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Marchionne riceve Obama alla Chrysler

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Marchionne riceve Obama alla Chrysler

Messaggioda ranvit il 31/07/2010, 9:42

Dal corriere.it :

IL PRESIDENTE USA VISITA L'IMPIANTO DI JEFFERSON NORTH A DETROIT
Marchionne riceve Obama alla Chrysler: «Fabbrica viva grazie al suo coraggio»
Il capo della Casa Bianca: «Il manager italiano sta facendo un grande lavoro»


DETROIT - «Siamo onorati dall'avere il presidente con noi oggi. È stato grazie al coraggio delle sue decisioni che Chrysler è stata in grado sopravvivere e crescere a poco più di un anno dalla bancarotta». È stato il saluto dell'amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, al presidente americano Barack Obama, che ha visitato l'impianto di Jefferson North a Detroit in occasione del lancio della nuova Jeep Grand Cherokee. «Marchionne sta facendo un grande lavoro», ha risposto il capo della Casa Bianca.
OBAMA - «Un anno fa il futuro sembrava essere in dubbio», ha detto Obama. «Un anno fa qualcuno mi ha detto era stupido aiutarvi, ma la nostra strategia era rimettere in carreggiata il settore automobilistico». L'industria automobilistica è più forte: dalla metà del 2009 sono stati creati nel settore 55 mila posti di lavoro. E per la prima volta dal 2004 le tre sorelle di Detroit hanno archiviato il primo trimestre con un utile operativo, ha aggiunto Obama. «Abbiamo una lunga strada da fare ma cominciamo a vedere che alcuni importanti decisioni pagano», ha concluso il presidente.


VENDITE - Le vendite di Chrysler in Europa e in Sudamerica raddoppieranno fra il 2010 e il 2011, fino a raggiungere le 200 mila unità, ha aggiunto Marchionne, precisando che l'aumento è attribuibile alla capacità del marchio americano di fare leva sulla rete di distribuzione internazionale di Fiat, soprattutto in questi mercati.


30 luglio 2010
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Re: Marchionne riceve Obama alla Chrysler

Messaggioda ranvit il 31/07/2010, 9:45

Obama in visita all'impianto della Chrysler
"Marchionne sta facendo un grande lavoro"
Il presidente accolto da circa 1.500 operai nello stabilimento di Jefferson North a Detroit: "Un anno fa sull'orlo della liquidazione, oggi in utile operativo". Presente l'ad di Fiat. La fabbrica di Sterling Heights non chiuderà, anzi assumerà 900 persone


http://www.repubblica.it/economia/2010/ ... ef=HREC1-5
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Ma è polemica a Pomigliano per i salari

Messaggioda ranvit il 31/07/2010, 9:49

da ilmattino.it :

Obama loda Marchionne: «Bravo»
Ma è polemica a Pomigliano per i salari


POMIGLIANO (30 luglio) - Mentre in Italia infuriano le polemiche e i sindacati lo attaccano, a Detroit, negli Stati Uniti, Sergio Marchionne incassa gli applausi dei dipendenti della Crhysler e i ringraziamenti e i complimenti del presidente Barack Obama.
Marchionne «sta facendo un gran lavoro», «grazie Sergio», sono state le parole di Obama. Ma Marchionne non dimentica la partita italiana e, in una giornata di «soddisfazione», a chi gli chiede se il successo odierno serve per inviare qualche messaggio a Pomigliano afferma: «In Italia Fiat ha responsabilità che vanno al di là di una casa automobilistica.


E il ruolo che il governo americano ha giocato qui è molto diverso da quello giocato in Italia. Mi auguro che la gente coinvolta riconosca il ruolo che Fiat sta giocando, è questo lo spirito di Fabbrica Italia: il mondo è piatto, e se la casa non è pulita la gente non viene a mangiare». «Non so se ci sia un messaggio» per Pomigliano, ha continuato il capo della Fiat. «Penso che oggi sia un riconoscimento del fatto che ci potevano essere giorni peggiori in Chrysler: per arrivare a questo punto, però, è stato necessario ripartire da zero e ristrutturare, ed è importante - aggiunge - anche il ruolo che ha avuto il governo in questa ristrutturazione.



L'annuncio odierno di Sterling Heights è il frutto di questa ristrutturazione». Il riferimento è al fatto che, al di là delle previsioni, lo stabilimento Sterling Heights non chiuderà, anzi vi verrà introdotta una seconda linea di produzione con la creazione di 900 nuovi posti di lavoro. Su Chrylser «ci sono indicazioni incoraggianti». La società sta crescendo, osserva Marchionne, definendo la visita di Obama «un onore, un segno di soddisfazione. È stato grazie al coraggio delle sue decisioni che Chrysler è sopravvissuta e cresce». «La cosa importante è ricostruire la società, lo stiamo facendo da 14 mesi, pezzo per pezzo». E le prospettive - mette in evidenza - sono buone: le vendite della casa americana dovrebbero raddoppiare fra il 2010 e il 2011 in Europa e Nord America, e questo grazie anche alla capacità di Chrysler di far leva sulla rete di distribuzione della Fiat, a confermare le sinergie fra i due gruppi.


