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Pollica, ucciso il sindaco Vassallo

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Pollica, ucciso il sindaco Vassallo

Messaggioda ranvit il 06/09/2010, 11:28

Da repubblica.it :

SALERNITANO
Pollica, ucciso il sindaco Vassallo
Crivellato di colpi sotto casa
Le indagini puntano sulla pista camorristica. Raggiunto da almeno 9 proiettili. La famiglia è impegnata nella ristorazione. Era stato rieletto pochi mesi fa in una lista civica. Il pm Greco: "Un simbolo di legalità"

POLLICA (SALERNO) - È stato crivellato da colpi di pistola, in un agguato in stile camorra, Angelo Vassallo, 57 anni, sindaco di Pollica, comune del Cilento. È avvenuto nella tarda serata di ieri. Vassallo è stato raggiunto dai colpi mentre era alla guida della sua auto, una Audi station vagon grigia, trovata con il freno a mano tirato, e rientrava a casa in una stradina dietro la sua abitazione, nella frazione di Acciaroli. A scoprire il corpo è stato il fratello del sindaco che, avvertito dalla cognata, preoccupata per il mancato ritorno a casa di Vassallo, era andato a cercarlo. Secondo i primi rilievi delle indagini condotte dal pm Alfredo Greco, Vassallo è stato raggiunto almeno da nove colpi di pistola sparati dal finestrino verso di lui: un omicidio con "modalità brutte e pesanti, un'esecuzione cattiva con troppi colpi sparati per un omicidio", ha detto Greco, che aggiunge: "Negli ultimi tempi era preoccupato e mi teneva costantemente informato sugli sviluppi di alcune vicende. Era un uomo che si batteva contro l'illegalità ed era sempre in prima linea. Quando accadeva qualcosa di particolare sul suo territorio, me lo segnalava". Un'uccisione feroce, fatta per colpire chi, forse, aveva scoperto qualcosa che non doveva scoprire: "Non hanno ucciso solo un uomo - ha aggiunto il sostituto procuratore di Vallo della Lucania-. Hanno ucciso una speranza per il Cilento. Era un simbolo di legalità. Chi lo ha ucciso ha voluto colpire chi si opponeva all'illegalità".
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Pollica, ucciso il sindaco Vassallo

Messaggioda ranvit il 06/09/2010, 18:49

dal corriere.it :

L'OMICIDIO DI ANGELO VASSALLO
D'Ambrosio: «È stato colpito un simbolo delitto "esemplare" per gli altri sindaci»
L'ex giudice, habituè di Acciaroli: «Agguato di camorra.
Cilento gioiello e i clan vanno dove ci sono i soldi»


NAPOLI - Gerardo D'Ambrosio, ex pm del pool Mani pulite ed oggi esponente del Pd, è un habituè di Acciaroli, il piccolo centro cilentano, teatro stamane dell'omicidio del primo cittadino, Angelo Vassallo. Quando lo contattiamo, l'ex magistrato è ancora sotto choc. «Lo conoscevo bene, Vassallo. Il sottoscritto fu il primo a dargli suggerimenti sulla raccolta differenziata, non appena venne eletto. Consigli che non si fece ripetere due volte: il riciclo divenne per lui una priorità e oggi, da quelle parti, funziona come in Svizzera. Merito suo. Un campione di legalità».
Un assassinio che lascia pochi dubbi sulla matrice.
«Sì, mi sembra un tipico agguato di stampo camorristico. Del resto i clan mettono nel mirino i territori dove gira denaro, e il Cilento, visto il boom turistico degli ultimi anni, Acciaroli in testa (le cui spiagge ottengono la bandiera blu da molti anni, ndr), credo sia diventato un luogo di "caccia" della camorra».

Lei sa se il sindaco Vassallo nell'ultimo periodo aveva ricevuto minacce, se si era fatto dei nemici?
«Questo non so dirlo. Manco da un po' in Cilento e non ho avuto modo di parlare anche con la gente del posto. Ripeto, però, 11 colpi di pistola...mi sembra chiara la pista camorristica. Credo che ora del caso debba occuparsene la Direzione distrettuale antimafia. Inoltre, è probabile anche che abbiano voluto colpire Vassallo perché simbolo di buon governo e di argine al malaffare. Quasi un delitto "esemplare", una sorta di avvertimento per gli altri sindaci cilentani che si battono per la legalità».

