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La monnezza in Campania

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: La monnezza in Campania

Messaggioda flaviomob il 25/10/2010, 20:08

Ranvit:
quello che sto cercando di dire (e che quasi sempre ci divide), in questo campo come in tutti gli altri, è che è semplicistico (infantile e velleitario :D ) dare la responsabilità a Berlusconi ed al centrodestra di tutto cio' che non va.
La realtà dice che tutta la classe dirigente politica di destra e di sinistra è composta in gran parte da "mestieranti della politica" ...


Ci sono dei personaggi che confermano questa tua analisi, però andiamo ad accendere la luce per non vedere tutte le vacche nere, come sembrano di notte: se guardi l'allegato, su altro thread, che riporta l'ultima puntata di REPORT, è evidente come gli unici anni di questo decennio in cui qualcuno si è realmente preso cura dei conti pubblici sono stati sotto il segno di Prodi. Ci sono tanti mestieranti della politica, però c'è anche qualcuno che sa fare il suo mestiere...


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
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Re: La monnezza in Campania

Messaggioda ranvit il 25/10/2010, 21:26

Prodi va bene adesso che è stato disarcionato? Quando era al governo veniva attaccato un giorno si e uno no dai tuoi...compagni!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: La monnezza in Campania

Messaggioda flaviomob il 25/10/2010, 21:59

I 'compagni' che io ho scelto entrambe le volte di votare non hanno mai sfiduciato Prodi, ne' i loro partiti di appartenenza. Spiacente di deluderti, ma conosco i miei polli :lol:


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Re: La monnezza in Campania

Messaggioda ranvit il 26/10/2010, 9:47

E' sotto gli occhi di tutta l'Italia quanto accaduto....poi tu puoi credere quello che ti pare.
Ma il discorso non cambia : fuori la sinistra radicale dal centrosinistra!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: La monnezza in Campania

Messaggioda ranvit il 27/10/2010, 16:01

Da ilmattino.it :

Marcegaglia : «Rifiuti, non guardate lontano ma a Salerno»


Gianni Colucci

Il presidente di Confindustria usa l’esempio di Salerno per indicare come affrontare la nuova emergenza rifiuti. E il sindaco De Luca in Tv ripropone la candidatura della città a realizzare il termovalorizzatore: «Siamo pronti, la gara anche domani mattina». «Bisogna fare cose strutturali che non sono mai state fatte», dice Emma Marcegaglia. E per avere un esempio di cosa si può fare, aggiunge, «non bisogna andare in Danimarca o in Svezia, basta andare a Salerno che in due anni è passato dal 7 al 75% nella raccolta differenziata». Fatto che dimostra che «anche in Campania si può fare». Con l'emergenza rifiuti in provincia di Napoli «c'è ancora una volta il rischio che ci siano infiltrazioni della camorra, e questo è gravissimo», aggiunge il presidente di Confindustria, ieri a Napoli, dove chiede «interventi strutturali», e di porre fine ad un «immobilismo totale». «Serve la strumentazione che esiste dappertutto, discariche dove necessario, e termovalorizzatori dove necessario», dice la leader degli industriali. «Io chiedo che veramente - aggiunge -, al di là delle colpe del passato, bisogna che le amministrazioni provinciali, regionali, e anche il governo, agiscano per mettere in piedi subito questa strumentazione». Ieri a Sky e oggi a Uno Mattina, De Luca intanto prosegue la sua testimonianza di sindaco virtuoso. «Siamo una città a 50 chilometri da Napoli e mai abbiamo conosciuto l’emergenza rifiuti - dice al Sky - Oggi abbiamo puntato all’obbiettivo raccolta spinta: E siamo al primo posto tra le città italiane con oltre il 70%. Ciò significa che possiamo rendere la città autonoma con siti di trasferenza e due isole ecologiche per i rifiuti ingombranti e soprattutto il piano industriale serio per la raccolta differenziata. Abbiamo mandato presso a tutte le famiglie gli informatori che hanno battuto la città quartiere per quartiere». Racconta la sua esperienza che ha il sapore di una folgorazione, lui che non era mai stato un entusiasta della differenziata, si vanta delle multe per chi non rispetta le regole: «500 euro a chi sversa fuori dai cassonetti e fuori dagli orari». Poi le accuse. «Abbiamo fatto uno sforzo finanziario: costa la raccolta porta a porta. E oggi trovo francamente sconcertante la sospensione degli incentivo di 40 euro a tonnellata sulla differenziata, deciso una volta che era definita l’uscita dall’emergenza. Un provvedimento che scoraggia la differenziata e penalizza i punti di eccellenza e incoraggia sciatteria e incongruenza amministrativa. De Luca spiega anche la sua teoria: « Dovremmo vergognarci dopo 15 anni di emergenza, e finiamola con la camorra: quella è l’altra faccia della incapacità amministrativa. La camorra prospera su suoli e traffico dei rifiuti. Se noi comuni facciamo il trattamento finale, la camorra non ha spazio». Quindi scandisce i risultati raggiunti: «Da noi compostaggio in 14 mesi e siamo pronti per la gara sul termovalorizzatore. Il fatto è che noi ci siamo proposti, abbiamo f atto espropri e viabilità alla fine cambia il quadro delle responsabilità e da un commissario solo, Bertolaso, ci troviamo con cinque commissari: i presidenti delle provincie». Contesta la soluzione: «Nel resto d’Italia i comuni singoli e associati gestiscono il sistema». E ribadisce: «Domani mattina pronti a partire per la gara del termovalorizzatore, non che a me interessi molto sinceramente dato che siamo al 72% di raccolta differenziata. Ma siamo pronti a dare prova di responsabilità a patto che ci mettiamo a fare tutti le persone serie».
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Re: La monnezza in Campania

