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Il macchinista licenziato: tra i ferrovieri clima di paura

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Il macchinista licenziato: tra i ferrovieri clima di paura

Messaggioda franz il 18/08/2008, 16:50

dopo il provvedimento di Ferragosto
Il macchinista licenziato: «Ora
tra i ferrovieri c'è un clima di paura»

De Angelis si difende dalle accuse dell'azienda dopo l'allontanamento: «Ci tengo al mio lavoro».

Il video: http://video.corriere.it/?vxSiteId=404a ... itrate=300

MILANO - Per due volte volte è stato messo alla porta. La seconda addirittura il giorno di Ferragosto. Dante De Angelis, il macchinista-sindacalista delle Fs, 47 anni, licenziato dalle Ferrovie per aver «procurato allarme» con le sue dichiarazioni «false» ai giornalisti, dopo che un Etr si è spezzato in due tronconi, ora è preoccupato. Molto preoccupato e addolorato. Lo incontriamo alla Stazione Centrale di Milano. Nei luoghi dove ha lavorato per trenta anni.
Pensa alla famiglia: ai tre figli e al mutuo da pagare. «Ha già avuto modo di vivere sette mesi senza stipendio quindi so già quanto è dura. Ci tengo al mio lavoro, ne sono appassionato. Il lavoro è la propria identità. E’ poter rispondere alla domanda dei propri figli: papà dove vai? Vado a lavoro».

Dante De Angelis le Ferrovie ce l’hanno con lei?
Credevo fosse un dover segnalare un potenziale problema. Non mi riferivo solo alla rottura dell'Eurostar ma a una serie di incidenti che mettono in discussione la sicurezza in generale. Le mie dichiarazioni? Certo adesso metterei qualche condizionale in più. Ma la sostanza non cambierebbe. La sicurezza è un bene di tutti. Io sono un rappresentante sindacale. E’ mio compito avanzare ipotesi. Tra l’altro di rotture di quel tipo, dopo la mia denuncia, ce ne sono state altre due, tra le quali un treno merci in corsa.

Come è lo stato d’animo degli altri suoi colleghi. Denunceranno ancora dopo quanto accaduto a lei?
Si è sparsa una paura di fare qualsiasi cosa. Si è innestata la paura di muoversi.

Si sta giocando una partita più grande? Quella degli esuberi nelle Fs?
Io temo che volessero mettere sul tavolo della trattativa questi licenziamenti che potrebbero condizionare l’esito della trattativa stessa. Non credo che volessero licenziarci a uno a uno come me. Ma adesso questo diventa un elemento di pressione su tutto il sindacato.

Qualcuno paventa una vendetta per esservi opposti, lei ed alcuni suoi colleghi, all’archiviazione nel processo della strage di Crevalcore (17 morti nel 2005). Il 23 settembre l’amministratore delegato Moretti dovrà testimoniare per colpa sua.
Mi auguro non sia una vendetta. Sarebbe la fine anche per gli altri ferrovieri e per la giustizia persino”.

Si aspetta il reintegro? Vuole tornare a fare il ferroviere?
A me questo lavoro piace. Nonostante i disagi e le responsabilità. Senza passione non si potrebbe fare.
Quindi Dante, sale su un Etr, il treno della discordia e se ne torna a casa a ritirare la lettera di licenziamento che le Fs gli hanno recapitato. E come un normale viaggiatore, si paga il biglietto.

Nino Luca
18 agosto 2008
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Re: Il macchinista licenziato: tra i ferrovieri clima di paura

Messaggioda pianogrande il 22/08/2008, 20:12

Un partito politico che ruolo pratico concreto può avere di fronte a questi fatti?
Quale può essere il ruolo del PD?
La parola "lotta" potrebbe risuonare in qualcuna delle sue stanze?
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Il macchinista licenziato: tra i ferrovieri clima di paura

Messaggioda matthelm il 22/08/2008, 20:20

Per quanto ho capito io il licenziamento è più che opportuno.

De Angelis è indifendibile.
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Re: Il macchinista licenziato: tra i ferrovieri clima di paura

Messaggioda mario il 22/08/2008, 21:20

Un sindacalista è per i lavoratori quello che un deputato è per i cittadini.
Se nell’esercitare il suo ruolo dovesse incorrere in qualche eccesso, non credo che il licenziamento sia il provvedimento più giusto.
D’altronde se un datore di lavoro dovesse offendere il sindacato non credo che verrebbe privato della sua impresa.
Certe vertenze vanno risolte in tribunale.
Per un certo equilibrio tra i ruoli il licenziamento dei sindacalisti non dovrebbe essere consentito.
Significherebbe tornare indietro nella storia.
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Re: Il macchinista licenziato: tra i ferrovieri clima di paura

Messaggioda matthelm il 22/08/2008, 21:35

Ha procurato gravissimo allarme.
E' un irresponsabile. Sindacalista o no.

