da cardif il 26/02/2010, 18:09
La giunta per le autorizzazioni a procedere non ha tanto potere.
Follini dice: "Per me la soluzione da parte della giunta sulla decadenza di Di Girolamo era gia' stata presa nel gennaio 2009", e si trattava della richiesta di arresto per aver dichiarato il falso sulla sua residenza all'estero; ma tutto fu congelato il 29 gennaio del 2009 da un ordine del giorno della maggioranza.
Schifani scongela l'ipotesi della decadenza e ripropone la questione all'attenzione della Giunta delle immunità. Ma se la Giunta si era già espressa! E infatti Follini dice che ci deve pensare il Parlamento.
Poi, venute fuori altre magagne (connessioni con la 'ndrangheta calabrese), anche il PDL se ne vuole lavare le mani, vuole presentare un aspetto legalista (questo non è 'giustizialista' perché non lo chiede Di Pietro). E questo per bloccare il clima che c'è di una nuova tangentopoli.
Solo che ancora 'il Senato ragiona se autorizzare l'arresto o aprire la strada alla decadenza del suo mandato'.
Che c'è da ragionare? Di Girolamo non aveva diritto ad essere eletto non risiedendo all'estero, perciò non doveva proprio essere proclamato senatore; non è che oggi 'decade'. E, non essendo senatore, doveva rispondere alla magistratura per falsa dichiarazione da cittadino qualunque, senza la tutela della carica. Ma la cricca del PDL, allora, ha soprasseduto.
E per i suoi rapporti con la 'ndrangheta, Di Girolamo deve rispondere alla magistratura per eventuali reati.
cardif
Ma mo' mi so' capito bene?