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C'è una strana aria di violenza in giro ...

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Re: C'è una strana aria di violenza in giro ...

Messaggioda franz il 15/10/2010, 11:37

Quello che colpisce, oltre alla barbarie degli atti in sé, è quello che è successo attorno.
L'indifferenza a Roma, l'omertà a Milano. Omertà attiva, con incendi di macchine di testimoni e pestaggi di fotografi.

Ma non sono molto d'accordo con Beha nell'aggiungere al buio della barbarie il taglio dei finanziamenti alla cultura.
Certo, la cosa in se è aberrante e sbagliata ma chi ha debiti pari al 120% del PIL deve fare delle scelte.
Quando non ci sono soldi, e ci sono debiti, anche noi facciamo delle scelte. Prima mangiare, vestirsi, la casa, poi il resto.
Poi se compriamo il telefonino nuovo (sentivo che in Italia ci sono 18 milioni di Smartphones) e non andiamo a teatro o compriamo il computer e lo usiamo per scaricare film e non andiamo al cinema, anche qui sono scelte. Opinabili ma scelte. Se guardiamo troppa TV ed andiamo in vacanza ma leggiamo pochi libri e giornali, idem.
I maggior guasti alla cultura li fanno i cittadini, non i ministri. Ed anche i ministri fanno scelte. Sprechi, corruzione, cattedrali nel deserto, spesa clientelare SI. Ricerca, educazione, cultura NO. Come i cittadini.
Per lo meno questo governo sta spendendo un mucchio di soldi per la cassa integrazione in deroga (e sono miliardi che finiscono nelle famiglie senza lavoro). Almeno questo. Ma questi soldi, se avanza qualche cosa a fine mese, vanno in telefonini o in libri? Questo il problema. Bondi dovrebbe preoccuparsi di questo, non del fatto che ha meno soldi da erogare.

Mi pare che il miglior periodo di fioritura della nostra cultura, il rinascimento,non vedesse alcun ministro della cultura dispensare finanziamenti pubblici.
Forse anche troppi finanziamenti pubblici alla cultura creano come effetto una cultura sovvenzionata, drogata, di basso livello. Che interessa poco. Per cosa brilla la cultura italiana recentemente? Vogliamo mettere con la Spagna, che ha prodotto un Picasso ed un Dalì. Non certo frutto dei finanziamenti alla cultura.
A soffrire dei tagli quindi non è la cultura (che già soffre per i maltrattamenti degli italiani) ma chi vede improvvisamente cessare un flusso di soldi pubblici.
Personalmente io i finaziamenti alla cultura li aumenteri ma a casa ho alcune migliaia di libri ed un solo telefonino.
Se in Italia si seguono politiche diverse non è "colpa" dei ministri (di qualsiasi governo siano) ma di un popolo che ha una preparazione scolastica ed educativa tremendamente carente (vedere: viewtopic.php?p=28600#p28600 ). Qui sta la barbarie.

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Re: C'è una strana aria di violenza in giro ...

Messaggioda pierodm il 15/10/2010, 13:05

Che nessuno se l'abbia a male, ma francamente l'unico post in cui è possibile leggere qualcosa d'interessante è quello di Flavio, che riporta un articolo di Beha: Beha, si sa, è uno spigoloso, che ha il grande pregi di dire quello che pensa lui stesso, e di far derivare quello che pensa da quello che vede, e non di fare da portavoce a qualcun altro o da amplificatore a qualche libro letto per caso.
Fa eccezione il post di Franz, nel quale c'è un'incredibile accanimento nel fare distinzione tra"stress" e "ira": interessante, non tanto la distinzione ovviamente, ma l'accanimento sofistico, che rinnova e ci ricorda il mistero miracoloso racchiuso nella nostra mente umana.

Così, di sfuggita - dato che è una zona che conosco bene, ci ho abitato - vorrei dire a Flavio che l'Anagnina non è propriamente "pasoliniana", o almeno non lo è facendo la giusta traslazione dagli anni '60/'70 ad oggi.
E' però - insieme con il Tuscolano, che la ricomprende - sicuramente un pianeta alieno: pianeta, perché quartiere molto esteso e con centinaia di migliaia di abitanti; alieno, nel senso che ha caratteristiche molto peculiari, che gli conferiscono un "clima", un'estetica, un modo di essere periferia urbana unica nella galleria degli orrori metropolitani di Roma.

Da diversi anni, ormai, non abito più in città, e dunque posso di dire di conoscerla bene, ma non più in modo aggiornato quanto si dovrebbe.
Precisato questo, l'altro orrore metropolitano che mi viene in mente è quello delle zone foranee di Montesacro, che nascondono un deserto di cemento buio, umido e sporco alla base dei palazzoni.

