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idee per far ripartire il PD

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: idee per far ripartire il PD

Messaggioda franz il 17/09/2010, 13:05

Manuela ha scritto:Permettimi un ultimo intervento prima di chiudere. Piero parte da una premessa: lo stato di crisi dei partiti, che ha origini negli anni '70. Ok, sono da'ccordo. I partiti, così come li conosciamo in Italia, hanno incominiato a non essere più in grado di rappresentare compiutamente i movimenti e i cambiamenti della società italiana a partire dagli anni '70, e sono andati definitivamente in crisi dppo la caduta del muro di Berlino. Non a caso, a quei tempi, nacqe Forza Italia, presentandosi come non-partito, elemento innovativo e non ideologico, non a caso a quei tempi nasce l'Ulivo, come soggetto che avrebbe dovuto "superare" (non sommare!) le culture politiche precedenti. Il vero problema, a sinistra, è che non si colse l'occasione per rottamare allora una classe dirigente che non era in grado di affrontare un mondo nuovo, nata e cresciuta nel funzionariato, incapace di creatività, e, soprattutto, di capire i cambiamenti della società e di rimodellare un soggetto politico adeguato. Situazione che si è trascinata per 15 anni.
Il disagio che tutti sentino, che Piero definisce (correttamente) come "mancanza di identità", ha le radici lì; in fondo l'unico che in teoria sembrava averlo capito è Veltroni, anche se poi fu incapace di praticarlo.
L'identità non si trova mettendosi attorno a un tavolo a contrattare punti di programma: la si trova capendo cosa sta succedendo nella società nazionale ed internazionale, ed inventando un soggetto politico capace di rappresentarla.

Verissimo! Ora io non sono leghista (anzi sono un feroce avversario delle sue posizioni piu' razziste e falsamente federaliste) ma riconosco alla lega (nata tra il 1982 ed il 1984, quindi ben prima della caduta del muro) di aver saputo trovare un'identità particolare (territoriale) e di aver raggiunto nei posti in cui è nata percentuali invidiabili di rappresentanza degli elettori (anche la maggioranza dei votanti, in certi comuni pedemontani). Non credo affatto che lo abbiano fatto con uno "studio a tavolino" (sarebbe un'esagerazione proporre la parola "studio" nel loro caso) e nemmeno con una "analisi della società nazionale ed internazionale" ma molto semplicemente ritengo che persone normali, che votavano per i partiti storici abbiano posto ai loro rappresentanti di allora dei problemi e ricevuto risposta negativa, si siano orientati altrove. Oggi la Lega è forte in tutto il nord, anche e soprattutto nelle zone operaie e fortemente industrializzate.

Da parte del PD "romano" quando si è parlato di "PD del Nord" c'è stato un netto rifiuto, perpetuando quella incapacità di comprendere la realtà, sostituendola con osannanti folle tra circhi massimi e minimi. In paratica una realtà autoreferenziale e chiusa, costituita da una platea di entusiasti sostenitori, da non confondere con il paese, con la società civile.

La mia idea per far ripartire il PD o qualsiasi altra cosa (il nome non conta, tanto in Italia lo si cambia ogni due o tre anni) è una struttura realmente federativa tra soggetti locali. Locali e basta. Come la struttura del partito democratico ... americano. Di cui è stato preso il nome ma non l'essenza e la struttura.

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Re: idee per far ripartire il PD

Messaggioda pierodm il 17/09/2010, 13:17

L'identità non si trova mettendosi attorno a un tavolo a contrattare punti di programma: la si trova capendo cosa sta succedendo nella società nazionale ed internazionale, ed inventando un soggetto politico capace di rappresentarla. Non può farlo la classe dirigente attuale, potrebbero farlo solo persone nuove, per età e per cultura

