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Sinistra europea

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Sinistra europea

Messaggioda trilogy il 21/10/2010, 14:24

franz ha scritto: Probabilmente l'alto numero di iscritti in italia è legato ai dipendenti pubblici (posso verificare, appena ho tempo).
Quanto al licenziare "tranquillamente" è una caratteristica abbastanza comune in europa, se si intende il licenziamento per motivi economici e l'assenza del reintegro sul posto di lavoro, cosa che in europa è cosa rara e vale solo per rappresentanti sindacali. È cosa rara anche perché le relazioni tra industria e e sindacato sono buone (non conflittuali) e quindi si arriva a mediazioni molto raramente allo scontro.
Franz



(..)Nel 2006 si è registrato anche un aumento delle iscrizioni ai sindacati confederali. La percentuale è bassa, ma segna una tendenza. L’aumento è stato infatti dello 0,4%. Con questo incremento – seppure lieve – gli iscritti ai sindacati confederali risultano essere ora circa 12 milioni, 11 milioni e 849.486 per la precisione. Ovviamente l’incremento delle tessere non riguarda tutti allo stesso modo. Crescono la Cgil, la Cisl e un po’ anche la Uil, mentre risulta in calo l’Ugl. La Cgil cresce, passando da 5 milioni e 542.677 del 2005 a 5 milioni e 566.609 iscritti del 2006. Cresce anche la Cisl che passa dai 4 milioni e 287.551 iscritti del 2005 a 4 milioni 346.952 del 2006. La Uil passa da un milione e 923.855 unità del 2005 a un milione 935.925 tesserati del 2006. E’ interessante poi soffermarsi su un dato analitico che il Censis stesso sottolinea a proposito della Cgil. Mentre negli altri due sindacati confederali l’aumento delle tessere è relativo a tutte le categorie (pensionati e disoccupati compresi) per la Cgil l’aumento degli iscritti dal 2005 al 2006 è dovuto soprattutto ai lavoratori attivi che aumentano dell’1,7% rispetto all’anno precedente. A differenza di altri anni, è successo invece che siano diminuiti i pensionati (-0,2%), ma anche i disoccupati che subiscono, stando sempre ai dati del Censis, un vero tracollo con una diminuzione di quasi il 68% rispetto all’anno precedente. La Cgil, insomma, cresce in generale di più degli altri, aumenta consensi tra i lavoratori attivi, ma perde consensi tra i pensionati e i disoccupati.(..)


(..)Partiamo dall’ultimo rapporto Censis. Lì è riportato il numero degli iscritti ai sindacati nel 2007 e 2008. Ebbene, l’Ugl è l’unico che in controtendenza perde colpi: –4,2 per cento, passando dai 2 milioni e 145mila del 2007 ai 2 milioni e 54mila dell’anno successivo. Tuttavia non è questa flessione a smentire l’effetto Polverini. Bensì il fatto che i due milioni di cui si parla (che portano l’Ugl a giocarsi la terza piazza con la Uil) non trovano riscontri concreti nei numeri ufficiali. I dati sulle tessere infatti sono autodichiarati dalle singole sigle, che spesso li gonfiano ad arte. Tuttavia ci sono due indicatori, uno nel pubblico e uno nel privato, tramite cui ricavare i rapporti di forza fra i sindacati e il reale numero degli iscritti.
Partiamo dal pubblico impiego.In questo settore la rappresentatività sindacale è certificata ufficialmente dall’Aran perché possono partecipare alla contrattazione solo quelle organizzazioni che superano il 5 per cento dei voti. Ebbene, secondo gli ultimi numeri disponibili del 2007, l’Ugl è riuscita a superare questa soglia, tutto sommato molto bassa, solo in un caso: per quanto riguarda i lavoratori della presidenza del consiglio.(..)
http://temi.repubblica.it/micromega-onl ... =undefined

qualcuno ci ha giocato sopra e... :o :mrgreen:

E' sufficiente parametrare i dati degli altri sindacati a quelli della UGL.
Iscritti UGL2 Milioni
“””””” CGIL 77 Milioni
“”””” CISL 33 Milioni
“”””” UIL 25 Milioni
Totale: 135 Milioni
http://briccones.myblog.it/archive/2010 ... milio.html
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Re: Sinistra europea

Messaggioda flaviomob il 21/10/2010, 19:10

Vittorio, ho capito, ma tu quel PCI lo votavi... perché?


