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come se la passano le famiglie italiane

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Re: come se la passano le famiglie italiane

Messaggioda franz il 08/07/2010, 12:12

Famiglie: reddito ancora in calo
meno risparmio, spese in aumento

Il potere di acquisto è sceso dello 0,5% rispetto al trimestre precedente. La spesa è tornata a crescere dello 0,5% rispetto ai tre mesi precedenti. Cala la quota di profitto delle società non finanziarie (-0,7 punti)

ROMA - Il reddito delle famiglie italiane continua a scendere. Gli effetti della crisi economica pesano sulle tasche dei cittadini. Secondo i dati Istat nel primo trimestre dell'anno le famiglie italiane mostrano una contrazione del risparmio e del reddito. In dettaglio, il reddito disponibile delle famiglie diminuisce dello 0,2% sul trimestre precedente.

L'Istat, precisa che si tratta del reddito lordo disponibile, ovvero quello destinato al consumo e al risparmio. Nel primo trimestre del 2010 la propensione al risparmio delle famiglie (definita dal rapporto tra il risparmio lordo delle famiglie e il loro reddito disponibile) ha raggiunto il 13,4 per cento, riducendosi di 0,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 1,6 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2009.

La spesa delle famiglie per consumi finali si è ridotta dello 0,7% rispetto a un anno prima ma è tornata a crescere dello 0,5% rispetto ai tre mesi precedenti. Nello stesso periodo, il potere di acquisto delle famiglie, vale a dire il reddito disponibile in termini reali, è sceso dello 0,5% rispetto al trimestre precedente.

Il tasso di investimento delle famiglie (definito dal rapporto tra gli investimenti fissi lordi, che comprendono gli acquisti di abitazioni e gli investimenti strumentali delle piccole imprese classificate nel settore, e il loro reddito disponibile lordo) nel primo trimestre 2010 si è attestato all'8,5 per cento, quindi 0,1 punti percentuali in meno rispetto al trimestre precedente, risentendo di una riduzione degli investimenti (meno 1,1 per cento) superiore a quella del reddito disponibile (meno 0,2 per cento).

Rispetto al corrispondente periodo del 2009, gli investimenti fissi lordi delle famiglie si sono ridotti (-10,5 per cento) in misura superiore alla flessione del loro reddito disponibile, determinando una riduzione del tasso di investimento del settore di 0,8 punti percentuali.

Nel primo trimestre 2010, la quota di profitto delle società non finanziarie (data dal rapporto tra il risultato lordo di gestione e il valore aggiunto lordo a prezzi base) si è attestata al 40,6 per cento, con un aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente: il risultato lordo di gestione delle società non finanziarie, infatti, è cresciuto dell'1,2 per cento, in misura superiore all'aumento dello 0,4 per cento registrato dal valore aggiunto. Rispetto al corrispondente trimestre del 2009, invece, la flessione del risultato lordo di gestione si è attestata su livelli superiori a quella del valore aggiunto: pertanto la quota di profitto delle società non finanziarie ha perso 0,7 punti percentuali rispetto al primo trimestre del 2009.

(08 luglio 2010) www.repubblica.it
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Re: come se la passano le famiglie italiane

Messaggioda trilogy il 13/10/2010, 15:16

"I dati ufficiali sottostimano le difficoltà degli italiani"
La fotografia del disagio: Crescono gli "impoveriti"
Stanno peggio il Sud, le famiglie numerose e quelle monogenitoriali

ROMA
I poveri in Italia sono 8.370.000 e non 7.810.000 come dicono i dati ufficiali dell’Istat, ossia circa 560 mila persone in più (+ 3,7%). Lo stima il decimo rapporto sulla povertà ed esclusione sociale della Caritas Italiana e della Fondazione Zancan, presentato oggi a Roma. «Non è vero - afferma il rapporto - che siamo meno poveri come farebbero pensare i dati ufficiali sulla povertà, del luglio 2010», che parlano di povertà stabile. Un’affermazione che si basa su calcoli che danno «un’illusione ottica». Alle stime sui poveri, va aggiunto un 10%, quindi circa 800 mila italiani, di "impoveriti". Persone che pur non essendo povere hanno però cambiato il proprio tenore di vita e vivono in «forte fragilità economica».

