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Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

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Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda Iafran il 12/01/2010, 18:08

franz ha scritto:Allora cominciamo a rispettare le regole (ogni cittadino) e far rispettare le regole e la legalità (lo stato) e poi vediamo come si adattano i prezzi di mercato.

Sono d'accordo. Ci sono esempi (le mele del Trentino) che hanno un mercato per tutto l'anno senza gli inconvenienti dei prodotti agricoli meridionali.
E' una questione di legalità e di perseguire la cultura della legalità. Ma anche di dare la giusta ricompensa ai produttori delle merci. Il mercato mi sembra che non ne possa proprio fare a meno.
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Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda ranvit il 12/01/2010, 18:34

Iafran ha scritto:
franz ha scritto:Allora cominciamo a rispettare le regole (ogni cittadino) e far rispettare le regole e la legalità (lo stato) e poi vediamo come si adattano i prezzi di mercato.

Sono d'accordo. Ci sono esempi (le mele del Trentino) che hanno un mercato per tutto l'anno senza gli inconvenienti dei prodotti agricoli meridionali.
E' una questione di legalità e di perseguire la cultura della legalità.


Ovviamente siamo tutti d'accordo....il punto è come?

Voglio ricordare che "il pesce puzza dalla testa". Se le ns classi dirigenti sono tendenzialmente corrotte non c'è alcuna speranza. Il comportamento virtuoso del singolo puo' avere successo solo se supportato dalla volontà dell'azione di governo.
Esempio : io mi faccio chilometri per non parcheggiare la macchina in doppia fila o nei passaggi pedonali etc etc....non cambia nulla perché altri, tanti altri, continuano a parcheggiare dove gli capita senza che venga "punito".

Nello specifico, la Calabria e più in generale il Sud è da sempre nella stessa situazione. Manca la volontà politica di risolvere il problema! Perchè la Germania in 20 anni ha quasi risolto il gap che aveva la parte ex-comunista rispetto al resto del Paese?

E' forse questo un problema di destra e di sinistra?
.....non credo! Altro che diversità e/o superiorità della sinistra! Sono tutte balle....altro che Pasolini o Berlinguer....che saranno stati anche ottime persone (....veramente sul primo, vista la predilezione per i ragazzotti, non ne sono molto convinto...) ma il problema è che una cosa sono le belle parole di quando si è all'opposizione, un'altra l'azione amministrativa e di gestione della cosa pubblica.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda Iafran il 12/01/2010, 19:13

franz ha scritto:
iafran ha scritto:Se non si provvederà a remunerare adeguatamente i produttori, gli italiani continueranno a comprare olio extravergine di oliva, ma non sarà di coltivazione nazionale.

Cosa intendi per "remunerare adeguatamente"?
Siamo in una economia di mercato, non in una economia pianificata.

L'economia cinese non so proprio se sia pianificata o di mercato, certo è che ci sta mettendo a soqquadro l'economia nazionale, proprio quando pensavamo di servircene solo per quella familiare: i prezzi alla produzione erano bassi, e via ... tutti i commercianti a comprare da loro per rivendere a prezzi secondo il nostro mercato (comprensivo di produzione).

Ora la produzione italiana è in crisi.

Anche l'agricoltura sarà in crisi, se non consideriamo le sue necessità.
Le molte manifestazioni in piazza degli agricoltori vogliono proprio sollecitare una maggiore presa di coscienza da parte di tutti (come dice ranvit, non è questione di destra o di sinistra, perché la "volontà politica" di ognuno è quella di speculare sempre su chi ha bisogno, bianco, giallo o "nivuru" che sia. E gli elettori, ranvit, sono sempre più deboli dei loro eletti: a sinistra, però, possiamo sempre sperare di essere ascoltati).
Il tornaconto personale guardiamolo ... ma consideriamo anche quello degli altri.
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Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda pinopic1 il 12/01/2010, 20:15

Veramente però il lavoro nero nell'agricoltura meridionale e il capolarato esistevano già molto tempo prima che la Cina si affacciasse sui nostri mercati. Anche la ndrangheta.

Mi riallaccio al post di Ranvit.
non è che la nostra classe politica o dirigente da 150 anni non sappia o non voglia risolvere il problema meridionale. E' peggio. In realtà, a parte i discorsi di facciata, non lo considera un problema. La realtà meridionale è assolutamente funzionale al sistema Italia. Va bene così.
Non c'è la questione meridionale. C'è la questione italiana.
La Germania ha risolto i problemi della riunificazione perché rispetto al sistema Germania erano effettivamente problemi.
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
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Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda Iafran il 12/01/2010, 21:58

pinopic1 ha scritto:Veramente però il lavoro nero nell'agricoltura meridionale e il capolarato esistevano già molto tempo prima che la Cina si affacciasse sui nostri mercati. Anche la ndrangheta.

