trilogy ha scritto:Ma il problema strategico rimane che le norme o servono a qualche cosa o non servono e vanno cancellate per tutti.
Qua sarebbe importante un sistema di valutazione permanente dell'impatto che le norme adottate dal parlamento hanno sul paese, e sulla loro necessità o meno nel corso del tempo.
Giusto, e soprattutto in luogo di molte norme valide ovunque meglio poche norme universali ed una serie di norme locali, calibrate sulle necessità locali. In sintesi, il federalismo è una soluzione anche a questo. Sia sul piano della produzione normatica, sia sul piano dei controlli e delle verifche, sia sul piano dell'amministrazione locale di giustizia e polizia.
trilogy ha scritto:Per ridurre la burocrazia, per ampliare l'autocertificazione occorre un tessuto sociale e produttivo "eticamente sano", cioè che ha un'alto rispetto delle norme anche a fronte di bassi controlli.
Qui ci sarebbe da discutere per ore. Ridurre la burocrazia. Non sempre è in relazione con l'autocertificazione.
Per esempio, prendiamo quanti passaggi burocratici servono per fare certe cose (aprire un'azienda, costruire una casa).
Il fatto che in un paese ad economia "Free" ci siano 12 passaggi e da noi (invento) 48 non lo si risolve con l'autocertificazione ma eliminando i passaggi burocratici inutili. Allora puoi concentrare i controlli solo sui 7 passaggi essenziali ed avere l'autocertificazione sugli altri 5. Se per 48 passaggi buroratici formali e con pochi controlli (e mesi di attesa) servono un centinaio di funzionari, 12 passaggi (e relativi controlli) necessitano forse di 30 persone. Hai il risparmio, un tempo minore, tutti controlli, meno tasse.
In pratica piu' si gonfia la burocrazia (le norme, i passaggi, il personale in ufficio) e meno controlli veri hai e quindi il tessuto sociale si rilassassa e diventa insano. Infatti maggiore laburocrazia e maggiore è la corruzione (per accellerare i tempi, saltarei passaggi) e questo è un altro costo che blocca l'economia. Non mi puoi dire che se il tessuto è sano allora si puo' ridurre la burocrazia perché è come dire che se il paziente guarisce da solo allora possiamo togliergli il veleno che lo sta uccidendo.

Prendiamo gli abusi edilizi. Oggi diamo per scontato che l'abuso sia per una violazione del piano regolatore ma sembra che nessuno sappia che i primi piani regolatori sono apparsi in Italia alla fine del 1800. Stessa cosa nel mondo (tra l'altro mi dicevano che ci sono città USA prive di PRG e che più di 50 milioni di americani vivono in queste città). Ora se i PRG sono cosa recente (130 anni) come mai abbiamo capolavori urbanistici come Venezia e le città della Toscana? Potremmo dire che allora il tessuto sociale era sano? O possiamo iniziare a ragionare (visto che le nuove città sono veramente brutte) che la iper regolamentazione del territorio ha prodotto brutture, tessuto sociale e politico insano, corruzione?
Ritengo che una riflessione su questi temi vada presa. Ci siamo spinti troppo in là nel regolamentare ed il risultato è evidente. Sul piano storico sarebbe interessante capire come le città antiche o anche quelle piu' vicine a noi, che si sono sviluppate nel rinascimento, sono cresciute senza piani regolatori. Evidentemente avevano altre forme di autoregolamentazione, di tipo privato. Vedere come funzionavano, come risolvevano i conflitti di interesse tra privati, come gestivano lo sviluppo del territorio credo sia interessante.
Franz