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il giorno della memoria

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il giorno della memoria

Messaggioda cardif il 27/01/2010, 17:19

Il Giorno della Memoria: ricorrenza istituita con la legge n. 211/2000 dal Parlamento italiano, che ha in tal modo aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata in commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo (nazismo) e del fascismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.

Il testo dell'articolo 1 della legge così definisce le finalità del Giorno della Memoria:
"La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetti i perseguitati."

Per chiarire (da Wikipedia):
"Olocausto: Il termine è stato introdotto alla fine del XX secolo per riferirsi al genocidio compiuto dalla Germania nazista di tutte quelle persone ed etnie ritenute "indesiderabili" (omosessuali, ebrei, oppositori politici, zingari, testimoni di geova, pentecostali, ecc.), in particolare si stima che sei milioni di ebrei siano stati sterminati."

"Shoah significa "desolazione, catastrofe, disastro". Questo termine venne adottato per la prima volta, nel 1938, dalla comunità ebraica in Palestina, in riferimento alla Notte dei cristalli (9-10 novembre 1938). Da allora definisce nella sua interezza il genocidio della popolazione ebraica d'Europa."

Etimologicamente le due parole indicano cose diverse, e milioni di persone dimenticate nel giorno della memoria.

Ho letto questo commento: 'Shoah' ha sostituito il termine 'olocausto' usato in precedenza per definire lo sterminio nazista, perché con il suo richiamo al sacrificio biblico, esso dava implicitamente un senso a questo evento e alla morte, invece insensata e incomprensibile, di sei milioni di persone."
Non lo condivido, perché nega l'assassinio dei milioni di persone che non avevano niete a che fare con il sacrificio biblico.
Non lo condivido perché vuole rimuovere proprio la cosa più orrenda: l'abisso a cui è giunta qualche mente umana, a cui si è poi in modo incomprensibile adeguata un'intero popolo (o quasi).

Oggi sono ricordati i sei milioni di ebrei assassinati. Una atrocità che non riesco a capire come la mente umana possa aver ideato, né nelle finalità né nei metodi.

Ma fu olocausto anche l'assassinio sistematico di altri gruppi che vennero colpiti nelle stesse circostanze dai Nazisti, compresi i gruppi etnici Rom e Sinti (i cosiddetti zingari), comunisti, omosessuali, malati di mente, Pentecostali (classificati come malati di mente), Testimoni di Geova, Sovietici, Polacchi ed altre popolazioni slave.
Le stime fatte sono molto varie e indicano un ulteriore numero di persone tra i due e i sei milioni di persone, che costituiscono la differenza tra l'Olocausto dell'ONU e la Shoah italiana. Abbiamo dimenticato Quadraro, per esempio.

Speriamo che di questi altri milioni di morti si ricordino fuori dall'Italia.
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Re: il giorno della memoria

Messaggioda pianogrande il 28/01/2010, 19:48

Su chi ha, comunque, partecipato a tutto questo, va fatta la riflessione più importante.
Lo hanno fatto perché avevano addosso una divisa, perché dovevano "obbedire agli ordini".
Lo hanno fatto perché lo ritenevano giusto e, magari, gli è anche piaciuto farlo.
Questa è, per me, la riflessione più importante.
Esiste (può esistere) un meccanismo che mette in moto migliaia di persone e fa fare loro cose che, singolarmente, non avrebbero neanche immaginato.
Inseriti in una "organizzazione", si finisce per fare cose agghiaccianti.

Lo potrei definire (almeno per una parte di questa gente) un fare senza pensare.
E' importante pensare, ragionare, discutere.
E' sempre importantissimo.
E' quello che le dittature non vogliono.

Il "culturame" ha sempre dato molto fastidio a duci e ducetti o aspiranti tali.
Non disprezziamo troppo le "chiacchiere" o la "filosofia".
Fotti il sistema. Studia.
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Re: il giorno della memoria

Messaggioda franz il 28/01/2010, 20:56

pianogrande ha scritto:Su chi ha, comunque, partecipato a tutto questo, va fatta la riflessione più importante.
Lo hanno fatto perché avevano addosso una divisa, perché dovevano "obbedire agli ordini".
Lo hanno fatto perché lo ritenevano giusto e, magari, gli è anche piaciuto farlo.
Questa è, per me, la riflessione più importante.
Esiste (può esistere) un meccanismo che mette in moto migliaia di persone e fa fare loro cose che, singolarmente, non avrebbero neanche immaginato.
Inseriti in una "organizzazione", si finisce per fare cose agghiaccianti.

