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Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

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Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda Loredana Poncini il 10/01/2010, 18:21

Mi pare ci sia un errore nel titolo di questo 3d: Rosarno non è una "banlieu", l'analogia con quanto accade in Francia può essere fuorviante.
Non so quanti abitanti abbia Rosarno, certo non è una città. E dai 350 circa dell'inizio, gli espulsi, i TG di mezzodì, hanno detto essere più di 1.300. E questo mi richiama quanto ha affermato un intervistato ieri dalla TV : " Sì, abbiamo bisogno di loro per raccogliere le arance, ma loro sono troppi..."
Il governo attuale è in grado di governare questa situazione ? Maroni riesce ad essere Ministro dell'Interno al 100 % ?
Caro Stefano, reputo che non siamo noi italiani, e tanto meno noi forumulivisti, a doverci esecrare come razzisti !
Non mi considero neppure poco pragmatica, anche se non faccio lo sciopero della fame incatenandomi davanti a Palazzo Chigi perché sia varato un disegno di legge che pianifichi il lavoro stagionale e si rapporti alla normativa europea in proposito. No. Chiedo invece a Voi, qui, se, oltre alla Caritas, conoscete altre Associazioni che si occupino di quest'emergenza. E come gruppo, con chi metterci in contatto per non restare a guardare dalla finestra (del p.c.)
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Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda ranvit il 10/01/2010, 18:41

annalu ha scritto:Ranvit, dove l'hai trovata questa dettagliata spiegazione di come si è scatenato il tutto?
Forse su un giornale locale, del tipo di quelli citati da Saviano a "Che tempo che fa"? Perché mi sembra una interpretazione atta ad assolvere un po' troppo i ragazzotti calabresi che hanno sparato per primi.
Comunque, anche se fosse andata così, credo che chiunque diverrebbe maleducato e farebbe la pipì per strada, se vivesse in case di cartone in centinaia senza un gabinetto, come denunciò un filmato della BBC mesi fa.

Questa storia della vita inumana dei braccianti agricoli immigrati stagionali, è nota da tempo: ci sono stati più reportage sull'argomento in diversi giornali italiani e stranieri, quindi non si può dire che non si sapesse.
Evidentemente a qualcuno faceva comodo mantenere quella situazione ed avere in Calabria quelle persone che, essendo irregolari, accettavano una vita da schiavi.
Ovvio che qualcosa del genere sarebbe accaduta, prima o poi.

annalu



Su "il Mattino" di oggi. Tu hai un'altra versione?
Non condivido, comunque, che si possa fare la pipi' davanti alla casa di un altro....anche se si vive in catapecchie. Con l'aggravante che sei, in qualche modo, "ospite" in un Paese che non è il tuo. Per me il concetto di base è sempre lo stesso : nessuno ti ha chiesto di venire; se vieni, devi rispettare le regole del Paese che ti ospita. Finchè non dimostri di conoscere e accettare le regole del ns Paese nessuna cittadinanza ti puo' essere data....se non ti sta bene, puoi sempre tornare da dove sei venuto...
Viceversa chi nasce e cresce in Italia ha diritto alla cittadinanza italiana.

L'imbecillità di destra e sinistra, rozza la prima e buonista la seconda, fa il paio con l'assenza dello Stato e con la supina accettazione di una immigrazione assolutamente sproporzionata rispetto alle reali necessità e soprattutto alla capacità di assorbimento dei problemi che ne derivano.

La "pippa" di Prodi è condivisibile in gran parte purchè depurata di un po' di quel "buonismo" tanto di moda oggi e che fa il paio, come dicevo, con la rozzezza dei vari leghisti di turno.


Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda Loredana Poncini il 10/01/2010, 19:04

Sì, la gente del posto deve essere esasperata.
I Tg buttano acqua sul fuoco mostrandoci altre cittadine calabresi dove gli extracomunitari si integrano, essendo ospitati in modo decente.
Temo che la criminalità organizzata che domina, in Calabria, occulti questa invivibilità ai nostri occhi "nordisti". E' facile chiedere di tenere la schiena dritta da parte di chi non è affetto da scoliosi!
E tutto l'orrore per il fetore di quegli abitacoli, al solito, ci doveva scappare la sparatoria perché i Tg ce lo riferisse !
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Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda franz il 10/01/2010, 19:04

ranvit ha scritto:Viceversa chi nasce e cresce in Italia ha diritto alla cittadinanza italiana.