Due tipi di città, questi, nei quali è facilissimo "vedere" la violenza, anche quando non c'è nessuno, o anche quando c'è - al Tuscolano - lo sciamare di gente che fa il suo modesto shopping popolare in negozi tutti uguali. Anzi, sarebbe fin troppo facile dire che questi quartieri, queste strade, questi deserti urbani sono essi stessi già "violenza": estetica, culturale, umana, esistenziale.

Tuttavia, sarei portato a pensare che la violenza della quale parliamo non sia né generata, né scusata da questo ambiente: lo sono sicuramente la malinconia, la solitudine, lo sconforto, il fastidio, ma non la violenza - fatta eccezione di quella violenza che costituisce l'eventuale degerazione della solitudine o del fastidio, ossia dell'usura psico-fisica che anche un sentimento crepuscolare come la malinconia può produrre, se accompagnato da vicende esistenziali di disperazione.

Eravamo rimasti, nel mio post precedente, alla "percezione", o meglio al fenomeno dell'informazione, oggi dilatata all'estremo e dunque capace di dare una rappresentazione martellante, ossessiva e pervasiva dei più ordinari fatti di cronaca nera avvenuti negli angoli più sperduti, costruendo un insieme, un "clima" particolarmente angoscioso. In qualche modo, "artificialmente" angoscioso.
Fenomeno, questo, assolutamente vero.
Tuttavia non credo che sia, nemmeno questo, un fattore centrale del problema di cui parliamo.
Così come non lo sono le disuguaglianze sociali e la crisi economica: fattori di stress individuale, sicuramente, e di una vasta gamma di sentimenti negativi, di cattivi pensieri, di acredine e di rabbia. Ma sono fattori che non possiamo, di per sé, attribuire all'epoca attuale, a questa precisa fase di questo preciso sistema.
Nel passato gli stessi fattori operavano in modo assai più feroce e più pesante: vero è che la gente era anche più abituata all'ingiustizia e alla sofferenza, sia fisicamente sia psicologicamente, ma - sullo stesso piano antropologico - era anche più abituata a commettere gesti oggettivamente violenti, in un contesto che rendeva la violenza, o meglio la crudezza, necessaria, e in definitiva quindi la violenza "faqceva meno impressione" e veniva vissuta diversamente.

Nel mio post precedente - se non ricordo male - accennavo fuggevolmente alla tecnologia,e da tempo infatti credo che questa abbia un ruolo determinante nel imprimere una caratetristica particolare a certi fenomeni negativi attuali.
Detto in poche parole - tanto ci torneremo sicuramente sopra - si tratta di questo: la civiltà televisiva e l'informatica ci hanno abituati ad una realtà virtuale, che ha sostituito o gravemente eroso il senso della realtà materiale e il senso di "irrevocabilità" che questa comporta.
Un effetto - questo erosivo e distruttivo di un intero sistema neuronale - che è reso possibile dalla strardinaria pervasività del fenomeno della "realtà virtuale", che con l'avvento combinato di TV e informatica ha praticamente raggiunto ogni strato della popolazione, ogni età, ogni condizione individuale e sociale.
Le conseguenze di questa fenomenologia sono varie e numerose: per esempio, l'evanescenza del confine tra possibile e impossibile, tra revocabile e irrevocabile, tra fantasia e realtà materiale.
In particolare, sembra scomparsa la barriera tra i moti nervosi, gli scatti nevrotici o perfino onirici (che sono propri di tutti noi, ma che nel passato si era abituati a frenare o eliminare con la volontà, la razionalità, o a sublimare con le parole o con compensazioni somatiche) òla barriera tra questi e l'apparente facilità del "fare".

Personalmente, ho notato negli ultimi dieci-vent'anni un aumento dei casi in cui ho la netta sensazione che molta gente si comporta e si muove come se si stesse guardando comportarsi e muoversi: ossia una dilatazione dell'effetto "scenico", virtuale, per cui la realtà viene vissuta come "scena", come desktop, come sfondo del proprio personaggio.
Una spersonalizzazone che si riscontra anche ascoltando molte interviste: le persone parlano collocandosi spesso, senza una vera necessità logica o dialettica, in una categoria - mamme, giovani, studenti, imprenditori, etc, lasciando intendere una specie di fuga nell'appartenza sociologica che oscura la loro individualità, la loro specifica coscienza della realtà.

Nota bene: non sto dicendo che, per esempio, quelli che hanno massacrato il tassista avevano appena finito di guardare il TG2, o si erano appena alzati dalla playstation.
Qui si tratta di un clima, di una mutazione della psicolgia diffusa, di spostamenti magari "numericamente" modesti come quelli di un grado o un grado e mezzo della temperatura media, capaci però di generare la scomparsa di intere<categorie animali e vegetali da un territorio.
Perché, in questo come in altri casi, quello che dobbiamo cercare non è una presenza, ma una mancanza, una scomparsa, un vuoto. Io credo.
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Re: C'è una strana aria di violenza in giro ...