La povertà si conferma un fenomeno del Sud, delle famiglie numerose o monogenitoriali, di chi ha bassi livelli di istruzione. Inoltre - continua il rapporto - «sempre più famiglie, in cui o più membri lavorano, sono povere». Infatti, «accanto ai dati ufficiali ci sono le persone impoverite che pur non essendo povere, vivono in una situazione di forte fragilità economica. Sono persone che, soprattutto in questo periodo di crisi, hanno dovuto modificare, in modo anche sostanziale, il proprio tenore di vita, privandosi di beni e servizi, precedentemente ritenuti necessari». Ecco alcuni dati che confermano questa situazione: nel 2009 il credito al consumo è sceso dell’11%, i prestiti personali del 13% e la cessione del quinto a settembre 2009 ha raggiunto il +8%. Il rapporto calcola un 10% in più di poveri da sommare agli oltre 8 milioni stimati.

Questi dati forniti dal rapporto Caritas-Zancan. «Secondo l’Istat lo scorso anno l’incidenza della povertà relativa è stata pari al 10,8% (era 11,3% nel 2008), mentre quella della povertà assoluta risulta del 4,7%. Secondo l’Istat si tratta di dati ’stabilì rispetto al 2008. In realtà di tratta di un’illusione ottica: succede che, visto che tutti stanno peggio, la linea della povertà relativa si è abbassata, passando da 999,67 euro del 2008 a 983,01 euro del 2009 per un nucleo di due persone». Se però aggiornassimo la linea di povertà del 2008 sulla base della variazione dei prezzi tra il 2008 e il 2009, il valore di riferimento non calerebbe, «ma al contrario salirebbe a 1.007,67 euro. Con questa posizione di ricalcolo, alzando la linea di povertà relativa di soli 25 euro mensili, circa 223 mila famiglie diventano povere relative: sono circa 560 mila persone da sommare a quelle già considerate dall’Istat (cioè 7.810.000 poveri) con un risultato ben più amaro rispetto ai dati ufficiali: sarebbero 8.370.000 i poveri nel 2009 (+3,7%)».

fonte: http://www.corriere.it/
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Re: come se la passano le famiglie italiane

Messaggioda franz il 14/10/2010, 9:27

Caro trilogy,
la cosa non mi meraviglia affatto.
Quei numeri ricordano tanto la percentuale di analfabetismo che ancora drammaticamente colpisce il nostro paese.
Ci sono varie definizioni di analfabetismo, alcune piu' strette (secondo cui gli analfabeti totali sarebbero 782'000) altre piu' larghe (per parlano di analfabetismo funzionale) che ci portano a quasi sei milioni.

Cito, dalla scheda di Wikipedia sull'analfabetismo.
Secondo i dati pubblicati nel 2005 da una ricerca dell'Università di Castel Sant'Angelo dell'UNLA (Unione Nazionale per la Lotta contro l'Analfabetismo), quasi sei milioni di italiani sono totalmente analfabeti. Rappresentano il 12% della popolazione contro il 7,5% dei laureati. L'Italia è fanalino di coda fra i 30 Paesi più istruiti. Solo il Portogallo e il Messico hanno un tasso più elevato. La ricerca, intitolata La Croce del Sud - arretratezza e squilibri educativi nell'Italia di oggi, è stata condotta da Saverio Avveduto e pubblicata dall'Università di Castel Sant'Angelo dell'Unla. Senza alcun titolo di studio (o in possesso della sola licenza elementare) è invece il 36,52% della popolazione, circa 20 milioni sui 53 censiti nel 2001. Questa popolazione è considerata dalla ricerca come ana-alfabeta, cioè del tutto analfabeta o appena alfabeta. Questa situazione è stazionaria da 10 anni.

Il record negativo di 13,8% è in Basilicata e ci sono nove altre regioni al di sopra del'8%, limite considerato di allarme:

* campania ???
* Calabria 13,2%
* Molise 12,2%
* Sicilia 11,3%
* Puglia 10,8%
* Abruzzo 9,8%
* Sardegna 9,1%
* Umbria 8,4%.


