Come hanno fatto altri intervenuti, spiego con un po' di ritardo, la logica dei miei interventi che hanno un po’ scompaginato le carte.
Non volevo partecipare a questa discussione. Leggevo semplicemente gli interventi, pian piano mi avete catturato. Ne ho approfittato per condividere esperienze maturate. Mi trovo coinvolto in trattative di vario tipo da almeno 20 anni (non negoziati di tipo sindacale) e nella discussione ho ritrovato tutta una serie di dinamiche con cui mi devo confrontare quasi quotidianamente, e così non ho resistito alla tentazione, e mi sono intromesso.
Lo spunto per il giochino me l’ha dato una replica di ranvit [
A me sembra legittimo che il governo di centrodestra faccia le cose che fa]. E’ uno dei principi guida che viene insegnato agli specialisti di negoziazione “tutti gli interessi sono legittimi”. Lo devono interiorizzare in particolare quelli che trattano in situazioni difficili. Quei negoziati dove la ricerca di un accordo è indispensabile. Un caso tipico di studio, o di simulazione, è proprio la trattativa per il rilascio di ostaggi.
Quello su cui volevo portare l’attenzione è che il modo in cui si avvia una discussione o un negoziato, è importante ai fini dello svolgimento e del risultato che si ottiene. Su uno stesso argomento si può avere lo scontro o l’intesa a seconda di come viene proposto e condotto il dibattito. Molte polemiche nel centro sinistra potrebbero essere evitate modificando la strategia di affrontare i problemi, questo vale sia per il forum che per i piani alti del PD.
Se una discussione o una trattativa è destinata a svilupparsi su un percorso tranquillo o duro in genere lo riconosci dalle prime mosse. In genere nei negoziati di posizione i conflitti tra le persone sono molto più facili e acuti rispetto a quello che avviene negoziati per interessi.
Ad esempio, su Pomigliano, Marchionne, ha scelto un negoziato di posizione: la richiesta di deroga al contratto nazionale è una posizione, l’interesse sottostante è. “voglio una maggiore autonomia nel controllo della fabbrica”. Ha calato sul tavolo l’alternativa dello stabilimento in Serbia. Questa mossa, in teoria della negoziazione si chiama “batna” (best alternative to a negotiated Agreement), ci sono altri elementi che tralascio.
In pratica è stato scelto un percorso di negoziato che mira a bloccare la controparte tra l’incudine e il martello e lascia pochi margini di manovra, può creare un clima difficile tra le parti. E’ una scelta legittima, ma probabilmente non era la strategia migliore per nessuno. Perchè le aziende con un clima interno conflittuale vengono penalizzate sui mercati azionari, perché questo approccio preclude l’ individuazione di soluzioni alternative e magari migliori per soddisfare il medesimo interesse, crea aspettative di rivincita in chi viene sconfitto. Marchionne è un manager internazionale, queste cose le conosce bene, se ha fatto questa scelta avrà avuto i suoi motivi.
La FIOM CGIL poteva scegliere risposte diverse e migliori rispetto a quelle che ha dato ? In teoria si, ma non conosco abbastanza i dettagli per capire se erano percorribili. Quello che bisogna tenere presente è che l’abbandono della trattativa è una tattica negoziale come le altre (legittima) non è una esclusiva della cgil .
CISL e UIL hanno firmato perché secondo loro era la cosa migliore. C’è poco da aggiungere.
Da aggiungere c’è solo una considerazione generale. In qualunque negoziato ci sono molti interessi in gioco: quelli dei negoziatori (persone), quelli delle organizzazioni coinvolte (azienda o del sindacato ecc.) quelli degli azionisti o dei lavoratori, ecc. Questi interessi possono anche divergere ed entrare in conflitto. La conseguenza è che per un osservatore esterno una serie di mosse possono sembrare illogiche, sbagliate o peggio, ma potrebbero essere obbligate dal contesto.
Detto tutto questo, dovrebbe essere più chiaro perché ho impostato la risposta al giochino in quel modo.
L’obiettivo era “salvare gli ostaggi ottenendo il consenso”. Nella premessa non chiedo a nessuno di cambiare opinione, faccio riferimento all’interesse di ognuno, non a principi astratti (posizioni) perché è più efficace.
Faccio un esempio: Se mi trovo su una scialuppa di salvataggio piena di gente che sta litigando, si spintona per avere più spazio, e la barca rischia di rovesciarsi, intervengo dicendo: smettetela di litigare! è da incivili questo comportamento, ci vuole più rispettato per tutti i passeggeri. Oppure gli dico: "siamo tutti molto nervosi per la situazione in cui ci troviamo, ma se continuate ad agitarvi la barca si rovescia, e finiamo tutti annegati!
E’ nell’interesse di tutti mantenere la calma per non finire sott’acqua."
In merito ad isolare o non isolare chicchessia, non ne farei un dogma. Ci sono situazioni in cui è preferibile e necessario isolare, altre in cui è preferibile integrare, altre in cui la scelta è forzata. Al centro sinistra arrivano solo inviti "disinteressati" ad isolare qualcuno. A forza di isolare tutti si può rimanere isolati da tutti.