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DiPietro: meglio perderlo

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Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda disallineato il 27/12/2009, 10:58

pianogrande ha scritto:
disallineato ha scritto:
pierodm ha scritto:La Bindi e Di Pietro hanno preso la posizione politicamente più corretta ed equilibrata.

Se le reazioni degli stipendiati di Berlusconi e dei suoi pretoriani di partito fossero state soltanto di carattere "umano", forse sarebbe stato giusto limitarsi a commenti nel medesimo ambito, e dunque alla condanna del gesto violento e basta, senza ulteriori commenti.
Poiché, invece, un minuto dopo sono cominciate le farneticazioni e gl'insulti contro tutta la mezza Italia che non gradisce il Martire, con le relative speculazioni politiche, è sacrosanto che la Bindi e Di Pietro abbiano rintuzzato queste strumentalizzazioni.


Troppo forte il nostro simpaticissimo pierodm, che ci sollazza con le sue battute.
Oltre ai moderati Bindi e DiPietro, ti sei dimenticato di Tartaglia, ed il trio e perfetto.
Cordialità anche a te, carissimo amico.


Be'.
Ad abbinare la sinistra con Tartaglia ci hanno provato tutti i berlusconiani e quindi non vedo perché non ci doveva provare anche il "nostro" disallineato.
Se no che ci sta a fare su questo forum?


Caro amico Pianogrande,
i due soggetti, Tartaglia e una certa sinistra caciarona sono accumunati dal fatto che entrambi hanno portato simpatia al berlusca. Infatti io sono disallineato proprio per questo. Non vado dietro al pensiero comune o alla folla che grida "crocifiggilo, crocifiggilo". ragiono con la miaesta, analizzo e in questo caso ho visto che avevo ragione quando avanzo l'ipotesi che tanto odio contro qualcuno porta vantaggio a quel qualcuno.
Se ne parla troppo amico mio. Sono anni che lo sto dicendo.
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Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda disallineato il 27/12/2009, 11:03

Stefano'62 ha scritto:
disallineato ha scritto:Dai ricatti del tintinnar delle manette, all'incarcerazione di persone risultate innocenti (tanto poi per i risarcimenti paga lo stato , arrivando alla politica del "contro" e ora le preghiere idiote e offensive per i credenti, da quest'uomo è lecito attendersi di tutto.

Io non mi definisco religioso nè praticante,ma sono credente,probabilmente molto più credente di molti porporati politicanti;però non mi sono sentito offeso da Di Pietro,invece mi offendono molto di più le auto attribuzioni pseudo-religiose di berlusconi.

Quanto alle illazioni di disallineato sul lavoro del Di Pietro magistrato,desidero avvertire eventuali lettori incauti di passaggio,o cronisti in cerca di notizie sugli umori dell'elettorato di sinistra,che sono appunto solamente illazioni diffamanti,volutamente e ostinatamente prive di riscontri e documentazione,quindi utili esclusivamemente a rappresentare l'opinione di quel singolo forumista.



Caro Stefano, anche se non ti definisci religioso, sai bene che a Natale non si dicono bugie. Abbiamo già discusso molto sull’argomento dei gravi comportamenti autoritari di DiPietro e ti ho sempre invitato a documentarti da solo senza chiedere aiuto a me. Non ricordo se ti ho detto delle persone che conosco e che sono state direttamente fatte oggetto dagli abusi di DiPietro, risultate poi TOTALMENTE estranee alle accuse. Ma ognuno di noi, anche se non ha avuto persone, parenti od amici direttamente coinvolti in quelle vicende, è al corrente che non tutto si è svolto nell'ambito della correttezza e legalità.
Magari puoi definirti simpatizzante di Tonino, ma nonostante questo non puoi non sapere che ci sono state persone incarcerate “preventivamente” risultate poi totalmente estranee alle accuse. Rimborsate dallo stato e non dallo stesso magistrato dai modi rozzi e duri, che sbatteva in carcere le persone giocando sulla loro fragilità del momento, per estorcerli “confessioni” non sempre risultate vere. O non ricordi i metodi ricattatori del tintinnar delle manette? Mostrare alle telecamere gente con le manette ai polsi portata in tribunale come i peggiori assassini, proprio per colpirli nella dignità e renderli così più “docili” agli interrogatori. Non puoi non ricordare e non sapere queste cose.
Allora caro Stefano, invita gli eventuali “incauti lettori di passaggio” (come fossero tutti beoti) a ricordare quelle tristi vicende se ne sono a conoscenza o a cercare le documentazioni dell’epoca, che sono disponibili a tutti, ma non dire che queste mie sono diffamazioni. Almeno per natale, comportati benino, su dai.

Sappiamo bene che mani pulite è stata una iniziativa doverosa e salutare. Sappiamo altresi’ che l’eccitazione del magistrato simbolo di mani puliti, ha portato ad eccessi e violazione dei diritti dell’indagato. Ciò gli è stato consentito perché eravamo in situazione di emergenza. Sarebbe condannabile oggi. Infatti dopo quel periodo di palesi calpestii della dignità umana degli indagati (alcuni dei quali totalmente estranei) nessun magistrato ha più potuto agire con sistemi vessatori e ricattatori adottati da DiPietro. Ricordiamo anche che quando a Tonino venne meno il consenso di poter agire come la sua indole gli consigliava, si congedo’ dalla magistratura.

