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L'Avvenire e la Bonino

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: L'Avvenire e la Bonino

Messaggioda antonio bianco il 28/02/2010, 22:11

L'integralismo religioso non ha mai amato il prossimo,
si occupa espressamente di imporre la legge del clero, questo nella migliore delle ipotesi, poi ci sono integralismi che benedicono la guerra contro gli infedeli(mussulmani) o le guerre giuste(cattolici).
Quindi dei peseudo cattolici ne possiamo veramente fare a meno nel PD.
Ciao a tutti.
antonio bianco
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Re: L'Avvenire e la Bonino

Messaggioda cardif il 01/03/2010, 1:37

antonio bianco ha scritto:Quindi dei pseudo cattolici ne possiamo veramente fare a meno nel PD.

Secondo me si deve chiarire bene questo punto per evitare che cattive interpretazioni facciano pensare ad un PD anticattolico (perché potrebbe sfuggire quel 'pseudo').
L'integralismo religioso (cattolico, islamico, buddista o quant'altro) è dannoso per la convivenza civile, perché porta alla teocrazia, sottomettendo la politica e le leggi dello stato ai precetti di una religione.
Se fosse giusto imporre l'integrazione religiosa, in Italia si dovrebbero obbligare i musulmani ad adeguarsi ai precetti del cristianesimo; ma anche i cattolici in Iraq dovrebbero adeguarsi ai principi dell'Islam. A meno che si pensi che in Italia si possa fare e in Iraq no, usando due pesi e due misure, cosa peraltro abbastanza diffusa perché non tutti credono nel principio di dualità (e qualcuno non sa nemmeno che esiste).
Ma allora non avrebbe senso l'appello di oggi del Papa alle autorità civili affinché "Nella delicata fase politica che sta attraversando l'Iraq si compia ogni sforzo per ridare sicurezza alla popolazione e, in particolare, alle minoranze religiose più vulnerabili."
Su questo penso che ci sia accordo.

Però se un cattolico tiene per sé i suoi principi religiosi e non pretende di imporli ad altri, può stare dappertutto. Non penso che un cattolico che condivida l'idea che un partito qualunque deve essere laico (che, mi ripeto, significa aconfessionale e non anticattolico), non possa stare benissimo anche nel PD. Non penso che il PD debba essere ateo o agnostico.
Su questo penso che un integralista non sia d'accordo.

Un partito politico, associazione di persone che condividono una determinata idea della gestione dello Stato e della società, si deve porre l'obiettivo di regolare, secondo quell'idea comune, i rapporti tra i componenti della società stessa, senza intervenire sulla sfera strettamente privata dell'individuo, né tantomeno su quella religiosa.
Se si riuscisse a tenere fuori da discussioni politiche il cattolicesimo e i suoi dogmi, per esempio, si potrebbe raggiungere, senza difficoltà insormontabili, la pacifica convivenza di sensibilità diverse, dovunque e nel PD in particolare.
E che questo accada è una mia speranza.

In tante altre nazioni il cattolicesimo ha poco peso; ma il fatto che non pesi non significa che quelle società non si possano organizzare. Questo dimostra che il cattolicesimo non è essenziale per l'organizzazione della società; lo è come guida nelle scelte individuali, per chi crede nei suoi dogmi e casomai li rispetta pure (perché certamente non tutti i comunisti sono atei, come non tutti i cattolici sono onesti, tanto per dire).
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Re: L'Avvenire e la Bonino

Messaggioda franz il 01/03/2010, 9:30

cardif ha scritto:
antonio bianco ha scritto:Quindi dei pseudo cattolici ne possiamo veramente fare a meno nel PD.

Secondo me si deve chiarire bene questo punto per evitare che cattive interpretazioni facciano pensare ad un PD anticattolico (perché potrebbe sfuggire quel 'pseudo').
L'integralismo religioso (cattolico, islamico, buddista o quant'altro) è dannoso per la convivenza civile, perché porta alla teocrazia, sottomettendo la politica e le leggi dello stato ai precetti di una religione.