«Marchionne sta facendo un grande lavoro», afferma Obama dal palco allestito nell'impianto di Jefferson North a Detroit per l'occasione. Marchionne, seduto fra il pubblico, non si alza, neanche di fronte agli scroscianti applausi dei dipendenti: «È modesto, non gli piace il protagonismo», commenta Obama che, senza giacca, sembra sfidare il look informale di Marchionne, in maglioncino anche per accogliere il presidente. Più privatamente, una volta finito l'intervento pubblico, Obama ringrazia Marchionne: «Grazie Sergio per quello che stai facendo». «È bello essere qui soprattutto quando solo un anno fa il futuro dell'industria automobilistica era in dubbio», osserva Obama, ricordando con piacere come la sua prima auto fosse proprio una Grand Cherokee.



«La strada per l'industria automobilistica è ancora lunga, ma le decisioni prese stanno pagando»: il settore che rappresenta «molto» dello spirito americano è in «ripresa» e - mette in evidenza Obama - il fatto che «siamo qui, che siete qui, è la conferma che coloro che criticavano l'intervento pubblico sbagliavano. Le difficili decisioni prese stanno pagando». Dalla metà del 2009, l'industria auto ha creato 55.000 posti di lavoro e, per la prima volta dal 2004, tutte e tre le case automobilistiche americane hanno archiviato il primo trimestre con un risultato di utile operativo.


«Ci vorrà del tempo - prosegue Obama - ma ho fiducia nell'economia e in voi».



Buste paga alla mano, un gruppo di operai della Fiat di Pomigliano D'Arco ha incontrato oggi i giornalisti davanti allo stabilimento Giovan Battista Vico per chiedere, attraverso la stampa, una «maggiore sensibilità sull'emergenza economica dei lavoratori» da parte dell'azienda e del Governo.


«Marchionne - dice Andrea Allocca, che lavora al reparto logistico di Nola - rivendica la partecipazione 'attivà degli operai. Dice che noi dobbiamo sentire 'nostrà l'azienda. Abbiamo dimostrato un grande senso di responsabilità, e ci piacerebbe che ci ritenesse parte 'attivà anche in occasione delle divisioni degli utili, per ridare dignità agli operai».


Il gruppo di lavoratori rende noti gli stipendi, e alla voce per la quattordicesima si fa il confronto con gli anni passati: «Ognuno di noi ha percepito dai 60 ai 100 euro di quattordicesima - spiega Giovanni - tranne quei pochi addetti che hanno lavorato di più, e che hanno percepito anche 200 euro. Nulla rispetto agli anni passati, quando a luglio la stessa voce era piena: 506 euro, e in busta paga figurava anche il premio di produzione, e lo stipendio non era quello della Cig straordinaria. Il Governo non ha fatto nulla per garantire ai lavoratori un pò di ristoro, e l'azienda si è divisa gli utili da sola».


Gli operai del Vico fanno presente che per loro non è maturata neanche la tredicesima, che scatta se le tute blu hanno lavorato almeno la metà delle ore previste in un mese. «Siamo alla fame - ha affermato Antonio Carotenuto, sposato, 3 figli, l'ultimo dei quali ha solo due mesi - a luglio la mia busta paga è di 478 euro, il mese scorso era di 550, e non ho redditi alternativi a questo. E non ho potuto contare neanche sui corsi di formazione regionale per il sostegno al reddito, in quanto in quel periodo il mio primo figlio, di 10 anni, era ricoverato in ospedale, e mia moglie, incinta, doveva restare a casa con il secondo, di appena 3 anni. Non sono stato agevolato per dover accudire il mio bambino».



Umberto Cesareo, da 21 anni in lastrosaldatura, ha incassato 1.200 euro, «ma con gli assegni familiari», ha sottolineato: «Ho quattro figli e una moglie. E per non aver pagato una mensilità dell'affitto di casa, che ammonta a 450 euro, ora sono in causa con il padrone dell'appartamento, che mi ha intimato lo sfratto». Qualcuno pensa alle ultime vacanze, che risalgono a tre anni fa: «La busta paga era corposa - affermano - e potevamo portare anche i bambini al mare per qualche giorno. Adesso dobbiamo pensare a portare la spesa per dar loro da mangiare. E a settembre ricomincia la scuola, con tutte le spese conseguenti».