Messaggioda franz il 15/10/2010, 16:18

Se distinguere tra stress ed ira è sofismo, mi chiedo cosa sia quella lunga lenzuolata che trovo qua sopra. ;)
Si, ogni opnione è lecita ed anche l'idea che la realtà virtuale abbia eroso il significato di quella reale ci puo' stare.
Bisognerebbe chiederlo ai due protagonisti dell'ennesimo episodio che riporto qua sotto.
Chi ha perso il contasto con la realtà? Il violento che s'incazza se gli fanno notare che non si piscia per strada o la ragazza che osa dire a costui che è un maleducato? Entrambi?

Franz
Pescara, ripreso perché fa la pipì per strada
manda ragazza in ospedale con una testata


Aveva rimproverato il suo aggressore perché faceva la pipì in strada. La violenza in pieno centro della città. L’uomo agli arresti, la vittima in ospedale

di Simona De Leonardis

Pescara, ripreso perché fa la pipì per strada manda ragazza in ospedale con una testata
PESCARA. Sbattuta in terra con una testata, presa a calci e pugni solo per aver dato del maleducato a un uomo che faceva pipì per strada. Non è Roma e non è Milano, ma è ancora la stessa violenza a riempire le cronache. Questa volta dal centro di Pescara. Lui è stato arrestato. La vittima è una ragazza di 22 anni, T.C., pescarese. Abita in centro e mercoledì sera, intorno alle 21,20 è quasi sotto casa quando in piazza Sacro Cuore, sempre più spesso meta di bivacchi e liti tra ubriachi, nota un uomo che sta orinando nei giardinetti. Stizzita, lo invita a ricomporsi.

Lui, Arsenio Ciampoli, pescarese di 46 anni che solo lo scorso maggio era stato arrestato per la tentata rapina a un supermercato, la insulta pesantemente. Lei replica dandogli del maleducato. E non lo avesse mai fatto. Perché come una furia, come ricostruito dai carabinieri del nucleo Radiomobile guidati dal tenente Salvatore Invidia, Ciampoli si avventa sulla ragazza e con una testata in pieno volto la manda a terra. La giovane è sotto shock, inerme, ma questo non basta a fermare l'aggressore che invece seguita a picchiare la ragazza con calci e pugni. E lei sviene.

Ancora violenza gratuita, ancora per futili motivi che, come già successo in quest'ultima settimana, poteva finire malissimo se un passante non avesse avuto la sensibilità e la prontezza di chiamare i carabinieri. «Le aggressioni al tassista e all'infermiera avvenuti a Milano e a Roma», dichiara il giorno dopo il maggiore Pasquale Del Gaudio, «hanno evidentemente sensibilizzato i cittadini visto che già dal primo diverbio tra i due, un passante si è allarmato e ha chiesto l'intervento di una nostra pattuglia». È un anziano, uno dei pochi a passeggiare a quell'ora di mercoledì lungo il corso. Il residente sente gli insulti dell'uomo e si avvicina proprio mentre questo si sta avventando sulla giovane. Prova a bloccarlo, ma non ce la fa. Chiama il 112. I carabinieri arrivano subito, ma stentano a bloccare Ciampoli che si scaglia anche contro i militari, ferendone lievemente uno.

A prestare le prime cure alla ragazza sono i dipendenti dell'albergo di piazza Sacro Cuore, dove la giovane viene trasportata in attesa dell'ambulanza del 118. È stravolta, sconvolta, sotto shock. Trasportata in ospedale, la 22enne viene visitata, ma non riporta particolari ferite. Le ferite, quelle vere, sono dentro, sono quelle che, come raccontano i carabinieri, le provocano un forte stato di ansia mentre i fotogrammi di quei terribili momenti le continuano a girare nella testa. Lei che dice «maleducato» e poi di colpo quella furia, prima di svenire.

Arsenio Ciampoli finisce in carcere per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali e atti contrari alla pubblica decenza. Più o meno i reati contestatigli lo scorso 17 maggio (tentata rapina, resistenza, lesioni aggravate, daneggiamento e porto ingiustificato di coltello di genere proibito), quando con un coltello da campeggio provò a rapinare il Tigre di via Cesare Battisti. La rapina fallì, lui venne preso, ma mentre lo portavano in caserma, con una testata, ancora con una testata, mandò in frantumi il parabrezza dell'auto dei carabinieri. Per i fatti di mercoledì, Ciampoli ieri mattina ha ottenuto i termini a difesa, ma in attesa del processo resta in carcere. Custodia cautelare.
http://ilcentro.gelocal.it/chieti/crona ... ta-2527550
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Re: C'è una strana aria di violenza in giro ...

