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Il silenzio del forum

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Re: Il silenzio del forum

Messaggioda soniadf il 02/09/2010, 18:17

Franz, forse non hai capito che gli italiani stanno boccheggiando.
Chimici e biologi vanno all’estero, o devono accontentarsi di fare i ricercatori a 800 euro/mese o andare ad insegnare, da precari, scienze naturali in un liceo. Non ci sono abbastanza aziende private che fanno ricerca e innovazione e i laboratori pubblici hanno sempre meno fondi.
Anche delle eccellenze italiane, come l’Istituto Nazionale per il Restauro, conosciuto in tutto il mondo, sta chiudendo per mancanza di fondi e di ricambio generazionale, disperdendo così persino le conoscenze esclusive che questo paese può vantare.
Credi veramente che decenni e decenni di mafia e politica clientelare passino invano? Si è sfaldato il tessuto sociale, si sono recisi i meccanismi della mobilità lavorativa e della mobilità sociale.
O dobbiamo accontentarci di una occupazione “cinese” nelle fabbrichette del nord-est e in quelle quattro fabbriche del sud, assediate dal regime mafioso?
Le professioni liberali sono incatenate nel familismo corporativo, la nuova piccola imprenditoria non può prescindere dalle liberalizzazioni dei vari comparti produttivi e dalla trasparenza nell’aggiudicazione delle commesse, l’erogazione di servizi ha trovato un altro ostacolo nella proliferazione di cooperative che appesantiscono i bilanci degli enti pubblici e pagano stipendi di fame agli addetti, e potremmo continuare a descrivere tutti gli escamotages inventati dalle cricche politiche e mafiose per controllare l’economia e, con essa, il mercato del lavoro.
Mercato che , al sud, diventa ancora più disperato, perché la mancanza di lavoro è la condizione perché si crei un bacino di reclutamento per le attività illegali delle cosche, con la conseguente mancanza di sicurezza, che impedisce regolari attività imprenditoriali:un cane che si morde la coda.
Tutto il nostro sistema di giustizia civile è calibrato sulle esigenze della criminalità organizzata, in modo che essa non venga mai erogata, un sistema che è volutamente strutturato per non funzionare.
In questo quadro, si possono dare disinteressati e benevoli consigli a coloro che cercano lavoro, ma occorre prima di tutto prendere atto del quadro e, poi, benevolmente, invitarli ad emigrare.
Se sono già maturi, fare scommesse sulla loro capacità di resistenza, o consolarli con visioni leggendarie di altri paesi, di altre Italie, che sono state e che verranno.

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Re: Il silenzio del forum

Messaggioda franz il 02/09/2010, 18:38

soniadf ha scritto:Franz, forse non hai capito che gli italiani stanno boccheggiando.

Veramamente lo sapevo già da anni e mi chiedevo come faceste ad andare ancora avanti.
Non è questa conoscenza sul boccheggiamento che mi manca.
Mi pare che è sulle soluzioni che non ci si intenda.
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Re: Il silenzio del forum

Messaggioda Loredana Poncini il 02/09/2010, 18:59

La principale esigenza è un nuovo meccanismo di sviluppo, di un nuovo rapporto di Stato ed economia, di un rilancio della programmazione, come quello indicato dalla strategia di Lisbona, con una proposta di concertazione sociale che superi i limiti attuali della contrattazione sindacale.
E' riformismo il proporsi di governare tali processi così come risultano dall'analisi.
E, in conlusione, ogni proposta per essere realista ed efficace deve essere all'altezza esatta del problema concreto che si ha di fronte, secondo la lezione certo parziale, ma indispensabile, del pragmatismo.
Pietro Ichino, che mi sembra il fautore di questo riformismo, ce la farà a farci fare un passo avanti, nell'EUROPA ?
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Re: Il silenzio del forum

Messaggioda franz il 02/09/2010, 20:45

Loredana Poncini ha scritto:La principale esigenza è un nuovo meccanismo di sviluppo, di un nuovo rapporto di Stato ed economia, di un rilancio della programmazione, come quello indicato dalla strategia di Lisbona, con una proposta di concertazione sociale che superi i limiti attuali della contrattazione sindacale.

