdemocratici, crsitiano democratici. La direzione è sempre la stessa, i vari partiti si distinguono dalla velocità e dall'accellerazione verso quel lontano punti di arrivo. A la Svezia è davanti a noi. Quindi viva anche la Svezia, che è piu' liberalizzata dell'Italia.

Caso mai c'è una differenza tra destra e sinistra autoritaria, che tende ad imporrre regole per raggingere obbiettivi di libertà, e destra e sinistra libertaria, che tendono a lasciar scorrere, togliendo regole e paletti. Ritengo che tra conservatori e liberali la differenza sia proprio questa. In parte la vediamo con la differenza tra conservatori e liberali inglesi (oggi insieme al governo) che sono due partiti distinti e con programmi diversi.
Non abbastanza diversi da proporre direzioni diverse rispetto alle elencate libertà, cui tendevano anche i laburisti di Blair.
Le differenze sono sul metodo per arrivarci.

Per questo si parla di pensiero uico (e di pensiero debole).
Si va tutti nella stessa direzione, a velocità diverse, seguendo tragitti differenti.

Franz
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Re: Articoli

Messaggioda franz il 07/11/2010, 20:45

chango ha scritto:qui l'unico problema è il tuo volermi attribuirmi posizioni che non ho sostenuto.
...
certo che dare del razzista ad uno e poi considerare una reale vergogna stare dietro a certi paesi ( perchè indegni giusto?) non mi pare una gran prova di antirazzismo.

Guarda che la mia era una espressione retorica, virglolettata. Appunto attribuita a te. Nel tentativo, vedo inutile, di scuoterti.
Chiaro che paesi nuovi, emergenti e free, possono essere davanti a noi come libertà economica e non avere ancora un welfare sviluppato. Se poi altri misurano il welfare si potrà fare una valutazione complessiva. Ma sono sicuro che anche in questo indice complessivo noi saremmo messi in coda ai paesi occidentali, alle economie sviluppate.
Quind inutile arrampicarsi sui vetri. La direzione è quella. Poi si puo' discutere il come".

Ciao,
Franz
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