Bene.
Succede però che le persone possono essere nuove nel nome o nella faccia, ma la cultura che rappresentano non esserlo affatto, o essere una cultura nuova ma debole, confusa, o una cultura subordinata al conformismo del tempo.
Dico questo, perché - a prescindere dalla politica, ossia nel quadro di un contesto più vasto in cui la politica è comunque ricompresa - non vedo e non sento circolare un'aria nuova, idee originali e coraggiose, interessanti.
Vedo e sento vecchi e giovani, facce nuove e facce vecchie dire le stesse cose, e spesso si tratta di una rifrittura di cose vecchie: anzi, ho l'impressione che questo periodo storico sia caratterizzato da un grande annaspare alla ricerca del nuovo, ma che sia capace di produrre solo vecchie polemiche, vecchie soluzioni, vecchie "rivoluzioni".
In realtà mi sembra che l'unico cambiamento, le uniche novità siano portate dalla dinamica capitalista, che tende ovviamente a conformare i rapporti sociali e politici sulla misura delle proprie convenienze, della propria visione delle cose.
In questo senso, il "nuovo" che la sinistra partorisce - asfitticamente, con una specie di coda di paglia che cerca di mascherare svariando sulla terminologia - consiste soprattutto nell'adeguarsi a questa superiore dinamica capitalista.
E' questo il nuovo che vogliamo, per di più asfittico e afflitto da senso di colpa?

La mia è una domanda come un'altra - se ne possono fare di diverso tipo e impostazione: quello che conta però è che, nella ricerca e nell'aspettativa del "nuovo", siamo caapci di avere un criterio nostro di giudizio per capire che cosa vogliamo che ci sia dietro una faccia, una proposta, una candidatura, oltre all'ovvia capacità di battere Berlusconi.
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Re: idee per far ripartire il PD

Messaggioda ranvit il 17/09/2010, 15:40

Bene.
Succede però che le persone possono essere nuove nel nome o nella faccia, ma la cultura che rappresentano non esserlo affatto, o essere una cultura nuova ma debole, confusa, o una cultura subordinata al conformismo del tempo.



E' assolutamente vero,il rischio c'è. Anche perchè a livello di seconde e terze linee, in particolare a livello locale, il personale politico anche di sinistra è formato in maggioranza di "mestieranti della politica" (fanno politica perchè è il campo di attività che garantisce la piu' alta e remunerata protezione del proprio reddito....e di quello di amici e parenti).
Ma, se non ci proviamo non lo sapremo mai! C'è sempre la speranza che la parte non maggioritaria....riesca ad emergere e ad imporre idee e comportamenti politici virtuosi.
L'alternativa infatti è tenersi forse gli attuali incapaci e bolliti dirigenti presenti da decenni e ripetutamente battuti dall'imperante centrodestra?

Ammettendo infatti che sia necessario PRIMA un programma e poi i leader o prima una identità etc etc......chi dovrebbe formulare questo programma o disegnare questa identità? Gli stessi che ci provano con risultati miserevoli da almeno 20 anni?

Insomma comunque la si gira la frittata la soluzione è sempre la stessa : fuori dalle balle tutta l'attuale dirigenza del centrosinistra italiano!



Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: idee per far ripartire il PD

Messaggioda flaviomob il 17/09/2010, 16:01

Ha ragione Vittorio, ma non è soltanto una questione anagrafica: ci sono stati grandi "vecchi" come Pertini e Scalfaro che hanno sempre difeso le conquiste della democrazia senza conformarsi. Berlinguer stesso non si sarebbe comportato diversamente se avesse avuto vent'anni di più o dieci di meno. La questione è che i soliti noti dirigentissimi nostri sono riusciti ad eliminare quasi completamente, tra i quadri della propria generazione, le voci fuori dal coro, gli spiriti liberi e vivaci, oltre ad appiattirsi in una polarizzazione dalemiani vs veltroniani stucchevole, anacronistica, paralizzante a tutto vantaggio di Berlusconi e della sua cricca. Con la generazione dei Renzi, dei Civati, della Serracchiani non ci sono riusciti perché il loro sistema aveva qualche falla, e perché è più difficile rubare tutti i sogni ai giovani, che per fortuna ancora si buttano in politica per passione e non per professione (o peggio per interesse). Certo non basta la novità, la giovane età anagrafica o una sorta di "purezza" per garantire buone proposte e buoni programmi di governo, ma c'è anche da dire che la "vecchia" classe dirigente, fatta eccezione per la Bindi e pochi altri, ha dimostrato una velleità, un'ambiguità, una messa in campo di strategie perdenti e una coazione a ripetere nell'errore francamente insopportabile. Non vi sopportiamo più, andatevene! :evil:


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Rottamazioni

Messaggioda franz il 19/09/2010, 11:00

Staino: “A Veltroni e D’Alema
voglio bene, ma rottamiamoli”


Il vignettista dice la sua (e quella del suo personaggio Bobo) sulle polemiche, le frecciate, i malumori e i dissapori nel Pd
Vai a cercare Sergio Staino, la bandiera della satira politica, per chiedere a lui come vede il grande terremoto della sinistra che non c’è. Come spiega la sciagura delle lotte intestine, delle faide antiche fra dirigenti nemici, fra vecchio e nuovo. Cerchi lui perché di questi tempi, mentre i dirigenti del Pd si scambiano lettere e stilettate sui giornali, gli intellettuali sono molto più liberi di dire e giudicare. Provi a chiedere al papà di Bobo che cosa dovrebbe fare l’opposizione in cerca di identità, e scopri un fiume in piena.