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Re: Marchionne riceve Obama alla Chrysler

Messaggioda Robyn il 23/08/2010, 18:37

Fiat crea ostacoli al reintegro deciso dal magistrato del lavoro.Marchionne non è italiano,è candaese nato e vissuto in Canada e crede che l'Italia sia come il Canada.L'Italia non è il Canada e gli Usa.E un paese che ha sue leggi e sue specificitàCiao Robyn
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Re: Marchionne riceve Obama alla Chrysler

Messaggioda franz il 23/08/2010, 18:47

Robyn ha scritto:Fiat crea ostacoli al reintegro deciso dal magistrato del lavoro.Marchionne non è italiano,è candaese nato e vissuto in Canada e crede che l'Italia sia come il Canada.L'Italia non è il Canada e gli Usa.E un paese che ha sue leggi e sue specificitàCiao Robyn

Marchionne, nato a chieti da genitori italiani, ha tre naziolalità: italiana, canadese e svizzera.
Nel 2006 è stato nominato cavaliere del lavoro dal presidente Giorgio Napolitano.

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Re: Marchionne riceve Obama alla Chrysler

Messaggioda annalu il 23/08/2010, 18:57

Non credo abbia molta importanza dove sia nato Marchionne e che nazionalità abbia.
Certo è abbastanza discutibile la sua reazione ad una sentenza. Ovviamente Marchionne può fare ricorso, e magari vincere, ed allora il licenziamento sarà effettivo.
Intanto, non so se abbia il potere di modificare le funzioni dei suoi operai, ma credo di sì, per cui potrebbe dar loro compiti che rendano difficile un eventuale sabotaggio, se è questo che teme.
Proibire l'ingresso in fabbrica ad operai reintegrati dalla magistratura, mi sembra invece illegale. E il rispetto per la magistratura e la legalità la si pretende dagli immigrati incolti, tanto più si ha il diritto di aspettarsela da un manager cosmopolita, certo colto e competente.

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Re: Marchionne riceve Obama alla Chrysler

Messaggioda franz il 23/08/2010, 20:24

annalu ha scritto:Non credo abbia molta importanza dove sia nato Marchionne e che nazionalità abbia.
Certo è abbastanza discutibile la sua reazione ad una sentenza. Ovviamente Marchionne può fare ricorso, e magari vincere, ed allora il licenziamento sarà effettivo.
Intanto, non so se abbia il potere di modificare le funzioni dei suoi operai, ma credo di sì, per cui potrebbe dar loro compiti che rendano difficile un eventuale sabotaggio, se è questo che teme.
Proibire l'ingresso in fabbrica ad operai reintegrati dalla magistratura, mi sembra invece illegale. E il rispetto per la magistratura e la legalità la si pretende dagli immigrati incolti, tanto più si ha il diritto di aspettarsela da un manager cosmopolita, certo colto e competente.

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Vero che è ininfluente (siamo tutti cittadini del mondo) ma visto che era stato detto che non era italiano mi sembrava doveroso chiarire.
Per quanto riguarda il fatto che una persona "messa da parte" dall'azienda non vada piu' a lavorare ma percepisca lo stesso lo stipendio questa è nello Stato e nel parastato una prassi (questa si' scandalosa) consolidata. Ne sanno qualcosa i tanti funzionari RAI di destra (pochi) o di sinistra (molti di piu'), messi da parte a seconda delle stagioni, che rimangono nell'organico fino alla pensione, percepiscono lo stipendio ... ma rimangono a casa. Senza nemmeno piu' timbrare. Cosi' si risparmia anche nell'ufficio. Mai saputo di sindacati che si siano impuntati per questo ed abbiano presentato denunce penali per la lesa dignità del lavoratore.
Non ho idea della maggiore o minire legittimità dell'atto FIAT di non accettare il reintegro completo ma solo quello salariale. Non so come siano le regole e la prassi. Ma so che la politica, nel suo ambito pubblico, si comporta in questo modo, da come minimo 40 anni e nessuno ha mai detto nulla, che io sappia.

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Re: Marchionne riceve Obama alla Chrysler

Messaggioda Robyn il 25/08/2010, 9:42

Spesso si dice che la Fiat si comporta in questo modo perche investendo 20 mld di euro in Italia vuole la continuità produttiva.Questo i lavoratori lo hanno capito già da molto tempo.Ma lo sciopero,che provoca il calo di produzione,non dipende mai dai lavoratori.Se non si paga il premio di produzione è normale che per far valere i propri diritti si sciopera.Quindi stà alle aziende non provocare lo sciopero.Quello di disegnare nuove relazioni industriali senza il coinvolgimento della Fiom e quindi di una parte dei lavoratori è una cosa molto grave e negativa per la democrazia.Cisl e Uil continuano a ripetere che la Fiom vuole il ritorno alla lotta di classe,cosa falsa e non assolutamente vera.Sembra che il relativismo,che è mancanza di verità,sia attecchito anche in una parte del sindacato oltre che in maniera totale nella confindustria e nella classe dirigente del Pdl.Basta con le falsità.Per un nuovo modello di relazioni industriali serve la partecipazione e quindi il coinvolgimento di tutti i lavoratori Fiom Ciao Robyn
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