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Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda disallineato il 24/12/2009, 16:01

pinopic1 ha scritto:Rispondo a Franz,
come si evince anche dal suo ultimo post, disallineato manifesta la sua preoccupazione per il fatto che le violenze fisiche, le violenze verbali, le accuse, le critiche pesanti a Berlusconi avvantaggiano quest'ultimo e sono controproducenti per il PD e il centrosinistra; al netto del fatto che alcuni sono anche comportamenti incivili e poco democratici.
Io rispondevo che non spetta a noi in quanto simpatizzanti dell'Ulivo, del CS, del PD o genericamente oppositori di questo governo farci carico degli eventuali errori o nefandezze commesse da altri. Facevo osservare che il ritornello dell'odio e dell'amore viene cantato dai vari Cicchitto, Gasparri, Bondi, Bonaiuti non tanto con riferimento ai gruppi di contestatori, ai lanciatori di statuette con guglie, ma a chi dissente, critica, fa informazione e fa opposizione. E naturalmente ai magistrati.
Anche l'opposizione può essere criticata. Ma non per il fatto di fare opposizione. Non spetta alla maggioranza, che ha già il potere, dettare le regole di come si fa l'opposizione alla minoranza che oltre a non avere il potere viene privata anche dei più elementari diritti di azione politica.
Che la violenza eventuale, almeno quella verbale, debba essere valutata anche in relazione ad eventuali provocazioni e alla possibilità di manifestare il proprio dissenso in forme più educate, mi pare normale. Ricordando anche che in politica senso manifestare il dissenso se si riesce a interessare, coinvolgere o almeno farlo sapere all'opinione pubblica.



Hai detto bene caro amico, la mia preoccupazion eda tempo, è proprio quella. Che poi è risultata un apreoccupazione fondata, visto i risultati di alcuni sondaggisti. Ma non credo ci volesse molto a intuire questo.
E l ami apreoccupazione è anche che ancora troppo antiberlusconismo dentro il PD e fra i suoi elettori. Invece di essere "anti" qualcuno, occorre essere a "favore" di qualcosa. Dei programmi, sopratutto come sta cercando di far eil PD con l'iniziativa delle mille piazze. Quello è un vero e concreto antiberlusconismo. Ci stiamo preoccupando troppo di un uomo politicamente morto.
Cordialità e buone feste a te ed ai tuoi cari
disallineato
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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda annalu il 24/12/2009, 18:53

disallineato ha scritto:E l ami apreoccupazione è anche che ancora troppo antiberlusconismo dentro il PD e fra i suoi elettori. Invece di essere "anti" qualcuno, occorre essere a "favore" di qualcosa. Dei programmi, sopratutto come sta cercando di far eil PD con l'iniziativa delle mille piazze. Quello è un vero e concreto antiberlusconismo. Ci stiamo preoccupando troppo di un uomo politicamente morto.

Tutto è relativo, carissimo disallineato, tutto è relativo.
A volte, per essere PER qualcosa, bisogna prima di tutto essere CONTRO.
Ma forse tu, durante il fascismo, saresti stato tra quelli che ritenevano inopportuno essere antifascisti: persone inutilmente polemiche, e poco costruttive, non credi?
Io credo che essere antiberlusconiani sia già un programma ed una proposta politica costruttiva. Penso che non si possa costruire nulla sinché Berlusconi non sarà andato a casa, e non credo proprio che si possa sconfiggerlo dandogli sempre un "aiutino" quando si trova in difficoltà (e quindi disponibile al dialogo) così poi torna forte e ricomincia a fare ciò che più gli conviene, senza dialogo, se non gli è più indispensabile.
Per fortuna, malgrado tu creda di pensarla come Bersani, Bersani è stato chiarissimo: Di Pietro è un alleato, come Casini!!!
Certo, ci sono nel Pd personaggi vari pronti a "dialogare" con Berlusconi: D'Alema è arrivato a fare una sorta di lode dell'inciucio, però mi auguro che Bersani abbia la forza per isolare queste persone e proseguire verso un progressivo isolamento di Berlusconi, mantenendo unito un fronte atiberlusconiano il più ampio possibile.