Sergio, metà dei dirigenti del Pd si stanno candidando per le primarie, ritornano a esternare Veltroni e D’Alema, che ne pensi?

Non mi far parlare, ti prego.

Perché?

Perché dovrei dire cose non belle su persone a cui ho voluto bene, con cui ho lavorato.

Tu sei sempre stato antiveltroniano…

Ma sai che non è vero? Se mi vado a rivedere le vignette che facevo su di Walter dieci anni fa, per esempio, erano tutte piene di affetto. Disegnavo cose stupende su di lui!

E quelle di oggi, invece?

L’ultima che ho preparato deve ancor uscire. Un militante dice: ‘Veltroni ridiscende in campo’. L’altro risponde: ‘Sollievo in Africa’.

Beh, questa è davvero cattiva.

No, se permetti è lui che è stato cattivo con noi. È lui che per due volte è scappato, quando c’erano le difficoltà, dimettendosi da segretario per andar via, e lasciando il partito nella merda.

Sei prosaico.

Lo sai che l’Unità ha chiuso quando Veltroni era segretario, e ha rischiato di chiudere di nuovo quando lo è ridiventato?

Cosa ha fatto sparire l’amore di un tempo, in te?

La retorica. Nessuno lo obbligava ad andare in Africa quando smetteva di fare il segretario. Ma se lo ha detto per dieci anni, poi lo deve fare davvero. E poi senti: la satira ti obbliga a delle sintesi spietate.

In che senso?


Veltroni aveva detto che si trasferiva in Africa, invece ha comprato il loft per la figlia a New York.

Ahi. Adesso stai entrando nel privato della famiglia Veltroni.

Non è una violazione illecita, però. Se i nostri compagni ci mettono al corrente dei loro affari di famiglia per costruire consenso, noi siamo autorizzati ad usarli per fare satira. Non ti pare?

Non ti ho mai visto così arrabbiato.

È una legittima difesa. Noi, oggi, leggiamo nelle piccole guerricciole irresponsabili di tutti questi leader, una violenza che può squassare tutto quello che di buono è rimasto.

Ma non sarà Veltroni il solo responsabile.

E infatti non ce l’ho solo con lui. Hanno tutti e due alle spalle delle catastrofi.

Anche D’Alema, intendi.

Mamma mia. Io a D’Alema gli ho voluto e gli voglio bene. Ma non capisco che cosa sta a fare, ancora su piazza. Si curi della sua fondazione, parli nei convegni! Ma non si metta a dettare la linea, per carità.

Cosa gli rimproveri?


Faccio solo un esempio: la Puglia. Dopo gli sfracelli delle primarie, dopo i casini che ha combinato laggiù, perdendo tutte le scommesse che aveva fatto dovrebbe tacere per un secolo.

Ieri ha rilasciato una intervista alla Stampa.

Mi era sfuggita, cosa ha detto?

Che Vendola è un problema per la sinistra italiana.

Ecco, vedi? Roba da matti. Io penso esattamente l’opposto. Che bisogna cambiare i dirigenti. Che Vendola è uno dei pochi che sa muovere i cuori, le passioni, gli ideali, catalizzare intorno a sè le persone belle che hanno cose interessanti da dire.

Ma Bobo con chi sta oggi?

Con Renzi.

Anche con le sue ultime dichiarazioni sulla necessità di rottamare i dirigenti?

Ci sta proprio per quello. I militanti del Pd io li conosco bene. Sono delusi e anche un po’ incazzati. Non ne possono più di questi battibecchi di cui non si capisce nemmeno più il senso!

Sabrina Ferilli dice: Non si può rottamare i vecchi per un malinteso desidero di nuovismo.

Ma infatti non è nuovismo! Per capirci: io credo che una delle persone più belle e serie che ci ritroviamo in mezzo a questi finimondo è Giorgio Napolitano. Dio ce lo conservi. E l’età non c’entra nulla.

E allora quale deve essere la discriminante?