Alessandro Chetta
06 settembre 2010
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Re: Pollica, ucciso il sindaco Vassallo

Messaggioda franz il 06/09/2010, 21:54

D'Ambrosio ha scritto:dal corriere.it :
Ripeto, però, 11 colpi di pistola...mi sembra chiara la pista camorristica. Credo che ora del caso debba occuparsene la Direzione distrettuale antimafia. Inoltre, è probabile anche che abbiano voluto colpire Vassallo perché simbolo di buon governo e di argine al malaffare. Quasi un delitto "esemplare", una sorta di avvertimento per gli altri sindaci cilentani che si battono per la legalità».

Concordo: è sicuramente un segnale. E da quelle parti non succede nulla che non sia ordinato dall'alto.
Pero' 11 colpi (chi dice 9) di pistola mi sembrano affare da dilettante, da novizio, da novellino impaurito.
Cosi' mi spiegava tanti anni fa un partigiano che di esecuzioni (per ordine del CLN) se ne intendeva.
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Re: Pollica, ucciso il sindaco Vassallo

Messaggioda ranvit il 07/09/2010, 11:17

La stessa tesi è sostenuta dall'attuale presidente della provincia di Salerno (On Cirielli) ex ufficiale dei carabinieri.
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Come volevasi dimostrare

Messaggioda soniadf il 07/09/2010, 12:39

Purtroppo, hanno ammazzato un sindaco anti-camorra.
Un uomo che voleva garantire la legalità e la trasparenza nel suo territorio, favorendone così lo sviluppo economico e sociale.
Non si può, non si deve. E’ con ben altri atteggiamenti che si è garantita per 150 anni, gli anni dell’unità d’Italia, la sopravvivenza della Mafia e delle cricche di potere.
Un ministro della Repubblica, Lunardi, disse che con la mafia bisognava convivere, che bastava tenerne conto al momento di licenziare un lavoro pubblico: uno sconcio, come rassegnarsi a sconfiggere la mafia tra due o trecento anni.
Questa esaltazione dell’impotenza è già connivenza, è tirarsi indietro, invece di marciare al fianco di chi in quelle zone ci vive e cerca di riaffermare valori di libertà e di indipendenza per tutti i cittadini, anche quelli sfortunatissimi, che hanno la sola colpa di essere nati laggiù, in una terra bellissima e depredata.
Questo sindaco, lui sì, stava costruendo un nuovo patto sociale, per dare opportunità di crescita nel rispetto dell’ambiente e delle regole, ma c’era qualcuno a cui interessava fare ben altri business, a scapito di tutto il resto della comunità.
Coloro che si scaldano tanto per Marchionne, salutato da alcuni come una specie di santo, apportatore di lavoro e capitali (?) in questa povera terra troppo sindacalizzata (?), dovrebbero inchinarsi di fronte a questo sindaco-pescatore, preoccupato di una comunità da accompagnare al benessere in modo pulito e solidale.
Nel nostro paese, simili intenzioni possono condurre ad una sentenza di morte. Perché non si toccano i fili degli intrecci di interesse che bloccano lo sviluppo del sud, ed anche del resto d’Italia, senza pagare dazio.
E’ questo il nostro antico, eterno “patto sociale”.
Veltroni è stato l’unico, anche recentemente, a ricordare la mafia come emergenza primaria, chiedendo addirittura di non ricevere voti da coloro che intendeva combattere con tutta la forza dello stato. E, probabilmente, ha pagato qualcosa in quella campagna, anche se la Mafia non ha bisogno di suggerimenti per sapere esattamente chi rappresenta la sua sponda.
Maroni e il governo, mentre si sono appropriati costantemente dei risultati di polizia e magistratura in questi anni, non hanno ancora speso una parola per il sindaco campano. Le ragioni dei costruttori e dei cementificatori sono sempre molto care a questo governo, come l’astio verso gli ambientalisti.
Peccato che il nuovo “patto sociale” di Marchionne e della Marcegaglia significa solo che vogliono imporre accordi al ribasso nelle loro fabbriche, senza veri piani industriali per nuove produzioni, riconversioni, vera competitività.
Mentre il vero, salvifico “patto sociale” sarebbe ridare sicurezza e dignità a cittadini imprigionati, impossibilitati a fare scelte economiche, a progettare attività, ad immaginarsi scenari di sviluppo.
Mentre qualcuno continua a propinarci storielle sulla incapacità antropologica del meridionale ad intraprendere ed impegnarsi.
Senza accorgersi che tutta l’Italia sta diventando terra controllata, popolata da cittadini che faticano ad intravedere zone franche dove potersi impegnare e sviluppare una attività autonoma.
Tra corporazioni, settori monopolistici, commesse pilotate, credito strozzato, il territorio è diventato un deserto a disposizione dei soliti quattro predatori.
Il sindaco di Pollica non aveva studiato da manager nelle Università statunitensi, ma aveva capito che, per prima cosa, doveva difendere la possibilità di manovra dei propri cittadini con il rispetto delle regole da parte di tutti, senza eccezioni.
Perché quella eccezione vanifica tutto il resto, come si è dimostrato in campo nazionale, dove un conflitto di interessi non risolto ha inquinato di sé tutta l’attività politica di un ventennio.

