antonio bianco ha scritto:Quindi dei pseudo cattolici ne possiamo veramente fare a meno nel PD.
Secondo me si deve chiarire bene questo punto per evitare che cattive interpretazioni facciano pensare ad un PD anticattolico (perché potrebbe sfuggire quel 'pseudo').
L'integralismo religioso (cattolico, islamico, buddista o quant'altro) è dannoso per la convivenza civile, perché porta alla teocrazia, sottomettendo la politica e le leggi dello stato ai precetti di una religione.
Se fosse giusto imporre l'integrazione religiosa, in Italia si dovrebbero obbligare i musulmani ad adeguarsi ai precetti del cristianesimo; ma anche i cattolici in Iraq dovrebbero adeguarsi ai principi dell'Islam. A meno che si pensi che in Italia si possa fare e in Iraq no, usando due pesi e due misure, cosa peraltro abbastanza diffusa perché non tutti credono nel principio di dualità (e qualcuno non sa nemmeno che esiste).
Ma allora non avrebbe senso l'appello di oggi del Papa alle autorità civili affinché "
Nella delicata fase politica che sta attraversando l'Iraq si compia ogni sforzo per ridare sicurezza alla popolazione e, in particolare, alle minoranze religiose più vulnerabili."Su questo penso che ci sia accordo.
Però se un cattolico tiene per sé i suoi principi religiosi e non pretende di imporli ad altri, può stare dappertutto. Non penso che un cattolico che condivida l'idea che un partito qualunque deve essere laico (che, mi ripeto, significa aconfessionale e non anticattolico), non possa stare benissimo anche nel PD. Non penso che il PD debba essere ateo o agnostico.
Su questo penso che un integralista non sia d'accordo.
Un partito politico, associazione di persone che condividono una determinata idea della gestione dello Stato e della società, si deve porre l'obiettivo di regolare, secondo quell'idea comune, i rapporti tra i componenti della società stessa, senza intervenire sulla sfera strettamente privata dell'individuo, né tantomeno su quella religiosa.
Se si riuscisse a tenere fuori da discussioni politiche il cattolicesimo e i suoi dogmi, per esempio, si potrebbe raggiungere, senza difficoltà insormontabili, la pacifica convivenza di sensibilità diverse, dovunque e nel PD in particolare.
E che questo accada è una mia speranza.
In tante altre nazioni il cattolicesimo ha poco peso; ma il fatto che non pesi non significa che quelle società non si possano organizzare. Questo dimostra che il cattolicesimo non è essenziale per l'organizzazione della società; lo è come guida nelle scelte individuali, per chi crede nei suoi dogmi e casomai li rispetta pure (perché certamente non tutti i comunisti sono atei, come non tutti i cattolici sono onesti, tanto per dire).
cardif