Ripeto è indifendibile. Danneggia anche gli altri sindacalisti e quando si comportano così è doveroso licenziarli.
O sono pure loro una casta?
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Re: Il macchinista licenziato: tra i ferrovieri clima di paura

Messaggioda franz il 22/08/2008, 21:43

matthelm ha scritto:Ha procurato gravissimo allarme.
E' un irresponsabile. Sindacalista o no.

Ripeto è indifendibile. Danneggia anche gli altri sindacalisti e quando si comportano così è doveroso licenziarli.
O sono pure loro una casta?

Quale "gravissimo allarme"?
Che i treni italiani siano a rischio lo si sa da sempre in Europa.
Se si rompono a metà è giusto saperlo.
Lui è un sindacalista addetto alla sicurerezza.
Deve poter parlare, papale-papale, senza subire ritorsioni.
E fino a prova contraria è innocente (non colpevole).
Se un processo dimostrasse il contrario, allora le cose cambiano.

Ciao,
Franz
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Re: Il macchinista licenziato: tra i ferrovieri clima di paura

Messaggioda matthelm il 23/08/2008, 9:00

franz ha scritto:
matthelm ha scritto:Ha procurato gravissimo allarme.
E' un irresponsabile. Sindacalista o no.

Ripeto è indifendibile. Danneggia anche gli altri sindacalisti e quando si comportano così è doveroso licenziarli.
O sono pure loro una casta?

Quale "gravissimo allarme"?
Che i treni italiani siano a rischio lo si sa da sempre in Europa.
Se si rompono a metà è giusto saperlo.
Lui è un sindacalista addetto alla sicurerezza.
Deve poter parlare, papale-papale, senza subire ritorsioni.
E fino a prova contraria è innocente (non colpevole).
Se un processo dimostrasse il contrario, allora le cose cambiano.

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Sbaglio o il fatto che il treno si era rotto a metà è una notizia falsa? Io avevo letto questo.
Se così è il danno che ha provocato è enorme ed è giusto licenziarlo in tronco. Altrimenti è un'altra storia.
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Re: Il macchinista licenziato: tra i ferrovieri clima di paura

Messaggioda franz il 23/08/2008, 9:40

matthelm ha scritto:Sbaglio o il fatto che il treno si era rotto a metà è una notizia falsa? Io avevo letto questo.
Se così è il danno che ha provocato è enorme ed è giusto licenziarlo in tronco. Altrimenti è un'altra storia.

No, la notizia era vera (ed i treni erano due, a pochi giorni uno dall'altro) e fu su tutti i giornali.
Il problema riguardave la cause.
Errata manovra del personale, secondo l'azienda.
Problemi di carenze di manutenzione secondo il sindacalista.


http://www.repubblica.it/2008/07/sezion ... zzato.html
L'incidente del 14 di luglio rivelato oggi dalle Rsu/Rsl. Il treno viaggiava vuoto
ma per i delegati poteva essere "un disastro". L'azienda: "Mai a rischio la sicurezza"

Eurostar si "spezza" in due parti
E' polemica tra Fs e sindacati

Le Ferrovie dello Stato parlano di "falso allarme" ed "errore umano"
I rappresentanti di base di "usura o inadeguatezza manutentiva"

Immagine
Eurostar si "spezza" in due parti E' polemica tra Fs e sindacati

MILANO - E' polemica sull'Eurostar che si è "spezzato" in due mentre veniva trasferito dall'officina della Martesana alla stazione Centrale di Milano. L'incidente, avvenuto quattro giorni fa e reso noto oggi, non ha provocato nessuna conseguenza perché il treno viaggiava vuoto. Ma il contenzioso è aperto. Da una parte, i delegati sindacali Rsu/Rsl che hanno rivelato l'"episodio gravissimo" che ha rischiato di "essere un disastro". Dall'altra, le Ferrovie dello Stato che denunciano la "falsità" di quanto riportato. E assicurano che "la sicurezza dei viaggiatori non è mai stata a rischio".

Oggi una nota dei delegati Rsu/Rsl dell'Assemblea nazionale ferrovieri descrive l'incidente avvenuto il 14 luglio all'Eurostar 9427 Milano-Roma, poco prima delle sette del mattino, cioè poco prima di entrare in servizio: "L'Etr 500 si è spezzato in due tronconi tra le carrozze 11 e 12. Con tutta probabilità la causa sarebbe da attribuire ad usura o inadeguatezza manutentiva dei materiali del gancio". Poi l'accusa: "Sarebbe stato un disastro se lo spezzamento del convoglio fosse avvenuto pochi minuti dopo, in linea, ad alta velocità e carico di viaggiatori".