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Re: Come volevasi dimostrare

Messaggioda ranvit il 07/09/2010, 13:23

Scusa soniadf, ma perchè non hai inserito questo tuo post nell'apposito 3d da me aperto?
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Come volevasi dimostrare

Messaggioda moderatore il 07/09/2010, 13:31

L'amministrazione provvederà quanto prima ad unificare i due argomenti sotto un unico tetto.
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Re: Pollica, ucciso il sindaco Vassallo

Messaggioda soniadf il 07/09/2010, 20:47

Scusa, Ranvit, non avevo visto il tuo thread.
Comunque, spero che non abbiate ancora dubbi sulla matrice camorristica.
Un' altra triste considerazione è che l'agguato non è stato il primo titolo del telegiornale, che nessun esponente governativo si è degnato di commentare o di andare sul posto e che l'articolo di Saviano di oggi su Repubblica riportava tutta una serie di nomi di persone uccise, di cui nessuno si ricorda, morti terribili ed inutili.

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Re: Pollica, ucciso il sindaco Vassallo

Messaggioda franz il 07/09/2010, 21:46

soniadf ha scritto:Comunque, spero che non abbiate ancora dubbi sulla matrice camorristica.
Un' altra triste considerazione è che l'agguato non è stato il primo titolo del telegiornale, che nessun esponente governativo si è degnato di commentare o di andare sul posto e che l'articolo di Saviano di oggi su Repubblica riportava tutta una serie di nomi di persone uccise, di cui nessuno si ricorda, morti terribili ed inutili.

Soniadf

I dubbi di chi come me ascolta i TG e legge i giornali valgono poco.
E comunque verranno sciolti dalle indagini di polizia (ora se ne occupa l'antimafia e questo già è un fatto).

Intanto leggo ed evidenzio considerando che vice e stretti collaboratori dovrebbero essere della stessa parte politica della vittima:


OMICIDIO VASSALLO
Sindaco ucciso, le indagini all'Antimafia
Il fratello: "Disse: forze dell'ordine colluse"

Domani l'autopsia, giovedì i funerali del sindaco di Pollica. Napolitano: "Crimine barbaro. Fare giustizia". Claudio Vassallo denuncia: "Lo hanno lasciato solo. Il movente? Interessi sul porto o la droga ad Acciaroli". L'inchiesta passa all'Antimafia. Duemila per la fiaccolata in paese e un minuto di silenzio al Lido

POLLICA - Sarà effettuata domani mattina, nell'obitorio dell'ospedale di Vallo della Lucania, l'autopsia sul corpo di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica assassinato 1 a colpi di pistola nella tarda serata di domenica. Il dottor Maiese, medico legale incaricato dell'esame autoptico, dovrà accertare quanti proiettili esplosi da una pistola calibro 9x21 lo hanno raggiunto e ucciso. Poi il corpo di Vassallo tornerà alla famiglia domani sera per l'organizzazione del funerale che dovrebbe tenersi giovedì prossimo.

"Angelo ha fatto cose straordinarie, ora spero che non sia dimenticato e che il suo lavoro per imporre la legalità venga portato avanti", ha detto la moglie Angela, circondata per tutto il giorno da visite di amici di famiglia che non l'hanno lasciata sola. Un messaggio di profonda commozione e solidarietà è arrivato anche dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "Desidero far giungere ai cittadini di Pollica l'espressione della mia profonda commozione e solidarietà per il barbaro crimine dell'assassinio di Angelo Vassallo che da sindaco aveva dedicato le sue energie e il suo impegno alla tutela della legalità in difesa degli interessi della popolazione. Tutte le istituzioni si stringano intorno alla famiglia della vittima e alle forze dello stato chiamate a far luce sull'accaduto e ad affermare le ragioni della giustizia", si legge nel messaggio.

