dopo il provvedimento di Ferragosto
Il macchinista licenziato: «Ora
tra i ferrovieri c'è un clima di paura»
De Angelis si difende dalle accuse dell'azienda dopo l'allontanamento: «Ci tengo al mio lavoro».
Il video: http://video.corriere.it/?vxSiteId=404a ... itrate=300
MILANO - Per due volte volte è stato messo alla porta. La seconda addirittura il giorno di Ferragosto. Dante De Angelis, il macchinista-sindacalista delle Fs, 47 anni, licenziato dalle Ferrovie per aver «procurato allarme» con le sue dichiarazioni «false» ai giornalisti, dopo che un Etr si è spezzato in due tronconi, ora è preoccupato. Molto preoccupato e addolorato. Lo incontriamo alla Stazione Centrale di Milano. Nei luoghi dove ha lavorato per trenta anni.
Pensa alla famiglia: ai tre figli e al mutuo da pagare. «Ha già avuto modo di vivere sette mesi senza stipendio quindi so già quanto è dura. Ci tengo al mio lavoro, ne sono appassionato. Il lavoro è la propria identità. E’ poter rispondere alla domanda dei propri figli: papà dove vai? Vado a lavoro».
Dante De Angelis le Ferrovie ce l’hanno con lei?
Credevo fosse un dover segnalare un potenziale problema. Non mi riferivo solo alla rottura dell'Eurostar ma a una serie di incidenti che mettono in discussione la sicurezza in generale. Le mie dichiarazioni? Certo adesso metterei qualche condizionale in più. Ma la sostanza non cambierebbe. La sicurezza è un bene di tutti. Io sono un rappresentante sindacale. E’ mio compito avanzare ipotesi. Tra l’altro di rotture di quel tipo, dopo la mia denuncia, ce ne sono state altre due, tra le quali un treno merci in corsa.
Come è lo stato d’animo degli altri suoi colleghi. Denunceranno ancora dopo quanto accaduto a lei?
Si è sparsa una paura di fare qualsiasi cosa. Si è innestata la paura di muoversi.
Si sta giocando una partita più grande? Quella degli esuberi nelle Fs?
Io temo che volessero mettere sul tavolo della trattativa questi licenziamenti che potrebbero condizionare l’esito della trattativa stessa. Non credo che volessero licenziarci a uno a uno come me. Ma adesso questo diventa un elemento di pressione su tutto il sindacato.
Qualcuno paventa una vendetta per esservi opposti, lei ed alcuni suoi colleghi, all’archiviazione nel processo della strage di Crevalcore (17 morti nel 2005). Il 23 settembre l’amministratore delegato Moretti dovrà testimoniare per colpa sua.
Mi auguro non sia una vendetta. Sarebbe la fine anche per gli altri ferrovieri e per la giustizia persino”.
Si aspetta il reintegro? Vuole tornare a fare il ferroviere?
A me questo lavoro piace. Nonostante i disagi e le responsabilità. Senza passione non si potrebbe fare.
Quindi Dante, sale su un Etr, il treno della discordia e se ne torna a casa a ritirare la lettera di licenziamento che le Fs gli hanno recapitato. E come un normale viaggiatore, si paga il biglietto.
Nino Luca
18 agosto 2008
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