Assogettati ad una autorità, soprattutto.
Cosa che è possibile solo in un'organizzazione. Un'organizzazione autoritaria (che pero' non è l'unico modo d concepire un'organizzazione).

Leggete cosa si scrive qui, riassumendo il famoso esperimento di Milgram
Quello che fecero i tedeschi lo possono rifare gli americani.
L'esperimento fu ripetuito dai francesi, con risultati equivalenti.
Fu ripetuto anche con minori, ottenendo risultati ancora piu' aghiaccianti.

Si', il meccanismo che ipotizzi esiste e si chiama "autorità".
Viene traslata da quella paterna a quella statale.

Ciao,
Franz
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Re: il giorno della memoria

Messaggioda annalu il 28/01/2010, 21:55

franz ha scritto: Assogettati ad una autorità, soprattutto.
[...]
Leggete cosa si scrive qui, riassumendo il famoso esperimento di Milgram
Quello che fecero i tedeschi lo possono rifare gli americani.
L'esperimento fu ripetuito dai francesi, con risultati equivalenti.
Fu ripetuto anche con minori, ottenendo risultati ancora piu' aghiaccianti.

Trovo ancor più agghiacciante che l'esperimento in questione, ben noto, sia riportato pari pari, ed accettato senza discussione. Non so se qualcuno abbia voluto approfondire la questione, però penso sia il caso di farlo, anzi che si abbia il dovere di farlo.
Prima di tutto, anche nel livello di "massima distanza" (cioè quando chi infliggeva la punizione non sapeva come il punito reagisse) c'era quasi un 40% dei soggetti che rifiutavano di obbedire all'ordine di "punire".
Il 40% sembra poco? A me sembra pur sempre una percentuale molto significativa.
Il secondo passo dell'esperimento, che non so sia stato compiuto, dovrebbe consistere nell'analizzare cosa distingue dagli altri questo 40%, che segue le proprie regole etiche invece di eseguire pedissequamente gli ordini.
Una differenza nel loro modo di pensare, nel tipo di educazione o altro deve pur esserci, ed una volta individuata la caratteristica che rende gli uomini più liberi e ragionanti, sta agli educatori operare perché nelle prossime generazioni queste caratteristiche positive predominino.

Quanto all'ultimo dato riportato da Franz, che l'esperimento è stato ripetuto su minori, mi auguro che non sia vero. Un esperimento del genere su minori ha effetti didattici, insegna ad obbedire anche nel fare del male, perché la fiducia nell'adulto per un minore è elemento educativo. E se l'adulto è cattivo ed insegna che far del male agli altri è lecito, quello molti minori purtroppo impareranno e metteranno in pratica.

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Re: il giorno della memoria

Messaggioda franz il 28/01/2010, 22:24

annalu ha scritto:Quanto all'ultimo dato riportato da Franz, che l'esperimento è stato ripetuto su minori, mi auguro che non sia vero.

Oggi l'esperimento è cosi' noto che non è piu' possibile farlo (presuppone la non conosceza del soggetti coinvolti) tuttavia alla fine si diceva sempre come stavano le cose e quindi chi ha ubbidito ha imparato che c'è qualche cosa che non va in quello che ha fatto.

Gli esperimenti sono interessanti per le conclusioni e per le discussioni che possono generare. O non generare.
Questi sono stati solitamente seguiti da un silenzio di consternazione, visto che ci dicono che quelli che è successo nei tempi che ricordiamo oggi non è solo un problema dei tedeschi ma puo' capitare ad ogni popolo. E questo sono pochi ad accettarlo. Quindi oblio, rimozione, silenzio.
Poi se il 40% che non segue l'autorità in caso di conflitto etico non è poco, ... rimane tanto (troppo) il 60% che invece ubbidisce.

Il fatto dell'esperimento sui minori (adolescenti) lo ricordo come informazione all'interno di un lungo documentario televisivo, molti anni fa. Ricordo che quello che emerse è che gli adolescenti provavano anche una maggiore soddisfazione nell'impartire la punizione/scossa rispetto agli adulti. Se i soggetti poi vengono seguiti, penso che tutto sommato anche la partecipazione a questo esperimento possa far scaturire effetti positivi sui singoli partecipanti.