Sono state dure invece le parole del fratello di Angelo Vassallo, che ha denunciato: "Lo hanno lasciato solo. Qualche giorno prima di essere ucciso mi disse: esponenti delle forze dell'ordine sono collusi con la criminalità". In un'intervista rilasciata a Sky Tg24, ha descritto la situazione di isolamento in cui si è trovato il sindaco nelle ultime ore di vita. "Mio fratello è stato lasciato solo, abbandonato - racconta Claudio -. Le piste da seguire secondo me sono o gli interessi sul porto o i problemi che ci sono stati questa estate con la droga ad Acciaroli. Lui ha chiesto aiuto alle forze dell'ordine e non glielo hanno dato".

"Forze dell'ordine colluse". "Mio fratello, prima di essere ammazzato, mi aveva detto che personaggi delle forze dell'ordine erano in combutta con personaggi poco raccomandabili - denuncia ancora Claudio Vassallo -. Ci sono delle lettere scritte sia al comando provinciale dei carabinieri, sia al comando centrale a Roma. Senza alcuna risposta".

L'inchiesta passa all'Antimafia. Ora l'inchiesta sull'omicidio passa alla Dda di Salerno. "Ci sono elementi che suggeriscono un coinvolgimento della Direzione distrettuale antimafia. E' stata una decisione congiunta con il procuratore Roberti". Queste le parole del procuratore di Vallo della Lucania, Gianfranco Grippo all'uscita del Palazzo di giustizia di Salerno, dove si è tenuto un vertice tra investigatori e magistrati inquirenti. L'inchiesta dunque passa ufficialmente all'ufficio che si occupa delle indagini sulla criminalità organizzata. Per le indagini giungeranno a Pollica anche carabinieri del Racis di Roma, affiancandosi ai colleghi già presenti del Ros del nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Salerno. La trasmissione degli atti è stata immediata. Il sostituto procuratore Alfredo Greco, che ha coordinato fino a questo momento le indagini, ha ribadito che da oggi termina il suo impegno sul caso. "La procura di Vallo - ha detto - trasmetterà il fascicolo, tutto quanto è contenuto negli atti, a Salerno". Poche ore dopo il delitto, Greco aveva dichiarato di aver avuto contatti frequenti con il sindaco ucciso e di aver raccolto lo sfogo di un amministratore preoccupato. "Non mi è stata chiesta una relazione di servizio. Se mi venisse chiesta, non avrei difficoltà a farla", ha concluso..

Il vice sindaco: "Qui la camorra non c'è". L'accostamento alla criminalità organizzata, una delle piste più accreditate per l'omicidio di Vassallo, non è piaciuto a chi per anni si è battuto per Pollica. Dove, per una località che vive di turismo, parlare di camorra è sinonimo di morte annunciata. "Stamattina leggendo i giornali - ha detto Domenico Palladino, consigliere comunale e tra i più stretti collaboratori di Vassallo - ho avuto il dubbio che non fossimo a Pollica ma a Casal di Principe. Siamo certi che la camorra non c'entri e che sia stato il gesto di un folle mosso da motivi di rancore personale. Il nostro è un paese che non genera interessi economici tali da far gola alla camorra". Dello stesso è anche il vice sindaco Stefano Pisani: "Smettetela di parlare di camorra, qui non è mai arrivata. Questa non è terra di camorra, la criminalità qui non ha mai avviato i suoi affari. Certo eravamo preoccupati che questo potesse accadere. Ma diciamo a tutti che anche senza Angelo combatteremo il malaffare a Pollica più di prima". Pisani ha confermato che ad agosto in più di una circostanza il sindaco Vassallo aveva affrontato, in alcuni locali pubblici e in posti un po' più isolati del paese, alcuni spacciatori e che aveva segnalato la cosa alle forze dell'ordine chiedendo maggiore impegno in termini di sicurezza. Pisani, infine, ha detto di non aver mai sentito parlare Vassallo di possibili collusioni tra esponenti delle forze dell'ordine e personaggi della malavita.

Precedenti
. Sulle notizie di denunce anonime presentate in passato contro Vassallo, il sostituto procuratore del Vallo della Lucania, Alfredo Greco è stato chiaro:"Gli esposti contro il sindaco di Pollica sono stati tutti archiviati", ha dichiarato e sulla presenza di eventuali lettere indirizzate dal sindaco alle forze dell'ordine, ha aggiunto: "Non posso rispondere".