Si, chiarire questo ma anche altro, perché a me lo "pseudo" non è sfuggito e lo considero a sua volta una forma di integralismo.
Tutte le posizioni integraliste sono dannose, non solo quelle religiose.
È integralista ogni pensiero che pretenda di essere l'unico depositario di una verità.
Che non accetti quindi di essere solo una tessera nel complesso mosaico pluralista della società aperta.
L'integralismo non è una caratteristica solo delle religioni ma abbraccia anche alcune fedi politiche.

Tra i vari modi di riconoscere posizioni integraliste vi è quello di esaminare cio' che esse dicono degli altri.
Non solo la verità appartiene al puro integralista ma costui sta a sindacare sulla qualità e la purezza delle idee altrui.
In questo senso leggo i continui bisticci del passato sulla "vera sinistra" e su chi la interpreti e non la interpreti.
L'integralista a fronte di una pluralità di posizioni ci tiene ad affermare la sua purezza e le impurità altrui.
In pratica il settarismo diventa un'aspetto pratico dell'integralismo.
Si sta a sindacare chi è buon cristiano e chi no, chi è un fedele dell'islam e chi un traditore, chi è un vero comunista e chi ha abbandonato la causa.
Ma si sta a nche a stabilire chi è un "vero democratico" (o "sincero") e chi no.
L'integralista tende sempre ad eslcudere, mantenendo con se solo quelli che sono d'accordo con lui.
In questo senso si isola da solo e si puo' lasciarlo fare, a meno che non voglia imporre con la forza (e non ci sono solo le armi per questo fine) le sue idee..

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Re: L'Avvenire e la Bonino

Messaggioda cardif il 01/03/2010, 12:02

franz ha scritto:È integralista ogni pensiero che pretenda di essere l'unico depositario di una verità......

Concordo. E perciò tengo tanto, personalmente, al convivere con tolleranza: capacità collettiva ed individuale di vivere pacificamente con coloro che credono ed agiscono in maniera diversa dalla propria.
Mi ero riferito alll'integralismo religioso perché collegato all'intervento dell'Avvenire.
In politica ho scritto che il pretendere dai propri rappresentanti politici precisi comportamenti (quelli da ciascuno ritenuti non criticabili) porta un po' alla volta ad escluderli tutti, criticando oggi il comportamento di uno, domani quello di un altro; alla fine si arriva a rappresentare solo se stessi. Cosicché ognuno farebbe un partito in cui si integra perfettamente, ma in cui c'è lui solo. E quanti partiti avremmo: venti milioni?

Per rimaneere in tema tornando all'integralismo religioso, che mira ad applicare compiutamente i suoi dogmi e i principî nella vita politica, economica e sociale della collettività, si dovrebbe supporre una azione coerente dovunque, visto che dogmi e principi sono gli stessi per una determinata religione.
Sembra che la Chiesa cattolica in Italia sia coerente a macchia di leopardo.
Difende l'indissolubilità del matrimonio e ritiene fuori dalla grazia di Dio i divorziati, che non possono nemmeno prendere la comunione; e poi difende in politica tutti quei divorziati (il Pdc, Casini, Fini. Bossi, perfino Bondi). Lo so che c'è chi dice che lo fa perché questi le danno soldi (per le scuole, per le riparazioni delle chiese); ma allora quei principi sono in vendita.
Adesso i cattolici di 'Alleanza Cattolica' sostengono Cota in Piemonte per contrastare la Bresso, perché questa nel 1976 stava nel partito radicale, e quindi è contaminata per la sua «antica militanza radicale e la collaborazione con Emma Bonino», manco fosse lebbra.
Eppure Cota è quello che ogni giorno al tg ci spiega che gli stranieri possono stare in Italia se hanno un lavoro, ma se lo perdono se ne devono andare (stranieri usa e getta); anche se la Chiesa difende, invece la solidarietà e l'accoglienza.
E poi è della Lega Nord, quella che due mesi fa attaccava il Cardinale Tettamanzi come un 'imam' che 'non c'entra proprio nulla con il suo territorio'; e i cattolici di 'Noi Siamo Chiesa', che dichiaravano la "Lega Nord partito pagano lontano dal Vangelo".
Regione che vai cattolico che trovi. Concludendo: io non è che ci capisca tanto. O meglio capisco che interessi particolari portano anche la Chiesa, come i partiti, a proporre valori e trattare prebende.
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Re: L'Avvenire e la Bonino

