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Israele assalta navi pacifiste: morti e feriti

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Re: Israele assalta navi pacifiste: morti e feriti

Messaggioda Stefano'62 il 31/05/2010, 21:00

franz ha scritto:Forse ti confondi con un simile episodio per gli americani in afghanistan o in iraq. In quel caso era un pilota di caccia ad avere confuso una macchina fotografica con teleobiettivo con un lanciatore RPG.Franz

Mi riferivo all'omicidio (OMICIDIO) di un reporter italiano (o fotografo,non ricordo),mitragliato da un carro armato,un bel pò di anni fa.
Il carro armato poi evitò di mitragliare i guerriglieri palestinesi accorsi (allo scoperto) a prestargli inutilmente soccorso.
Il successivo comportamento delle autorità israeliane fu scandaloso e lasciava sorgere amplissimi dubbi sulle intenzioni di almeno indagare (se non punire) quella che sembrava una vera e propria rappresaglia nei confronti dei "testimoni" occidentali.
Della serie:omicidio o incidente,vediamo di lucrarci sopra e dare un avvertimento a questi cronisti rompiballe.

Naturalmente in merito alle tue ipotesi su questa nuova vicenda ritengo sia possibile che tu abbia ragione,ma io ho perso da tempo l'illusione che quel governo parli (sempre) con lingua diritta.

Ciao
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Re: Israele assalta navi pacifiste: morti e feriti

Messaggioda franz il 31/05/2010, 23:35

Stefano'62 ha scritto:Mi riferivo all'omicidio (OMICIDIO) di un reporter italiano (o fotografo,non ricordo),mitragliato da un carro armato,un bel pò di anni fa.

L'intenzionalità dell'uccisione non è stata accertata e non è oggettivamente accertabile.
Di fotografi che muoiono sui campi di battaglia, soprattutto in contesti urbani, ce se sono stati troppi e forse ce ne saranno meno ora che i dispositivi di puntamento e messa a fuoco infrarossi sono diventati meno frequenti sulle macchine fotografiche digitali. Erano molto usati negli anni 2002 e 2003 ed io ho ancora una di quelle macchine. Molti altri fotoreporter, bravi nel settore civile, che si sono trovati improvvisamente in scenari di guerra, hanno dimenticato di spegnere quella funzione, presente in tutti i modelli di una nota marca di fotocamere digitali. Per un carrista vedere accendersi il rivelatore di infrarossi è un segnale di pericolo. Significa che si viene "puntati". Successe anche ad alcuni fotoreporter in Iraq, sempre negli stessi anni. Direi che piu' che di malvagità del soldato è un caso perverso di incontro di tecnologie. Se chi fotografa gli eserciti che avanzano usa macchine digitali con illuminazione IR e chi è nel carro ha rivelatori di IR per individuare i cecchini, il risultato è quello che possiamo immaginare.

Comunque un caso singolo non mi sembra affatto una regola e non implica l'intenzionalità di voler uccidere fotografi e giornalisti. Le decine di morti in honduras forse sono piu' significativi ed inquitanti.

Franz
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Re: Israele assalta navi pacifiste: morti e feriti

Messaggioda pianogrande il 31/05/2010, 23:37

Ormai, Israele ha affidato tutto il suo destino alla violenza delle armi.
Non riusciranno a reggere ancora per molto.
L'ntelligenza ha un suo fondamentale ruolo nel destino dei popoli.
Quando l'ultima loro arma politica (i fortissimi appoggi internazionali) si sarà completamente esaurita, non ci sarà più niente da fare.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Israele assalta navi pacifiste: morti e feriti

Messaggioda franz il 31/05/2010, 23:59

pianogrande ha scritto:Ormai, Israele ha affidato tutto il suo destino alla violenza delle armi.