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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda Stefano'62 il 25/12/2009, 0:46

Tra l'altro,essere antifascisti ed essere antiberlusconiani,è esattamente la stessa cosa.
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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda pierodm il 25/12/2009, 20:44

Sia il berlusconismo, sia il diallineamento - per quanto a ciascuna maschera compete - intanto hanno l'effetto di farci discutere di cazzate, o di cose che potrebbero anche essere serie ma sono trattate come cazzate.
In particolare, vi siete accorti che Disallineato fa la parte di Bondi, ossia si affanna a spiegare cosa vuole dire Berlusconi, come dobbiamo intendere le sue parole, e perfino le sue contumelie?
In un fiume di post, stringi stringi, dice solo due cose: che non bisogna perdere tempo ad essere anti-berlusconiani, e che Di Pietro è una schifezza. Solo questo, con qualche breve divagazione sui "comunisti" tra i quali ci sono stati "anche" brave persone e altre graziose concessioni del genere.

Spett.le Contessa Disallineata, in attesa che i Suoi compiti La portino lontano da questo forum, o almeno nel limbo silente nel quale Ella ha trascorso i primi undici mesi dei Suoi dodici d'iscrizione, intanto La prego di risparmiarci i Suoi untuosi inviti alla calma: primo, perché siamo tutti calmissimi; secondo, perché abbiamo voglia e diritto d'incazzarci come e quando ci pare, specialmente in Sua presenza.

Io però devo dirlo, sottolineando il formale silenzio del moderatore, che sembra svegliarsi solo quando sente aleggiare qualche vaffaculo, o dioceneguardi qualche barzelletta: la ridondante e capziosissima azione di questo sorgente personaggio sta disallineando sul serio il forum.
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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda pinopic1 il 25/12/2009, 21:39

Dai, che è Natale.
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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda lucameni il 25/12/2009, 21:46

e come ha detto lui: "si sente che c'è più amore".
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda pinopic1 il 25/12/2009, 22:02

Volete Ascoltare qualche canto natalizio in lingua tedesca sulla mia (quasi) web radio. Registrazioni su cilindro. Una rarità.
http://www.1000mikes.com/show/radio_altra_spettacolo

Attendere 40 secondi dopo aver cliccato. (Credo ci voglia Flash installato)
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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda franz il 26/12/2009, 17:12

pierodm ha scritto:Ma, visto che ci tiene tanto, rispondiamo al quesito.
Il tema in discussione è se una contestazione pubblica tesa a disturbare ed impedire un discorso pubblico (quindi un diritto politico di libertà) sia annoverabile tra le violenze (in questo caso verbali) oppure no.
La risposta è: dipende. Da dove, come, quando, chi, perché, per quanto tempo, con quali conseguenze, con quali mezzi ...
In linea di massima una contestazione pubblica equivale ad un discorso pubblico, se la contestazione è verbale e orale quanto il discorso.
Chi usa la piazza per fare discorsi sa benissimo che non si tratta di spazio privato, e sa che il discorso può essere infastidito da una miriade di fattori: per esempio la chiusura delle saracinesche dei negozi, o l'esposizione di bandiere dalle finestre circostanti, o qualche pernacchia da uno affacciato al balcone.
Le libertà sono varie, e sono di tutti, e tutti hanno la facoltà di considerare "disturbante" una pubblica manifestazione, comizio o contestazione che sia.
In questo spazio logico ce n'è abbastanza per parlare eventualmente di inopportunità, di maleducazione, di prevaricazione, ma non è automaticamente "violenza": in altri termini c'è la stessa differenza che corre tra le ingiurie e il tentato omicidio o le lesioni personali, anche se talvolta, per qualcuno, in certe condizioni, le ingiurie possono essere più dolorose di un pugno o di una coltellata.

