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Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda Stefano'62 il 26/12/2009, 19:13

Franz,sono d'accordo;
del resto (senza perderci sulle definizioni dei singoli -ismi) altrove ho spiegato chiaramente perchè definisco fascista qualsiasi tipo di dittatura,di destra o di sinistra non importa perchè in quei contesti risultano essere solo ipocrite scusanti e maschere ideologiche senza sostanza,che nascondono TUTTE un intento fascista.
Perchè non esiste la via democratica al fascismo,possibile invece (ma non automatica) per altri ismi,perciò il fascismo risulta essere la dittatura per antonomasia.
Dunque quando dico fascismo sottintendo qualsiasi regime dittatoriale,anche il comunismo-stalinista.
Essere antiberlusconi,antifascisti e più generalmente anti-dittatura (dunque anche quelle comuniste),per quello che mi riguarda ha lo stesso significato.
Perciò non mi meraviglia il berlusconi a tratti vetero-comunista,anzi lo ritengo una prova delle sue reali pulsioni.
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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda franz il 26/12/2009, 21:45

annalu ha scritto:Dove ti sei informato su quello che accadde all'Università di Roma nel '77? Perché non mi sembra affatto l'esempio più calzante di "contestazione rumorosa": l'inciviltà ci fu, ma fu di matrice differente.
...
Il problema è che non si limitarono a fischiarlo: forti della disapprovazione generale, un gruppetto organizzato fece partire la provocazione: dapprima volò un estintore, poi ci fu un piccolo tafferuglio localizzato, ed infine una vera e propria guerriglia urbana, con lancio di sassi e di bastoni, distruzione del palco da cui Lama stava parlando e fuggi fuggi generale.
Tutta la manifestazione fu condotta malissimo, dal discorso stesso all'organizzazione del servizio d'ordine.
Ci fossero stati solo i fischi, sarebbe stato normale.
La violenza invece ci fu, ma fu "violenza", e non semplice contestazione.
Perché confondere le cose?
Se uno viene a parlare a casa mia e dice cose che non condivido, è nel mio pieno diritto fischiarlo

A parte i ricordi dell'epoca (al tempo ero già maggiorenne e vaccinato) ho rinfrescato la memoria leggendo un po' di pagine in rete. Che poi dalla contestazione ostruzionistica verbale (condotta da un maggioranza di palesi cafoni) si possa passare facilmente a quella fisica (dipende dai numeri del "branco") sei tu a spiegarcelo meglio.
Ma una cosa mi ha colpito, del tuo racconto. Quell'accenno a "casa mia", riferito all'università. Come se non fosse un luogo di tutti in cui Lama avesse cose da dire meritevoli di essere ascoltate. Come se eventiali difetti organizzativi (e che diamine, siamo in Italia!) fossero una giustificazione accettabile alle violenze verbali e fisiche. Chiunque venga, che non sia Hitler o Pinochet, Stalin o Mao, deve essere ascoltato in silenzio, nel mondo civile.

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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda pierodm il 27/12/2009, 0:35

Franz, Annalu ha provato a spiegarsi, ma tu non cerchi di capire i discorsi degli altri: verifichi soltanto se corrispondano o no, esattamente, millimetricamente, al tuo discorso.
Io non corrisponderò mai, perché non accetto in partenza il modo in cui tu poni la questione, che mi sembra tautologico e inutilmente rigido, e affetto da un retorico e irrealistico integralismo "perbenista".
Sarebbe facile, anche per me, prendere il codice penale o il libro di educazione civica delle medie, e con in mano questi calepini andare a dividere il Bene e il Male.
Io cerco di adeguarmi ad una realtà che è molto più scomoda, più irriducibile e più complessa.

Il tuo ragionamento, per esempio, sulla distinzione tra regime autoritario e un pur criticabile regime democratico, questo ragionamento lo condivido: lo facevo al tempo delle Brigate Rosse, e dell'eversione nera, perché quello era il caso di una violenza davvero ingiustificata dalla realtà storica e politica.
In particolare, era ingiustificata e assurda la violenza brigatista, poiché dal punto di vista neo-fascista il regime democratico era la conseguenza di quella guerra civile vinta dai democratici e perduta dai repubblichini di Salò, e dunque poteva avere una coerenza la spinta eversiva dei vari gruppuscoli neri, compresi quelli che avevano complicità potenti nei servizi.