Ci sono altri studi, sempre citati da wikipedia:
Altri dati sono stati forniti dal progetto ALL (Adult Literacy and Lifeskills - Letteratismo e abilità per la vita), dedicato specificamente all'analfabetismo funzionale, nell'ambito di una ricerca comparativa internazionale promossa dall'OCSE. Le indagini svolte sulla situazione italiana nel 2003-2004 su un campione della popolazione compresa tra 16 e 65 anni hanno denunciato un quadro non brillante: su tre livelli di competenza alfabetica funzionale (inferiore, basilare e superiore) il 46,1% degli Italiani è al primo livello, il 35,1% è al secondo livello e solo il 18,8% è a un livello di più alta competenza.[6]

Il linguista Tullio de Mauro cita vari studi, concludendo che nel 2008 soltanto il 20 per cento della popolazione adulta italiana possiede gli strumenti minimi indispensabili di lettura, scrittura e calcolo necessari per orientarsi in una società contemporanea.


Detto questo, mi stupisco che in una società moderna se solo l'80% della popolazione è capace di rispondere efficacemente alle esigenze di vita e di lavoro del mondo attuale, ci sia solo il 14% di povertà. Diciamo che gli altri (dal 14 all'80) si arrangiano come possono, vivacchiano e se lacavano anche discretamente (magari cercando di fregare il prossimo) ma sono a rischio da un momento all'altro di cadere nella povertà. E se solo il 20% raggiunge o supera il lvello di adeguatezza, non mi meraviglio che la cultura del merito sia cosi' scarsamebte viva in Italia.

Franz

Segnalo anche il sito INDIRE
http://www.indire.it/content/index.php? ... ad&id=1291
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Re: come se la passano le famiglie italiane

Messaggioda trilogy il 26/11/2010, 12:33

Casa a Parigi a quota settemila

Il mattone! Il mattone! È il richiamo irresistibile di sempre e in particolare dei momenti di crisi, quando l'investimento immobiliare sembra diventare l'unico baluardo, l'unico modo di difendere i propri risparmi. L'ultima conferma viene dai dati diffusi ieri dai notai parigini. Nel terzo trimestre dell'anno le vendite sono cresciute in volume del 23% e i prezzi di conseguenza, facendo segnare nuovi record. Nella capitale francese il valore medio di un appartamento è salito in un anno del 14%, superando per la prima volta quota 7mila euro al metro quadrato (7.030, per l'esattezza).

Ormai non c'è neppure più un quartiere in cui il prezzo medio sia inferiore ai 5mila euro e le previsioni dicono che a fine anno l'aumento sarà del 15 per cento.Particolarmente vivace la domanda estera, pari all'8% delle compravendite a Parigi, guidata dagli italiani. Che con il 24% delle operazioni staccano nettamente americani (6%) e inglesi (5%)
http://www.ilsole24ore.com/art/commenti ... fromSearch

Effetti collaterali dello scudo fiscale. Soldi riciclati in cerca di collocazione. Nelle grandi città italiane la situazione è simile, compravendite in aumento, con prezzi più stabili. Se una famiglia deve comprare o affittare una casa per abitarci è meglio che s'impicca :? Poi scoppierà l'ennesima bolla immobiliare, che si trasmetterà al sistema finanziario, e tutti a chiedere di salvare i poveri "risparmiatori".
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Re: come se la passano le famiglie italiane

Messaggioda franz il 26/11/2010, 13:57

trilogy ha scritto:Casa a Parigi a quota settemila

Il mattone! Il mattone! È il richiamo irresistibile di sempre e in particolare dei momenti di crisi, quando l'investimento immobiliare sembra diventare l'unico baluardo, l'unico modo di difendere i propri risparmi. L'ultima conferma viene dai dati diffusi ieri dai notai parigini. Nel terzo trimestre dell'anno le vendite sono cresciute in volume del 23% e i prezzi di conseguenza, facendo segnare nuovi record. Nella capitale francese il valore medio di un appartamento è salito in un anno del 14%, superando per la prima volta quota 7mila euro al metro quadrato (7.030, per l'esattezza).