Attendevo con trepidazione questa "risposta al quesito" ma sono stato deluso.
Per prima cosa è evidente che una cosa sono i disturbi causali, come la sarracinesca, la macchina che scarbura, qualche bandiera esposta, altro è quello che piu' volte ho esposto come tema: la contestazione esplicita e rumorosa, intesa espressamente ad impedire volutamente che uno parli (come fu il caso di Lama, citato per l'nennesima volta).
Francamente Piero è deludente che tu cazzeggi con le sarracinesche e le pernacchie quando fin dall'inizio si parla di un certo tipo di contestazione. Ok, dipende. Se uno ad un comizio si sente la pancia piena avendo mangiato cotechino con le lenticchie e non riuscendo a trattenere i gas ne "molla una", non è violenza, anche se gli olfatti nelle vicinenze possono essere assai offesi. Qui pero' stiamo parlano di gruppi organizzati che vanno ad un comizio con l'intenzione di disturbarlo. Questa tua idea poi (malsana) che il politico debba attendersi queste cose è assolutamente allucinante. Per prima cosa nello stato di diritto se uno chiede uno spazio pubblico per una manifestazione lo annuncia alle autorità, le quali non concedono lo stesso spazio ad altri nello stesso momento e luogo. Non so a Roma (un tempo culla della civiltà) cosa succeda ma diciamo che nel mondo civile lo spazio di una manifestazione pubblica è tutelato dalle autorità contro i disturbi intenzionali degli eventuali disadattati di turno. Che poi uno possa attendersi di tutto non affatto giustifica le violenze altrui. Posso essere disturbato da tante cose ma devo anche concedere le libertà altrui. Se in piazza c'è una manifestazione di Berlusconi, il modo migliore per non esserne disturbato, è non andarci. Se ci vado a disturbare, il disadattato bordeline sono io. Questo in democrazia ed in uno stato di diritto, da non confondersi invece con una situazione di rivolta in caso di despota da abbattere. Le immagini ritrasmesse in questi giorni dei fischi a cheausescu (e della sua faccia allibita) sono ben altra cosa. Quella era una dittatura. Dove non c'è libertà devi usare questi sistemi.
Da noi se li usi limiti le libertà altrui).

Ciao,
Franz
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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda franz il 26/12/2009, 17:18

Stefano'62 ha scritto:Tra l'altro,essere antifascisti ed essere antiberlusconiani,è esattamente la stessa cosa.

Direi che potrei essere d'accordo se ampliassimo ancora di piu' il concetto.
Visti gli editti "bulgari" di Berlusconi e visto che molto lo indicano come l'ultimo comunista della storia, direi che qualsiasi anticomunista dovrebbe essere anche contro Berlusconi. Quindi antifascisti ed anticomunisti.
Ma in fondo basta essere "anti autoritari".
L'autoritarismo di destra o di sinistra dovremmo rifiutarlo tutti.
Cosi' ci scopriamo tutti "liberal".

Franz
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Re: Le violenze a Berlusconi: a chi giovano?

Messaggioda annalu il 26/12/2009, 18:23

franz ha scritto:Per prima cosa è evidente che una cosa sono i disturbi causali [...] altro è quello che piu' volte ho esposto come tema: la contestazione esplicita e rumorosa, intesa espressamente ad impedire volutamente che uno parli (come fu il caso di Lama, citato per l'nennesima volta)

Dove ti sei informato su quello che accadde all'Università di Roma nel '77? Perché non mi sembra affatto l'esempio più calzante di "contestazione rumorosa": l'inciviltà ci fu, ma fu di matrice differente.
Dunque, nel '77 si era ancora in pieno clima di disordini e di violenza, ed alcuni gruppuscoli violenti non trovavano luogo migliore dell'Università per tenersi in esercizio (in genere intorno a mezzogiorno, poi all'una smetteva tutto perché andavano a pranzo, salvo poche eccezioni poi finite male con morti e feriti).
Luciano Lama decise, non so come e da chi consigliato, di venire a parlare all'Università per "placare gli animi": non quindi un discorso sindacale, ma proprio un comizio rivolto a tutti gli universitari. Ha cominciato a parlare, ed è stato subito chiaro che non si era reso conto di che pubblico avesse davanti: era una sorta di predica paternalistica.
Ai presenti è apparso subito chiaro che quel modo di parlare sarebbe stato avvertito dagli studenti come una provocazione, e tutti si aspettavano almeno qualche fischio.
Il problema è che non si limitarono a fischiarlo: forti della disapprovazione generale, un gruppetto organizzato fece partire la provocazione: dapprima volò un estintore, poi ci fu un piccolo tafferuglio localizzato, ed infine una vera e propria guerriglia urbana, con lancio di sassi e di bastoni, distruzione del palco da cui Lama stava parlando e fuggi fuggi generale.
Tutta la manifestazione fu condotta malissimo, dal discorso stesso all'organizzazione del servizio d'ordine.
Ci fossero stati solo i fischi, sarebbe stato normale.
La violenza invece ci fu, ma fu "violenza", e non semplice contestazione.
Perché confondere le cose?
Se uno viene a parlare a casa mia e dice cose che non condivido, è nel mio pieno diritto fischiarlo.
Se invece mi metto a distruggere gli oggetti ed a malmenare i presenti, allora sì si tratta di violenza, ma non si tratta più di semplice disturbo ad un discorso, per quanto rumoroso.

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