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Re: Sinistra europea

Messaggioda ranvit il 21/10/2010, 19:26

flaviomob ha scritto:Vittorio, ho capito, ma tu quel PCI lo votavi... perché?


Perchè il Psi, piu' vicino al mio pensiero politico, era inconsistente, e quindi era l'unica alternativa allo strapotere Dc.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Sinistra europea

Messaggioda franz il 21/10/2010, 23:38

ranvit ha scritto:
flaviomob ha scritto:Vittorio, ho capito, ma tu quel PCI lo votavi... perché?


Perchè il Psi, piu' vicino al mio pensiero politico, era inconsistente, e quindi era l'unica alternativa allo strapotere Dc.

Quanti votavano PCI perché non c'era alternativa ed era il meno peggio, il meno corotto, il piu' idealista?
Quanti per voto di protesta? (e da protestare c'era parecchio, per il malgoverno DC).
E quanti perché nelle regioni, provincie e comuni amministrati dal PCI e dal PSI si stava bene e c'erano ottimi servizi sociali? (poi si è visto che c'era anche parecchio deficit ma questa è altra storia, visto che le cifre negative che c'era anche nelle regioni "bianche", senza avere pero' ogi stessi servizi ma in cambio molto clientelismo).
Comunque oggi le cose sono cambiate. Quello che votavamo 30 anni fa non ha piu' alcun senso per il 95% della popolazione.
Franz
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Re: Sinistra europea

Messaggioda pierodm il 22/10/2010, 0:50

Perchè il Psi, piu' vicino al mio pensiero politico, era inconsistente, e quindi era l'unica alternativa allo strapotere Dc
Quanti votavano PCI perché non c'era alternativa ed era il meno peggio, il meno corotto, il piu' idealista?

Certo, avete trascorso l'età giovane, l'età più bella della vita con convinzioni politiche pietose: ma io non ci credo, fate torto a voi stessi solo per essere coerenti con le vostre posizioni attuali.
Ma ho l'obbligo di prendere per buone le vostre parole, dato che in questo forum - con voi due, almeno - non si può fare conversazione, ma bisogna comportarsi come se ci trovassimo in tribunale al banco dei testimoni.

Una volta dissi, e lo ripeto ora, che PSI e PCI, nell'Italia post-fascista del dopoguerra, rappresentarono il primo e unico partito liberale di massa della nostra storia - ovviamente lasciando da parte alcuni dirigenti, Togliatti in primis, ma anche Nenni.
Naturalmente, in questo senso si tratta di un liberalismo civile e politico, più che attinente al mondo economico: diritti civili, rifiuto della sudditanza di classe, laicità, stato di diritto, condizioni della donna, etc
Era questo clima culturale e civile - oltre ai diritti sindacali, ovviamente - che raccoglieva il consenso intorno ai due partiti della sinistra.
E non è vero che il PSI era inconsistente, ma questa analisi ci porterebbe lontano.