Mi riallaccio al post di Ranvit.
non è che la nostra classe politica o dirigente da 150 anni non sappia o non voglia risolvere il problema meridionale. E' peggio. In realtà, a parte i discorsi di facciata, non lo considera un problema. La realtà meridionale è assolutamente funzionale al sistema Italia. Va bene così.
Non c'è la questione meridionale. C'è la questione italiana.
La Germania ha risolto i problemi della riunificazione perché rispetto al sistema Germania erano effettivamente problemi.

Forse non sono riuscito a spiegarmi bene: il riferimento al Made in China, alla merce più a buon mercato, è stato fatto per motivare le difficoltà del nostro sistema produttivo, dopo che i nostri commercianti hanno smesso di rivolgersi alle nostre ditte produttrici.

Se l'agricoltura non viene tenuta nella giusta considerazione a livello di remunerazione, dalla massaia alle istituzioni, sarà sempre più in difficoltà, suppongo. Altrimenti, perché le periodiche manifestazioni pubbliche ed eclatanti del comparto?

Penso che come la realtà meridionale è funzionale al sistema Italia, quella dell'agricoltura meridionale (per quel che può contare) non può non risentire ulteriormente di questa "funzionalità", con tutte le sue assurde conseguenze.

PS - Sarò fuori tema, ma penso che lo stato di bisogno dei contadini cinesi potrebbe aver fatto nascere anche li una forma di "caporalato".
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Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda pierodm il 12/01/2010, 23:47

A quello che avevo detto nel mio post precedente, aggiungo che certe volte oltre alla malinconia sopravviene un senso di vergogna: mi vergogno di far parte di un gruppo, di un forum dove si possono leggere certe cose, che preferisco non sottolineare, perchè ne ho compassione. Una sincera compassione, ormai.

Io non ne so niente di mandarini e di politiche agricole.
Ma ad occhio e croce diamo credito ai fatti: se la 'ndrangheta fa certe scelte, significa che convengono.
L'errore, il malinteso sta forse nel fatto che il sistema delle convenienze della 'ndrangheta è diverso da quello di aziende normali, che operano in un mercato normale, la cui logica è puramente commerciale: per esempio, credo che in certi casi l'interesse preminente sia quello del controllo del territorio, dell'affermazione di un potere.
In qualche modo possiamo dire che le mafie non perseguono una semplice logica "amministrativa" - cosa che si sarebbe portati a imaginare, vista la massa di risorse finanziarie gestite dalle cosche - ma che questo aspetto economico è subordinato ad una visione "strategica" che ha tutte le caratteristiche di una visione "politica".
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Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda Stefano'62 il 13/01/2010, 3:44

ranvit ha scritto:
Iafran ha scritto:
franz ha scritto:Allora cominciamo a rispettare le regole (ogni cittadino) e far rispettare le regole e la legalità (lo stato) e poi vediamo come si adattano i prezzi di mercato.

Sono d'accordo. Ci sono esempi (le mele del Trentino) che hanno un mercato per tutto l'anno senza gli inconvenienti dei prodotti agricoli meridionali.
E' una questione di legalità e di perseguire la cultura della legalità.


Ovviamente siamo tutti d'accordo....il punto è come?


Un buon inizio sarebbe evitare di trattare da imbecilli quelli che la chiedono a voce alta,la legalità.
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Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda Iafran il 13/01/2010, 10:30

pierodm ha scritto:A quello che avevo detto nel mio post precedente, aggiungo che certe volte oltre alla malinconia sopravviene un senso di vergogna: mi vergogno di far parte di un gruppo, di un forum dove si possono leggere certe cose, che preferisco non sottolineare, perchè ne ho compassione. Una sincera compassione, ormai.

In quest'ultimo periodo, l'unica nota che non ho apprezzato è stata quella che voleva coercizzare il pensiero degli altri. Altrimenti anch'io, alla stregua di Loredana Poncini, trovo molto interessante e stimolante il forum (inevitabili "cadute di stile" incluse).
pierodm ha scritto:L'errore, il malinteso sta forse nel fatto che il sistema delle convenienze della 'ndrangheta è diverso da quello di aziende normali ... credo che in certi casi l'interesse preminente sia quello del controllo del territorio, dell'affermazione di un potere.