Altro discorso- altro livello, direi - è quello che riguarda i tafferugli da strada, che da sempre fanno parte dello scontro politico: qualche volta comecomprensibile forma di ribellione, quando la democrazia non offre vie di comunicazione, o quando c'è una provocazione, altre volte come degenerazione fisiologica o patologica.
Tutti noi - chi più facilmente, chi sforzando la fantasia - siamo capaci di immaginare e di desiderare cortei, scioperi e manifestazioni fatte da impiegati in doppiopetto, che mormorano parole di dissenso con tutti i congiuntivi a posto, e da operai in tuta linda e stirata, con il loro bel caschetto giallo in testa, la barba rasata e lo sguardo fiero da "socialismo reale", che sfilano ordinatamente, per consegnare al prefetto un documento in triplice copia stampato al computer e ben giustificato, tra ali di cittadini che li guardano compiaciuti e e conversano ai tavoli dei bar scambiandosi opinioni sulle loro garbate e intelligenti rivendicazioni ...
Nemmeno al tempo della Roma-culla-di-civiltà avveniva questo: anzi era un casino dieci volte peggio.
Non è mai esistito che la democrazia dovesse difendersi da un eccesso di contestazione e di casino.
Si è dovuta invece spesso difendere da chi usava questo pretesto per attuare riforme autoritarie, o veri e propri colpi di stato.
Il perbenismo serve solo ad allisciare la strada ai delinquenti e agli eversori: in doppiopetto di Caraceni, o in orbace.
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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda disallineato il 27/12/2009, 11:06

pierodm ha scritto:Sia il berlusconismo, sia il diallineamento - per quanto a ciascuna maschera compete - intanto hanno l'effetto di farci discutere di cazzate, o di cose che potrebbero anche essere serie ma sono trattate come cazzate.
In particolare, vi siete accorti che Disallineato fa la parte di Bondi, ossia si affanna a spiegare cosa vuole dire Berlusconi, come dobbiamo intendere le sue parole, e perfino le sue contumelie?
In un fiume di post, stringi stringi, dice solo due cose: che non bisogna perdere tempo ad essere anti-berlusconiani, e che Di Pietro è una schifezza. Solo questo, con qualche breve divagazione sui "comunisti" tra i quali ci sono stati "anche" brave persone e altre graziose concessioni del genere.

Spett.le Contessa Disallineata, in attesa che i Suoi compiti La portino lontano da questo forum, o almeno nel limbo silente nel quale Ella ha trascorso i primi undici mesi dei Suoi dodici d'iscrizione, intanto La prego di risparmiarci i Suoi untuosi inviti alla calma: primo, perché siamo tutti calmissimi; secondo, perché abbiamo voglia e diritto d'incazzarci come e quando ci pare, specialmente in Sua presenza.

Io però devo dirlo, sottolineando il formale silenzio del moderatore, che sembra svegliarsi solo quando sente aleggiare qualche vaffaculo, o dioceneguardi qualche barzelletta: la ridondante e capziosissima azione di questo sorgente personaggio sta disallineando sul serio il forum.



Caro Pierodm, sai che le tue letture mi mettono sempre di buon umore perché sono un mix tragicomico di serietà e ilarità. Miei complimenti.
Ma veniamo alle cose serie dai. Mi sembra che essere antiberlusconiani sia una priorità che ci accomuna in molti, ma si discute su come fare ad esserlo. Scegliere cioè se a parole o con fatti concreti.
Come avrai avrai avuto modo di leggermi in altri post, sai bene che condivido la linea Bersani, quella di concentrarsi sui fatti e poche chiacchere. L’iniziativa delle 1000piazze del PD è una buona cosa antiberluconiana perché non ci si perde in insulti al berlusca, alle contestazioni para-fasciste o para-comuniste (che tu saprai uguali sono ) per zittirlo.

