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Perchè non fare a meno di vendola??

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda lucameni il 20/07/2010, 21:49

Comunque sia sono perfettamente d'accordo nel non imbarcarsi con Rifondazione e C.
15 anni di berlusconismo non sono stati provocati soltanto dagli inciuci, ma anche da assist inverecondi nati a sinistra.
E' ora di piantarla e pensare ad una sinistra, anche sinistra sinistra, ma diversa da quelli là.
Certi matrimoni, legge elettorale o meno, non sono sempre necessari. Anzi.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda pianogrande il 20/07/2010, 22:07

Ambientalista.
Ma ti sei accorto di confrontare Vendola con un illustre personaggio che non c'è?
Oh, certo, ci potrebbe essere.
Bene.
Risentiamoci quando ci sarà.
Tu cerchio "i fatti".
OK, Vendola esiste.
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda matthelm il 21/07/2010, 11:08

Per favore non ricominciamo con i Vendola e affini.

La "storia" dovrebbe pur insegnarci qualcosa.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda ambientalistaPD il 21/07/2010, 11:20

pianogrande ha scritto:Ambientalista.
Ma ti sei accorto di confrontare Vendola con un illustre personaggio che non c'è?
Oh, certo, ci potrebbe essere.
Bene.
Risentiamoci quando ci sarà.
Tu cerchio "i fatti".
OK, Vendola esiste.


il mio era semplicemnete un invito a riflettere sull'opportunità di non dare vita ad una coalizione con quegli irresponsabili del partito di vendola, perchè questo sono persone che hanno fatto cadere il primo governo prodi e hanno minato alle fondamenta anche l'ultimo governo del centrosinistra. detto ciò si potrebbe benissimo cercare un candidato tra le file del partito sia a livello nazionale ma anche nei livelli regionale e locale o ancora meglio si potrebbe aprire alla società civile, non c'è alcun bisogno di fare fare la passerella del grande salvatore a vendola che non sarebbe adatto per il ruolo che dovrebbe andare a ricoprire.
constatato che bersani e franceschini sono da scartare, marino sarebbe invece all'altezza secondo me. è un medico affermato che si è fatto un nome all'estero, è stato presidente della commissione per gli errori sanitari, si è fatto conoscere con le ultime primarie, è ancora giovane. ma come marino ce ne sarebbero molti altri. anche lo stesso chiamparino sarebbe un ottimo candidato
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda trilogy il 21/07/2010, 12:24

credo sia interessante questo dato che emerge dal sondaggio di Ipr Marketing pubblicato da Repubblica: il calo della fiducia in tutti in partiti.

[..] Il segnale è chiaro. Nessun partito guadagna, tutti perdono. Il segno meno la fa da progonista. Cala la fiducia nella maggioranza, ma cala anche quella nell'opposizione, incapace di guadagnare consensi nonostante le difficoltà in campo avverso. Segno di una disillusione a 360 gradi nei confronti delle forze politiche. La flessione più netta la subisce il Pdl che dal 40% scende a quota 35%. Si tratta del punto più basso fatto registare dal 2008, lontanissimo dai picchi del 50% del maggio dello scorso anno. In calo, seppur più contenuto, anche la Lega che perde due punti e si attesta al 30%. Ma se la maggioranza piange, l'opposizione non ride. Cala Di Pietro (33%, -3 punti rispetto allo scorso mese), va male il Pd (32%, -2 punti) e calano anche i centristi di Casini (31%, -1 punto)[..]