Senz'altro, non fosse altro per gestire o impossessarsi dei beni che venivano prodotti nel territorio.
In una società di allevatori faceva gola il bestiame, in una agricola il raccolto.
Non tutte le persone sono riuscite ad affrancarsi dalle vessazioni e dalla violenza dei singoli o dei gruppi.
In uno Stato moderno, però, la legalità deve essere fatta rispettare. Se poi in un territorio la legalità la si affida ... al più forte (mimetizzato da politico) ... saltano tutte le regole del vivere civile.
Penso che abbia ragione pinopic1 "... La realtà meridionale è assolutamente funzionale al sistema Italia. Va bene così. Non c'è la questione meridionale. C'è la questione italiana."
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Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda pierodm il 13/01/2010, 13:20

Iafran - In quest'ultimo periodo, l'unica nota che non ho apprezzato è stata quella che voleva coercizzare il pensiero degli altri. Altrimenti anch'io, alla stregua di Loredana Poncini, trovo molto interessante e stimolante il forum (inevitabili "cadute di stile" incluse).

Cerco di spiegarmi meglio.

Anni fa, subito dopo lo scioglmento del PCI, aderii a Rifondazione, immaginando che fosse qualcosa di diverso da quello che poi dovetti constatare.
Quello che mi decise ad allontanarmene, dopo pochi mesi, non fu tanto la natura politica che il nuovo partito stava dimostrando, ma certi aspetti di tipo "umano" che notai frequentandone le sezioni di quartiere.
Una brutta atmosfera, piuttosto diversa da quella del vecchio PCI: livorosa, arcigna, spesso offensiva nei confronti di quelli che fino a ieri erano "compagni" e una complessiva prevalenza dello spirito movimentista e "praticistico" rispetto a quello politico, a quello tradizionalmente culturale, che avevano sempre caratterizzato la sinistra.
Tutto l'opposto, tra l'altro, dell'immagine trasmessa dalla figura di alcuni suoi dirigenti, come Bertinotti: anche questa un'anomalia, per chi come me aveva sempre pensato - e pensa ancora - che la sinistra si caratterizza per il fatto che il suo "popolo" è migliore della sua nomenklatura, al contrario della destra.

Ne sono uscito, insomma, perché non me la sentivo di stare in un luogo dove era possibile sentire e vedere certi comportamenti e certe parole, certe frasi.
Io inftti non ho mai pensato che l'appartenenza ad un partito, ad un'area politica si misura nell'accordo su le politiche fiscali, o sull'ordinamento scolastico, o su qualche aspetto programmatico. Quello che conta è una ragionevole omogeneità dei punti di vista dai quali si vede il mondo. Una comunanza sentimentale e culturale, che non ha regole precise, che non è pregiudiziale, ma che si avverte benissimo quando non c'è.

Qui nel forum, come nella Rifondazione di allora, ci sono ottime persone, ma ci sono momenti squalificanti e vengono dette cose squalificanti, che mi fanno sentire a disagio: come stare in una casa, e scoprire che ci sono dei vetri rotti che fanno passare correnti di aria gelida. Qualche vetro rotto non modifica l'aspetto della casa, né rovina le cose belle che ci sono dentro, ma cambia completamente le sensazioni che si hanno e il significato dello stare dentro quella casa. E' molto peggio, più innaturale, stare seduti con i piedi gelati o passeggiare per scaldarsi su e giù per un corridoio, piuttosto che arrampicarsi incappucciati su per una scarpata in mezzo ad una tormenta.
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Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda Iafran il 13/01/2010, 14:25

pierodm ha scritto:... Quello che conta è una ragionevole omogeneità dei punti di vista dai quali si vede il mondo. Una comunanza sentimentale e culturale, che non ha regole precise, che non è pregiudiziale, ma che si avverte benissimo quando non c'è.

Qui nel forum, come nella Rifondazione di allora, ci sono ottime persone, ma ci sono momenti squalificanti e vengono dette cose squalificanti, che mi fanno sentire a disagio: come stare in una casa, e scoprire che ci sono dei vetri rotti che fanno passare correnti di aria gelida. Qualche vetro rotto non modifica l'aspetto della casa, né rovina le cose belle che ci sono dentro, ma cambia completamente le sensazioni che si hanno e il significato dello stare dentro quella casa. E' molto peggio, più innaturale, stare seduti con i piedi gelati o passeggiare per scaldarsi su e giù per un corridoio, piuttosto che arrampicarsi incappucciati su per una scarpata in mezzo ad una tormenta.

Anche a me capita di pensarla così.
Sono disposto a dare il mio contributo per costruire quella casa, ma se il mattone che porto non lo dovesse utilizzare nessuno o, peggio, lo rifiutassero ... capirei che mi sono rivolto ad un settore ultimato, e cercherei quello il cui capomastro abbisogna del materiale che ho.
La casa è in via di costruzione e il progetto contempla una continua espansione in tutte le direzioni, incluse dependance (apprezzata anche da te).

PS - Un vetro rotto si ripara subito.
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