"Ma a qualcuno puo' disturabare. E se costui chiede la rimozione ha tutto il diritto di farlo. Punto. "
ma certo che può. Capisco che c'è un regolamento ad hoc. E allora lo usi.
Ho solo voluto dire che toni (vedi UAAR), e crociata del caso mi fanno proprio tristezza.
Come se il "legno" fosse una priorità.
Lo è?
Ok ne prendo atto.
Prendo atto che un Cristo in croce offende.
Il che avrebbe una sua logica anche per un cattolico, visto il contesto non religioso e nato sicuramente in maniera strumentale (fascismo).
Altre però sono le argomentazioni usate da chi proclama il proprio scandalo, non prendiamoci in giro (vedi UAAR).
Ma lasciatemi le mie considerazioni - legittime spero - su queste richieste che trovo ad oggi surreali.
Ognuno ha diverse sensibilità.
Evidentemente non riesco a cogliere il dramma di vedere un "legno" con un Cristo in croce e tutta questa urgenza di levarlo dalla propria vista.
Forse ho altra idea di laicità (che ripeto: ha più significati e nel mondo è declinata diversamente), e ritengo che ci siano ben altre priorità che potrebbero essere condivise anche con tanti cattolici (laici in quanto non preti).
Tant'è fate vobis.
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"Alle sue spalle c’è un crocifisso. Una sentenza della Corte europea chiede che vengano tolti dalle aule scolastiche.
«Rispetto la decisione della Corte, non la condivido. Come ho scritto in un mio libro, citando un commento di Natalia Ginzburg apparso sull’Unità, il crocifisso ci ricorda la prima persona che ha parlato di fratellanza, di capacità di dare la vita per i proprio amici. Non immagino come un simbolo così positivo e radicato nella cultura del nostro Paese possa dare fastidio a qualcuno». (Rosi Bindi)
http://www.leiweb.it/people-e-news/peop ... ista.shtmlPeraltro a me che tengano o levino il crocifisso me ne frega il giusto. Mi dispiace semmai che sia il pretesto per dare sfogo a sentimenti che non mi sembrano improntati ad una tolleranza tanto sbandierata quanto facilmente contraddetta. Mi sbaglio? Ok mi sbaglio.
Coerentemente però mi aspetto che anche la Bindi, peraltro qui già tirata in ballo come esempio di cattolica laica con cui si può avere a che fare, sia accusata di vittimismo e/o integralismo (magari in compagnia di quel Marco Travaglio di cui tempo fa ho postato un articolo in merito alla "vicenda").
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Da parte mia un certo dispiacere per le solite beghe e un che di noia sintetizzabile in una sola parola: chissenefrega.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)