Messaggioda Iafran il 15/10/2010, 17:10

franz ha scritto:Pescara, ripreso perché fa la pipì per strada
manda ragazza in ospedale con una testata

Aveva rimproverato il suo aggressore perché faceva la pipì in strada. La violenza in pieno centro della città. L’uomo agli arresti, la vittima in ospedale

di Simona De Leonardis

Questi fatti non si prestano ad alcun dubbio.

Voglio però avanzare un altro caso ipotetico: se la ragazza fosse stata cintura nera di karate e avesse ridotto a mal partito l'energumeno, da far intervenire il 118 in soccorso di quest'ultimo, chi sarebbe stato il violento o chi avrebbe subita la violenza?
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Re: C'è una strana aria di violenza in giro ...

Messaggioda franz il 15/10/2010, 17:27

Iafran ha scritto:Voglio però avanzare un altro caso ipotetico: se la ragazza fosse stata cintura nera di karate e avesse ridotto a mal partito l'energumeno, da far intervenire il 118 in soccorso di quest'ultimo, chi sarebbe stato il violento o chi avrebbe subita la violenza?

Sul piano ipotetico :-) se la ragazza avesse abusato delle sue conoscenze tecniche professionali ed avesse creato dei danni alla persona, sarebbe inciminabile, al pari dell'aggressore. Probabilmente per eccesso di reazione o per eccesso di legittima difesa.
Se uno da' un pugno ad una persona, puo' avere dei problemi con la giustizia (a meno di attenuanti varie) ma se è un pugile professionista a dare un pugno, non sono solo dolori per chi lo riceve ma anche per chi lo dà. Questo perché si parte dal presupposto che un professionista (pugile o katateca che sia ... ed una cintura nera lo è) deve controllare la sua azione.
La risposta spetterebbe ad un giudice, sulla base pero' di informazioni ulteriori che non hai fornito.
Ridurre a mal partito infatti non significa molto, ovvero puo' significare rovinare, conciare (che mi sembra una cosa grave per un essere umano) come anche "immobilizzare completamente", "rendere innocuo" e molto dipende anche dalla differenza di mole tra i due e dal fatto che uno dei due sia armato. Mi pare che esista un concetto di uso adeguato della forza (anche da parte della polizia) e chi esagera nella reazione, avrà la sua responsabilità per i danni che fa.

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Re: C'è una strana aria di violenza in giro ...

Messaggioda pierodm il 15/10/2010, 18:10

Se distinguere tra stress ed ira è sofismo, mi chiedo cosa sia quella lunga lenzuolata che trovo qua sopra

Una lenzuolata è una lenzuolata: se dentro il lenzuolo ci trovi un sofisma o il profumo lasciato da una top model - o da tua suocera - dipende da quello che sei capace di fantasticare.
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Re: C'è una strana aria di violenza in giro ...

Messaggioda franz il 15/10/2010, 18:34

pierodm ha scritto:Se distinguere tra stress ed ira è sofismo, mi chiedo cosa sia quella lunga lenzuolata che trovo qua sopra

Una lenzuolata è una lenzuolata: se dentro il lenzuolo ci trovi un sofisma o il profumo lasciato da una top model - o da tua suocera - dipende da quello che sei capace di fantasticare.

Concordo. Mi stai dicendo che vedere un sofisma in quello che si legge è una caratteristica del lettore, dalle sua immaginazione. Concordo.

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Re: C'è una strana aria di violenza in giro ...

Messaggioda pierodm il 15/10/2010, 18:52

Mi stai dicendo che vedere un sofisma in quello che si legge è una caratteristica del lettore, dalle sua immaginazione. Concordo

No, eventualmente solo degli annusatori di lenzuola, che sono costretti a fare affidamento sul loro buon senso per distinguere la qualità e la provenienza del profumo.

I lettori più fortunati, come me, che si cimentano con i fazzolettini di carta, hanno la soluzione messa in bella evidenza su un vassoio d'argento.
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Re: C'è una strana aria di violenza in giro ...

Messaggioda franz il 15/10/2010, 20:51

pierodm ha scritto:Mi stai dicendo che vedere un sofisma in quello che si legge è una caratteristica del lettore, dalle sua immaginazione. Concordo

No, eventualmente solo degli annusatori di lenzuola, che sono costretti a fare affidamento sul loro buon senso per distinguere la qualità e la provenienza del profumo.

I lettori più fortunati, come me, che si cimentano con i fazzolettini di carta, hanno la soluzione messa in bella evidenza su un vassoio d'argento.

Ovviamente gli sfortunati sono sempre gli altri.
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Re: C'è una strana aria di violenza in giro ...

Messaggioda pierodm il 15/10/2010, 22:19

Ovviamente gli sfortunati sono sempre gli altri

Devono fare più fatica e rischiare di più, capire, interpretare ... ma alla fine avranno più MERITO !
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