lucameni ha scritto:ma non riesco a comprendere l'accanimento per questa "questione di principio".
Ok, per fortuna ora abbiamo tra gli iscritti uno dei promotri di questa iniziativa e da lui potremmo apprenderne i motivi e le ragioni. Che siano "di principio" o che siano legali lo vedremo. Probabilmente è un mix di cose. Facendo una piccola ricerca noto che l'arredo di un seggio è disciplinato dalla legge, che spetta al presidente verificare che il seggio come è stato predisposto dagli addetti sia conforme al TU, che un presidente di seggio che aveva fatto rimuovere il crocefisso (non previsto dal TU che discilpina le elezioni) è stato assolto (
http://www.uaar.it/uaar/campagne/scrocifiggiamo/52.pdf ) mi pare che ci sia una certa fondatezza giuridica nella richiesta di cui si discute.
Che poi le questioni giuridiche, tipiche dello stato di diritto, in Italia per essere affermate debbano diventare "questioni di principio" questo è tipico del nostro paese.
In rete trovo che UARR ha già predisposto un testo per verbalizzare la non rimozione. Immagino che sia quello che Diorama ha presentato al seggio.
Io, sottoscritto (cognome e nome), ho constatato la presenza di un crocifisso appeso a una parete all’interno del seggio elettorale ubicato in (indicare numero del seggio e indirizzo dello stesso).
Ritengo che la presenza, all’interno di un seggio elettorale, di un simbolo religioso di una specifica confessione, privo quindi di valore laico e universale, sia in palese contrasto con il supremo principio costituzionale della laicità dello Stato, sancito dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 203/1989 e successive, e confermato, nel caso specifico, dalla sentenza della Suprema Corte di Cassazione n. 439/2000.
La presenza del simbolo religioso è altresì in contrasto con il pronunciamento della Corte di Appello di Perugia dello scorso 10 aprile 2006, in particolare con il passaggio in cui si sostiene «l’opportunità che la sala destinata alle elezioni sia uno spazio assolutamente neutrale, privo quindi di simboli che possano, in qualsiasi modo, anche indirettamente e/o involontariamente, creare suggestioni o influenzare l’elettore».
Alla mia richiesta di rimozione del crocifisso il presidente di seggio, Sig. (cognome e nome), ha opposto un netto rifiuto.
Il Cittadino (firma per esteso)
Per la cronaca, non comprendo perché in Italia si debba votare nelle aule scolastiche.
E dove, vi chiederete? Per mia esperienza si vota nei piccoli paesi si vota nei municipi e se lo spazio non basta si vota sì nelle scuole ma nei corridoi, negli spazi comuni, come l'ingresso. Nelle aule, non si entra. Anche perché sono attrezzate e disposte con arredi fissi che non si devono spostare. Inoltre all'estero oggi si vota sempre piu' spesso con sistemi elettronici e anche per posta. Questo rende basso il numero di persone che deve recarsi al seggio o rende piu' celeri le operazioni di riconoscimento dell'elettore (tessere elettorali elettroniche) di voto e di scrutinio (voto elettronico o scansione della scheda in centri governativi appositi). Questo tende ad abbassare il numero dei seggi, la loro dimensione fisica, le esigenze di spazio. Mai visto un crocefisso al seggio in 20 anni che sono all'estero (in un paese cattolico).
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)