Ormai non c'è neppure più un quartiere in cui il prezzo medio sia inferiore ai 5mila euro e le previsioni dicono che a fine anno l'aumento sarà del 15 per cento.Particolarmente vivace la domanda estera, pari all'8% delle compravendite a Parigi, guidata dagli italiani. Che con il 24% delle operazioni staccano nettamente americani (6%) e inglesi (5%)
http://www.ilsole24ore.com/art/commenti ... fromSearch

Effetti collaterali dello scudo fiscale. Soldi riciclati in cerca di collocazione. Nelle grandi città italiane la situazione è simile, compravendite in aumento, con prezzi più stabili. Se una famiglia deve comprare o affittare una casa per abitarci è meglio che s'impicca :? Poi scoppierà l'ennesima bolla immobiliare, che si trasmetterà al sistema finanziario, e tutti a chiedere di salvare i poveri "risparmiatori".

Perfetto, in piu' si darà la colpa agli speculatori. :o
In sintesi, ogni richiamo irresistibile è una bolla, pronta a scoppiare quando il richiamo non sarà piu' irresistibile.
Se queste cose le spiegassero a scuola, invece di rompere i marroni sulle vasche da bagno che si riempiono con 26 litri all'ora e si svuotano con 2.5 dl al minuto o sulle 3 dozzine di uova di zia marta a cui si rompono 4 uova, forse eviteremmo boccaloni e lasceremmo a bocca asciutta i pescecani.

Franz
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Re: come se la passano le famiglie italiane

Messaggioda trilogy il 26/11/2010, 15:52

franz ha scritto:Perfetto, in piu' si darà la colpa agli speculatori. :o
In sintesi, ogni richiamo irresistibile è una bolla, pronta a scoppiare quando il richiamo non sarà piu' irresistibile....

Franz


Guarda la classifica sotto. E' la graduatoria della competizione sul Forex che ogni anno organizza un broker inglese.
Chiunque può partecipare. Ci sono due categorie: 1. con denaro reale - 2. con denaro virtuale.
Si vede subito l'enorme sproporzione in termini di risultato che c'è tra la categoria "denaro reale" e "denaro virtuale".
C'è un fattore tecnico, che spiega in parte la differenza di performance. E' dovuta al fatto che con denaro virtuale, quando ci sono movimenti rapidissimi dei prezzi, riesci sempre ad avere in modo istantaneo la controparte per comprare e vendere.Con denaro reale non è detto, possono passare alcuni secondi, e i prezzi nel frattempo sono cambiati radicalmente, causando perdite o mancati guadagni. Ma l'altro elemento è che quando sai di poter perdere soldi veri il comportamento cambia..... Fornire alla speculazione una rete di protezione sempre e comunque, aumenta l'azzardo, aumenta i rischi nel sistema economico, distorce l'allocazione della ricchezza e devasta le tasche dei contribuenti. USA, Irlanda, Spagna, Dubai ecc. Sono tutte crisi finanziarie nate da bolle immobiliari.

Competizione sul Forex anno 2009 activtrades

CATEGORIA DENARO REALE
1) XXXXX + 78,42%
2) XXXXX + 44,53%
3) XXXXX + 39,43%

CATEGORIA DENARO VIRTUALE
1) XXX + 1.237,87%
2) XXXX + 650,02%
3) XXXX + 594,62%
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Re: come se la passano le famiglie italiane

Messaggioda trilogy il 20/12/2010, 11:53

Bankitalia: "Il 45% della ricchezza in mano al 10% delle famiglie"

ROMA - Il 45% della ricchezza complessiva delle famiglie italiane alla fine del 2008 è in mano al 10% delle famiglie. E' uno dei dati contenuti nel rapporto su "La Ricchezza delle famiglie italiane" elaborato dalla Banca d'Italia. La metà delle famiglie italiane, quelle a basso reddito, detiene solo il 10% della ricchezza complessiva. Intanto, nel primo semestre del 2010, sempre secondo la Banca centrale, la ricchezza netta delle famiglie è diminuita dello 0,3 per cento in termini nominali. Il calo è dovuto "a una diminuzione delle attività finanziarie e a un aumento delle passività, che hanno più che compensato la crescita delle attività reali".

Nel confronto internazionale le famiglie italiane risultano poco indebitate; alla fine del 2008 l'ammontare dei debiti era stato pari al 78% del reddito disponibile lordo: in Germania e in Francia esso risultava pari a circa del 100%, negli Stati Uniti e in Giappone al 130%. Lo afferma la Banca d'Italia. Il 41% dei debiti delle famiglie italiane è rappresentato dai mutui per l'acquisto della casa.

Da: http://www.repubblica.it/economia/2010/ ... ef=HRER1-1
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