Venendo al presente, la faccio breve: la situazione sociale è molto cambiata, ma non al punto da giustificare - a livello individuale - una ricusazione del proprio passato, delle proprie idee e dei propri sentimenti, specialmente poi se i toni di questa ricusazione diventano così esagerati.
Sempre che idee e sentimenti siano stati effettivamente "propri", ossia realmente sentiti, e non un puro calcolo o un puro buttarsi secondo il vento prevalente del tempo.
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Re: Sinistra europea

Messaggioda flaviomob il 23/10/2010, 2:33

La dismissione degli ideali e delle buone pratiche portate avanti dal PSI 'storico' (cioè extra-Craxi) e dal PCI è stata frettolosa, raffazzonata, insincera e troppo legata all'ideologia pseudoliberale (o liberista o neoliberista) dominante, troppo 'adesiva' ad essa, troppo tirata per i capelli. Il PCI si votava perché aveva un'anima e possedeva una coerenza di idee e di intenti. Si poteva cambiare nome (nomi) mantenendo fermi questi capisaldi e invece si è esaltato chi valorizzava Mediaset come risorsa per il paese o chi dichiarava 'mai stato comunista in vita mia' incrociando le dita dietro la schiena...


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Re: Sinistra europea

Messaggioda pierodm il 23/10/2010, 3:11

Giuste osservazioni, Flavio: del resto, non solo appartengono al nocciolo dell'articolo di Lerner postato poco lontano, ma ne parlava già quindici anni fa Giorgio Bocca, mentre assisteva allo smantellamento della sinistra.
Bocca, un liberale e un anti-comunista intelligente - nel senso che non sentiva il bisogno di fare l'ultrà del liberalismo e non manifestava segni d'isterismo - il quale difendeva, lui, la storia della sinistra per ragioni di decenza intellettuale, di fronte allo scempio che non era ancora stato perfezionato, ma si cominciava a delineare.
Tra parentesi, questa capacità e volontà di cogliere i segni e di anticipare, anche di poco, i tempi è ciò che distingue un intellettuale (e un ottimo politico) da un semplice polemista, o da un propagandista.
Naturalmente non sempre s'interpretano nel modo migliore i segni e si anticipano correttamente i tempi: non si tratta di essere indovini, ma si tratta di provarci, di prendersi la responsabilità di azzardare giudizi e di parlare di quello che ancora non c'è, o non è ancora diventato un "fatto" acclarato, o non è visibile.
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Re: Sinistra europea

Messaggioda ranvit il 23/10/2010, 10:14

flaviomob ha scritto:La dismissione degli ideali e delle buone pratiche portate avanti dal PSI 'storico' (cioè extra-Craxi) e dal PCI è stata frettolosa, raffazzonata, insincera e troppo legata all'ideologia pseudoliberale (o liberista o neoliberista) dominante, troppo 'adesiva' ad essa, troppo tirata per i capelli. Il PCI si votava perché aveva un'anima e possedeva una coerenza di idee e di intenti. Si poteva cambiare nome (nomi) mantenendo fermi questi capisaldi e invece si è esaltato chi valorizzava Mediaset come risorsa per il paese o chi dichiarava 'mai stato comunista in vita mia' incrociando le dita dietro la schiena...



Gli ideali della sinistra non sono stati da me dismessi....tutto sta ad intendersi su cosa significa "sinistra". Per quanto mi riguarda ho riportato piu' volte il mio scontro già 40 anni fa con "i comunisti" (dal rifiuto simbolico di usare la parola "compagno" al velleitarismo imbecille dei "piani economici nazionali" piu' o meno quinquennali, etc). Non mi fa neanche il solletico quindi la tua critica!

In realtà il Psi andava bene quando faceva la ruota di scorta del Pci. Quando invece con Craxi, visto l'immobilismo conservatore del Pci, ha cercato una sua via autonoma e in linea con la socialdemocrazia europea, allora "apriti cielo".
Si è fatto di tutto per affossare l'iniziativa che avrebbe potuto salvare la sinistra italiana. Fino all'autodistruzione!

Siete voi i principali supporters di Berlusconi!

Vittorio
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Re: Sinistra europea

Messaggioda pierodm il 23/10/2010, 11:43

Gli ideali della sinistra non sono stati da me dismessi....tutto sta ad intendersi su cosa significa "sinistra".