A parte il "rilancio della programmazione", che mi fa venire i brividi ... per il resto sono abbastanza d'accordo.
Oggi il meccansimo di sviluppo è pesantemente drogato dagli stati, che rappresentano il 50% circa del PIL.
Sicuramente serve un nuovo rapporto, una nuova concertazione. Una cura dimagrante.
Questo aiuterà la cura ingrassante dei paesi poveri. A cui non va data elemosina.
Pietro Ichino mi sembra uno dei meglio messi in questa direzione.
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Re: Il silenzio del forum

Messaggioda ranvit il 03/09/2010, 9:50

Signori miei, la denuncia delle cose che non vanno bene in Italia è necessaria ma sin troppo facile.
Ad uno sprovveduto visitatore marziano sembrerà di stare nel posto peggiore del pianeta. Eppure non è cosi'.
Non credo ci siano soluzioni semplici e neppure a portata di mano. Forse fra 2 o 300 anni :roll:
E comunque, qua una volta fatta la denuncia cosa facciamo?
Perchè qua il problema riguarda : tutti, destra, sinistra e centro.
Allora, tanto per cominciare, non sarebbe meglio dedicare le proprie energie a cercare di togliersi dalle palle Berlusconi?
Ma non con le solite litanie di quanto è cattivo e pericoloso quest'uomo : lo sappiamo tutti, almeno qua!

Insomma, credo che la nostra azione debba essere indirizzata a spronare "i nostri campioni". Non accusandoli di non fare una opposizione forte, ma ad andarsene a casa! Mi riferisco a quelli elencati da Renzi, che non è che mi sia particolarmente simpatico, ma sant'Iddio almeno ci prova!

Vittorio
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Re: Il silenzio del forum

Messaggioda franz il 03/09/2010, 9:58

ranvit ha scritto:Allora, tanto per cominciare, non sarebbe meglio dedicare le proprie energie a cercare di togliersi dalle palle Berlusconi?
Ma non con le solite litanie di quanto è cattivo e pericoloso quest'uomo : lo sappiamo tutti, almeno qua!

Ok, mi piace quel "*tanto per cominciare" perché sta a significare che non è che liberarsi di berlusconi sia salvifico rispetto ai mali italiani. Via Berlusconi, i mali saranno gli stessi (quelli che hanno generato il berlusconismo ed altri ismi italiani).

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Re: Il silenzio del forum

Messaggioda pierodm il 03/09/2010, 15:45

Be', che non sia la persona di Berlusconi il problema di fondo, anche questo lo sappiamo bene, e lo diciamo da anni.
Il problema è la cultura e lo stato di cose che ha portato Berlusconi non solo a vincere un'elezione - che potrebbe essere un fenomeno contingente - ma a continuare a vincere, ad avere sostenitori entusiasti, ad alimentare un elettorato cieco e sordo ad ogni logica, ad ogni aspetto scandaloso, ad ogni vergogna.

In qualche modo Berlusconi se ne andrà, per implosione, perché una parte dei suoi gli girerà le spalle, per opera dell'opposizione.
Rimane, questo, un problema difficile, ma che ha il pregio di mobilitare tante coscienze, tante alleanze, tante volontà.
Quello che invece mobilita assai meno, e sembra interessare assai meno, è il problema del berlusconismo, cioè di quella cultura, o meglio incultura, e quella situazione che gli ha permesso di vincere e convincere per tanto tempo, e che prende per questo il nome da lui, ma che con lui c'entra solo in parte: anzi, anche tra quelli che si scaldano per cacciare Berlusconi, non c'è affatto concordia su come considerare il fenomeno del berlusconismo, e c'è una corrente di pensiero ababstanza consistente che il berlusconismo non lo condìsidera nemmeno un problema.
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Re: Il silenzio del forum

Messaggioda ranvit il 03/09/2010, 15:55

Il berlusconismo non esiste. Nel senso che l'Italia è berlusconiana indipendentemente da Berlusconi : tutti i difetti italiani elencati nei post precedenti sono "berlusconismo" (in altri momenti ho definito cio' come "italianite"). La presenza di Berlusconi esalta semplicemente questi difetti.
Per questo va combattuto! Appunto, "combattuto", che non significa fare ogni giorno la litania di quanto è cattivo e pericoloso! Ma di come e cosa fare, concretamente, per liberarcene!