Quindi caro amico, come ti ho già inviatato a fare in altre occasioni, lascia perdere le critiche a forumisti che non ti stanno simpatici e prova a discutere nel merito. So che puoi essere anche costruttivo, oltre che comico, quindi ti aspettiamo volentieri nella civile comunità del forum. Dacci anche tu un tuo contributo importante.

Ti invito a non prendertela con il moderatore, lui (o lei ) fa il suo mestiere intervendo quando ci sono sconcezze che non sono ne’ gradite ne’ utili al forum. Siamo o no persone civili? Dai su, vieni con noi che siamo a "tua disposizione" per dibattiti civili.
Cordialità anche a te.

Ps: Giuro che non capisco quell’allusione alla “Contessa Disallineta”. Mi puoi spiegare per favore?
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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda disallineato il 27/12/2009, 11:10

Stefano'62 ha scritto:Tra l'altro,essere antifascisti ed essere antiberlusconiani,è esattamente la stessa cosa.


Giusto, come essere anticomunisti nel vero senso letterario del termine. Cioè essere contro ogni autoritarismo che calpesta la dignità della persona.
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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda franz il 27/12/2009, 11:14

caro piero,
premesso che scambi per perbenismo (potremmo aggiungere "borgese") il rispetto dello stato di diritto e delle libertà (anche qui potremmo aggiungere "borghesi") questo tuo scambio indica che per te quel rispetto è una sorta di bon-ton, roba che è frutto di una educazione e che quindi solo quelche maleducato (rumoroso e facinoroso) non rispetta. Ogni tanto scappa il ruttino, si dice "scusate" e la cosa va via cosi'. In fondo da sempre il nostro corpo emette aria un po' da tutte le parti per cui se scappa cosa ci possiamo fare? Anche i tafferugli di strada, che dire. Ogni tanto "scappano". E' cosi' da sempre, cosa possiamo farci? In effetti ogni volta che giro per l'europa, nelle varie città tedesche, olandesi (e gli amici mi raccontano anche della svezia, della norvegia) e vado a fare compere nel centro è tutto un rifiorire di tafferugli. Ma li' è tutto piu' organizzato e cui sono dei semafori particolari che si accendono, per avvisare i turisti: "Tafferugli ON" e la strada è blocccata. Al massimo 10 minuti e poi si puo' passare, che tanto hanno già ripulito tutto, sangue compreso. Tafferugli OFF.
Per evitare continui problemi (ON e OFF) poi i sindaci delle città del nord europa hanno trovato una soluzione geniale. Se un partito politico di destra chiede lo spazio per un comzio + tafferugli (esiste un apposito modulo) subito si concede lo stesso spazio alla stessa ora anche alle organizzazioni di sinistra, con obbligo di tafferuglio (massimo 10 minuti). I media apprezzano moltissimo questa organizzazione perché possono facilmente programmare il palinsesto e lo spostamento delle telecamere. Ma dai che con un po' di organizzazione, anche noi qui ci arriveremo. ;)

Franz
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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda disallineato il 27/12/2009, 11:17

annalu ha scritto:
disallineato ha scritto:E l ami apreoccupazione è anche che ancora troppo antiberlusconismo dentro il PD e fra i suoi elettori. Invece di essere "anti" qualcuno, occorre essere a "favore" di qualcosa. Dei programmi, sopratutto come sta cercando di far eil PD con l'iniziativa delle mille piazze. Quello è un vero e concreto antiberlusconismo. Ci stiamo preoccupando troppo di un uomo politicamente morto.

Tutto è relativo, carissimo disallineato, tutto è relativo.
A volte, per essere PER qualcosa, bisogna prima di tutto essere CONTRO.
Ma forse tu, durante il fascismo, saresti stato tra quelli che ritenevano inopportuno essere antifascisti: persone inutilmente polemiche, e poco costruttive, non credi?
Io credo che essere antiberlusconiani sia già un programma ed una proposta politica costruttiva. Penso che non si possa costruire nulla sinché Berlusconi non sarà andato a casa, e non credo proprio che si possa sconfiggerlo dandogli sempre un "aiutino" quando si trova in difficoltà (e quindi disponibile al dialogo) così poi torna forte e ricomincia a fare ciò che più gli conviene, senza dialogo, se non gli è più indispensabile.
Per fortuna, malgrado tu creda di pensarla come Bersani, Bersani è stato chiarissimo: Di Pietro è un alleato, come Casini!!!
Certo, ci sono nel Pd personaggi vari pronti a "dialogare" con Berlusconi: D'Alema è arrivato a fare una sorta di lode dell'inciucio, però mi auguro che Bersani abbia la forza per isolare queste persone e proseguire verso un progressivo isolamento di Berlusconi, mantenendo unito un fronte atiberlusconiano il più ampio possibile.

