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Tonino invece non teme di dire la verità.

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Re: Tonino invece non teme di dire la verità.

Messaggioda Stefano'62 il 31/12/2009, 13:39

ranvit ha scritto:Se la stessa caparbietà usata per condannare Craxi fosse stata usata...e fosse usata...con tutti (a parte Berlusconi), almeno l'80% dei politici italiani sarebbe in galera.

Questo però,credo ne converrai,non significa che fosse innocente,o meno grave il suo comportamento,o sbagliato rimarcarlo;significa piuttosto che dobbiamo cercare di prendere anche tutti gli altri,e nel frattempo mettergli il fuoco sotto al culo dimostrando loro il pubblico dileggio cui vanno incontro prima e dopo la galera.
Altro che rubare e poi girare con il mento per aria chiedendo ammirazione.
Basta,è finica quell'epoca,lo devono capire e prendersela d'accordo.
Abbiamo preso solo craxy ?
Bene,intanto massacriamo lui,che serva da monito agli altri e che nel frattempo si mangino pure le unghie nervosamente.
Ultima modifica di Stefano'62 il 31/12/2009, 16:13, modificato 2 volte in totale.
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Re: Tonino invece non teme di dire la verità.

Messaggioda Iafran il 31/12/2009, 14:11

cardif ha scritto:Nella caccia al tesoro, anzi ai tesori di Craxi sparsi per il mondo tra Svizzera, Liechtenstein, Caraibi ed Estremo Oriente, il pool Mani Pulite ha accertato introiti per almeno 150 miliardi di lire.
Finanziamenti per il Psi? No, Craxi rubava soprattutto per sé e i suoi cari.
"Craxi – si legge nella sentenza All Iberian confermata in Cassazione - è incontrovertibilmente responsabile come ideatore e promotore dell'apertura dei conti destinati alla raccolta delle somme versategli a titolo di illecito finanziamento quale deputato e segretario esponente del Psi. La gestione di tali conti… non confluiva in quella amministrativa ordinaria del Psi, ma veniva trattata separatamente dall'imputato tramite suoi fiduciari… Significativamente Craxi non mise a disposizione del partito questi conti".

Mal che andava le cosiddette tangenti (che la Magistratura riusciva a scoprire) passavano per finanziamenti al partito, come (in piccolo) ... le somme devolute alla parrocchia.
I versamenti, però, erano nominativi e alla morte del politico o del prete (anche loro muoiono, purtroppo) si facevano vivi eredi … che incassavano quanto trovavano intestato al loro compianto (sic!) benefattore.

P.S. Ai tanti e vari Comitati Prodi non è mai arrivata una lira (anzi, dovevano pagare perfino le bandiere), eppure, le campagne elettorali le hanno sostenute … alla pari dei partiti rimasti o scomparsi (i finanziamenti ricevuti saranno stati devoluti in beneficenza?).
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Re: Tonino invece non teme di dire la verità.

Messaggioda pinopic1 il 31/12/2009, 14:15

Io invece penso che viviamo in un'era peggiore, dove nessuno più si scandalizza per la corruzione declassata a semplice conflitto d'interessi tutto sommato perdonabile. Oggi l'ultimo dei sottosegretari può essere più corrotto di Craxi senza neanche la giustificazione di farlo per il partito perché i costi della politica sono alti.
Craxi certamente ha meritato la condanna ma altrettanto certamente è stato il capro espiatorio. Ha pagato per se ma anche per tutti.
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Re: Tonino invece non teme di dire la verità.

Messaggioda pianogrande il 31/12/2009, 20:04

Da repubblica.it :

CRAXI: FASSINO, BETTINO FU CAPRO ESPIATORIO
"Continuo a pensare che dipingere Craxi come un criminale sia una caricatura sciocca e inaccettabile. Cosi' come descriverlo come la vittima di una congiura". Lo ha detto Piero Fassino in un'intervista. "Rivisto oggi", ha aggiunto, "non c'e' dubbio, che ci fu un silenzio assolutamente reticente e ambiguo da parte di tutta la classe politica davanti al discorso che fece alla Camera".


Sarei veramente curioso di avere da Fassino una sua definizione di "criminale".
Nel frattempo, mi limito a sperare che Fassino si sia dato ad eccessive libagioni.
Ma siamo ridotti davvero così male?
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Re: Tonino invece non teme di dire la verità.

Messaggioda cardif il 31/12/2009, 20:27

Pino, hai scritto che Craxi "Ha pagato per se ma anche per tutti."
Non so che senso dai all'espressione.
Ha restituito solo in parte i soldi avuti per conto del partito; non ha scontato il debito con la giustizia in cella, come è successo ad altri meno danarosi.
Certo, ha pagato nel senso che non è potuto tornare in Italia da trionfatore, come avrebbe voluto; ma non si può avere tutto nella vita.