Cordialità anche a te caro Stefano e colgo l’occasione per ricordarti che Tonino non farà mai del bene al nostro partito.
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Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda franz il 27/12/2009, 12:32

disallineato ha scritto:Magari puoi definirti simpatizzante di Tonino, ma nonostante questo non puoi non sapere che ci sono state persone incarcerate “preventivamente” risultate poi totalmente estranee alle accuse. Rimborsate dallo stato e non dallo stesso magistrato dai modi rozzi e duri, che sbatteva in carcere le persone giocando sulla loro fragilità del momento, per estorcerli “confessioni” non sempre risultate vere. O non ricordi i metodi ricattatori del tintinnar delle manette?

Sai bene (o per lo meno dovrebbe saperlo chiunque viva in Italia) che questa è prassi da sempre, usata dai magistrati contor i criminali (o presunti tali) molto ben prima di Di Pietro. Ho amici di scuola il cui il fratello fu sbattuto dentro per rapina negli anni 70 sulla base della testimonianza di chi diceva di averlo riconosciuto, malgrado il volto coperto del rapinatore. Dopo molti anni (di galera) solo la cattura del vero rapinatore ha ridato la libertà a quel ragazzo. Il fatto rivoluzionario di mani pulite fu che quei metodi, in uso da sempre per la gente "normale", furono applicati anche alla classe imprenditoriale e politica. Che infamia, vero? E qui improvvisamente i forcaioli divennero garantisti 8-)

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Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda pinopic1 il 27/12/2009, 12:36

Benissimo, Franz.
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Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda lucameni il 27/12/2009, 12:40

Per essere un "professore" mi pare che (dis)allineato di diritto e prassi giudiziaria conosca decisamente pochino.
Oltre che raccontarci - come al solito - una gran massa di balle.

Cordialità


(mi pare giusto restituire un po' di untuosità)
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Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda cardif il 27/12/2009, 12:49

Roma, 20 dic. 2009 (Apcom) - Negli anni '60, i suicidi in carcere erano 3 volte meno frequenti di oggi, i tentativi di suicidio addirittura 15 volte meno frequenti "e non certamente perché a quell'epoca i detenuti vivessero meglio". Secondo i dati dell'Osservatorio permanente sulle morti in carcere, di cui fanno parte Radicali italiani, Associazione 'Il detenuto ignoto', Associazione Antigone, Associazione 'A buon diritto, redazione di 'Radio Carcere, redazione di Ristretti orizzonti, i morti sarebbero molti meno "se nel carcere - affermano - non fossero rinchiuse decine di migliaia di persone che, ben lontane dall'essere criminali professionali, provengono piuttosto da realtà di emarginazione sociale, da storie decennali di tossicodipendenza, spesso affette da malattie mentali e fisiche gravi, spesso poverissime". Oggi, il 30% dei detenuti è tossicodipendente, il 10% ha una malattia mentale, il 5% è sieropositivo Hiv, il 60% ha una qualche forma di epatite. E in carcere ci sono paraplegici e mutilati, a Parma c'è una sezione detentiva per minorati fisici. Le misure alternative alla detenzione vengono concesse con il contagocce: prima dell'indulto del 2006 c'erano 60mila detenuti e 50mila condannati in misura alternativa; oggi ci sono 66mila detenuti e soltanto 12mila persone in misura alternativa. Più della metà dei detenuti è in attesa di giudizio, mentre 30.500 stanno scontando una condanna: di questi, quasi 10mila hanno un residuo pena inferiore a 1 anno e altri 10mila compreso tra 1 e 3 anni. "Molti di loro - concludono dall'Osservatorio - potrebbero essere affidati ai servizi sociali, anziché stare in cella: ne gioverebbero le sovraffollate galere e, forse, anche la conta dei morti di carcere registrerebbe una pausa".

Sull'onda del clamore si torna a parlare di altre due vicende analoghe
Marcello Lonzi, 29 anni, morto in cella nel 2003; Aldo Bianzino, 44, morto nel 2007;
Stefano Cucchi nel 2009.

Il suicidio di Massimiliano Menardo, 36 anni, avvenuto giorni fa nel carcere di Sondrio porta a 66 il numero dei detenuti suicidi dall'inizio dell'anno, avvicinando sempre più al "record" storico di 69 casi registrati nel 2001, mentre il totale dei morti "di carcere" sale a 160.

Chissà di chi è la mano pesante dietro tutto questo. Si chiamassero tutti Tonino i responsabili?
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Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda pinopic1 il 27/12/2009, 15:19

lucameni ha scritto:Per essere un "professore" mi pare che (dis)allineato di diritto e prassi giudiziaria conosca decisamente pochino.
Oltre che raccontarci - come al solito - una gran massa di balle.

