Se l’FDA darà il suo assenso, l'arrivo sulle tavole è previsto nel giro di due o tre anni
Il «supersalmone» Ogm spacca gli Usa
La varietà geneticamente modificata cresce al doppio della velocità normale. «Ignoti i rischi»
Se l’FDA darà il suo assenso, l'arrivo sulle tavole è previsto nel giro di due o tre anni
NEW YORK – Frankenstein sul piatto o panacea per sfamare i poveri del pianeta? L’arrivo sulla tavola degli americani di un «supersalmone» OGM, in grado di crescere al doppio della velocità degli altri, torna a spaccare in due gli Usa, scatenando un acceso dibattito anche da noi in Italia dove un'indagine Coldiretti/Swg rivela che quasi 3 cittadini su 4 sono contrari ai cibi transgenici. Secondo quanto riferisce in prima pagina il New York Times, la Food and Drug Administration avrebbe già dato il via libera a 5 dei 7 dossier presentati dalla AquaBounty Technologies, che da ormai dieci anni cerca di commercializzare il suo salmone transgenico: una specie Atlantica che ha al suo interno un gene di salmone Chinook, e uno di Zoarces americanus, un lontano parente del salmone. Se l’FDA darà il suo assenso, l'arrivo sulle tavole è previsto nel giro di due o tre anni.
«La modifica del Dna fa sì che il pesce produca l'ormone della crescita anche d'inverno - spiega il Times - e quindi raggiunga il peso adatto per la vendita in 18 mesi anziché tre anni». «Il nostro obiettivo non è ottenere salmoni giganti, ma salmoni di dimensioni normali in meno tempo – tiene a precisare Ronald Stotish, AD della AquaBounty Technologies – possiamo fornire un importante contributo per rispondere al fabbisogno di cibo del pianeta, usano meno risorse».
Ma contro le presunte buone intenzioni del gigante OGM di Waltham, in Massachusetts, si sono subito mobilitati gruppi di consumatori e ambientalisti. Persino all’interno dell’FDA c’è chi preme per classificare il supersalmone con un’etichetta OGM, contravvenendo alla norma federale che non richiede alcun tipo di marchio differenziato per le colture transgeniche che ormai dominano nei supermercati Usa. E sono consumate tutti i giorni da milioni di consumatori ignari.
Secondo gli esperti l'eventuale approvazione del supersalmone potrebbe spalancare la strada ad altre specie Ogm attualmente allo studio. Dall’enviropig, un maiale studiato da un'università canadese che produce meno inquinamento da fosforo nei liquami, alla mucca resistente al morbo della mucca pazza. Poiché l’escalation di cibi transgenici sarebbe inarrestabile, mette in guardia Margaret Mellon, portavoce di Union of Concerned Scientists, «non ci sarebbe abbastanza tempo per valutarne i possibili rischi per la salute e l’ambiente».
Anche il rischio di un contatto tra i pesci Ogm e quelli normali preoccupa molto gli esperti. Uno studio pubblicato nel 2004 dalla rivista Pnas ha dimostrato che in un ambiente con poco cibo i salmoni transgenici sono in gradi di sopraffare gli altri per accaparrarsi le risorse, arrivando persino al cannibalismo.
Alessandra Farkas
26 giugno 2010 www.corriere.it