In che senso poi ha pagato per tutti? Lui ha pagato, in parte, per sé.
Anche altri hanno pagato per loro; anche altri hanno pagato meno del dovuto. In termini giudiziari.

Su di lui si è accentrata maggiormente l'attenzione dell'opinione pubblica, questo sì. Ma mi pare normale, visto che era lui ad occupare posti di primo piano, nel suo partito e nelle istituzioni. E poiché lo sanno tutti che il pesce puzza dalla testa, è ovvio avvertire là, su chi sta alla testa, la puzza maggiore quando c'è.

Non lo dico con accanimento; anzi per me in Italia il discorso su Craxi come persona si doveva chiudere già dopo le sentenze, figurarsi dopo la morte.
E' la figlia che ci tiene tanto a tentare una riabilitazione postuma senza addurre prove.
E purtroppo questo è possibile perché una "nuova verità", diversa da quella storica, può essere creduta da persone che non ricordano, che non c'erano, che non hanno letto.
E può essere fatta passare da persone che lasciano perdere, ormai stanche.

Spero anch'io, con pianogrande, che siano stati i fumi del vino (spero non fiumi di vino!) a far perdere a Fassino la visione storica, il significato del termine "criminale", o la voglia di fare opposizione.
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Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Tonino invece non teme di dire la verità.

Messaggioda Robyn il 01/01/2010, 13:04

Craxi aveva intutito già prima che si sviluppasse il malaffare della necessità di riformare le istituzioni,ben prima che il suo partito si desse da fare con le tangenti così come facevano tutti gli altri partiti.Se Craxi può essere ricordato come un blairiano è un riformista che aveva anticipato il blairismo quando ancora i tempi non erano maturi,non può essere così da un punto di vista della corruzione.Ai tempi di Craxi se l'immigrazione già fosse stata presente non si sarebbe potuta sviluppare tutta questa xenofobia e razzismo.A proposito di xenofobia bisogna aprire una commissione di tipo parlamentare che abbia gli stessi poteri della magistratura per indagare su ciò che avviene nei Cpt e nelle carceri dove i detenuti non vedono rispettati i loro diritti umani Ciao Robyn
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Re: Tonino invece non teme di dire la verità.

Messaggioda pierodm il 01/01/2010, 14:45

Fin dai primi momenti di tangentopoli, ho sempre avuto poco interesse a intervenire sul tema Craxi: non perché fosse poco importante, ma perché tutto era così chiaro da offrire poco spazio a ulteriori commenti.
Una cosa simile mi è successa su calciopoli: dopo anni nei quali le cose si sapevano benissimo, anzi si "vedevano", averne conferma tramite quelle quattro intercettazioni in un certo senso limitava e minimizzava il fenomeno, ossia rischiava di farlo apparire circoscritto alle vicende intercettate.

Si dà il caso che io, negli ultimi anni '80 e i primi '90, fossi più che mai in navigazione negli arcipelaghi romani del sottogoverno, degli enti e delle fondazioni, degli apparati pubblici, semi-pubblici e privati governati o condizionati dal potere politico. Una navigazione non volontaria, ossia non cercata, ma inevitabile, occupandomi di giornalismo ed editoria.
Ebbene, voglio rimanere su toni contenuti e il più possibile asettici: era un casino.
Come tutti i casini, aveva anche aspetti gioiosi, vale a dire goderecci, tali insomma da soddisfare chi desiderava la possibilità di trafficare e contrattare benefici e occasioni, tra un appuntamento da Rosati e un convegno, una puntatina nell'anticamera del sottosegretario e il rimorchio di una delle tante dame in camicina di seta che ronzavano negli uffici del Senato, nella biblioteca della Camera, nelle redazioni di giornali e riviste, nelle concessionarie di pubblicità, negli uffici-studi, negli istituti di ricerca del sindacato o di confindustria.
Era quell'Italia e quella Roma dei salotti e delle terrazze, immortalata spledidamente da Cuore, per quanto riguardava gli aspetti diciamo così folkloristici.
Quale fosse la sostanza politica e sociale è testimoniato, blandamente, da tangentopoli.
Di "interessi di partito" c'era ben poco, e sarebbe comunque assai difficile separare quel genere di partito e di classe dirigente dalla figura e dagl'interessi personali dei diversi personaggi che li comandavano.
L'argomento della "necessità di finanziamento" e dei "costi della politica" è largamente pretestuoso - una furba extrema ratio, espediente dialettico ad uso di foglia di fico.