L'attualità della situazione politica e sociale è questa. Credo che per superare questa crisi serva qualche cosa in più del semplice cambio di leader, o ipotesi sciagurate come i governi di grande coalizione con tutti dentro. Il problema da affrontare è la credibilità e la coerenza di comportamenti della classe politica, e questa non si ricostruisce in un giorno.

ciao
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Ultima modifica di trilogy il 21/07/2010, 12:26, modificato 1 volta in totale.
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda pierodm il 21/07/2010, 12:25

Vendola ha il difetto, secondo me, di essere un po' troppo filosofo e troppo "poeta", specialmente in un contesto come quello attuale.
Ma lasciamo stare Vendola in se stesso, che è il migliore di un'area che in questi anni ha collezionato sconfitte una dietro l'altra - area che, tra l'altro, ha dentro questo PD dei nemici che hanno passato una vita a "non essere di sinistra", qualunque sinistra, e continuano la loro coraggiosa battaglia anche adesso che la sinistra (quella lì che hanno conosciuto) praticamente non esiste più.

Prendiamo la questione da un altro lato.
Marino sarebbe invece all'altezza secondo me. è un medico affermato che si è fatto un nome all'estero, è stato presidente della commissione per gli errori sanitari, si è fatto conoscere con le ultime primarie, è ancora giovane
.
Vero, tutto vero, anche se nelle occasioni che ha avuto non si è dimostrato un grande oratore e nemmeno un buon polemista: ma non è questo il punto.
Quelle che sono elencate come qualità di Marino non arrivano proprio ad essere dei difetti, ma poco ci manca, per tutta quella parte di elettorato che si cerca di conquistare: quelli che le apprezzano sono già elettori del PD, e in una percentuale piuttosto ridotta, secondo le ultime primarie.
A me sembra che non si sia capito bene non solo che cosa sia il PD - io almeno non l'ho capito, ma vedo che la cosa riguardi anche altri - ma soprattutto che cosa sia diventato questo elettorato.
Qui si continua a parlare di onestà, di competenza, di cultura, etc, come se fossero davvero elementi di grande importanza, tali cioè che gli elettori - nella loro generalità - nel vedersi presentare un candidato così ben dotato rimarrebbero colpiti, dandosi di gomito e mormorando frasi di compiacimento.

Fare un ritratto del candidato ideale, a questo punto, diventa un divertente esercizio di stile, che per altro è stato già fatto da diversi opinionisti: personaggio telegenico, grande affabulatore, uno che buca il video, etc etc.
Io non credo che sia così, o meglio, le qualità di comunicatore non sono solo quelle da imbonitore o da trombone di bell'aspetto. Ci sono e ci sono stati ottimi comunicatori che parlano come persone normali e hanno la faccia da persone normali: il problema è "che cosa" dicono.
L'Italia è piena di problemi - quella vera, non quella del TG1 - e serve che alla gente si prospetti una soluzione: probabilmente, come già avvenuto in passato, anche gente che vede la sinistra come il fumo negli occhi capirebbe che certe prospettive sarebbero convenienti.
Se si crea questo movimento di idee, poi il leader, il candidato si trova: o almeno si sa cosa cercare, ossia non più il personaggio che piace a chi già vota PD per le sue qualità culturali, o un cicciobello che si presume debba piacere a chi vota Bondi e Berlusconi.
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda pianogrande il 21/07/2010, 15:12

Oltre a Vendola, che non mi dispiace affatto, ho sempre visto con molto favore Renato Soru.
Lo considero un realistico compromesso tra potere e correttezza.
Questa sua ricerca di equilibrio si è infranta contro il PD sardo che gli ha fatto fare la fine di Prodi.
In effetti, il problema esposto da pierodm esiste in modo pesantissimo.
La sinistra ne ha avuto ripetute dimostrazioni con Prodi (e Soru e non so quanti altri).
Se essere corretti ed onesti bastasse, voglio essere ottimista, un candidato ideale lo traviamo nel giro di pochi secondi.
Il problema è andarci al potere (e poi restarci).
Un guerriero di tale statura da convincere l'elettorato e poi tenere testa al verminaio della politica in nome del bene del popolo e restare puro come il primo giorno e tenere duro per tutta la durata del mandato, non credo che esista al mondo e tanto meno in Italia.
Si deve evolvere ancora la società e quindi tutti gli elementi della delega e dell'esercizio del potere.
Cambiare gli uomini può essere un progetto (già questo piuttosto frustrante) per il breve termine.
Per il lungo termine, c'è bisogno di reinventarsi la politica tout court.
Una politica, può essere un punto di partenza, sempre meno ideologica e sempre più, semplicemente, amministrativa.
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda matthelm il 21/07/2010, 18:57

Io vedo come una novità interessante "VERSO NORD" di Cacciari e altri.

