da pierodm il 13/01/2010, 13:20
Iafran - In quest'ultimo periodo, l'unica nota che non ho apprezzato è stata quella che voleva coercizzare il pensiero degli altri. Altrimenti anch'io, alla stregua di Loredana Poncini, trovo molto interessante e stimolante il forum (inevitabili "cadute di stile" incluse).
Cerco di spiegarmi meglio.
Anni fa, subito dopo lo scioglmento del PCI, aderii a Rifondazione, immaginando che fosse qualcosa di diverso da quello che poi dovetti constatare.
Quello che mi decise ad allontanarmene, dopo pochi mesi, non fu tanto la natura politica che il nuovo partito stava dimostrando, ma certi aspetti di tipo "umano" che notai frequentandone le sezioni di quartiere.
Una brutta atmosfera, piuttosto diversa da quella del vecchio PCI: livorosa, arcigna, spesso offensiva nei confronti di quelli che fino a ieri erano "compagni" e una complessiva prevalenza dello spirito movimentista e "praticistico" rispetto a quello politico, a quello tradizionalmente culturale, che avevano sempre caratterizzato la sinistra.
Tutto l'opposto, tra l'altro, dell'immagine trasmessa dalla figura di alcuni suoi dirigenti, come Bertinotti: anche questa un'anomalia, per chi come me aveva sempre pensato - e pensa ancora - che la sinistra si caratterizza per il fatto che il suo "popolo" è migliore della sua nomenklatura, al contrario della destra.
Ne sono uscito, insomma, perché non me la sentivo di stare in un luogo dove era possibile sentire e vedere certi comportamenti e certe parole, certe frasi.
Io inftti non ho mai pensato che l'appartenenza ad un partito, ad un'area politica si misura nell'accordo su le politiche fiscali, o sull'ordinamento scolastico, o su qualche aspetto programmatico. Quello che conta è una ragionevole omogeneità dei punti di vista dai quali si vede il mondo. Una comunanza sentimentale e culturale, che non ha regole precise, che non è pregiudiziale, ma che si avverte benissimo quando non c'è.
Qui nel forum, come nella Rifondazione di allora, ci sono ottime persone, ma ci sono momenti squalificanti e vengono dette cose squalificanti, che mi fanno sentire a disagio: come stare in una casa, e scoprire che ci sono dei vetri rotti che fanno passare correnti di aria gelida. Qualche vetro rotto non modifica l'aspetto della casa, né rovina le cose belle che ci sono dentro, ma cambia completamente le sensazioni che si hanno e il significato dello stare dentro quella casa. E' molto peggio, più innaturale, stare seduti con i piedi gelati o passeggiare per scaldarsi su e giù per un corridoio, piuttosto che arrampicarsi incappucciati su per una scarpata in mezzo ad una tormenta.