Chi ha gestito le cose, e ha sbagliato le scelte non deve mica essere processato. Però cambia lavoro, come si fa in tutto il mondo.

Loro ti potrebbero dire che chi viene dopo è peggio.

Primo. Se lo dicono loro non vale. Secondo. Se il nuovo non emerge con chiarezza, invece, è proprio perché loro non se ne vanno. Ti faccio l’esempio di Bersani e della Bindi.

Fallo.

Sono due belle persone. Che si potranno esprimere meglio quando ci libereremo delle zavorre che appesantiscono il partito.

Fammi dei nomi che ti piacciono.

Oltre a Vendola e Renzi? Zingaretti, che è serio, Cuperlo, che ha la cultura che ci vuole. Ma finchè ci sono i vecchi non gli fanno toccare palla!

Però si potrebbe dire. Questi dirigenti sono ancora votati dai loro quadri.

Per due motivi. Perché il vecchio apparato del Pds-Ds-Pd vede in D’Alema la garanzia del partito che c’è, e non è un bene. E in Veltroni la certezza che lavora ad un partito che non c’è ed è un’altra sciagura.

L’errore più grande degli ultimi anni?

Attingere tutte le risorse dall’immaginario televisivo, che si dilegua come nebbia al sole. Oppure ai candidati civetta. Ma con chi se la devono prendere quelli che sono stati a votare Calearo, se vedono che lui si dice pronto a dare la fiducia a Berlusconi?


Tu e Bobo siete d’accordo sul segretario?

Guarda, io ho votato Bersani perché facesse il segretario del partito e lo rimettesse a posto dopo tanti casini. Non l’ho scelto perché facesse il presidente del consiglio e il candidato in campagna elettorale, perché secondo me non è il lavoro suo.

Ma chi deve scegliere?

Gli unici titolati a farlo. Gli elettori: facciamo le primarie subito, altrimenti non si riparte più.

L’ultimo consiglio per il vincitore?

Il Pd deve scegliere. Anche se i professorini lo bacchetano. Ad esempio, fra la Marchionne e gli operai, mi dispiace per Fassino, deve scegliere gli operai.

Ma insomma, sei per il vecchio o per il nuovo? Ti daranno del veterooperaista.

Senti, sono venti anni che lo diciamo, io e Bobo. Se la modernità non ha un cuore antico diventa una strada che non porta da nessuna parte. E se la modernità diventa subalternità al potere, l’unico approdo è la via degli inginocchiatoi davanti ai padroni del vapore.

da Il Fatto Quotidiano del 17 settembre 2010
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Re: idee per far ripartire il PD

Messaggioda Robyn il 19/09/2010, 11:31

Un leader potrebbe essere forse Cacciari.Cacciari piace Ciao Robyn
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In Africa c'è tanto posto

Messaggioda franz il 19/09/2010, 12:01

Robyn ha scritto:Un leader potrebbe essere forse Cacciari.Cacciari piace Ciao Robyn

Ecco, concordo. È uno dei papabili e ne approfitto per chiarire perché, in base a mia considerazioni, Staino è da rottamare piu' ancora di D'Alema e Veltroni. E non per questioni anagrfiche (è piu' vecchio di loro ma piu' giovane di Napolitano).

Tutto OK quando staino parla di rottamare altri. Quando pero' entra nel merito dice cose che a mio avviso che dimostrano il suo essere ancorato a concetti che sono stati rottamati (giustamente, decenni fa).

Per prima cosa il fatto del leader "che sa muovere i cuori, le passioni, gli ideali, catalizzare intorno a sè le persone belle che hanno cose interessanti da dire". In realtà non sono interessanti. Sono le cose solite, vecchie, condite in salsa moderna e scaldando in cuori. Quindi una minestra riscaldata che scalda pancia e cuori. Chi le vede come nuove è perché è rimasto ancora piu' indietro. Basta con i leader che scaldano i cuori, proponendoci minestre riscaldate. Servono analisi oggettive, razionali. Soluzioni pratiche. Se il cuore non si infiamma non è un problema.
E Cacciari parla non al cuore ma alla mente, alla razionalità, alla logica. Lo si vede benissimo che è un razionalista (anche quando si infervora) e non è un demagogo che convince pance e cuori.