Franz
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Re: il giorno della memoria

Messaggioda cardif il 29/01/2010, 2:33

pianogrande ha scritto:Lo hanno fatto perché avevano addosso una divisa,

Sì, ma con la distrazione, la connivenza o addirittura l'aiuto di tanta parte della popolazione, che si è fatta plagiare senza reagire dalle ideologie di qualche mente perversa.
E questo è incomprensibile per me (e poi dice che la ragione non deve prevalere)

Alcuni passaggi delle considerazioni sull'esperimento di Milgram, citato da Franz:

1) Razionalmente la ferocia e l'accanimento non hanno alcun senso. Ma noi esseri umani non siamo davvero razionali. .... In realtà noi esseri umani siamo quasi del tutto composti da un pozzo nero profondo come la terra, e non sappiamo mai che cosa potrebbe uscirne.
Per questo dobbiamo cercare di essere quanto più razionali possibile; far prevalere la ragione all'istinto. Non è questo l'elemento che ci distingue dalle bestie?

2) Siamo tutti soldatini obbedienti pronti a sganciare la Bomba ....
Per questo dobbiamo avere quanta più libertà possibile (di conoscere, di valutare, di scegliere)

3) Sono cose che accadono adesso. ... vediamo alla tele le nuove leggi sull'immigrazione, i pestaggi senza motivo ai danni di stranieri e omosessuali, il razzismo, il sessimo e lo schifo.
Evitiamo di trascurare questi segnali, di minimizzare, di guardare dall'altra parte.

4) Prendiamoci cinque minuti per immaginare come dev'essere pestare un altro essere umano fino a fargli molto, molto male.
Ma immaginiamo pure che se lo possiamo fare noi, potrebbero farlo anche altri a noi.
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Re: il giorno della memoria

Messaggioda franz il 29/01/2010, 9:07

cardif ha scritto:Alcuni passaggi delle considerazioni sull'esperimento di Milgram, citato da Franz:

1) Razionalmente la ferocia e l'accanimento non hanno alcun senso. Ma noi esseri umani non siamo davvero razionali. .... In realtà noi esseri umani siamo quasi del tutto composti da un pozzo nero profondo come la terra, e non sappiamo mai che cosa potrebbe uscirne.
Per questo dobbiamo cercare di essere quanto più razionali possibile; far prevalere la ragione all'istinto. Non è questo l'elemento che ci distingue dalle bestie?

Fosse cosi' facile ..... in pratica le "bestie" non fanno quello che abbiamo fatto noi e con l'istinto attuano un comportamento (in caso di decisione "drammatica") che è assai piu' "razionale" del nostro. Nel senso che chi studia comparando il comportamento animale e quello umano trova in quello animale maggiori elementi di razionalità. Forse perché il mondo animale deve la sua esistenza alle leggi della selezione naturale, le quali obbligano in qualche modo ogni essere vivente ad incalanarsi in un sentiero abbastanza stretto, fatto di mutazioni e di selezioni. Questo sentiero ha prodotto un'enorma gamma di comportamenti istintivi, tra cui puoi trovare l'uccellino che pulisce la bocca dell'ippopotamo (o del coccodrillo) dove questi ultimi se ne stanno a bocca aperta senza approfittare del pasto, pur magro, che avrebbero. Si tratta di comportamenti cooperativi cosi' come ci sono quelli degli insetti sociali e di tanti mammiferi che hanno vita sociale e che vivono in gruppo, in particolari strutture gerarchice che prevedono individui "alfa" e quindi l'autorità.
Noi invece con l'espansione del cervello e della sua neocorteccia siamo slegati quasi completamente dall'istinto e siamo convinti di essere razionali, di usare solo la ragione. È sicuramente vero ma purtroppo la usiamo male ed il risultato è sotto certi aspetti peggiore dell'istinto. Da un lato la nostra razionalità ci porta a cose come il trapianto cardicaco, la lotta delle malattie infettive, il raddoppio della speranza media di vita. Dall'altro il lato "oscuro" di questa stessa ragione ci porta a cose come l'olocausto, ai milioni di morti per guerre, dittature autoritarie etc.

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Re: il giorno della memoria

Messaggioda annalu il 29/01/2010, 11:40

franz ha scritto:
cardif ha scritto:Per questo dobbiamo cercare di essere quanto più razionali possibile; far prevalere la ragione all'istinto. Non è questo l'elemento che ci distingue dalle bestie?

Fosse cosi' facile ..... in pratica le "bestie" non fanno quello che abbiamo fatto noi e con l'istinto attuano un comportamento (in caso di decisione "drammatica") che è assai piu' "razionale" del nostro.