Prima o poi lo scopriremo, cosa significa "sinistra" per Ranvit.
Nel frattempo dobbiamo arrangiarci con quello che non significa, che ci viene continuamente ripetuto e sottolineato con tanta testardissima veemenza.

Per quanto mi riguarda ho riportato piu' volte il mio scontro già 40 anni fa con "i comunisti" (dal rifiuto simbolico di usare la parola "compagno" al velleitarismo imbecille dei "piani economici nazionali" piu' o meno quinquennali, etc).

Io sfortunatamente mi sono perso questa parte della tua biografia politica, anche se - chissà per quale motivo - la davo per scontata: sono convinto che tu abbia avuto diversi scontri anche con molti compagni del PSI, che per molti versi erano assai più "sinistra-sinistra" del PCI.
Rimango curioso di conoscere quali siano stati i "piani economici nazionali" ai quali alludi, almeno in Italia, anzi nell'Europa occidentale.
Ma già che ci siamo, toglimi una curiosità: non conosci altre parole oltre a "velleitario- velleitarismo" e "infantile-infantilismo"? Non so, tipo superficiale, ottuso, astratto, incoerente, fazioso ... insomma potresti essere ugualmente offensivo e ostentare tutto il tuo disprezzo anche con un minimo di varietà, e di maggiore aderenza agli aspetti specifici dell'argomento trattato.

Quando invece con Craxi, visto l'immobilismo conservatore del Pci, ha cercato una sua via autonoma e in linea con la socialdemocrazia europea, allora "apriti cielo".

Veramente con Craxi si è aperta la botola dell'inferno, che ha inghiottito il PSI con tutte le sue "vie autonome" la sua "socialdemocrazia europea".
Io credo che chi è stato socialista farebbe bene a fare i conti con questo lato della (propria) storia, invce di continuare ad infinitum la polemica con il destino cinico e baro, con i cattivoni del PCI e con gli arbitri cornuti.
Quando, mi sembra nel '78, il congressso socialista si aprì all'insegna del "governiamo il cambiamento" furono in molti - anche io - quelli che guardarono con interesse a questa prospettiva: ma non passò molto tempo prima che si coninciasse a vedere che questo cambiamento sigiicava, per Craxi, soltanto uscire dalla subalternità (presunta) verso il PCI e da quela (più reale e concreta) verso la DC, assumendo di quest'ultima le attitudini clientaleri e anzi accentuandone la vocazione partitocratica.
La pratica di governo degli anni '80 confermò tutte le perplessità, e ne creò anzi di nuove e inaspettate: una criccaq al potere, tra ministri da discoteca, nani e ballerine.
La cosa grave però, come ho detto, non è questa, che poteva anche scivolare via ed essere nient'altro che un episodio, ma il fatto che molti socialisti non hanno mai fatto i conti con le ragioni, il significato e le conseguenze di questo "episodio" e si sono concentrati soltanto nelle polemiche contro Mani Pulite e contro i cattivoni del PCI.

Siete voi i principali supporters di Berlusconi!

... ma francamente mi sembra che siano i craxiani ex-socialisti ad essere passati armi e bagagli nella corte di Berlusconi.
Bah.
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Re: Sinistra europea

Messaggioda ranvit il 23/10/2010, 12:06

franz : Comunque oggi le cose sono cambiate. Quello che votavamo 30 anni fa non ha piu' alcun senso per il 95% della popolazione.


Cosi' è franz. Andrebbe anche aggiunto che solo gli....ottusi non cambiano mai idea, anche di fronte alla realtà : crollo del comunismo mondiale per implosione (in Russia, mentre in Cina per trasformismo totale dei dirigenti politici passati dal comunismo al capitalismo), in Italia trionfo del berlusconismo e nascita e consolidamento della Lega per incapacità della sinistra di "guidare le masse" (come si sarebbe detto un tempo), riduzione ai minimi termini del consenso dei partiti dichiaratamente comunisti, etc.

Vittorio
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