Per esempio ficcarsi in testa che per ottenere il consenso, necessario a cacciarlo, passa attraverso un parlare chiaro dei problemi della gente, prospettandone soluzioni concrete, senza politichese o...."pippe"! :lol:

Vittorio
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Re: Il silenzio del forum

Messaggioda soniadf il 03/09/2010, 17:54

Franz, perché non siamo d’accordo sulle soluzioni? Io non credo.
A proposito di politica industriale, ti suggerisco questo link:

http://www.alfonsofuggetta.org/?p=1203

dove si parla di “strategic procurement”, una prassi ampiamente consolidata nella patria del liberalismo, gli USA.
Politica industriale non è collettivismo e proprietà dei mezzi di produzione, né pianificazione governativa.
Si tratta di assistere e stimolare settori in crisi o in crescita. Cosa sono gli incentivi per la rottamazione se non politica industriale? Sarebbe bello che il governo invitasse l’ENI a tenere in vita l’industria chimica in Sardegna, che è competiva ed ha un mercato, come una scelta strategica di politica industriale.
Invece di finanziare grandi opere, finanziare la ricerca di soluzioni, in modo che l’industria privata possa poi vendere sul mercato il frutto di una ricerca sovvenzionata in parte dallo stato.
Quella di Obama, in Chrysler, è stata politica industriale.
Non capisco perché si scrive politica industriale e si legga collettivismo e pianificazione.
Perché prendere in giro la nostra intelligenza?
Tutto il nostro meridione ha bisogno di un sostegno soprattutto in termini di sicurezza e di controllo della malavita organizzata.
La politica di sviluppo in terra di mafia ha bisogno di investimenti infrastrutturali e d’ordine pubblico, che possano attirare investimenti in un territorio preventivamente bonificato, e questa è una attività di politica industriale che solo lo stato può attivare.
Il sindacato è l’ultimo dei problemi in un paese con una enorme maggioranza di piccole imprese, mentre il funzionamento del credito e della giustizia civile sono l’habitat importante ai fini di una corretta attività imprenditoriale.
Anche al nord, lo stato dovrebbe finanziare in parte la crescita innovativa delle imprese, perché solo così possono rimanere competive, non certo facendo concorrenza ai cinesi sui salari o la mancanza di norme sulla sicurezza, o invocando impossibili protezionismi.
Perché non siamo d’accordo?

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Re: Il silenzio del forum

Messaggioda franz il 03/09/2010, 18:18

soniadf ha scritto:Franz, perché non siamo d’accordo sulle soluzioni? Io non credo.
A proposito di politica industriale, ti suggerisco questo link:

http://www.alfonsofuggetta.org/?p=1203

Letto ed approvato; con quello che racconta questo Fuggetta io sono d'accordo.
Ovviamente una cosa è la potenza militare americana, che puo' permettersi di investire per 6000 aerei e di spendere miliardi par andare sulla luna o invadere l'Iraq (un tipo di politica industriale che dalle nostre parti pochi apprezzerebbero e che non è comunqua alla portata dell'Italia). Ma a parte questo, molti concetti sono corretti. L'italia è indietro nelle strutture e nei servizi. Liberalizzare (come in USA, Svezia, Spagna, UK) puo' essere anche questa una "politica industriale". Anche investire in innovazione, educazione, formazione professionale lo è ma a mio aviso il termine "politica industriale" è spropositato. Si tratta in fondo solo di "politica". Politica per lo sviluppo. In Italia, diversamente da USA e UK, oltre ad investire in strutture, innovazione, formazione, c'è a mio avviso uno step ancora piu' grade da fare (che gli altri paesi hanno già fatto) quello di
eliminare gran parte dei vincoli alla libertà d'impresa, salvo lasciare quelli di buon senso in uso ovunque, di favorire la concorrenza, di eliminare i monopoli.
Per ricambiare l'ottima lettura, consiglio http://www.noisefromamerika.org/index.php/articoli/2000 che ci spiega come tra un po' il nostro modello di riferimento diventerà la Turchia (in questo caso per ora nei trasporti).
FRanz
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