Verissimo. E diciamo che i vicini hanno fatto di tutto, ripetutamente, per portarli su quella strada, usando anche loro la violenza delle armi (e non mi pare che qui in occidente ci siamo sbattuti tanto per evitarlo).
Ecco, credo che se decenni fa dalla nostre parti invece di manifestare gridando "al-fatah vincerà" avessimo fatto passi concreti per la pace oggi forse non ci sarebbero due popoli che affidano la loro salvezza alla forza delle armi.
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Re: Israele assalta navi pacifiste: morti e feriti

Messaggioda Stefano'62 il 01/06/2010, 13:08

Diciamo piuttosto che se l'Onu faceva il suo dovere facendo rispettare le risoluzioni magari ci sarebbero stati meno guerriglieri incazzati e armati.
Purtroppo Israele é più "pesante" della Serbia,altrimenti i bombardieri l'avrebbero sorvolata diverse volte,proprio come Belgrado.
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Re: Israele assalta navi pacifiste: morti e feriti

Messaggioda franz il 01/06/2010, 13:30

Stefano'62 ha scritto:Diciamo piuttosto che se l'Onu faceva il suo dovere facendo rispettare le risoluzioni magari ci sarebbero stati meno guerriglieri incazzati e armati.
Purtroppo Israele é più "pesante" della Serbia,altrimenti i bombardieri l'avrebbero sorvolata diverse volte,proprio come Belgrado.

Le note risoluzioni ONU sui conflitti arabo-israeliani non erano sulla base del capitolo 7 (Azione rispetto alle minacce alla pace, alle violazioni della pace ed agli atti di aggressione) che prevede l'uso della forza ma sulla base del capitolo 6 (Soluzione pacifica delle controversie) ed ovviamente questo non è dovuto a sbadataggine o altro ma alla divisione in blocchi durante la guerra fredda. Visto che l'occidente per ovvi motivi (non esclusi i sensi di colpa per l'olocausto) era schierato con Israele, il mondo comunista si schiero' con gli arabi. I reciproci diritti di veto di USA e URSS hanno impedito l'uso del capitolo sette.
Le uniche risoluzioni adottate quindi impegnano alla pace (sulla base del capitolo sei) entrambi i contendenti, mettendo come requisito il riconoscimento di Israele. Come tu sai solo la giordania e l'egitto lo hanno fatto. Pagando un duro prezzo (che per l'egitto si chiama l'assassinio di sadat e che per la giordania si chiama settembre nero). In seguito anche Arafat lo ha fatto ma come vedi è stato anche per questo messo in minoranza da Hamas (almeno a Gaza) ed è morto in corcostanze ancora poco chiare. L'ONU non poteva fare il suo dovere perché ammesso e non concesso che sapesse quale esso fosse, non poteva farlo per il diritto di veto dei reciproci "protettori". Ora che il muro è caduto ed i paesi arabi che ricevevano armamento sovietico sono da 20 anni all'asciutto, preferiscono fare una cosa piu' nascosta e vigliacca: finanziare il terrorismo e cioè quei "guerriglieri incazzati e armati" che riescono a sabotare con pochi kg di esplosivo il processo di pace ogni volta che fa passi avanti. Ora potrebbe farsi largo una nuova strada: finanziare i finti pacifisti.

Anche oggi poi come vedi l'ONU non condanna direttamente Israele ma condanna gli atti che hanno portato ai morti.
Anche perché per una "condanna" vera e propria occorre un tribunale, un'inchiesta.

Franz
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A proposito di "pacifisti"

Messaggioda franz il 01/06/2010, 13:45

Altro filmato diffuso dall'esercito israeliano su youtube.
Ha ragione stafano a fare un paragone con il G8 di genova.
I "pacifisti" violenti che sprangano, tirano bottiglie molotov, sparano, che gettano soldati giu' dal ponte possono vagamente ricordare quelli che tirano estintori sui carabinieri.