Giusto ma italiano o straniero che sia, bianco o nero che sia, non è ammissibile sfuttarlo come schiavo e sparargli se fa pipi' davanti a casa di qualcuno. E non ne faccio un problema etico, tanto per chiarire. Esistono diritti universali ed inviolabili dell'uomo. Vietano la schiavitu' e vietano di sparare, salvo la legittima difesa, cosa che in caso di pisciata in giardino non si applica. I diritti elencati nella convenzione non sono "etici" ma si basano sulla libertà degli uomini e sui limiti che oggettivamente possiamo mettere o non mettere ad ognuno, in relazione alle libertà degli altri.

Poi non capisco la polemica sul "buonismo".
"Non sparare" sarebbe "buonismo"? :o
Sparare e sfruttare cosa sarebbe?

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Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda franz il 10/01/2010, 19:06

Loredana Poncini ha scritto:Mi pare ci sia un errore nel titolo di questo 3d: Rosarno non è una "banlieu", l'analogia con quanto accade in Francia può essere fuorviante.

In effetti hai ragione. Le periferie parigine e francesi sono molto piu' dignitose.
Qui abbiamo baraccopoli, che assomigliano piu' alle favelas che alle banlieue.

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Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda Stefano'62 il 10/01/2010, 19:30

franz ha scritto:
Stefano'62 ha scritto:Perchè-mi chiedevo-padri di famiglia ostentano coraggio e sprezzo del pericolo,dichiarando a petto gonfio che era ora di mettersi in gioco e farla finita con questi prepotenti,perchè ne va del futuro e della sicurezza delle loro famiglie.....
ma poi invece che trattare a calci in culo la mafia (torce e forconi come nei film di Frankenstein,probabilmente l'unico modo per risolvere davvero quel problema),che per davvero gli compromette il futuro,ma anche il presente,tutto ad un tratto infilano la coda fra le gambe,ricordano di avere famiglia,e frignano che ci deve pensare lo Stato ?

La risposta è facile,è il "pragmatismo" (o meglio il praticismo come lo chiama Piero),

Mah, io direi che questa è impotenza e rassegnazione, non pragmatismo.

Infatti lo avevo messo tra virgolette perchè nessuno qui,nemmeno Piero o Annalù,lo sostiene.
Diciamo solo che è innegabile che invece per molti lo sia.
Penso che il concetto di cui parliamo sia condiviso da tutti,cambia solo il nome che gli si da.
E penso anche che nel caso i nostri rappresentanti si incartino su queste cose,fermandosi sulle parole senza andare oltre verso i concetti,come rischiamo di fare anche noi,allora ha ragione Vittorio a dire che sono infantili e massimalisti.

Ciao
Stefano'62
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Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda franz il 10/01/2010, 20:02

Stefano'62 ha scritto:Diciamo solo che è innegabile che invece per molti lo sia.

Ok, se molti ritengono una cosa non esatta, non per questo noi dobbiamo accettarlo o sostenerlo anche noi.
Ok, molti pestano la moglie e i figli. E allora? È innegabile. Va bene? Non credo.
Non sarebbe certo pragmatico, se ci siamo capiti (almeno io e te).
Il punto centrale torna alla realtà (problematica) ed alle idee di soluzione.
Siamo in un forum proprio per questo. Penso.
Le idee di soluzione possono essere giudicate e valutate come pragmatiche, idealiste, moraliste, massimaliste, minimaliste, tutto quello che vuoi ma devono essere idee. Idee che vogliono modificare la realtà partendo da quella che è. Qualcuno vorrebbe partire fin dall'inizo da quello che vorrebbe che fosse. Molto umano, ovvio ma .... la "realtà che è" puo' solo "emergere", essere frutto di uno studio oggettivo comune (piu' persone) che è già complesso di suo visto che ognuno ha un suo modo di vedere le cose (per fortuna). Una volta stabilito come è fatta la realtà se ne elencano gli aspetti problematici attuali (difetti o possibilità di ottimizzazione) e quelli insorgenti. È solo qui, partendo dai problemi, che arrivi a disegnare una realtà senza quei problemi. La differenza con l'idealismo (ed anche il massimalismo) è che questo mette "apriori" delle verità e delle finalità ideali, a prescindere. La realtà è già conosciuta prima". Prima dello studio della realtà. Anzi di solito l'idealismo è una forte lente deformante. Non che senza non ci siano deformazioni. Ce ne sono sempre.

