Cara Dottoressa Loredana,
mi permetto di entrare nel dibattito dopo aver letto i Suoi post.
Avere dubbi, ovviamente è lecito se poi sono anche supportati da nozioni che Le vengono dalla sua nobile professione, sono ancor più degni di nota.
Dopo l’aggressione al berlusca, io stesso aprii un argomento chiedendomi a chi giovassero le violenze a berlusconi e anche io insinuai che tutte le violenze che ha subito negli ultimi periodi (verbali e fisiche, accuse ridicole) portassero vantaggio al solo berlusca stesso. Non ci sarebbe da meravigliarsi che ci sia un piano studiato atto ad avere l’effetto di accrescere la simpatia al berlusca.
Però l’analisi che ha fatto Lei e che si trova anche su tanti blog della rete, mi sembra un tantino forzata. Il comportamento del berlusca dopo l’aggressione rispecchia il suo carattere, cioè quello di mostrare che se pur colpito non è stato domato, ecco la spiegazione di salire sul predellino. Inoltre un altro appunto viene dal fatto che lui è troppo narcisista e far vedere al pubblico il suo viso sfigurato, non credo possa compiacerlo. Non entro nel merito delle ferite che possano sanguinare o meno, perché Lei è sicuramente più idonea di tutti noi in quest’analisi, ma leggendo sui blog le varie obiezioni mi sembra che si continui a far il gioco di silvio: cioè parlarne, parlarne, parlarne.
Lei pensi a quanta pubblicità positiva ha avuto il berlusca il giorno dell’aggressione. La “vittima” per dirla come l’incauta e singola Rosy Bindi, suscita sempre affetto e psicologicamente siamo portati a schierarsi dalla parte di chi subisce. In quel caso il berlusca avrebe potuto ribattere alla Rosy che lui “non è una vittima a sua disposizione”.
Prima dell’aggressione, durante il suo comizio, c’erano stati quegli atti antidemocratici che erano le contestazioni mentre silvio parlava. Se avrà modo di leggere i mie post, capirà che io sono un garantista per natura e non mi piace quando il presunto diritto alla contestazione, sovrasta il diritto della parola. E cercare di non far parlare qualcuno, più che mai un leader politico è un atto da regime fascista e comunista ( che pari sono). Quelle contestazioni atte a zittirlo, avevano gia’ avuto l’effetto di ricompattare un centrodestra lesionato da beghe interne. L’aggressione poi ha suscitato clamore e ritorno di simpatie da parte di coloro che stavano iniziavano ad avere quantomeno dei dubbi sulla politica di silvio.
Concludo dicendoLe che tutti questi sospetti di congetture non fanno altro che favorire ancora di più il berlusca. Primo perché si continua a parlare troppo di lui e poi perché si rischia di farlo diventare davvero più “vittima” di quanto ci abbia provato la Rosy Bindi (con risultati fallimentari) con la sua infelice uscita.
Comunque ritengo i Suoi dubbi legittimi a cui mi ero associato ancor prima che Lei li esprimesse.
RingraziandoLa per la Sua attenzione, la saluto con cordialità.