Riprendo il discorso:
Questo lunghissimo topic, quasi monografico, sulla scala mobile, era rimasto un’opera incompiuta.
Mancava l’ultimo anello, vale a dire il riferimento, almeno informativo, alla realtà sindacale attuale.
E’ sotto gli occhi di tutti i lavoratori il cammino compiuto negli ultimi tempi dalle tre maggiori organizzazioni di rappresentanza, quel cammino che si è concluso ieri (15-4-2009) con la firma da parte di Cisl e Uil dell’accordo sulle nuove regole della contrattazione, e con il rifiuto della Cgil a sottoscrivere lo stesso accordo. Storce il naso Carniti su questo accordo, e quel piccolo italiota dello scrivente lo storce ancor più.
Una delle maggiori discriminanti o cause del dissenso fra le tre grandi confederazioni sembra essere stata proprio la vecchia questione del salario totalmente o fortemente indicizzato, la vecchia scala mobile camuffata, nascosta e serpeggiante,
Negli ultimi mesi era evidente come la Cgil di Epifani volesse recuperare antichi automatismi di adeguamento salariale battezzandoli con un nome nuovo, era evidente da dibattiti, interviste e prove di mobilitazione. Il rifiuto della firma delle nuove regole ha convinto ancora di più che questa percezione fosse veritiera.
La posizione della Cisl e della UIl è stata concorde e viene esemplificata da alcune dichiarazioni di Angeletti riportate dalla stampa:
“Angeletti guarda positivamente alla conferma dei due livelli contrattuali, nazionale e aziendale, e al fatto che si prenda come riferimento per il rinnovo dei contratti nazionali non piu' l'indice di inflazione programmata, 'ma un indice previsivo di tre anni, stabilito da un ente esterno, non inflazionistico e depurato dall'inflazione importata dei prodotti petroliferi'. La posizione divergente di Cgil su questo punto, dice, dimostra che il sindacato 'persegue la vecchia logica della scala mobile'.” (http://209.85.129.132/search?q=cache:Je ... lr=lang_it);
“ANSA) - ROMA, 25 FEB - ''Non credo che esista ne' esistera' un Parlamento che voglia ripristinare la scala mobile''. Lo sostiene il segretario della Uil, Luigi Angeletti a Sky Tg24 Economia. Per Angeletti si tratta infatti di ''un meccanismo che abbiamo combattuto per una quindicina d'anni - ha aggiunto - e abbiamo fatto grande fatica a spiegare che non era il massimo neanche per i lavoratori dipendenti''.(ANSA)”
(.http://209.85.129.132/search?q=cache:_K ... lr=lang_it).
Una opinione personalissima di chi scrive queste note: la divaricazione fra i tre maggiori sindacati non finisce qui, è appena cominciata.
Il conflitto sociale e culturale è dei più tosti: VOGLIAMO LA MERITOCRAZIA (esaltando il secondo livello di contrattazione) o VOGLIAMO DIFENDERE IL SALARIO, LA SOPRAVVIVENZA DIGNITOSA DEI PIU’ POVERI (tramite una nuova forma di SCALA MOBILE) ?
Tutte e due le istanze non si possono realizzare. In una economia che implode, in un sistema globalizzato-recessivo come quello attuale si deve scegliere: non possiamo, ora più che mai, avere la botte piena e la moglie ubriaca. In un pianeta che sta esaurendo le sue risorse, e che noi stiamo devastando irreversibilmente con l’entropia della produzione industriale, si imporrà sempre di più un AUT-AUT: o mangiamo tutti parcamente ma a sazietà, o togliamo la minestra ai poveri e agli inetti per dare il dolce ai ricchi ed ai BRAVI.
Io ho fatto la mia scelta, sono con la linea della CGIL oggi come fui con quella della CISL ieri. Ieri la CGIL aveva torto, oggi ha ragione.
Davide Selis.