L'altro aspetto indice di urgente rottamazione sono le risposte "Il Pd deve scegliere. Anche se i professorini lo bacchetano. Ad esempio, fra la Marchionne e gli operai, mi dispiace per Fassino, deve scegliere gli operai." e "Senti, sono venti anni che lo diciamo, io e Bobo. Se la modernità non ha un cuore antico diventa una strada che non porta da nessuna parte. E se la modernità diventa subalternità al potere, l’unico approdo è la via degli inginocchiatoi davanti ai padroni del vapore."
La proposizione del conflitto tra imprenditore ed operai è stata rottamatain tutta europa ed ora anche in Polonia e Seerbia, e questo basta a capirci (per chi capire vuole). Idem per il concetto di "padroni del vapore". Ora staino non è un politico e quindi la rottamazione per lui non si imporrebbe, tuttavia appartiene a quella schiera di comici, vignettisti, giornalisti e compagnia cantante che fa mercato (giustamente) del vuoto lasciato dalla latitanza della politica. Entrano occupando ampi spazi vuoti e giustamente hanno anche loro il tornaconto economico (libri, contratti). Ci mancherebbe altro. Ma occupando un ruolo politico meritano la rottamazione quando nel 2010 esprimono concetti che forse stavano già tramontando in europa negli anni 70. Mi spiace ma Veltroni e D'Alema sono molti piu' moderni di Staino e quindi rottamiamoli pure tutti e tre. In Africa c'è tanto posto.

Franz
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Re: idee per far ripartire il PD

Messaggioda pierodm il 19/09/2010, 12:54

La proposizione del conflitto tra imprenditore ed operai è stata rottamatain tutta europa ed ora anche in Polonia e Seerbia, e questo basta a capirci (per chi capire vuole). Idem per il concetto di "padroni del vapore". Ora staino non è un politico e quindi la rottamazione per lui non si imporrebbe, tuttavia appartiene a quella schiera di comici, vignettisti, giornalisti e compagnia cantante che fa mercato (giustamente) del vuoto lasciato dalla latitanza della politica. Entrano occupando ampi spazi vuoti e giustamente hanno anche loro il tornaconto economico (libri, contratti). Ci mancherebbe altro. Ma occupando un ruolo politico meritano la rottamazione quando nel 2010 esprimono concetti che forse stavano già tramontando in europa negli anni 70.

Io invece, a parte qualche dettaglio sui nomi, sono perfettamente d'accordo con Staino, soprattutto in quelle parti che sono state additate come inique.
Se vogliamo fare una battuta, direi che nel "vuoto lasciato dalla latitanza della politica" ci si infilano un po' tutti, non solo i comici e i vignettisti: ci aggiungerei infatti i commercialisti, i manager d'zienda ei loro fans, ognuno con il proprio menu di "soluzioni finali" e di concetti che giudicano tramontati dieci, venti, trent'anni fa.

Fuor di battuta ci sarebbe molto da dire, e in parte lo stiamo dicendo, discutendone da un mese, e su alcuni punti da diversi anni.

Sono le cose solite, vecchie, condite in salsa moderna e scaldando in cuori. Quindi una minestra riscaldata che scalda pancia e cuori. Chi le vede come nuove è perché è rimasto ancora piu' indietro. Basta con i leader che scaldano i cuori, proponendoci minestre riscaldate. Servono analisi oggettive, razionali. Soluzioni pratiche. Se il cuore non si infiamma non è un problema.

Innanzi tutto, così dicendo, Franz dimostra di avere un'idea della "razionalità" piuttosto rigida e banale, ma questa è filosofia e lasciamo stare.
In secondo luogo, Staino è un "vignettista" di successo: segno che una sua via razionale (e magari istintiva) verso le menti e i cuori delle persone ce l'ha - questo non è un mio specifico criterio di giudizio, ma dovrebbe esserlo per chi crede nelle virtù dele primarie, della democrazia diretta o comunque territorialmente e concretamente molto "vicina" all'elettorato.
In terzo luogo - la faccio sintatica, ma ci sarebbe molto da approfondire - in questi anni si sono fatte tonnellate di analisi per spiegare il successo della Lega e di Berlusconi, e ci sono stati tanti tormenti per dare un'ossatura "razionale" all'identità della sinistra, fino al punto da inneggiare ad una "vita da mediano", a cantare le gioiose virtù dei bisbigli di Prodi, etc etc: tutto invano.
Non ci è accorti, evidentemente, che in politica la razionalità dev'essere accompagnata dalle suggestioni, dalle emozioni: non sono un rivestimento, ma una parte integrante della razionalità, che sarebbe sbagliato considerare solo strumentali ai fini della persuasione (questa è demagogia e propaganda).
Lo stesso Cacciari, se si è conquistato una sua credibilità, lo deve probabilmente alla sua figura da filosofo, ad un suo carisma e alla tensione che riesce a trasmettere nel comunicare le sue idee: idee che per altro, a stringere, non sono in se stesse particolarmente notevoli, e nemmeno nuove.
Così come non è nuova la dichiarazione di obsolescenza del conflitto lavoratori-padroni - anzi è antichissima, almeno quanto è antico il lavoro e l'interesse che hanno alcuni a godere nella massima libertà i frutti del lavoro di altri: ricordate l'apologo di Agrippa? E' questa la novità epocale, in bvase alla quale dovremmo rottamare i successivi duemila anni di storia?
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Re: idee per far ripartire il PD

