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La Germania e l'export

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Re: La Germania e l'export

Messaggioda franz il 05/09/2010, 11:34

Robyn ha scritto:La Germania vuole la svalutazione dell'euro ,perche pensa che in questo modo svalutando i prezzi i lavoratori riacquistano potere d'aquisto e quindi si rimette in moto la domanda interna.Ma la svalutazione dell'euro danneggia gli scambi commerciali ,la bilancia dei pagamenti con Usa,Gran Bretagna e Giappone "che hanno monete diverse e rispettivamente dollaro,sterlina,yen"perche loro acquistano da noi,ma noi non acquistiamo da loro.Invece con questi paesi servirebbe un rapporto di cambi stabili.Si può crescere solo nella stabilità perche nella stabilità si possono fare programmi Ciao Robyn

Potrei avere riferimenti alle fonti da cui desumi che
a) La Germania vuole la svalutazione dell'euro
b) la bilancia dei pagamenti tra paesi dell'area euro e paesi dell'area dollaro, sterlina e jen è sbilanciata (addirittura:"noi non compriamo da loro")?
Ammesso e non concesso che la germania pensi e possa pensare, svalutare l'euro aiuta a incrementare le esportazioni ma fa diventar piu' care le imporrtazioni (energia, materie prime, merci) e questo si riflette con un aumento del costo della vita togliendo (non facendo riacquistare) potere d'acquisto. Non credo che la germania "pensi" questo (che svalutare l'euro aiuti il potere d'acquisto) ma chi lo pensa, pensa male. A me risulta inoltre che noi (euro zona) compriamo merci in dollari, sterline e jen quasi quanto vendiamo. Magari un po' meno ma da qui a dire che noi non acquistiamo da loro ce ne passa. Le bilance dei pagamenti (salvo quella americana) sono sostanzialmente in pareggio.

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Re: La Germania e l'export

Messaggioda annalu il 05/09/2010, 11:39

franz ha scritto:Vero. Pensi che i lavoratori della Ferrari siano pagati uno sputo ed una cicca masticata? :o
Portando all'estremo il tuo esempio estremo (sul mio, che mi pareva normale) sarebbe ancora meglio avere un paese con 60 milioni di miliardari, ognuno con villa e ferrari. Ovviamente ricchi e sani. Ma lo aveva già detto il prof. Catalano in "quelli che la notte". ;)
Comunque scherzi a parte, quello che si compra e si produce, se è lecito (se non è penalmente proibito) credo che dovrebbe lasciare indifferente me, te ed il paese. Che uno fabbrichi preservativi o vetture sportive, forchette o palloncini per i bambini, non mi sembra un problema politico. Idem che si siano acquirenti per quei prodotti.
La qualità del lavoro e la qualità della vita invece si', ci riguardano tutti.
E tornando a bomba, la germania con il suo export di merci sta un bel po' meglio di noi che esportiamo molto meno e tanti cervelli.
Franz

Già, la qualità del lavoro e della vita riguardano tutti, e ognuno può fare ciò che vuole dei soldi che ha guadagnato: davvero pensi che queste ovvietà giustifichino l'industriale che spende gli utili della sua industria in macchine e ville?
Se i soldi che uno guadagna può spenderli come vuole, discutibile invece (e riguarda tutti) il concetto di "guadagno" di un industriale. Gli utili di un'industria non sono, credo, semplicemente guadagno personale dell'industriale, e quale "fetta" degli utili venga ritenuta proprietà privata dell'industriale come persona, e quale invece sia di pertinenza all'industria stessa, e quindi debba venir in qualche modo reinvestita, è qualcosa che ci riguarda tutti, e soprattutto riguarda gli addetti a quell'industria.
Ma lasciamo stare, ci rinuncio.
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Re: La Germania e l'export

Messaggioda franz il 05/09/2010, 12:45

annalu ha scritto:Già, la qualità del lavoro e della vita riguardano tutti, e ognuno può fare ciò che vuole dei soldi che ha guadagnato: davvero pensi che queste ovvietà giustifichino l'industriale che spende gli utili della sua industria in macchine e ville?
Se i soldi che uno guadagna può spenderli come vuole, discutibile invece (e riguarda tutti) il concetto di "guadagno" di un industriale. Gli utili di un'industria non sono, credo, semplicemente guadagno personale dell'industriale, e quale "fetta" degli utili venga ritenuta proprietà privata dell'industriale come persona, e quale invece sia di pertinenza all'industria stessa, e quindi debba venir in qualche modo reinvestita, è qualcosa che ci riguarda tutti, e soprattutto riguarda gli addetti a quell'industria.
Ma lasciamo stare, ci rinuncio.
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Fai benissimo a rinunciare, ... fai discorsi molto superati. E dici che altro lo sono. ;)
Il problema non è l'indstriale (il padrone dalla braghe bianche) ma gli azionisti.
E volendo potresti essere anche tu o gli operai. Questo si chiama partecipazione agli utili.
Poi puo' capitare che il lavoratore sia costretto a rinunciare 1000 euro di dividendo perché l'assemblea degli azionisti (di cui fa parte) ha deciso di reinvestire tutti gli utili.
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Re: La Germania e l'export

Messaggioda annalu il 05/09/2010, 13:49

franz ha scritto:Fai benissimo a rinunciare, ... fai discorsi molto superati. E dici che altro lo sono. ;)

Se lo dici tu, che sono superati, posso sperare di aver ragione, date le "modernissime" opinioni che esprimi di solito :lol:
Poi, non mi sembra una questione di antico o moderno, ma di visione politica del mondo, e la tua è diversa dalla mia.
Per fortuna. E mi dispiace per te.
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