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In un filmato diffuso lunedì dalle Forze di Difesa israeliane, relativo all’ abbordaggio dei soldati israeliani della nave Mavi Marmara, si vedono gli attivisti “pacifisti” che pestano selvaggiamente i primi soldati scesi con le funi da un elicottero senza alcuna atteggiamento aggressivo. Nel video si vede anche un soldato che viene afferrato da alcuni “pacifisti” e scaraventato su ponte sottostante, restando gravemente ferito, mentre altri loro compagni continuano a picchiare brutalmente i soldati.
“Abbiamo avuto una sensazione di rivivere il linciaggio di Ramallah” hanno raccontato alcuni soldati, facendo riferimento ai due riservisti disarmati che nell’ottobre 2000 vennero ammazzati di botte e gettati dalla finestra da una folla di poliziotti e civili palestinesi a Ramallah, sotto l’occhio delle telecamere.
“Ognuno di noi, appena sceso dall’elicottero – racconta uno dei soldati riamasti feriti – veniva circondato da tre o quattro di loro che lo afferravano e semplicemente si davano a pestarlo all’impazzata. Ci stavano linciando, erano muniti di coltelli, sbarre di ferro, fionde, bottiglie rotte. A un certo punto ci sono stati anche degli spari. Io sono stato uno degli ultimi a scendere – continua il soldato israeliano – e ho visto i miei compagni separati, in giro per il ponte, ciascuno isolato in un angolo con tre o quattro di loro addosso. Ho visto un soldato per terra con due che lo pestavano selvaggiamente. Ho cercato di allontanarli a spintoni e loro si sono rivolti contro di me, e hanno iniziato a picchiarmi con le spranghe. Deve essere lì che mi hanno rotto le ossa di una mano. In quel momento non impugnavo un’arma: come tutti i soldati che erano scesi con me lungo la corda, eravamo a mani nude con i nostri fucili a proiettili di vernice [un’arma non letale antisommossa] sulle spalle. Mi sono venuti addosso, li ho spinti per terra, ho fatto qualche passo indietro e mi sono tolto dalle spalle il fucile a proiettili di vernice. Mentre cercavo di sparargli alle gambe mi sono tornati addosso. Uno dei colpi di mazza ha spaccato il mio fucile, così ho impugnato la pistola, per non essere totalmente disarmato. Il mio braccio era già inservibile, e vedevo due miei compagni stesi a terra. A quel punto ci stavano anche sparando addosso con armi da fuoco, dal corridoio. Erano proiettili. Ho visto una canna spuntare da là e uno di noi ha sparato in quella direzione. Gli siamo corsi dietro ma non c’era più. Erano almeno in trenta – conclude il soldato – Sono chiaramente venuti per fare la guerra. Noi eravamo stati mandati a parlare con loro, a cercare di convincerli a scendere, ma ognuno di noi è stato selvaggiamente aggredito”.


Comunque è un film già visto. Su quella nave erano in 600 e sono bastati 30 violenti per fare il casino che si vede nel filmato. Sulle altre navi non è successo nulla. Nessuna aggressione, da una parte o dall'altra.

Franz
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Re: Israele assalta navi pacifiste: morti e feriti

Messaggioda Stefano'62 il 01/06/2010, 14:26

Sì Franz hai anche ragione....
ma io non mettevo in dubbio le responsabilità di una parte,ma la presunta correttezza di quell'altra,che considero responsabile e colpevole almeno quanto la prima,solo,più forte a livello geo-politico,e solo per questo erroneamente creduta un interlocutore attendibile.
Cosa cui ho smesso di credere da moltissimo tempo.
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Re: Israele assalta navi pacifiste: morti e feriti

Messaggioda franz il 01/06/2010, 15:13

Stefano'62 ha scritto:Sì Franz hai anche ragione....
ma io non mettevo in dubbio le responsabilità di una parte,ma la presunta correttezza di quell'altra,che considero responsabile e colpevole almeno quanto la prima,solo,più forte a livello geo-politico,e solo per questo erroneamente creduta un interlocutore attendibile.
Cosa cui ho smesso di credere da moltissimo tempo.

Scusa ma credo di non capire.
Indipendentemente da come possiamo distribuire torti e ragioni, che appartengono tutti ad entrambi, mi stai dicendo che qualcuno ha piu' torto (o ragione) solo perché è anche piu' forte?
A me pare che da quelle parti la forza serva alla sopravvivenza di entrambi ma ritengo anche (dimmi tu se esagero) che se israele fosse il piu' debole e non il piu' forte sarebbe già statto ricacciato in mare, come da innumerevoli proclami altisonanti ma soprattutto da vari "fatti" concreti come le guerre del 1948, del 56, del 67, del 73.
Per me entrambi hanno torti e ragioni ma se entrambi sono ancora sullo scenario politico internazionale è solo perché Israele è militarmente in grado di difendersi e reagire. Questo non puo' essere un torto. Israele ne ha sicuramente altri di torti ma non questo. È comunque una forza relativa perché di fronte al terrorismo (che come abbiamo imparato fin dei tempi delle BR ha i suoi fiancheggiatori politici, sia palesi sia nascosti) ogni forza militare tradizionale diventa molto piu' debole.

Franz
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Obama al bivio

Messaggioda franz il 01/06/2010, 15:18

Perdere la Turchia per sostenere Israele? Obama al bivio

Perdere la Turchia per sostenere Israele? In una impasse la politica mediorientale di Obama.
Sul Washington Post analisi in prima “La relazione Usa-Israele era già complicata, lo diventa ancora di più”.