Cordialità


(mi pare giusto restituire un po' di untuosità)


E a spacciare le critiche postume e interessate divenute ormai luoghi comuni, magari degli stessi che gioivano ad ogni tintinnar di manette, per ricordi suoi e nostri.
Io ammetto di non avere una buona memoria, però ricordo benissimo il povero Brosio incollato davanti al tribunale di Milano, esposto a tutte le intemperie, e il suo direttore che gli dava la linea pieno di libidine giustizialista nell'attesa spasmodica dell'elenco aggiornato di inquisiti ed arrestati.
Ricordo Casini e Mastella ospiti nella villa di Di Pietro in quel di Curno (BG) oggetti con loro soddisfazione di un lungo servizio del giornale locale. Erano tempi in cui secondo Casini "Il Dott. Di Pietro era una risorsa per il paese". Altri tempi.
Ricordo una manifestazione di elettori della Val Seriana o Brembana con liberazione di palloncini bianchi che portavano la scritta "Forza Di Pietro". Non erano di sinistra, assomigliavano piuttosto a quelli delle quote latte.
E tante altre cosette a proposito dei garantisti antidipietristi di oggi che allora non gli "abbastava mai" e se mai Di Pietro era un moderato, che secondo loro ci voleva il cappio, ci voleva. Oggi fanno parte del partito dell'amore.
Ma erano tempi in cui il Cavaliere non era ancora sceso in campo con i suoi soldi e le sue televisioni.

Ma per fortuna il tintinnar di manette non usa più a proposito dei politici. Restano i poveri cristi. Ma chi se ne frega?
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Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda pinopic1 il 27/12/2009, 15:48

i due soggetti, Tartaglia e una certa sinistra caciarona sono accumunati dal fatto che entrambi hanno portato simpatia al berlusca. Infatti io sono disallineato proprio per questo. Non vado dietro al pensiero comune o alla folla che grida "crocifiggilo, crocifiggilo". ragiono con la miaesta, analizzo e in questo caso ho visto che avevo ragione quando avanzo l'ipotesi che tanto odio contro qualcuno porta vantaggio a quel qualcuno.
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E' vero che tanto odio contro qualcuno porta vantaggio a quel qualcuno. Ma è anche vero che, essendo il fenomeno noto da tempo, ci sono sempre dei qualcuno che fanno di tutto per attirarsi l'odio di una parte blandendo nel contempo l'altra parte.
E' uno degli strumenti della peggiore politica.
I comportamenti istintivi del popolo inteso come massa informe sono proprio quelli che tu descrivi.
Allora non si tratta di parlarne poco o molto, ma di parlarne e di agire in maniera tale da riuscire a far aprire gli occhi al "popolo".
Intanto cominciando a guardare verso il popolo non come una massa informe, ma come insieme di gruppi sociali ciascuno con i suoi problemi e i suoi interessi.
E' difficile, e non ci si riesce con l'ecumenismo del volemose bene.
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Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda pierodm il 27/12/2009, 17:14

Perfetta la risposta di Pino.

Ma poi, quale odio?
Io Berlusconi non lo odio affatto: mi sta sulle palle, non mi piace, spesso lo trovo ridicolo, non lo giudico per niente un comunicatore né un affabulatore, e nemmeno uno che fa "sognare", trovo i suoi excursus storico-politici falsi e pretestuosi, oltre che pieni di contraddizioni, etc, ma tutto questo non ha niente a che fare con "l'odio" - che, tra l'altro, è un sentimento possibile tra persone, o verso i politici o i personaggi pubblici solo nel caso di azioni che abbiano portato a disgrazie personali dirette.

Che poi l'avversione politica o estetica possa comportare parole e atteggiamenti simili a quelli che potrebbero derivare da "odio" è cosa possibile, ma non mi sembra questo il caso: le critiche verso Berlusconi, quando arrivano ad un certo livello, inclinano di più verso il dileggio sarcastico e la caricatura, più che verso le tinte fosche del livore.
Piuttosto, la categoria dell'odio mi sembra assai più funzionale agl'interessi di Berlusconi, dato che sarebbe alquanto complicato lamentarsi di "essere preso in giro" o deriso: meglio fare di tutto un fagotto e chiamarlo "odio".
Sociologi e commentatori più sottili hanno un bel daffare per analizzare questa parola, mettendoci le virgolette e considerandola virtuale, metaforica: la massa degli "ascoltatori" la prende così com'è, e buonanotte.
E anche qui, nel PD, in questo forum, il fenomeno funziona.

Strano, per altro, che nessuno si accorga che - se proprio vogliamo - diverse scariche di "odio" si abbattano semmai su Di Pietro, così come tutta la gamma delle "demonizzazioni".
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Re: DiPietro: meglio perderlo

Messaggioda antonio bianco il 27/12/2009, 20:56

La diversità di idee arricchisce tutti ma solo in presenza di onestà intellettuale.
Una oscura perversione spinge disiallineato a nascondere "la propria natura berluschina" per poterci raccontare le favole del partito dell'amore.
Lo invito a comportarsi da "professore".
Un saluto a tutti.
antonio bianco
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