Messaggioda flaviomob il 19/09/2010, 13:21



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Re: idee per far ripartire il PD

Messaggioda flaviomob il 19/09/2010, 13:45

E' domenica... rilassiamoci un po' (dal Fatto Quotidiano) :lol: :lol:

Una settimanella buona (ma neanche tanto) 11-17 settembreSabato 11 settembre

- Per ricordare l’attentato alle Twin Towers, il mondo ha osservato 4 minuti di silenzio. Si sentiva soltanto Berlusconi che sparava cazzate da Mosca.

- Brunetta sostiene che, senza Napoli, Caserta e la Calabria, saremmo il primo paese d’Europa. D’accordo, ma poi quanto cacchio dovremmo farlo lungo il Ponte sullo Stretto!?

- Inchiesta P3: i magistrati vogliono convocare Berlusconi. Per riuscire a parlarci, però, si dovranno far raccomandare da Verdini e Dell’Utri.

Domenica 12 settembre

- Berlusconi oggi ha raccontato una barzelletta su Hitler. Anche perché tutti gli altri dittatori sono amici suoi.

- Festival di Venezia. La Parietti inciampa sul tappeto rosso e cade rovinosamente. La protesi è riservata.

- Bossi spera che Fini torni da Berlusconi in ginocchio. E no, Umberto, quello semmai sarebbe Bocchino…

Lunedì 13 settembre


- Paparatzinger ribadisce il suo no a qualsiasi unione che non sia tra uomo e donna. A queste parole, Padre Georg è scoppiato a piangere.

- Berlusconi assicura che i mascalzoni del PdL sono stati cacciati. Ha preso lui l’interim.

- I veltroniani smentiscono un’eventuale scissione. Ma ognuno a modo suo.

Martedì 14 settembre

- Arrivano venti nuovi deputati per il PdL alla Camera. Si riconoscono dal ciondolo a forma di farfallina.

- Per Napolitano è un bene se il Governo prosegue il suo mandato. Voglia di lavorare saltami addosso, eh!?

- Penelope Cruz è incinta da 4 mesi. Ma non guardate me.

Mercoledì 15 settembre

- Ieri Napolitano ha dichiarato: “Il ricorso al popolo non è un balsamo per ogni febbre”. D’accordo, ma sempre meglio della supposta del Dr. Berlusconi!

- La Ducati regala due moto a Papa Ratzinger. Il problema ora è: come ti vesti!?

- La Gelmini si dice favorevole alla lettura della Bibbia nelle scuole. La consiglierei soprattutto ai precari che credono ancora in un miracolo.

Giovedì 16 settembre


- Per un guasto al finestrino l’aereo del Premier è stato costretto a un atterraggio d’emergenza. Il pilota non se l’è sentita di continuare sapendo quanto a Silvio diano fastidio le correnti.

- Sarkozy e Berlusconi insieme contro i Rom. Devono essersi impauriti per quella storia che gli zingari rubano i piccini.

- RAI. Non passa in CdA il decalogo di Masi. A nulla gli è valso giurare che gliel’aveva dettato un roveto ardente.

Venerdì 17 settembre

- Nel suo incontro con la Regina Elisabetta, Paparatzinger ricorda che gli inglesi si opposero al nazismo. Non gliel’ha ancora perdonata.

- Berlusconi rinuncia al comizio a Piazza Duomo previsto per il 3 ottobre: una brutta notizia per i venditori di souvenir.

- Leggera scossa di terremoto in Puglia. Così leggera che agli amici di Balducci non gli è scappato neanche un sorrisino.


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