franz ha scritto:A parte i ricordi dell'epoca (al tempo ero già maggiorenne e vaccinato) ho rinfrescato la memoria leggendo un po' di pagine in rete.
Forse, tra l'aver letto i giornali (attuali e dell'epoca) ed essere stata presente sul posto, c'è un minimo di differenza, non credi? Quanto a ciò che si può trovare ora in rete, ormai il ricordo si deve essere quasi completamente perso. Forse anche per rispetto alla limpida figura di Lama, che certo non meritava di essere esposto a tali attacchi.
franz ha scritto:Che poi dalla contestazione ostruzionistica verbale (condotta da un maggioranza di palesi cafoni) si possa passare facilmente a quella fisica (dipende dai numeri del "branco") sei tu a spiegarcelo meglio.
Ma una cosa mi ha colpito, del tuo racconto. Quell'accenno a "casa mia", riferito all'università. Come se non fosse un luogo di tutti in cui Lama avesse cose da dire meritevoli di essere ascoltate.
L'Università non è "luogo di tutti", ma "aperto a tutti", che è cosa ben diversa.
Era "casa mia", come casa di tutti coloro che ci lavoravano e studiavano: tanto è vero che per fare un comizio all'Università ci vuole come minimo l'autorizzazione del Rettore, spesso anche quella del Senato Accademico, a volte una consultazione più ampia, soprattutto per un comizio politico specie in periodi caldi anzi "roventi" come quello.
In quel periodo l'Università era luogo di grande insicurezza: a volte giravano pallottole vaganti, poi per entrare ed uscire bisognava passare dei posti di blocco con polizia e carabinieri armati di mitra (puntati verso terra: ma ti assicuro che passare tra quelle file di ragazzini armati non era per niente rassicurante). Quando l'anno dopo uccisero Bachelet sulle scale della sua Facoltà, il clima era quello (un giovane che torna addirittura indietro per sparate i colpi di grazia, pur in presenza della giovane Bindi e di molti altri: ma ti rendi conto?).
In quella situazione, un partito di sinistra che ha capito tutto, manda un sindacalista serio come Lama allo sbaraglio a fare un discorso paternalistico? Così il pubblico che lo avrebbe ascoltato con interesse si infastidisce, ed i violenti possono approfittarne con facilità?
Forse quello è stato il primo momento chiaro di evidente incapacità di un partito (il maggior partito di opposizione, si direbbe ora) di capire lo spirito dei tempi con la conseguente perdita di molta della sua credibilità.
Sui violenti, non dico nulla: erano ben preparati all'attacco, ed il dissenso dei presenti verso il discorso è semplicemente servito a confondere le acque ed a portare i semplici lettori di giornali come te a confondere chi ha levato qualche fischio coi violenti stessi.
E adesso, mi aspetto la tua risposta "chiarificatrice" di come siano andati effettivamente i fatti, e di come vadano interpretati. Su questo Piero ha proprio ragione: a volte dai l'impressione di non voler capire, o proprio di non leggere, ciò che dice chi non la pensa esattamente come te. Ti preannuncio sin d'ora che ti lascerò l'ultima parola: su questo episodio lontano abbiamo insistito anche troppo.
annalu