Secca la risposta di Ferrovie dello Stato, che minacciano "immediati provvedimenti disciplinari e legali contro chi ha diffuso interpretazioni allarmistiche". "L'episodio non si sarebbe potuto verificare durante la corsa del treno", dice l'azienda, precisando poi che alla base dell'incidente c'è l'"errore umano", non la scarsa manutenzione o l'usura dei convogli. "E' il il risultato di un'errata manovra del personale di macchina possibile solo in fase di partenza". Quindi, non ad alta velocità. La manovra sbagliata ha fatto attivare "i sistemi di sicurezza che hanno frenato una parte del treno impedendone il movimento e provocando la rottura di un gancio di collegamento".

Ferrovie dello Stato entrano poi nel dettaglio: "Il personale di macchina, mentre interveniva da una parte del treno il sistema frenante, attivava contemporaneamente un'accelerazione contraria cosicché uno dei ganci, sollecitati in modo improprio, si è rotto".

L'azienda sottolinea di avere "il primato della sicurezza in Europa e nel mondo" e afferma che "la manovra errata" non ha fatto comunque venire meno le garanzie del "sistema di frenatura continua". A riprova della sua versione, dice che l'accaduto "è stato verbalizzato e firmato dagli stessi macchinisti interessati nel loro rapporto di servizio, che è un documento ufficiale ed è a disposizione per qualsiasi verifica".

Ma i sindacati Rsu/Rsl, per bocca del delegato Dante De Angelis, ribattono: "Non accettiamo che la responsabilità sia scaricata, come al solito, su un errore umano dell'ultimo operatore". "Gli Etr 500 - continua De Angelis - possiedono comandi completamente elettronici ed è inaccettabile che, anche in presenza di un errore di manovra, possa accadere quello che è successo. Lo affermo sulla base della mia conoscenza diretta della guida dei treni".

Cerca di far rientrare l'allarme, invece, il neo segretario generale della Filt Cgil, Franco Nasso: "Per quanto ci risulta si è trattato di un inconveniente che non avrebbe potuto avere alcuna conseguenza in termini di sicurezza". "Tutti i treni - aggiunge - sono dotati di un sistema automatico ed assolutamente efficace che determina la frenatura rapida del convoglio in caso di spezzamento".

(18 luglio 2008)
http://www.repubblica.it


Conclusioni a cui un normale lettore, con un minimo di cultura tecnica, puo' arrivare da solo.
Come potrebbe essere possibile che tra i comandi a disposizione di un macchinista ci possa essere la possibilità di accellerare la motrice mentre contemporaneamente si frena la coda del treno? Il solo fatto che le ferrovie indichino questa come causa (se il giornale riporta bene) mostra che il treno non è sicuro.
.
Giustamente in un treno moderno, con comandi elettronici, questa cosa non deve succedere.

Ciao,
Franz
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Re: Il macchinista licenziato: tra i ferrovieri clima di paura

Messaggioda franz il 23/08/2008, 9:59

Ed in effetto cercando bene è chiarito il mistero.
Per quanto incredibile pare sia è possibile che la motrice parta con la coda del treno frenata, senza che il macchinista lo sappia.
E' una carenza grave perché permette l'errore umano (leggere l'articolo a proposito della chiavetta) in un sistema totalmente elettronico. Basterebbe una spia per avvisare il macchinista unico che la coda è bloccata.
Un sistema sicuro impedisce gli errori umani.
In un sistema non sicuro, quando succede un incidente, si da' la colpa agli umani, ai lavoratori.
Invece si dovrebbe dare la responsabilità a chi non ha messo in funzione un sistema sicuro, soprattutto sapendo che sono treni che vanno a 300km/h

Ciao,
Franz


Lo strano caso dell'Eurostar
che si spezza


Una chiavetta dimenticata lo fa rompere in due: «Basterebbe una spia luminosa, ma costa troppo»
FABIO POLETTI
Se sotto non ci fossero le rotaie sembrerebbe un aereo. Un siluro argento di venti e metri e passa, profilato di rosso. Più grande di un Tir solo la motrice, come un Jumbo contando le carrozze che si tira dietro. Sarebbe il massimo, se non fosse così fragile. «E’ successo tutto perchè non hanno girato questa chiavetta», dice Adriano Coscia, segretario regionale dell’Orsa, il sindacato ferrovieri, in una settimana due volte giù dal letto per questa chiavetta nera legata a una catenina, che deve essere infilata in una valigetta gialla nascosta in un armadietto di metallo alle spalle del macchinista che già deve guardare un paio di computer, il doppio cruscotto che sembra un’astronave per non parlare della segnaletica che fila a 300 all’ora lungo i binari.