Messaggioda Robyn il 01/03/2010, 12:11

Infatti,non si può violare quella che è la coscienza più intima delle persone con l'imposizione di idee.Un cattolico deve sempre tener conto di quella che è la realtà.Negare la realtà è come negare la verità.Essere laici non significa affatto scristianizzarsi.Da cattolico non ho mai capito i cattolici.Secondo me non sanno che cos'è cristo e il cristianesimo
Ma entrando nel concreto dei vari temi quali possono essere la fecondazione assistita,il testamento biologico,le coppie di fatto,il credente deve sapere che è in uno stato laico.Pensare di legiferare su questi temi senza che ci siano alcuni strappi ai principi definiti non negoziabili è al momento un'utopia,non saremmo in uno stato laico ma in uno stato etico che somiglia allo stato integralista.Nulla impedisce quando è possibile superare le divisioni etiche e sù questo è fondamentale la ricerca scientifica.Pensiamo alla ricerca sugli embrioni e alle cellule staminali adulte.La ricerca sulle staminali adulte anche se non ha ancora raggiunto i risultati che si hanno con le embrionali ci si avvicina sempre di più.Oppure pensiamo alla ricerca scientifica sulla sterilità.Sugli embrioni c'è qualcosa da chiarire però.La chiesa non considera l'embrione vita.Considera l'embrione un'individuo in potenza e non in partenza,per cui inizialmente e fino al 14 giorno l'embrione non è vita
<<<Diciamo che,ed è questa la cosa più importante,che le soluzioni da adottare per le varie problematiche"fecondazione assististita,testamento biologico,cura delle malattie,etc"non sono statiche ma in continuo cambiamento e la ricerca scientifica è fondamentale per risolvere i conflitti nati sulla base dell'eticità.Ma ogni cosa a suo tempo>>>.Sulle coppie di fatto mi sembra un buon compromesso le civil partnership inglesi Ciao Robyn
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Re: L'Avvenire e la Bonino

Messaggioda Iafran il 03/03/2010, 12:25

franz ha scritto:
Iafran ha scritto:Mi permetti di avere un'idea personale sul ruolo delle religioni nell'evoluzione culturale e sociale dell'uomo e che difenda da democratico l'invenzione dell'indiano dall'uso che ne può fare qualche "non democratico capo politico" per conquistare o per mantenere il potere sui cittadini?

Ma certo, figurati se non permetto ( e chi sarei per non permetterlo?).
Oggi pero' non c'è solo il ruolo frenante delle religioni. Mi spaventa di piu' il ruolo bloccante dell'illegalità e della truffa generalizzata.
Franz

Serra d’Aiello (CS), scandalo alla clinica “Giovanni XXIII” gestita dalla Curia
http://www.uaar.it/news/2010/02/06/serr ... tita-curi/

L’indagine della Procura della Repubblica di Paola (CS) sulla scomparsa di numerosi degenti ospitati presso la clinica “Papa Giovanni XIII” di Serra d’Aiello, gestita da don Alfredo Luberto e di proprietà della Curia di Cosenza, ha assunto dei risvolti macabri. Ordinata l’apertura di parecchi loculi, sono state rinvenute bare senza nome con resti che per il momento non è possibile identificare, di quelli che si sospetta fossero ex degenti della clinica, tenuti in condizioni indegne in una struttura fatiscente. L’identificazione è resa più difficile dall’alterazione delle cartelle cliniche degli ex degenti.
“La Repubblica” scrive di “silenzio complice di chi gestiva la clinica e di chi ci lavorava” e anche “dei politici che venivano eletti con i voti dei ricoverati, tutti residenti nell’istituto”. In particolare spicca la figura di don Alfredo Luberto: noto anche nelle Ultimissime (si vedano quelle del 10 marzo, del 17 luglio e del 6 novembre 2009) e condannato a sette anni di reclusione per truffa, falso e malversazioni, intascava i lauti contributi versati dalla Regione per ogni degente e viveva nel lusso. Aggiunge inoltre “La Repubblica”, segnalando una situazione generalizzata di omertà e favoritismi, che “quasi tutti a Serra d’Aiello avevano almeno uno o due parenti che lavoravano nella clinica”, “senza specializzazioni mediche nella quasi totalità dei casi”.
. . .

