annalu ha scritto:Comunque, confrontare la "logica animale" alla "logica umana" rappresenta un errore metodologico piuttosto grossolano: gli animali sono molte specie diversissime tra loro, gli uomini sono una specie sola, e sono animali anch'essi. O si confronta il comportamento umano con quello di un'altra specifica specie animale, o il confronto è viziato in partenza.franz ha scritto: Quindi non basta un generico appello alla ragione.
Ci vuole qualche cosa di piu'.
Giusto, ci vuole qualcosa di più.
Ma cosa, meglio della ragione?
annalu
In effetti reagivo appunto ad una semplificazione per me grossolana (anche se parte del comune sentire) "Per questo dobbiamo cercare di essere quanto più razionali possibile; far prevalere la ragione all'istinto. Non è questo l'elemento che ci distingue dalle bestie?"
Ora o vogliamo sostenere (e sono pronto ad ogni dimostrazione) che fatti tragici come l'ocausto o altri massacri della storia, sono frutto di un lato oscuro istintivo ed animale che c'è in noi (e la ragione non c'entra) ed allora attendo con pazienza ogni evidenza del fatto che anche altri animali hanno fatto queste cose, oppure ci tocca prendere atto che le nefandezze di cui si parla sono un lato oscuro della ragione, non di un ipotetico istinto animale e bestiale.
Qui a mio avviso si tratta di uscire dalla visione romantica della ragione per cui essa illumina per forza il nostro cammino in modo radioso e univoco, allontanandoci da istinti bestiali.
Invece dobbiamo prendere atto che la ragione contemporaneamente ci fa scoprire la democrazia ed inventa il nazismo ed il comunismo (questo fu addirittura definito "scientifico", come estrema vetta del monte della ragione). Inventiamo il modo di sconfiggere il vaiolo e bruciamo milioni di streghe, protestanti, ebrei, omosessuali su roghi e in forni crematori.
Personalmente non accetto che si definisca "bestiale" o affine alle "bestie" un comportamento che loro non hanno e solo noi umani manifestiamo. Soprattutto perché proprio tramite l'indagine scientifica e logico-matematica scopriamo che in situazioni simili noi, con tanto di cervello evoluto, prendiamo decisioni peggiori rispetto ad un comune pesciolino, guidato solo dal suo DNA.
Cosa meglio della ragione?
Bella domanda.
Vedi, dipende da cosa guida questa "ragione". Se è l'arroganza e la prepotenza (a volte la ragione sa esserlo, come durante la rivoluzione francese e russa) dell'autorità oppure se sotto ci sono altri principi di rispetto, libertà, tolleranza.
La ragione quindi non è puo' essere elemento a se, "pre-potente". Che va sopra ogni cosa.
È uno strumento, come altri, guidato da principi.
Come ogni strumento puo' fare del bene o anche del male.
Non puo' essere un totem a cui obbedire in modo acritico.
Rischiamo di cadere nell'esperimento di cui paliamo, con un nuovi soggetti atutoritarii che ci dicono di "andare avanti", in nome della "ragione".
Soprattutto non dobbiamo pensare che le malefatte umane siano frutto dell'instinto bestiale e non di un lato oscuro di questa stessa nostra - e solo nostra - ragione.
Sta di fatto che poi la ragione umana è fallace, incompleta, a volte incoerente. Questo anche perché si esprime tramite uno strumento (il linguaggio umano) che è la stessa nostra ragione a farci capire (non a tutti, ad alcuni illuminati come turing e gödel) che non è adatto alle dimostrazioni logico razionali. Ed anche con il lInguaggio matematico le cose, se mIgliorano, non approdano certo alla perfezione. Quindi la ragione oggi non ci spiega tutto e non puo' dimostrare tutto.
Siamo in balia delle opinioni e dietro di esse, in assenza di Autorevolezza, si cela la forza e la violenza dell'autorità.
Franz