Per il resto Bersani, come si supponeva, ha già finito la spinta propulsiva. Ora aspetta...
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda trilogy il 21/07/2010, 19:31

matthelm ha scritto:Io vedo come una novità interessante "VERSO NORD" di Cacciari e altri.

Per il resto Bersani, come si supponeva, ha già finito la spinta propulsiva. Ora aspetta...


io di "verso nord" ho letto quello che hanno riportato i giornali. Hanno messo in agenda temi che condivido, e anche il metodo: "prima l'agenda dei lavori" poi chi la deve eventualmente impersonare, mi sembra quello corretto :) per il resto ne so poco.

ciao
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda pierodm il 21/07/2010, 22:53

Tanto per continuare sulla falsariga del mio messaggio precedente, due parole sul significato del termine "convincere".

Un candidato, per vincere deve convincere: su questo siamo d'accordo.
Ma ci sono fondamentalmente due modi per convincere.
Uno, quello di mettere insieme tutti le frasi fatte e i luoghi comuni possibili, utilizzando al massimo le banalità e il linguaggio di basso livello ma di grande diffusione tipici da bar sport, inventandosi cazzate confuse e contraddittorie ma ognuna con il suo target ben studiato. Con l'elettorato rincoglionito da venti, trent'anni di TV commerciale funziona che è una meraviglia.

Due, quello di fare riferimento alla vita reale della gente, ai suoi problemi reali e fare discorsi che sono "convincenti" perché corrispondono in modo evidente a ciò che vivono ogni giorno.
Questo è più difficile, per due ragioni.
La prima, perché i "problemi reali", una volta tradotti in parole, tendono a somigliare alle banalità del primo tipo: ciò che fa la differenza è la passione, ma anche la qualità delle soluzioni proposte.
La seconda, è che è necessario individuare le categorie di cittadini ai quali rivolgersi: solo così i problemi diventano "reali" e le soluzioni credibili. Bisogna saper fare delle scelte e avere chiari gli obiettivi.
Noi, da questa parte dello schieramento, vogliamo quasi tutti un candidato capace di convincere in questo secondo modo: "quasi tutti", non tutti, perché molti sono affascinati dagl'imbonitori del primo tipo, e questo è già un problema.
Poi c'è il fatto che non c'è assolutamente accordo su quelli che sono i problemi reali della gente reale, e tanto meno sulle soluzioni. Ad alcuni, non pochi, della "gente reale" non gliene frega niente, o gliene frega formalmente solo attraverso il filtro della grande economia. In materia di grande finanza dentro il PD è presente tutta la gamma possibile delle opinioni, alcune delle quali farebbero una figura eccellente e applaudita se presentate in un (eventuale) congresso di Forza Italia.
In materia di lavoro, per esempio, si ha vita facile ad arricciare il naso verso quei brandelli di sinistra-sinistra che risescono ancora a litigare nello stato comatoso in cui si trovano. Ma altra cosa è buttare via non solo il bambino con l'acqua sporca, ma anche la bagnarola e il sapone.
Quando, stando all'opposizione, i dirigenti del PD gettano il giusto discredito verso il precariato e tutto il resto delle vergogne del settore, dimenticano che tutto ha avuto inizio con Tiziano Treu, durante i governi Prodi-D'Alema degli anni '90.
E' evidente che non si tratta di fare una polemica di corto respiro su questo o quel provvedimento, tanto per alzare polvere, ma di saper elaborare e proporre un progetto alternativo di società: una società autenticamente liberale, non una parodia "compassionevole" (che di compassionevole non ha assolutaente niente), con un'attenione speciale per la parte più debole dei cittadini.
Su questo si misura e si trova il candidato migliore.
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