Ma dai Franz, questa dove l'hai trovata?
Nel mondo animale trovi tutti i comportamenti possibili, come del resto nel mondo umano (come se non facessimo parte anche noi del regno animale).
Il nostro cervello, superiore (ma non poi così tanto come si pensava un tempo) a quello degli altri animali, è stato selezionato dalla selezione naturale esattamente come gli artigli di una tigre o la proboscide di un elefante: è lo "strumento" che ci ha permesso di affermarci come specie, nulla più.
All'evoluzione per selezione naturale (genetica) si è sovrapposta nella specie umana anche una evoluzione culturale, presente (anche se in forma ridotta) anche in altre specie animali, soprattutto mammiferi, ma non solo.
L'apparente "razionalità" di molte risposte animali è dovuta semplicemente alla loro immediatezza: la corteccia del telencefalo umano consente invece di reprimere (o meglio rinviare) la risposta istintiva automatica, per dare una risposta più meditata con una previsione del futuro più a lungo termine.
Tu citi solo episodi "carini" del comportamento animale, ma esistono forme di crudeltà animale immediate e violente come e più di quelle umane: ad esempio in molti mammiferi l'uccisione dei cuccioli da parte dei maschi per poter fecondare la femmina ed avere discendenti propri, l'isolamento e l'uccisione di soggetti anziani e handicappati ... e molti altri che non elenco.
La specie umana, grazie allo sviluppo tecnologico, ha semplicemente amplificato l'effetto dei propri comportamenti, per cui una lotta tra branchi si può trasformare in stermini di massa, ma la matrice è la stessa, purtroppo istintiva.
Ma il cervello umano ci permette (entro certi limiti) anche di scegliere a quali istinti dare retta, e quale tipo di evoluzione culturale favorire.
Quindi è del tutto inutile descrivere certi comportamenti per accettarli così come sono: ha ragione Cardif, dobbiamo fare prevalere la ragione, usare la ragione per ridurre al minimo le attitudini distruttive e favorire quelle cooperative.
Il cervello lo abbiamo: usiamolo per stare meglio, tutti insieme.

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Re: il giorno della memoria

Messaggioda franz il 29/01/2010, 12:32

annalu ha scritto:Ma dai Franz, questa dove l'hai trovata?

Richard Dawkins, basta leggere il gene egoista o altri libri suoi.
Gli animali hanno un migliore approccio a problemi del tipo "dilemma del prigioniero" nel senso che lo risolvono il linea con la razionalità prevista dalla teoria dei giochi (di cui Dawkins è un appassionato studioso e la applica al mondo animale) e noi invece troviamo le soluzioni piu' lontane dalla razionalità (credendo di essere razionali, naturalmente).
Anche gli altri esempi "non carini" che citi hanno, come sai, una razionalità evolutiva. Lo sterminio degli ebrei no.
Quindi non basta un generico appello alla ragione.
Ci vuole qualche cosa di piu'.

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Re: il giorno della memoria

Messaggioda annalu il 29/01/2010, 12:48

franz ha scritto: Richard Dawkins, basta leggere il gene egoista o altri libri suoi.

Dawkins ama la teoria dei giochi, come te, e su questo basi la tua fiducia in lui che, come la maggior parte degli studiosi, a volte dice cose condivisibili, altre volete meno.
Da parte mia, pur ritenendo interessante la teoria dei giochi nei suoi campi di applicazione, non ritengo come te che quella teoria possa risolvere tutti i problemi del comportamento umano ed animale. Che poi risolvere meglio il "dilemma del prigioniero" (gli animali? Quali animali?) significhi essere "più razionali", mi sembra semplicistico. La strategia umana nella soluzione dei problemi è molto complessa, prende in considerazione numerosi fattosi sia istintivi che culturali, e non può essere incasellata (almeno, non sempre) in schemi così semplici, come invece si può spesso fare col comportamento animale. Che poi la logica umana consenta e favorisca alcuni errori metodologici è noto, e la nostra razionalità ci permette di evidenziare questi errori per porvi rimedio.
Comunque, confrontare la "logica animale" alla "logica umana" rappresenta un errore metodologico piuttosto grossolano: gli animali sono molte specie diversissime tra loro, gli uomini sono una specie sola, e sono animali anch'essi. O si confronta il comportamento umano con quello di un'altra specifica specie animale, o il confronto è viziato in partenza.
franz ha scritto: Quindi non basta un generico appello alla ragione.
Ci vuole qualche cosa di piu'.

Giusto, ci vuole qualcosa di più.
Ma cosa, meglio della ragione?

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