annalu



Cara Annalù, continuo a ringraziarti per i preziosi contributi.
hai ragione quando dici che per essere a favore di qualcosa bisogna essere anche contro qualcosa. Ma se rileggi i miei post vedrai che ho sempre condannato il fatto di essere CONTRO QUALCUNO non contro qualcosa.
Le sistematiche violenze contro il berlusca che lo hanno portato a recuperare nei sondaggi e nella simpatia, sono appunto contro una persona. La politica o anche la gente comune che voglia impegnarsi e dare il suo contributo alla democrazia, non può essere contro qualcuno in particolare.
berlusca non ci sta simpatico ed è appurato. Ma vogliamo stare altri anni fuori dal governo soloperchè non siamo capaci di fare un programma o un alleanza che possa dirsi tale in grado di dire qualcosa di interessante agli italiani? Vogliamo sempre parlare di lui come il diavolo o pregare Gesù Bambino perchè ce lo porti via? Non sarebbe più intelligente proporre qualcosa di concreto agli elettori che non sia il solito antiberlusconismo fatto di invettive, di odio e di parole, di contestazioni antidemocratiche?
Cordialità e buon proseguimento di feste cara Annalù
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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda franz il 27/12/2009, 11:17

disallineato ha scritto:
Stefano'62 ha scritto:Tra l'altro,essere antifascisti ed essere antiberlusconiani,è esattamente la stessa cosa.


Giusto, come essere anticomunisti nel vero senso letterario del termine. Cioè essere contro ogni autoritarismo che calpesta la dignità della persona.
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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda disallineato il 27/12/2009, 11:19

franz ha scritto:
disallineato ha scritto:
Stefano'62 ha scritto:Tra l'altro,essere antifascisti ed essere antiberlusconiani,è esattamente la stessa cosa.


Giusto, come essere anticomunisti nel vero senso letterario del termine. Cioè essere contro ogni autoritarismo che calpesta la dignità della persona.
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Franz


Pardon, faccio ammenda.
Comunque sono onorato di averlo detto pure io. E averlo citato dopo di te, non può che rendermi orgoglioso perchè apprezzo i tuoi post sempre opportuni e particolareggiati.
Chapeau!!
Buone Feste anche a te
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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda franz il 27/12/2009, 11:28

disallineato ha scritto:hai ragione quando dici che per essere a favore di qualcosa bisogna essere anche contro qualcosa. Ma se rileggi i miei post vedrai che ho sempre condannato il fatto di essere CONTRO QUALCUNO non contro qualcosa.

parlare di antiberlusconismo, come di antifascismo e di anticomunismo, è parlare di essere contro qualcosa, conro un modo di essere, di fare, di concepire la politica. Poi è evidente che un antifascista sarà anche contro il simbolo del fascismo (quindi impossibile essere antifascista ed adorare il Duce) ed un anticomunista non puo' essere certo un adoratore di Stalin.
Che poi ci siano anche degli imbecilli ed anche qualche psicolabile che confondono le cose e si dedicano alla violenza contro la persona (tra l'altro facendogli pure un favore) questo nulla toglie al fatto far parte del fronte "antiberlusconiano" significa essere contro certi valori e condividerne altri opposti. Tra quelli condivisi deve esserci anche il rifuto della violenza, in ogni sua forma. Se vedo dove sta Berlusconi nella sua autovalutazione politica e sono soddisfatto di non essere nel suo stesso quadrante, dove tra l'altro è in buona compagnia.
http://www.politicalcompass.org/images/ ... lchart.gif

Ciao,
Franz
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