Per non sbagliare, gli ETR500 sono dotati di un sistema di ripetizione automatica del segnale in macchina che si chiama Scmt. Appunto la chiavetta da infilare nella valigetta gialla. «Se non è inserita, il treno si blocca. Se è inserita solo nella motrice principale e non in quella all’altro capo del treno, il convoglio si spezza. Come è successo due volte in una settimana», racconta Carlo Pallini, macchinista da quarant’anni, davanti a questo ETR500 pronto a filare fino a Bari, i pantografi che fanno su e giù al binario 16 della Stazione centrale. «E’ come voler partire con uno scooter che ha la catena alla ruota», spiega questa cosa che sembra semplice, una macchina perfetta che va come un orologio e si sono dimenticati di mettere uno straccio di spia luminosa - una in più o in meno tra cinquanta e passa non farebbe la differenza - sul cruscotto della motrice dove sta il macchinista. O di usare una chiavetta sola per la motrice principale che si chiama «Master» e per quella che sta in coda e si chiama «Slave». Che vorrebbe dire «schiavo» e si sa come va a finire con gli schiavi, se non li prendi per il verso giusto. «Trenitalia ha aperto un’inchiesta. Gli abbiamo detto che basterebbe dotare i treni e le linee di un comando elettronico simultaneo tra le due motrici, ma ci hanno risposto che la cosa costerebbe 37 milioni di euro», spiega il sindacalista dell’Orsa.

L’azienda spiega che la causa dell’incidente è il mancato «dialogo» tra le due motrici e che ha intenzione di chiedere ai produttori del treno una apposita modifica. «Gli incidenti non vanno strumentalizzati né minimizzati - prosegue il sindacalista - ma treni a così alta tecnologia non possono avere simili difetti», giura lui di fronte al comunicato delle Ferrovie dello Stato dove si ipotizzano comportamenti «dolosi», si nega che c’entrino carenze di manutenzione e alla fine è sempre colpa dei macchinisti che non hanno girato la chiavetta giusta al momento giusto. Fatte le debite proporzioni, sarebbe come dire che è colpa dei piloti dello shuttle vaporizzati nel nulla qualche anno fa, se c’era un difetto strutturale in un paio di viti. Nel deposito Martesana, in fondo a viale Monza da dove erano partiti i treni che si sono guastati, cinque ETR500 sono spiaggiati come balene su binari morti. In via Triboniano, tra il campo nomadi e il cimitero, dietro a un invalicabile muro di cemento che nasconde l’Impianto formazione treno Fiorenza, altri ETR500 di ultimissima generazione sonnecchiano prima di entrare in servizio sulle tratte veloci, in attesa che diventino velocissime. Se si guastano, li trainano fino a Voghera, provincia di Pavia, tra risaie e zanzare. Se è solo per un gancio come quello che si è spezzato due volte in una settimana su due treni ugualmente moderni, si fa sul posto. «Però la manutenzione sui ganci si fa a vista», giura Carlo Pallini, il macchinista che in quarant’anni ha visto i treni filare sempre più veloci, mentre gli investimenti rallentavano. «Oramai sul 78% dei treni c’è il macchinista unico, affiancato da un capotreno che un treno non lo sa nemmeno guidare. Sugli ETR500 continuano ad essere in due, ma chissà dove andremo a finire».

Andremo a finire che gli ETR500 prima o poi andranno al massimo. Oggi fanno i 250 all’ora, in qualche tratta i 300, prima o poi arriveranno a 350. Tanto per fare paragoni il treno sperimentale giapponese Jr-Maglev MEXO1 fila a 581 all’ora. Gli investimenti programmati sono per 8,8 miliardi di euro in 5 anni, 2,4 solo per l’Alta velocità e gli Eurostar. Con gran soddisfazione dei passeggeri che crescono sempre di più, erano 412 milioni nel 2001, sono diventati 472 milioni l’anno scorso. Puntuali nel pagare una delle cento tipologie di biglietto in vigore. Nella speranza che un treno non si fermi in deposito prima di arrivare in stazione perché si è rotto un gancio, si sono dimenticati di girare una chiavetta e di inventare una lampadina che avvisi che la chiavetta è stata girata.
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Responsabilità?

Messaggioda franz il 23/08/2008, 10:52

La storia della doppia chiavetta senza spia ha ovviamente dei responsabili.
Principalmente il costruttore, che ha concepito un sistema non sicuro.
I nostri ingengneri non ci fanno certo una bella figura.
Il progetto dell'ETR500 è vecchio (1985) ma tutto puo' essere migliorato.
In secondo luogo Trenitalia, che quel treno ha comprato e che doveva sottoporre a tutti i controlli di sicurezza, chiedendo al costruttore che sistemasse difetti intrinsechi come quello.

Vedere la scheda:
http://it.wikipedia.org/wiki/ETR500

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