Messaggioda Iafran il 27/10/2010, 16:37

ranvit ha scritto:Da ilmattino.it :

Marcegaglia : «Rifiuti, non guardate lontano ma a Salerno»

Gianni Colucci
... De Luca spiega anche la sua teoria: « Dovremmo vergognarci dopo 15 anni di emergenza, e finiamola con la camorra: quella è l’altra faccia della incapacità amministrativa. La camorra prospera su suoli e traffico dei rifiuti. Se noi comuni facciamo il trattamento finale, la camorra non ha spazio». Quindi scandisce i risultati raggiunti: «Da noi compostaggio in 14 mesi e siamo pronti per la gara sul termovalorizzatore. ... E ribadisce: «Domani mattina pronti a partire per la gara del termovalorizzatore, non che a me interessi molto sinceramente dato che siamo al 72% di raccolta differenziata. Ma siamo pronti a dare prova di responsabilità a patto che ci mettiamo a fare tutti le persone serie».

ranvit, mi fa piacere questa realtà!
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Re: La monnezza in Campania

Messaggioda franz il 27/10/2010, 17:04

Iafran ha scritto:ranvit, mi fa piacere questa realtà!

Anche a me, perché mi fa sperare che il federalismo, se ci fosse, saprebbe tirar fuori il meglio dal paese.

Franz
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Re: La monnezza in Campania

Messaggioda flaviomob il 28/10/2010, 2:09

In Italia non esiste il federalismo e nel Nord del Paese è sorto un partito, con una connotazione razzista e discriminatoria verso gli stranieri e contro il Meridione.
In Svizzera esiste il federalismo, eppure nel Canton Ticino (considerato da molti svizzeri di lingua tedesca come una palla al piede, sul piano economico: disoccupazione più alta della media, quindi più sussidi statali) è sorto un partito razzistoide analogo alla Lega Nord italiana (la Lega Ticinese).
In compenso, gli svizzeri di lingua tedesca ironizzano sugli svizzeri italiani definendoli "svizzeri di carta", considerando come in epoca molto recente la regione ticinese è entrata a far parte della confederazione.
Siamo sicuri che il federalismo tiri fuori davvero il meglio dai cittadini?


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Re: La monnezza in Campania

Messaggioda pierodm il 28/10/2010, 10:30

Siamo sicuri che il federalismo tiri fuori davvero il meglio dai cittadini?