Un ulteriore esempio che la corruttela non ha confini territoriali o sia specifica di particolari credi politici o religiosi.
Senz'altro, nella suddetta struttura socio-sanitaria (Istituto Papa Giovanni XXIII di Serra d'Aiello, CS) il crocifisso era presente dappertutto: dalla cucina alle camere di degenza, dal cimitero al petto di don Alfredo Luberto, l'uomo di chiesa che si è prodigato ad arricchirsi (occultamento di 13 milioni di euro) e a soddisfare i suoi piaceri terreni non certo quelli degli assistiti, che ormai riposano (speriamo) in pace.

Io, da ateo, non lo vedo affatto bene il crocefisso sul petto di quest'uomo e di tanti altri religiosi!

Per altre informazioni: http://www.nuovacosenza.com/cs/07/lugli ... erto1.html
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Re: L'Avvenire e la Bonino

Messaggioda cardif il 03/03/2010, 12:37

Iafran ha scritto:Io, da ateo, non lo vedo affatto bene il crocefisso sul petto di quest'uomo e di tanti altri religiosi!

Quindi neanche addosso a don Evaldo Biasini, il prete che promette ad Anemone (caso Bertolaso) di prestargli 50.000 euro, soldi raccolti per aiuti in Africa? (da L'Espresso di questa settimana)
Io vorrei che i cattolici integralisti capissero che è facile sparare su molti di loro, come su molti politici, del resto.
Vorrei che capissero che, però, politica e religione sono cose diverse che è meglio non far interferire.
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Re: L'Avvenire e la Bonino

Messaggioda Iafran il 03/03/2010, 15:00

cardif ha scritto:
Iafran ha scritto:Io, da ateo, non lo vedo affatto bene il crocefisso sul petto di quest'uomo e di tanti altri religiosi!

Quindi neanche addosso a don Evaldo Biasini, il prete che promette ad Anemone (caso Bertolaso) di prestargli 50.000 euro, soldi raccolti per aiuti in Africa? (da L'Espresso di questa settimana)
Io vorrei che i cattolici integralisti capissero ...

... e rispondessero in merito al comportamento di quei "professori di cristianità" che portano i crocifissi sul petto troppo spesso con nonchalance (o con spavalderia, per una sorta di impunità acquisita vita natural durante per il loro abito?) e che aspirano solo ai beni terreni, costino quel che costino.
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Re: L'Avvenire e la Bonino

Messaggioda Robyn il 05/03/2010, 10:54

Esiste ormai da molto tempo in Europa e nel nostro paese un cambio di paradigma culturale.La destra nel nostro paese pensando di fermare il tempo e i cambiamenti della società si è fatta paladina del vecchio paradigma culturale che consiste nella famiglia patriarcale e nella legge 40 sulla procreazione.Per il cs non è da prendere ad esempio il nuovo paradigma culturale perche è troppo liberista ed individualista e non da riferimenti certi,ed in questo paradigma rientra anche la precarietà del lavoro"la società liquida".Sarebbe in contraddizione con la natura stessa della sinistra che è per la solidarietà.Casomai non si tratta di assumere il nuovo paradigma culturale a modello ,ma di considerare le diverse istanze e i diversi bisogni che salgono dalla società.In questo gioca molto il principio della laicità intesa come <metodo> e non come ideologia per dare risposte alle diverse problematiche.La destra sà che c'è un cambio di paradigma culturale ma fà finta di non averlo capito Ciao Robyn
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Re: L'Avvenire e la Bonino

Messaggioda Robyn il 05/03/2010, 15:11

Nel cambio del paradigma culturale bisogna mantenere intatta quella che è l'archidettura della società che sono famiglia,lavoro,vita.La differenza è che le manifestazioni che avvengono in questi ambiti della società non sono più come una volta ma cambiano perche nella società intervengono dei cambiamenti dovuti alla ricerca,agli stili di vita,alla conquista di nuove libertà.Nel cambio del paradigma culturale che travolgesse tutto ed in cui prevarrebbe l'induvidualismo e il liberismo ed in cui non ci sarebbero più riferimenti e certezze ,quelli che ci rimetterebbero sarebbero i più deboli.Essendo la sinistra per la solidarietà per il bene comune,e a fianco dei più deboli,non permetterà questo Ciao Robyn
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