Pollica scende in piazza
. In un clima di grande commozione in serata è partita da Caleo di Pollica la fiaccolata in ricordo del sindaco. Dietro a uno striscione con la scritta 'Angelo Vassallo i tuoi ideali continueranno con noi', circa duemila persone sono sfilate con le torce per le vie del paesino. Tra loro anche la figlia di Angelo Vassallo, Giusy. Tra le autorità presenti l'assessore regionale al Personale Pasquale Sommese, il presidente del Parco nazionale del Cilento Amilcare Troiano, il consigliere regionale Antonio Valiante, l'esponente nazionale di Prc, Gennaro Migliore e l'assessore del Comune di Napoli, Giulio Riccio. In precedenza il vice sindaco di Pollica Stefano Pisani aveva ricordato la figura di Vassallo in un commovente discorso, più volte interrotto dal pianto, tenuto davanti al municipio: "Con Angelo ci hanno tolto il futuro - ha detto - ma noi non dovremo avere paura e continuare il solco dei suoi insegnamenti". Il corteo dopo il porto di Acciaroli è proseguito verso il luogo in cui è avvenuto il delitto.

Il silenzio della Mostra del Cinema. Un minuto di silenzio per Vassallo è stato rispettato prima della proiezione in Sala Grande del film in concorso a Venezia 67 'Noi credevamo' di Mario Martone. Il sindaco sarebbe dovuto essere al Lido, con Martone, per la proiezione del film ambientato proprio a Pollica. Accanto al presidente della Biennale, Paolo Baratta, che con il direttore della Mostra del Cinema Marco Müller, aveva espresso in una nota il "profondo cordoglio per la tragica scomparsa" di Vassallo, in Sala Grande anche il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni.

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Re: Pollica, ucciso il sindaco Vassallo

Messaggioda ranvit il 10/09/2010, 10:10

Da cronachesalerno.it :


Omicidio Vassallo, ecco perchè non è camorra

Nove proiettili esplosi da una semplice rivoltella 9 per 21. E' questo il punto da cui partono le indagini per fare luce sul delitto di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica brutalmente freddato domenica sera a pochi metri dalla sua abitazione mentre era alla guida della sua auto, una Audi station wagon di colore grigio.


Le indagini, affidate all'Antimafia, partono proprio da quella pistola e da quei colpi, troppi, per essere esplosi da un killer professionista intenzionato solo a portare il lavoro al termine in fretta e senza lasciare traccia. Se quello di Angelo Vassallo fosse stato un omicidio di camorra allora sarebbero troppi gli elementi che non tornano. A cominciare da quella raffica di proiettili che non rientra affatto nelle modalità di un delitto di stampo camorristico ma sembra richiamare i metodi spietati della 'ndrina calabrese che, nelle sue zone di interesse, non disdegnerebbe le province più meridionali della Campania. La camorra, inoltre, non sembra avere più la forza per organizzare un omicidio in una zona così lontana dalla sua base operativa. A Salerno, infatti, in seguito alla decapitazione degli storici clan (Panella - D'Agostino, Faggioli – Ubbidiente) non vi è nessuno sodalizio egemone. Difficile pensare a qualche gruppo dell'Agro nocerino dove il pentitismo si sta diffondendo tra i capi storici della mala e, se si guarda a Napoli o a Caserta, il quadro non è centro più illuminante. Gli storici clan dell'area partenopea sono stati decimati così come i Casalesi che è indubbio riescano a spingersi così a Sud. Ecco allora perché le indagini degli inquirenti potrebbero concentrarsi sulla 'ndrangheta, la sanguinaria e potente organizzazione malavitosa che oggi ha solidi insediamenti anche fuori dalla Calabria. E, proprio le tranquille coste del Cilento hanno un sottile legame con esponenti delle ‘ndrine di San Luca, tristemente note per la strage di Duisburg: in un paesino del litorale cilentano, infatti, un esponente della ‘ndrina dei Pelle-Vottari è iscritto nell’anagrafe della popolazione residente all’estero, già dal lontano 1992 né si può dimenticare l'arresto del latitante Giuseppe Barbaro classe 1968, da parte degli uomini del Gico della Guardia di Finanza di Catanzaro, mentre era impegnato a fare shopping per le vie del centro di Salerno.
Ma non solo malavita. Se infatti la pista fosse quella della criminalità organizzata, quali sarebbero, allora, gli interessi che hanno spinto il killer a premere il grilletto? E' risaputo che gli appetiti delle cosche si estendono sugli appalti ma quali grandi opere erano in via di realizzazione in quella zona del Cilento? La stessa pista legata alla costruzione del nuovo porto non sembra reggere essendo il finanziamento stimato di soli 4 milioni di euro. Ecco perché le indagini per far luce sul delitto del sindaco di Pollica non dovranno tralasciare nessuna pista, neppure quella personale. Come spiegarsi, infatti, la brutalità e la ferocia dei nove colpi che sembrano avere più il sapore della vendetta che di un agguato premeditato e studiato nei minimi dettagli?
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