Stefano'62 ha scritto:Ok,
già lo avevo capito questo,però allora se gli ideali devono venire tenuti fuori dal ragionamento in modo da vedere un più ampio ventaglio di soluzioni,in che modo il pragmatico screma quelle soluzioni che risulterebbero ingiuste,lesive dei diritti altrui o che lo identificherebbero più come una bestia della foresta che come appartenente ad una società di Uomini ?
Certamente ammetterai che non screma certe soluzioni (il pragmatico) solamente perchè c'è una legge che lo farebbe finire in galera.
Premesso che stiamo parlando di un pragmatico politico, di una persona cioè che si applica a migliorare la polis, dò per scontato che conosca la realtà in cui opera, tra cui l'esistenza di leggi, regolamenti, consuetudini, diritti umani compresi.
Dò per scontato che conosca e che rispetti la realtà (leggi comprese) visto che parte da li' per modificarle.
Forse è piu' facile che il fanatico, come lo chiami tu, forzi la realtà, che non accetta, perché la vuole sovvertire in modo radicale.
Non vedo poi dove stia il problema, perché "il pragmatico" non è un monarca assoluto ma un atteggiamento, un metodo, seguito da un gruppo dirigente che opera nell'ambito delle leggi vigenti, compresi i dettami morali. Quindi anche se un singolo non filtrasse cio' che dici, lo farebbero gli altri del suo gruppo. Cosa molto piu' difficile nel fanatismo perché tutto il gruppo potrebbe essere immerso nella stessa visione idelizzata e condividere aprioristicamente la stessa soluzione.
Stefano'62 ha scritto:PS
Nel pragmatismo le idee vengono dopo lo studio della realtà.
Ecco appunto mi era sfuggito,mi pare che al di là delle definizioni ci siamo capiti allora.
Già ma ci siamo allontanati parecchio dal tema ...
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
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