E poi: se una radice, un albero, ha una natura controversa, per capire torna utile vederne i frutti: li abbiamo visti, da tangentopoli a Berlusconi.
Nel '78 il congresso socialista che avrebbe incoronato Craxi aveva lo slogan Governare il cambiamento: abbiamo visto com'è andata a finire.
La verità vera mostrarono quale fosse i tanti socialisti che durante e subito dopo tangentopoli ho visto perfino piangere: non per rabbia contro le "toghe rosse", ma per la disilllusione e l'indignazione verso i dirigenti nei quali avevano creduto, anche quando per crederci bisognava avere davvero una grande dose di fiducia cieca.
Il grande delitto di Craxi è stato quello di aver ammazzato il partito socialista: la storia di questo delitto non è la storia di una persecuzione o di un'incomprensione, ma quella di un'ambizione che ha fatto perdere ai protagonisti la capacità di capire cosa stavano facendo.
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Re: Tonino invece non teme di dire la verità.

Messaggioda pianogrande il 01/01/2010, 14:53

In questi tempi di riabilitazioni/santificazioni il fatto che Craxi abbia "pagato per tutti" mi porta alle seguenti puntualizzazioni:
- Non credano gli altri corrotti che valga davvero anche per loro ed ora si ritrovino tutti assolti.
- Come immagini da esporre nelle scuole e nei pubblici uffici, lasciamo, piuttosto, le cose come stanno.
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Re: Tonino invece non teme di dire la verità.

Messaggioda pinopic1 il 01/01/2010, 20:10

cardif ha scritto:Pino, hai scritto che Craxi "Ha pagato per se ma anche per tutti."
Non so che senso dai all'espressione.
Ha restituito solo in parte i soldi avuti per conto del partito; non ha scontato il debito con la giustizia in cella, come è successo ad altri meno danarosi.
Certo, ha pagato nel senso che non è potuto tornare in Italia da trionfatore, come avrebbe voluto; ma non si può avere tutto nella vita.

In che senso poi ha pagato per tutti? Lui ha pagato, in parte, per sé.
Anche altri hanno pagato per loro; anche altri hanno pagato meno del dovuto. In termini giudiziari.

Su di lui si è accentrata maggiormente l'attenzione dell'opinione pubblica, questo sì. Ma mi pare normale, visto che era lui ad occupare posti di primo piano, nel suo partito e nelle istituzioni. E poiché lo sanno tutti che il pesce puzza dalla testa, è ovvio avvertire là, su chi sta alla testa, la puzza maggiore quando c'è.

Non lo dico con accanimento; anzi per me in Italia il discorso su Craxi come persona si doveva chiudere già dopo le sentenze, figurarsi dopo la morte.
E' la figlia che ci tiene tanto a tentare una riabilitazione postuma senza addurre prove.
E purtroppo questo è possibile perché una "nuova verità", diversa da quella storica, può essere creduta da persone che non ricordano, che non c'erano, che non hanno letto.
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Sì, forse l'espressione "ha pagato" non è molto appropriata. Però di politici in carcere non mi pare di averne visti, se non qualcuno per brevissimo tempo.
Ha pagato moralmente perché per molti di noi è diventato il simbolo della corruzione e del malaffare.
Io poi dentro di me ho alcune convinzioni su altri politici e non politici che mi fanno pensare appunto che Craxi sia stato il capro espiatorio per chiudere la partita prima che volgesse al peggio per tanti altri.
Certo non gli dedicherei una via. E piuttosto vedrei di mettere a nudo l'ipocrisia di chi ha fatto il giustizialista davvero, o ha approfittato di mani pulite fino a quando gli è convenuto. Ci sono alcuni episodi, alcune dichiarazioni, che non ho dimenticato.Come Paolo Brosio incollato di fronte al tribunale di Milano.
E non ho dimenticato le espressioni della ggente che incontravo in quei giorni.
Allora no alla intitolazione della via, ma evitiamo di continuare a demonizzarlo dopo morto perché ne abbiamo intorno di ben peggiori vivi e vegeti.
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Re: Tonino invece non teme di dire la verità.

Messaggioda pinopic1 il 01/01/2010, 20:17

pianogrande ha scritto:In questi tempi di riabilitazioni/santificazioni il fatto che Craxi abbia "pagato per tutti" mi porta alle seguenti puntualizzazioni:
- Non credano gli altri corrotti che valga davvero anche per loro ed ora si ritrovino tutti assolti.
- Come immagini da esporre nelle scuole e nei pubblici uffici, lasciamo, piuttosto, le cose come stanno.


Non esiste più la fattispecie del corrotto. Il sistema è stato aggiustato in maniera tale da non dover ricorrere alla defatigante pratica della corruzione. Si costituisce una società mista pubblico-privato et voilà.... Si può evitare anche la collusione con la mafia se il mafioso fa l'imprenditore ed entra nella società mista.
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