da lucameni il 20/07/2010, 21:45
In realtà l'elettorato potenziale di Vendola non è assimilabile tout court all'estrema sinistra. Quella è più che altro appannaggio di Ferrero, Diliberto e C., che non a caso hanno polemizzato ferocemente con Vendola (ricordiamo la scissione).
Non lo dico a caso. Conosco anche militari di carriera persi per Vendola; il che fa pensare.
Detto questo non c'è dubbio che il governatore della Puglia si porta appresso una cultura non da tutti gradita (vedi qualche scivolone come quello su Giuliani) ed una parte di elettorato rifondarolo che non ha capito bene cosa vuol dire SInistra e Libertà (il suo partito) o che comunque glissa su certi argomenti capitali.
Sono contraddizioni di una sinistra radicale che deve ancora fare i conti con la parola Libertà, tremebonda per le sorti della nostra democrazia ma quanto mai goduriosa nell'osannare i Chavez e i Castro della situazione.
Vendola sono convinto che saprebbe intercettare i loro voti governando con coerenza di democratico; ma sicuramente l'eletto viene giudicato, in questo caso forse a torto, anche dai suoi elettori (parte dei suoi elettori, per meglio dire) e per Vendola e una coalizione che lo volesse sostenere certo non sarebbe un vantaggio.
Questo, insieme alla mia repulsione per i leader carismatici salvatori della patria, il mio dubbio maggiore su Vendola, al quale riconosco il coraggio di aver parlato spesso un linguaggio nuovo per un cosidetto radicale di sinistra.
Uno svantaggio attribuibile più ad alcuni suoi fans che a Vendola in quanto tale.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)