Ma l'idealismo a mio modo di vedere forza e guida in modo pesante l'analisi e le soluzioni, secondo uno schema idelogico prefissato. Nel pragmatismo le idee vengono dopo lo studio della realtà.
Nell'idealismo si mettono le idee prima delle soluzioni. le parole prima dei fatti.
In questo modo restringe il ventaglio delle soluzoni, scatando quelle non in linea con l'iedologa e soprattutto scartando le interpretazioni della realtà non in linea con il credo teologico o idelogico del caso.
A mio modo di vedere il pragmatismo permette un maggiore ventaglio di soluzioni possibili ed una maggiore sceltra tra le opzioni, a parte quelle che possono entrare in conflitto con l'etica dominante in quel luogoed in quel tempo.

Franz
Ultima modifica di franz il 10/01/2010, 20:09, modificato 1 volta in totale.
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Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda Iafran il 10/01/2010, 20:06

Loredana Poncini ha scritto:Sì, la gente del posto deve essere esasperata.

Rosarno, in Calabria, ha una fama di "reattività" che non ti dico e non ti dico nemmeno del concetto che ha della "legalità". Locri (sul versante ionico) è solo più celebre.
Naturalmente le brave persone sono quelle meno visibili a Rosarno.

Ho apprezzato ciò che ha detto il Sindaco di Riace ("Sono stato a Rosario e l’impressioneche ho tratto è stata assurda. Le condizioni in cui vivono questi immigrati sono inumane, peggiori di quelle dei Paesi da dove provengono. E vedendo dove vivono mi sono vergognato di essere italiano. A noi ci fa comodo utilizzare quelle braccia per il lavoro però mi chiedo come mai questa storia è andata avanti per tanto tempo e nessuno ha mai parlato? Dove sono gli organi di controllo? Quello è tutto lavoro nero collegato con la malavita organizzata. Pagando questa gente 15 euro al giorno li abbiamo reso schiavi. Il sud in queste ore si è reso protagonista di una brutta pagina", il "fatto Quotidiano" di oggi).

Riace, però, non è molto distante ... da Rosarno e dalla Piana di Gioia Tauro!
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Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda Iafran il 10/01/2010, 20:42

Avevo apprezzato il Sindaco di Riace, Domenico Lucano, per la sua concreta solidarietà: "Abbiamo avuto dei primi contatti e, nel limite delle nostre possibilità, siamo disponibili ad accogliere alcuni degli immigrati di Rosarno" ("il Fatto Quotidiano", di oggi).
Una volontà e un gesto che vogliono dire tanto, anche se per pochi.
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Re: Rosarno: abbiamo le nostre banlieue

Messaggioda annalu il 10/01/2010, 20:49

franz ha scritto: Ma l'idealismo a mio modo di vedere forza e guida in modo pesante l'analisi e le soluzioni, secondo uno schema idelogico prefissato. Nel pragmatismo le idee vengono dopo lo studio della realtà.
Nell'idealismo si mettono le idee prima delle soluzioni. le parole prima dei fatti.

Bene Franz, questa volta sei stato chiaro: stiamo parlando di cose differenti, e diamo un significato diverso alle parole.
Non è la prima volta che succede, con te o con altri, ma sarebbe bene cercare di chiarire di cosa si sta parlando prima di litigare, e non fissarsi sui singoli termini che possono venir interpretati in modo differente dalle diverse persone.
Per me pragmatismo ed idealismo hanno un significato diverso da quello che ritieni tu, e credo di non essere l'unica.
Lo sforzo che avevo cercato di fare, era proprio di chiarire cosa significassero per me quelle parole, ma evidentemente non ci sono riuscita.
Peccato.
Ho fatto sempre un grande sforzo, nella mia vita di docente, per capire come le mie parole venissero recepite e cosa intendessero dire gli interlocutori quando parlavano, ma non sempre si riesce. Tra l'altro, le parole assumono significati diversi a seconda della cultura e della scuola di appartenenza, e spesso variano anche nel tempo, per cui bisogna anche tener conto dell'età dell'interlocutore.
Insomma, non si finisce mai di imparare, e capita di scontrarsi con chi non presume che sia possibile che lo stesso termine possa assumere diversi significati.

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