Questo è solo un atto di fede, una speranza un po' dogmatica.
Ricordai una volta, sull'argomento, che la Germania nella quale si sviluppò il partito nazionalsocialista era uno stato federale, che Hitler seppe sfruttare benissimo, affermandosi prima in Prussia e poi dilagando nel resto della nazione.
Probabilmente non è il caso di definire l'ascesa nazista come "il meglio della Germania": più opportuno limitarsi a registrare che l'assetto federale consente di valutare con maggiore chiarezza chi sono e cosa sono i cittadini di un dato territorio.

L'esistenza della Lega - in Italia, in Svizzera non so, ma ci pensarà Franz a spiegare - e il suo comportamento sono, sotto questo aspetto, una grande disgrazia per il nord, dato che mostrano fino a che punto può arrivare l'ottusità, la xenofobia, l'inciviltà, sia pure sotto la pellicola di relativo benessere e di industriosità.
Una situazione che non è ancora ufficialmente federale, ma lo è virtualmente e politicamente.
Uno potrebbe, a questo punto, dire: va be', è roba brutta, ma almeno in questo modo sappiamo come stanno le cose.
Sarebbe un discorso giustissimo, se non fosse che questa "verità federale" non si unisse alla retorica della "democrazia diretta": non serve a niente sapere come stanno le cose, se queste cose sono comunque sanate politicamente dal fatto che provengono da una espressione della volontà dei cittadini, e dunque sono insindacabili come archetipi di democrazia.

Naturalmente non sto dicendo che il federalismo crei dei mali particolari, né voglio negare i vantaggi che presenta sul piano strettamente amministrativo.
Dico invece che sul piano politico il federalismo rischia di mostrare e di esaltare il peggio della cultura di una popolazione, di dare spazio e dignità politica ai sentimenti più viscerali, primordiali, egoistici e localistici (se non xenofobi), e in un certo senso di esaltare quel fenomeno per cui ognuno pensa di essere un piccolo caporale continuamente in cerca di un'occasione per esercitare il suo limitato potere.
Mi azzardo a dire, per esempio, che se negli USA esiste ancora la pena di morte ciò è dovuto all'assetto federale.

So che queste mie convinzioni sull'argomento vanno contro-corrente, ma non sono estemporanee, e ne capisco i rischi.
Il fatto è che, nel pensarla in questo modo, mi ricollego ad una visione non ottimistica del "popolo": non credo alla teoria del "buon selvaggio", per dirne una.
In breve, a me sembra chiaro che la comunità "tribale" - cioè nella sua condizione basilare, limitata ad uno spazio determinato e all'autoreferenza - ha una cultura tendenziale che per brevità possiamo chiamare "fascista": prevalenza del più forte, discriminazione del diverso e dell'estraneo, aggressività, etc.
Sentimenti e atteggiamenti primordiali, che si dissolvono o si diluiscono nella misura in cui la comunità viene riassorbita in un contesto più ampio, e deve fare i conti con una sorta di lunghezza d'onda lunga di pensiero e di dinamiche sociali.

Io credo che i grossi problemi dell'Italia, sul piano civile e politico, siano dovuti al fatto che nella nostra storia sia mancato uno stato centrale forte e autorevole, e che invece la nostra realtà sociale si sia articolata in una miriade di localismi.
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Re: La monnezza in Campania

Messaggioda pianogrande il 28/10/2010, 10:49

Con un localismo troppo spinto viene a mancare un certo controllo reciproco tra i vari livelli di potere.
Viene a mancare un equilibrio dei poteri che pare non sia stato ancora superato da altre idee nel controllo democratico (vedere i limiti a cui, per nostra fortuna, è sottoposto Berlusconi).
Se si diventa delinquenti o mafiosi "in casa propria" a chi si ricorre? Chi ci mette una pezza?
Far venire fuori il meglio, in politica,per me, è un obiettivo raggiungibile solo passando attraverso il non far venire fuori il peggio (e siamo ancora lontanissimi).
Fotti il sistema. Studia.
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