I villaggi di 500 abitanti esistono nei paesi federali ed in quelli centralisti, la qualità della vita in questi villaggi non ha a che fare con il federalismo o meno, ma col sistema di welfare esistente, da qui la diatriba 'storica': se tu l'hai interpretata polemicamente, vuol dire che puoi interpretare polemicamente qualsiasi intervento su questo forum in disaccordo con te, visto che io non ti ho minimamente attaccato
Torniamo 'terra terra' allora.
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Innanzitutto dovremmo prima verificare se effettivamente le bollette italiane sono più care, con quale distribuzione territoriale, in quali ambiti (gas, luce, acqua, altri servizi) e perché. Una certa liberalizzazione mi pare che sia già stata introdotta, ma trattandosi dell'Italia è frequente che si costituiscano cartelli che alterano il mercato: esistono? sono stati scoperti? vengono affrontati adeguatamente? (con quale via, esclusivamente giudiziaria o anche legislativa?). Ogni tanto mi sembra di leggere, tra le righe, un messaggio da parte dei fan del liberismo dogmatico: privatizza e sarà più bello. Perché lo stato funziona male ed il privato funziona meglio. Assumiamo queste ipotesi come vere: se lo stato funziona male, non sarà in grado di regolare il mercato e i privati - quindi - avranno mano libera ad abusare della propria posizione attraverso monopoli, oligopoli e accordi sottobanco di cartello (ciò è dimostrato dai fatti: le compagnie petrolifere nella distribuzione di carburante hanno creato un cartello; le compagnie di assicurazioni anche). Per creare un'autentica concorrenza a favore dell'utenza, lo stato dev'essere forte, giusto ed autorevole, super partes ed orientato al benessere dei cittadini piuttosto che a quello del grande capitale. Ma... ma se uno stato fosse così forte, allora non avrebbe neppure problemi a far funzionare società pubbliche (municipalizzate, ad esempio) sane e a costi ridotti

Nel caso dell'acqua, poi, le esperienze mondiali hanno dimostrato che la privatizzazione non abbassa affatto i prezzi ma priva la parte più povera della cittadinanza di un diritto essenziale, di un elemento necessario per la vita umana (più del gas e dell'elettricità) e per la salute.
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Il costo del lavoro in Italia è già uno dei più bassi in Europa, ma il lavoratore è uno dei meno garantiti del continente. Inoltre è dimostrato che in taluni ambiti le liberalizzazioni senza un controllo pubblico forte comportano un'ulteriore perdita di diritti del lavoratore: le aziende, per tagliare i costi, assumono solo con contratti a progetto o peggio ancora in nero, magari licenziando i dipendenti a tempo indeterminato. In questo modo le aziende 'viziose' hanno la meglio (appalti con gare a ribasso) su quelle che rispettano le regole e, come al solito, si premiano i furbi e si discriminano gli onesti.
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Chi non può pagare le bollette è a sua volta, spesso, un lavoratore che ha subito gli effetti del liberismo imperante da 30 anni e della crisi globale, di sistema, da esso provocata. Un welfare assistenziale diventa impossibile in un momento di crisi generalizzata, perché meno persone lavorano, meno imprese sono in attivo, lo stato di conseguenza dispone di meno risorse fiscali, aumenta il proprio debito e viene attaccato dalla speculazione internazionale: con quali risorse potrà integrare i redditi di chi oggi non può pagare le bollette (e domani non potrà pagare il pane)?
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L'Italia è un paese incivile, quindi chi è nato in Italia è...?