Stretto sentiero per Obama tra la volontà di “engage” Netanyahu (nella foto), tenendolo agganciato nel dialogo, e quella di spezzare l’embargo israeliano su Gaza come condizione per rilanciare il processo di pace.

Ma una crisi Washington-Ankara era nell’aria già da tempo: l’iniziativa turca per offrire all’Iran un accordo sul trasferimento dell’uranio fu giudicata quasi alla stregua di un tradimento da parte della diplomazia americana. Quella mediazione turca (appoggiata anche dal Brasile) intervenne a ritardare e complicare l’azione degli Usa per il varo delle sanzioni contro il programma nucleare iraniano.

http://rampini.blogautore.repubblica.it ... -al-bivio/

Obama tra Israele e Turchia

La tragedia di Gaza turba le relazioni bilaterali israelo-americane che già attaversavano una delle fasi più critiche della loro storia. Con una complicazione aggiuntiva: in prima linea nel condannare Israele c’è la Turchia, altro partner essenziale per gli Stati Uniti. (nella foto il Consiglio di sicurezza Onu convocato ieri su richiesta della Turchia)

Era proprio per ricucire la tradizionale alleanza con Israele, superare le tensioni recenti, e rilanciare il processo di pace in Medio Oriente, che Obama aspettava Netanyahu oggi alla Casa Bianca. Un incontro programmato dal capo dello staff presidenziale, Rahm Emanuel, in occasione di una sua visita privata in Israele la scorsa settimana.

Ma ieri Netanyahu, che si trovava in Canada, ha chiamato Obama per annullare l’appuntamento. Una telefonata tesa, in cui il premier israeliano ha dato in prima persona la sua versione dei fatti: “I nostri soldati sono stati aggrediti, presi a mazzate, accoltellati, ci sono anche resoconti di spari. Dovevano difendersi”.

Obama ha espresso “comprensione per le ragioni che hanno spinto Netanyahu ad annullare la visita” e rientrare d’urgenza nel suo paese. Quindi Obama ha sottolineato “l’importanza di conoscere tutti i fatti e le circostanze di questo tragico incidente, il più presto possibile”.

Una reazione misurata, subito riecheggiata da quella del democratico John Kerry, presidente della commissione Esteri al Senato: “Al momento non è chiaro cosa sia accaduto, occorre una investigazione approfondita. L’incidente tragico sottolinea la necessità di risolvere il conflitto tra Israele e i palestinesi”. Sono toni ben diversi dalle reazioni europee, per non parlare di quelle della Turchia o del mondo arabo.

Non è solo una differenza dovuta a riflessi condizionati, alla relazione privilegiata con Israele, che da decenni è un punto fermo della politica estera americana. In realtà con Obama quella relazione ha traversato una tempesta, dopo “l’incidente” degli insediamenti di coloni autorizzati proprio nel bel mezzo di una visita del vicepresidente Joe Biden in Israele.

Ancora di recente il disagio nella relazione bilaterale ha avuto un prezzo per Israele. Al termine della conferenza Onu sulla revisione del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari, pochi giorni fa l’America ha accettato che le conclusioni contenessero un riferimento esplicito a Israele, sulla necessità che aderisca a quel trattato (Israele non ha mai confermato di avere cento testate nucleari, come ritengono la maggior parte degli esperti internazionali).

Ma Obama si era accorto che la freddezza non stava conducendo da nessuna parte. La situazione in Medio Oriente è in pieno stallo, se non peggio. Questo penalizza Washington nelle sue relazioni con tutto il mondo arabo, e naturalmente rende più complicata la gestione del dossier nucleare iraniano.

Perciò la voglia di ripartire voltando pagina era forte. La tragedia di Gaza ha isolato Netanyahu ma è stata anche percepita come una nefasta battuta d’arresto per il rilancio del ruolo di mediazione di Obama in Medio Oriente.

Adesso il presidente americano vedrà per primo il leader palestinese Mahmoud Abbas, alla Casa Bianca il 9 giugno. Ma alla Casa Bianca preme non perdere il suo effetto-leva sul governo Netanyahu. Anche per non scoprire il fianco a nuove accuse dalla destra repubblicana, pronta a imbastire un processo ai presunti fallimenti di Obama nella sua politica del dialogo con il mondo islamico.

http://rampini.blogautore.repubblica.it ... e-turchia/
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